La mancata indicazione dell'area che verrà acquisita al patrimonio pubblico in ipotesi di inottemperanza incide sulla legittimità dell'ordine di demolizione?
In ordine al mutato orientamento giurisprudenziale relativo alla incidenza del sequestro penale del bene rispetto alla ottemperanza all'ordine di demolizione.
In ipotesi di esposto presentato dal vicino per l'esercizio dei poteri di cui all'art. 27 del D.P.R. 380/2001, in presenza di quali presupposti esso assume la natura di controinteressato?
Sull'obbligo della P.A. di motivare la scelta di comminare la sanzione pecuniaria in luogo dell'ordine di demolizione rispetto ad un'opera pertinenziale di modesta entità.
In caso di abuso edilizio commesso dal conduttore di un immobile, cosa deve fare in concreto il proprietario dell’immobile ai fini dell’esenzione dalla responsabilità dell’abuso? Deve fornire prove di iniziative dimostrative di un comportamento attivo? Sono sufficienti affermazioni di dissociazione o manifestazioni di intenti del proprietario?
Sul principio di “valutazione unitaria dell’abuso” nel caso in cui alcuni interventi oggetto dell’abuso riguardano opere rientranti nell’attività edilizia libera.
In merito al calcolo del valore venale dell'immobile con riferimento ad un intervento di spargimento di ghiaia su area pertinenziale ai fini della determinazione della sanzione ex art. 37 del D.p.r. 380/2001.
Sul riparto dell'onere della prova circa la realizzazione dell'immobile in epoca antecedente al 1967, da applicare in materia di repressione degli abusi edilizi, e sui temperamenti in ordine al grado di certezza processuale richiesto.
In merito alla applicazione della disciplina di cui alla Legge 689/1981 alla sanzione pecuniaria prescritta ai sensi dell'art. 167, comma 5 del D.lgs 42/2004 a seguito di autorizzazione paesaggistica in sanatoria.
Cosa deve fare il proprietario incolpevole di abuso edilizio commesso da altri per evitare l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale, ai sensi dell’art. 31 del DPR 380/2001, dell’area di sedime sulla quale insiste il bene?
[A] Sull'effetto dichiarativo dell'atto amministrativo di accertamento della inottemperanza della ordinanza di demolizione con riferimento agli effetti ablatori che si verficano ope legis. [B] In merito alla questione della tutela del terzo di buona fede acquirente di immobile interessato da precedente ordinanza di demolizione.
[A] In merito agli effetti della impugnazione dell'ordinanza di demolizione sul termine di 90 giorni e sulla legittimità dei successivi provvedimenti di accertamento di non ottemperanza e di acquisizione alla mano pubblica delle aree di sedime. [B] Sulla legittimità della ordinanza di acquisizione delle aree di sedime intervenuta nonostante la demolizione tardiva.
In caso di abusi edilizi su parti comuni di un condominio, l’ordinanza di ripristino da parte dell’ente deve essere rivolta all’amministratore condominiale pro tempore?
In merito alla configurazione del silenzio-inadempimento dell'Ente comunale in ipotesi di omesso esercizio del potere/dovere di dare esecuzione alla ordinanza di demolizione.
[A] Sul concetto di "parte eseguita in conformità" quale presupposto per l'applicazione della fiscalizzazione dell'abuso edilizio ex art. 34 del D.p.r. 380/2001. [B] Sulla prevalenza della sanzione demolitoria prevista ai sensi dell'art. 167 del D.lgs. 42/2004 sulla possibilità di applicazione del beneficio della fiscalizzazione. [C] In merito agli effetti meramente sospensivi della ordinanza di demolizione connessi alla presentazione della istanza di sanatoria.
[A] Sul potere-dovere del Giudice dell'esecuzione di verificare la legittimità del titolo abilitativo a fronte del deposito di istanza di revoca o sospensione dell'ordine di demolizione. [B] In merito alla necessità da parte del Giudice dell'esecuzione, investito della relativa istanza, di valutare i presupposti di applicazione della fiscalizzazione dell'abuso edilizio ai sensi degli art. 33 e 34, comma 2 del D.p.r. 380/2001.
In merito ai presupposti di applicazione della sanzione ex art. 38 del D.p.r. 380/2001 in luogo della demolizione dell'opera per gli interventi eseguiti in base a permesso di costruire annullato.
Ai sensi dell'art. 31, comma 5 del D.p.r. 380/2001 la violazione di un parametro urbanistico (quale ne caso di specie l'indice di copertura) può rilevare quale interesse urbanistico rilevante ai fini della preclusione alla conservazione dell'opera abusiva e alla sua destinazione pubblica?
Il sequestro di un immobile abusivo ad opera dell’autorità giudiziaria penale determina l’inefficacia temporanea, fino al provvedimenti di dissequestro, dell’ordinanza di demolizione che lo attinge?
