Sul mancato utilizzo di moduli standard per il deposito della SCIA e sulla possibilità o meno da parte dell'amministrazione di ritenere irricevibile la domanda, con esonero dall’obbligo di controllare l’esistenza dei requisiti e dei presupposti della segnalazione entro 30 giorni dal relativo deposito
[A] Se ai fini dell’apposizione del vincolo di cui all’art. 10, comma 3, lett. d), del D.Lgs. 42/2004 su di un bene sia necessario il decorso il termine di 70 anni dalla sua realizzazione. Sulle differenze fra le fattispecie previste dall’art. 10, comma 3, lett. a) ed e), da un lato, e lett. d), dall’altro, del D.Lgs. 42/2004.
[B] Se lo stato di conservazione di un’opera da tutelare (stato di cattiva manutenzione o di parziale distruzione) influisca sull’assoggettamento al vincolo artistico e storico.
[A] Quale è la funzione delle misure di salvaguardia in ambito urbanistico?
[B] La concessione di costruzione deve necessariamente essere contenuta in un atto tipico, o è sufficiente anche un atto scritto dal quale risulti l’inequivocabile volontà dell’amministrazione di autorizzare la costruzione?
[C] Sulla teoria del “provvedimento implicito” dell’Amministrazione.
Se sia necessario il permesso di costruire in caso di mutamento di destinazione d’uso con incremento della superficie residenziale e, quindi, della capacità abitativa di un alloggio.
Sul beneficio dall’esenzione dagli oneri di costruzione previsto per gli imprenditori agricoli dall’art. 9 della L. 10/1977 e dall’art. 17 del D.P.R. 380/2001, per le opere insistenti in zona agricola in funzione della conduzione del fondo e delle esigenze dell’“imprenditore agricolo a titolo principale”.
[A] Se sussista un’eccezione alla regola secondo cui l’atto endo-procedimentale non è autonomamente impugnabile, nel caso di atti di natura vincolata idonei ad imprimere un indirizzo ineludibile alla determinazione conclusiva.
[B] Se la normativa nazionale (D.Lgs. 152/2006), nella parte in cui non contempli la possibilità di imporre al proprietario del fondo inquinato, non responsabile dell’inquinamento, l’obbligo di eseguire gli interventi di messa in sicurezza di emergenza e/o di bonifica, risulti compatibile con gli altri principi comunitari in materia di tutela dell’ambiente.
[A] Sulla decorrenza del termine di sessanta giorni per presentare ricorso contro il permesso di costruire. [B] Sulla nozione di “piena conoscenza” del provvedimento utile ai fini della impugnazione del permesso di costruire.
[A] Sulla proroga del termine di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità. [B] Sulla rilevanza della registrazione del decreto di esproprio alla Corte dei Conti, ai fini del computo del termine di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità. [C] In quale momento si verifica l’effetto traslativo della proprietà del bene?
Sulla necessità ai fini della applicazione della sanzione della perdita della proprietà per inottemperanza all’ordine di demolizione ex art 31, comma 3, D.p.r. n. 380/2001 dell’adozione di specifico provvedimento amministrativo non essendo esso configurabile nel mero verbale di constatazione della inadempienza.
[A] In ordine alla natura non autoritativa degli atti di liquidazione del contributo di costruzione ex art 16 del D.p.r. 380/2001.
[B] Sulle modalità di determinazione degli oneri di urbanizzazione in ipotesi di demolizione e ricostruzione di un volume preesistente.
Sulla necessità di ottenere, ai fini dell’istanza di condono ex art. 32 legge 47/1985, il parere dell’autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico anche se concernente opere realizzate prima dell’imposizione del vincolo medesimo.
Sulla giurisdizione del giudice ordinario in riferimento alle controversie concernenti la natura pubblica o privata di una strada, e ciò anche quando la domanda abbia ad oggetto l’annullamento di provvedimento autoritativo della P.A.
Se possano essere considerati pertinenze, sotto il profilo urbanistico, i manufatti siti in un campeggio comunque denominati (casa mobile ad uso reception, cucina mobile containerizzata, gazebo, chiosco prefabbricato adibito a bar, container lavanderia) che abbiano caratteristiche di autonome costruzioni.
Se in presenza di incrementi di superficie o cubatura di modesta entità sia ammissibile il rilascio della sanatoria paesaggistica ex art. 167, comma 4, lett. a), del D.Lgs. 42 del 2004.
Se ai sensi dell’art. 182, comma 3, del D.Lgs. 152/2006 il divieto di smaltimento dei rifiuti in Regioni diverse da quelle in cui gli stessi sono stati prodotti si applichi esclusivamente con riferimento alla tipologia dei cd. “rifiuti urbani non pericolosi”, e non con riferimento ai rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi. Se inoltre il criterio di prossimità valga anche per la gestione dei rifiuti speciali e non solo per quelli urbani.
