A seguito di pubblicazione sul BURT n. 23 del 29 aprile 2022, è entrata oggi in vigore la Legge Regionale Toscana 26 aprile 2022, n. 12.
Se nelle more del giudizio di impugnazione di una prescrizione urbanistica (in merito ad un’area PEEP) intervenga altra disciplina sostitutiva della precedente, il ricorso avente ad oggetto il precedente strumento urbanistico deve essere dichiarato improcedibile?
In ipotesi di attività vincolata, la motivazione del provvedimento amministrativo (in merito alla determinazione degli oneri di urbanizzazione) può essere emendata o integrata da una successiva motivazione postuma?
Sui requisiti che devono essere soddisfatti nel giudizio amministrativo per l’ammissibilità dell’intervento adesivo dipendente “ad adiuvandum” (nel caso di specie svolto dal proprietario confinante rispetto al rilascio di un permesso di costruire).
L’acquisto della proprietà in capo all’espropriante può avvenire in caso di rinuncia abdicativa del privato proprietario dell’area o è necessario un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis del DPR 327/2001?
[A] È ammissibile il rifiuto della concessione edilizia da parte del Comune, nonostante la stipula di una convenzione urbanistica, nel caso in cui tale rifiuto derivi dall’esercizio del potere autoritativo di revoca dell’approvazione del piano, o di modifica dello strumento urbanistico primario? [B] Se la natura “artificiale” del bosco escluda la tutela accordata dal D.Lgs. 42/2004. [C] Se, ai fini paesaggistici, la nozione di bosco o territorio boschivo debba intendersi in senso normativo e non naturalistico.
Sui presupposti per la rimozione del vincolo di destinazione alberghiero ai sensi dell’art. 8 della L. 217/1983 e, in particolare, sull’onere probatorio circa l’insussistenza della convenienza economico-produttiva dell’attività alberghiera.
Per la realizzazione di un pontile galleggiante per l’ormeggio di imbarcazioni da diporto (costituito da una passerella in legno poggiante su verticali sempre in legno) è necessario il permesso di costruire?
L’Amministratore di condominio ha il potere, anche senza previa autorizzazione assembleare, di agire in giudizio e proporre impugnazioni nell’ambito delle attribuzioni conferitigli dall’art. 1130 c.c. a tutela dell’uso dei beni comuni?
Sulla differenza tra lastrico solare e terrazza e sulla necessità del permesso di costruire per gli interventi di trasformazione del solaio di copertura in terrazza in quanto comportante aumento della superficie utile residenziale.
In quali casi il privato può proporre azione di risarcimento del danno causato dal protrarsi del regime delle cd. zone bianche, dovuto all' inattività del Comune alla riqualificazione urbanistica delle aree conseguente alla decadenza del vincolo espropriativo?
[A] La posa in opera di una piscina è intervento suscettibile di accertamento di compatibilità paesaggistica postuma ex art. 167, D.lgs 42/2004? [B] In merito alla qualificazione della piscina come pertinenza o nuova costruzione. [C] Sulla interpretazione letterale del disposto di cui all'art. 167, comma 4, lettera a) che legittima il ricorso alla procedura di autorizzazione paesaggistica postuma per quegli interventi che non abbiano determinato creazione di superfici utili "o" volumi.
[A] In merito ai casi in cui sia possibile rilasciare il permesso di costruire anche prima della approvazione del piano attuativo prescritto dallo strumento urbanistico. [B] In ordine ai presupposti di qualificazione del cd. "lotto intercluso" o "lotto residuo".
Sulla differenza tra interventi di ristrutturazione urbanistica e di ristrutturazione edilizia ed in merito alla riconducibilità dei primi agli interventi di nuova costruzione, anche ai fini del calcolo del costo di costruzione.
Sulla mancata natura provvedimentale, pertanto non suscettibile di impugnativa, dell'atto con il quale il Comune dichiara l'improcedibilità di una CILA, vertendosi in ambito di attività di edilizia libera.
Se la realizzazione di un nuovo edificio all'interno di un cimitero preesistente configuri "ampliamento", rilevante ai fini del rispetto della disciplina in materia di distanze dal centro abitato ai sensi dell'art. 338 R.D. n. 1265/1934
Sulla natura inderogabile della disciplina in materia di distanza tra fabbricati e dal confine ex art. 9 del D.M. 1444/68 ed in ordine alla necessità di ricomprendere nel calcolo anche balconi e terrazze.
L’Amministrazione comunale, nel corso dell’istruttoria sul rilascio della concessione edilizia, ha l’obbligo di effettuare accertamenti diretti a ricostruire le vicende riguardanti la titolarità dell’immobile e di verificare l’inesistenza di servitù o altri vincoli reali che potrebbero limitare l’attività edificatoria dell’immobile?
Il limite della distanza di 10 metri di cui all’art. 9 del D.M. 1444/1968 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti, si applica anche in caso di apertura di una finestra in più rispetto alla situazione precedente?
In materia di alloggi di edilizia popolare, rientrano nella giurisdizione del Giudice Amministrativo le controversie relative alla fase strumentale all’assegnazione degli stessi, tra cui quelle concernenti la sanatoria dell’occupazione abusiva?
Sui presupposti di applicabilità dell’art. 879, comma 2, c.c. in merito all’esenzione del proprietario confinante dall’obbligo di osservare le distanze legali delle costruzioni dalle vie pubbliche.