T.A.R. Lazio, Latina, Sezione I, 15 febbraio 2016
Autore: bovicelli - Pubblicato il 11 marzo 2016
[A] Può configurare una riassunzione del giudizio instaurato dinanzi al giudice ordinario (con atto di citazione in cui si richiede la condanna del Comune al risarcimento dei danni subiti) la presentazione al giudice amministrativo di un ricorso volto ad ottenere la condanna della P.A. alla restituzione del terreno illegittimamente occupato ed in via subordinata quella di condanna all’adozione del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001? Ad una simile vicenda si può applicare la regola della translatio juidicii? [B] Sulla natura istantanea o permanente dell’illecito perpetrato dall’amministrazione con la persistente e non titolata occupazione del terreno del privato. [C] Che valore assume la qualificazione della fattispecie di illecito in termini di occupazione appropriativa od acquisitiva, o di cd. accessione invertita? [D] Quali sono le strade che la P.A. può seguire nell’ipotesi di persistente e non titolata occupazione del terreno di un privato? [E] Può il danno da occupazione illegittima quantificarsi -con valutazione equitativa ex artt. 2056 e 1226 c.c.- nell’interesse del 5% annuo sul valore venale del bene, con applicazione analogica del parametro fatto proprio dal Legislatore con l’art. 42-bis, comma 3, del d.P.R. n. 327/2001?
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