Sui presupposti e sulle due fasi, alla luce della giurisprudenza, dell’eventuale sostituzione della sanzione demolitoria con quella pecuniaria, nel caso di impossibilità di demolizione di abusi edilizi.
Gli atti concernenti l'attività di vigilanza e controllo della P.A. posti a base di una ordinanza di demolizione sono ostensibili in ipotesi di inoltro di denuncia alla autorità giudiziaria?
In merito ai criteri, elaborati dalla giurisprudenza in conformità agli orientamenti della CEDU, che il giudice deve rispettare ai fini della valutazione del carattere di proporzionalità della ordinanza di demolizione di immobile abusivo quando questo sia rappresentato dall' unica abitazione di una persona.
La disposizione di cui all’art. 34, comma 2, del DPR 380/2001 ammette la possibilità da parte del Comune di irrogare una sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria già nel periodo precedente alla conclusione dei lavori?
Il disvalore rilevante ai fini della sanzione massima di € 20.000 prevista dall’art. 31, comma 4 bis, del DPR 380/2001 è l’entità dell’abuso realizzato o la mancata spontanea ottemperanza all’ordine di demolizione legittimamente impartito dalla P.A. per opere abusivamente realizzate in zona vincolata?
[A] Sulla qualificazione giuridica della indennità pecuniaria prevista dall'art. 167, comma 5 del D.lgs. 42/2004. [B] Su dies a quo dal quale decorre il termine di prescrizione della indennità ex art. 167 del D.lgs. 42/2004 in ipotesi in cui la richiesta di compatibilità paesaggistica postuma si inserisca nell'ambito di una procedura di sanatoria.
In ordine alle modalità di determinazione della base di calcolo della sanzione pecuniaria ex art. 37 del D.p.r. 380/2001 rispetto ad opere di manutenzione ordinaria consistite nella posa di asfalto di area cortilizia pertinenziale.
Sulla illegittimità dell'ordinanza di ingiunzione che in caso di mutamento di destinazione urbanisticamente rilevante e senza opere, realizzato in contrasto con le previsioni delle NTA, abbia disposto la demolizione delle mura dell'immobile.
Il dies a quo del termine di prescrizione quinquennale della sanzione pecuniaria prevista dall’art. 167 del D.Lgs. 42/2004 coincide con il momento del rilascio della concessione edilizia in sanatoria?
Se alla luce della più recente giurisprudenza del Consiglio di Stato, la presentazione di una istanza di sanatoria comporti o meno l’inefficacia del provvedimento sanzionatorio pregresso.
[A] Il ricorso proposto avverso il verbale di inottemperanza alla demolizione dei vigili urbani è inammissibile? [B] La “doppia” compatibilità richiesta dall’art. 36 del DPR 380/2001 afferisce anche alla destinazione d’uso dell’immobile?
Il potere sanzionatorio dell’Amministrazione deve essere esercitato sulla base della disciplina prevista al momento dell’emissione del provvedimento conclusivo del procedimento? Il calcolo per la determinazione della sanzione va effettuato sulla base del prezzario regionale vigente a tale momento?
Sull’obbligo dell’Amministrazione definire l’oggetto dell’acquisizione al patrimonio comunale attraverso la quantificazione e la perimetrazione dell’ulteriore area sottratta al privato ai sensi dell’art. 31, comma 3, del DPR 380/2001.
In ordine alla competenza alla adozione dell'ingiunzione di demolizione, ed alla eventuale successiva acquisizione gratuita, con riferimento ad abusi edilizi ricadenti in area naturale protetta.
Se l’ordine di demolizione delle opere abusive impartito dal giudice penale in sentenza di condanna per violazioni alla normativa urbanistico-edilizia debba essere eseguito dalla Pubblica amministrazione.
Sulla legittimità di un ordine di demolizione riferito ad una pergotenda utilizzata al fine di ampliare la superficie dell' attività commerciale, snaturandone le finalità proprie.
[A] Se il privato possa “ritirare” l’istanza di fiscalizzazione dell’abuso edilizio ai sensi dell’art. 34, comma 2 del DPR 380/2001 e rimettere in discussione la natura abusiva degli interventi contestati dall’Amministrazione. [B] Se in caso di sanzione sostitutiva di cui all’art. 34 comma 2 del DPR 380/2001, il calcolo della sanzione sia nella libera disponibilità del Comune o debba rispettare i parametri di calcolo posti negli articoli da 14 a 22 della L. 392/1978.
[A] In merito al concetto di volume rilevante ai fini paesaggistici, da conteggiare ai fini del calcolo della sanzione ex art. 167 del D.lgs 42/2004, e sulla diversa nozione di volumetria edilizia. [B] Sullla subordinazione della sanzione ex art. 167 del D.lgs 42/2004 al principio del tempus regit actum.
[A] Sulla competenza alla adozione del provvedimento di acquisizione delle opere abusive al patrimonio comunale in ipotesi di inottemperanza all'ordinanza di demolizione. [B] In merito alla competenza concernente la scelta di non procedere alla demolizione dell'opera acquisita.