Se rientri nel concetto di “modifica sostanziale della localizzazione dell’edificio sull’area di pertinenza”, e quindi di variazione essenziale assoggettabile a sanzione demolitoria in virtù del combinato disposto degli artt. 31 e 32, comma 1, lett. c), del D.P.R. n. 380 del 2001, la traslazione dell’edificio capace di incidere sul rispetto delle prescrizioni normative in tema di distanze minime.
Sull’onere della prova in merito alla vocazione pubblicistica di una strada vicinale e sulla rilevanza della iscrizione della strada nell’elenco del Comune delle vie gravate da uso pubblico.
Se il piano regolatore generale, nell’indicare i limiti da osservare per l’edificazione nelle zone a carattere storico, ambientale e paesistico, possa disporre che determinate aree siano sottoposte a vincoli conservativi, indipendentemente da quelli imposti dalle autorità istituzionalmente preposte alla salvaguardia delle cose di interesse storico, artistico o ambientale.
Se la riserva di conguaglio in merito agli oneri concessori apposta al momento del rilascio del titolo edilizio sia legittima. Sulla retroattività del conguaglio.
[A] Sul significato che oggi assume il termine “agibilità”. [B] Sulle differenze tra certificato di abitabilità, ai sensi dell’art. 220 del R.D. 1265 del1934 e certificato di agibilità, ai sensi dell’art. 24 del D.P.R. 380 del 2001.
[A] Sulle conseguenze relative alla classificazione delle cabine elettriche come opere di urbanizzazione primaria [B] Se l’installazione di una cabina elettrica possa comportare un mutamento di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante.
Sulla realizzazione di opere di urbanizzazione primaria in esecuzione del PIP, se possano essere usucapite dal privato costruttore oppure siano funzionalmente avvinte da vincolo di destinazione.
Se il mutamento di destinazione d’uso di un immobile da industriale a residenziale avvenuto nella vigenza di uno strumento pianificatorio sia idoneo a determinare un ulteriore carico urbanistico.
Sulla differibilità delle valutazioni tecnico-pratiche in merito al rilascio di un provvedimento di autorizzazione per l’installazione di un impianto di produzione di bio-metano derivante dal trattamento di rifiuti del tipo F.O.R.S.U.
Se la giurisdizione in materia di richieste di indennizzo per l’occupazione abusiva di un bene demaniale appartenga al Giudice amministrativo o al Giudice ordinario.
[A] Se il decreto di esproprio, qualora sia emesso oltre la scadenza del termine finale per il completamento della procedura espropriativa e sia tempestivamente impugnato, debba essere dichiarato nullo.
[B] Sulla possibile azione del privato ex artt. 31 e 117 c.p.a. in caso di occupazione sine titulo, al fine di assegnare all’Amministrazione un termine per scegliere tra l’adozione del provvedimento di cui all’art. 42 bis del D.P.R. n. 327/2001 o la restituzione dell’immobile.
Se l’Amministrazione, in caso di SCIA presentata da un privato, debba comunicare al segnalante l’avvio del procedimento o il preavviso di rigetto ex art. 10 bis, L. 241 del 1990 prima dell’esercizio dei relativi poteri di controllo e inibitori.
Sulle differenze sostanziali tra la Valutazione ambientale strategica (VAS) e la Valutazione di impatto ambientale (VIA) e sul concetto di “area vasta”.
Se l’apposizione del vincolo idrogeologico su di un immobile si configuri come un vincolo conformativo e se implichi il diritto ad un indennizzo per i proprietari, così come previsto per i vincoli paesaggistici, storico-artistici, di parco/area protetta.
Se l’Amministrazione abbia un obbligo di provvedere sulle richieste di esercizio del potere di autotutela in caso di atti divenuti inoppugnabili.
Sul rapporto tra la normativa edilizia ed urbanistica e l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Sulle modalità di misurazione delle distanze di cui al D.M. 2 aprile 1968 n. 1444.
Sull’ammissibilità dei manufatti interrati alla luce della nozione nazionale ed europea di paesaggio.
[A] Sulle condizioni che permettono la fiscalizzazione dell’abuso edilizio.
[B] Se il decorso di un lasso considerevole di tempo dalla realizzazione dell’opera abusiva possa ingenerare uno stato di legittimo affidamento in capo al proprietario.
Sulla sussistenza dei motivi attuali ed eccezionali di ordine pubblico che possano giustificare l’emanazione di un provvedimento di acquisizione.
[A] Sui doveri dell’amministrazione in risposta ad un’istanza di accesso agli atti anche in caso di indisponibilità materiale del documento.
[B] Se sia necessaria l’apposizione della data e del numero del provvedimento del quale si chiede l’ostensione.
Sul rapporto tra la legittimazione a partecipare al procedimento di formazione dello strumento urbanistico mediante osservazioni e la legittimazione a proporre ricorso giurisdizionale.
Se la Soprintendenza, qualora in un progetto siano effettivamente ravvisabili criticità o dettagli potenzialmente dissonanti, sia tenuta in primo luogo (e prima di cancellare interamente i diritti edificatori previsti dalla pianificazione urbanistica) a graduare il proprio giudizio attraverso prescrizioni limitative o mitigative.
[A] Se il termine decennale di decadenza del piano di lottizzazione stabilito dall’art. 17 della L. 765 del 1967 si applichi sia alle disposizioni a contenuto espropriativo sia alle prescrizioni urbanistiche del piano.
[B] Se il termine di efficacia del piano di lottizzazione decorra dalla data della deliberazione con la quale il Consiglio comunale approva il piano o dalla data di stipula e sottoscrizione della convenzione di lottizzazione.
Le distanze tra fabbricati di cui all’art. 9 del D.M. 2 aprile 1968 n. 1444, devono essere misurate in modo radiale, come avviene per le distanze rispetto alle vedute, o in modo lineare?
Un dehor riparato con tende avvolgibili in pvc trasparenti (anziché in vetro) deve essere considerata una struttura sottoposta a tamponature laterali? O rimane una struttura aperta che non configura nuova costruzione e non necessita di permesso di costruire?
[A] Sulla individuazione degli esatti confini tra meccanismo perequativo ed espropriazione per pubblica utilità.
[B] Sul lasso di tempo necessario tra la formale approvazione e le effettive modifiche apportate al P.G.T.
Sulla cumulabilità della sanzione amministrativa e di quella penale in merito all’apposizione di un vincolo diretto e indiretto, in seguito all’accertamento di abusi venuti alla luce all’esito di un sopralluogo.
Se l’incontestata titolarità di un ente pubblico di un immobile si configuri quale fattispecie ostativa o meno alla presentazione dell’istanza di condono edilizio.
Qual è la normativa che disciplina il procedimento di rilascio della autorizzazione da parte della Soprintendenza nel caso di realizzazione di un abuso in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico?
Sulla nozione di “parziale difformità”, di cui all’art. 34 del D.P.R. 380 del 2001.
Sulla posizione dell’Amministrazione di fronte al mancato soddisfacimento, da parte del richiedente il condono, dell’onere della prova circa l’ultimazione dei lavori.
Se l’ordinanza di acquisizione ex art. 31, comma 3, del DPR 380/2001 debba sempre contenere una dettagliata descrizione e precisa individuazione della superficie oggetto di acquisizione.
Se l’omessa notifica degli atti sanzionatori in materia edilizia a tutti i comproprietari determini l’inefficacia del provvedimento nei confronti di tutti i soggetti comproprietari.
Se l’attività assoggettata a C.I.L.A. sia sottoposta ad un controllo sistematico e ad accertamenti preliminari al suo rilascio da parte della P.A.
Se le tolleranze costruttive entro il limite del 2 per cento previste dall’art. 34, comma 2 ter del D.P.R. 380/2001 (ora art. 34 bis del D.P.R. 380/2001) siano applicabili anche in riferimento alle altezze minime dei locali abitativi stabilite dal D.M. 5 luglio 1975 e alle distanze tra gli edifici di cui al D.M. 1444 del 2 aprile 1968.
Se, inoltre, una legge regionale che preveda l’applicabilità delle tolleranze edilizie anche alle altezze minime dei locali abitativi stabilite dal D.M. 5 luglio 1975 e alle distanze tra gli edifici di cui al D.M. 1444 del 2 aprile 1968 sia legittima, in quanto ricognitiva delle regole stabilite dall’art. 34, comma 2 ter del D.P.R. 380/2001 (ora art. 34 bis del D.P.R. 380/2001).
Se le tolleranze costruttive entro il limite del 2 per cento previste dall’art. 34, comma 2 ter del D.P.R. 380/2001 (ora art. 34 bis del D.P.R. 380/2001) possano ritenersi applicabili anche in riferimento alle altezze minime dei locali abitativi stabilite dal D.M. 5 luglio 1975.
Se nel procedimento amministrativo, ai sensi dell’art. 3 della L. 241/1990, la P.A. abbia l’obbligo di notificare all’interessato tutti gli atti richiamati nel provvedimento, o sia sufficiente indicarne gli estremi e di metterli a disposizione su richiesta dell’interessato.