In ordine alla rilevanza edilizia, quale nuova costruzione, della occupazione non temporanea di suolo con deposito di materiale inerte ai sensi dell'art. 3, lett. e.7) del D.p.r. 380/2001.
In quali casi il proprietario incolpevole di un abuso edilizio può eludere gli effetti sanzionatori della ordinanza di demolizione e/o di successiva acquisizione?
Può disporsi l'acquisizione gratuita di immobile abusivo ex art. 31 del D.p.r. 380/2001 in ipotesi in cui l'ordinanza di demolizione sia stata notificata ad uno solo dei comproprietari?
Può il legislatore Regionale prevedere l'applicazione di misure aggiuntive rispetto a quelle disciplinate dal D.p.r. 380/2001 per le ipotesi di violazione di norme urbanistico edilizie?
Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili rende noto che a decorrere dalle ore 12,00 del 2 maggio 2022 e fino alle ore 12,00 del 2 giugno 2022 i comuni posso presentare domanda di accesso al Fondo per la demolizione delle opere abusive di cui alla legge n. 205/2017, art. 1, comma 26 (di seguito Fondo demolizioni)
In ipotesi di mancato avvio delle procedure di demolizione nel termine dei 180 giorni ex art. 41 del D.p.r. 380/2001 come modificato dall'art. 10-bis, comma 1, D.L. 16 luglio 2020, n. 76, il Comune conserva una propria legittimazione passiva?
Può a norma dell'art. 36 del D.p.r. 380/2001 il responsabile di abuso edilizio chiedere accertamento di conformità in sanatoria, prescindendo dal consenso del proprietario dell'immobile?
L'applicazione della sanzione pecuniaria amministrativa ex art. 31, comma 4-bis del d.P.R 380/2001 in riferimento ad abusi edilizi realizzati in data antecedente alla sua entrata in vigore determina violazione del principio di itrretroattività?
[A] Sulla necessità che l’Amministrazione, nelle ipotesi di un complesso di opere abusive realizzate sulla medesima area, effettui una valutazione complessiva e non atomistica dell’intervento edilizio. [B] Se sia possibile ottenere un accertamento postumo di compatibilità paesaggistica ai sensi dell’art. 167 del D.Lgs. 42/2004, in caso di piscina interrata.
In ordine agli effetti che la presentazione di domanda di sanatoria ex art. 36 del D.p.r. 380/2001 determina sulla ordinanza di demolizione e sull’eventuale giudizio di impugnazione.
Un ente locale può rilasciare ad un privato una proroga del termine previsto ex lege per l’esecuzione della demolizione (a seguito di ordinanza di demolizione) qualora sussistano delle circostanze oggettive che abbiano reso difficoltoso dare luogo all’intervento di rispristino?
Se alla luce degli ultimi orientamenti giurisprudenziali amministrativi le dichiarazioni sostitutive di atti notorio possano assurgere al rango di prova sull’epoca di un abuso edilizio.
[A] Se sia legittimo che lo strumento urbanistico imponga, al fine di consentire la realizzazione di edifici residenziali in zona agricola, il possesso del titolo di imprenditore agricolo in capo all’effettivo fruitore del nuovo edificio residenziale. [B] Sui casi in relazione ai quali è consentita la c.d. fiscalizzazione dell’abuso, ai sensi dell’art. 34 del D.P.R. 380 del 2001.
In quali casi è possibile configurare la presenza di controinteressati, con conseguente obbligo di instaurazione del contraddittorio, nell'ambito di un giudizio di impugnazione di una ordinanza di demolizione ?
La sottoposizione di un manufatto abusivo a sequestro penale costituisce impedimento assoluto ad ottemperare all’ordine di demolizione? Inoltre, in caso di mancata ottemperanza all’ordine di demolizione dell’immobile abusivo sottoposto a sequestro penale è legittima la successiva ordinanza del Comune di acquisizione gratuita al patrimonio?
Sul concetto di “sanatoria mascherata” dell’abuso edilizio nel caso in cui non sia effettivamente ripristinato lo stato dei luoghi legittimo preesistente, prima di procedere alla realizzazione del nuovo e analogo immobile mediante permesso di costruire.
Se, in tema di abusi edilizi su beni ambientali, il certificato di compatibilità paesaggistica “condizionato” sia in contrasto con la ratio della legge che collega il condono alla già avvenuta esecuzione delle opere ed alla compatibilità paesaggistica delle opere già eseguite.
Se il vicino, a fronte della persistenza in capo all’ente preposto alla vigilanza sul territorio del generale potere repressivo degli abusi edilizi, goda di una posizione differenziata e possa chiedere al Comune di porre in essere i provvedimenti sanzionatori previsti dall’ordinamento, facendo ricorso, in caso di inerzia, alla procedura del silenzio-inadempimento.
Se la diversa distribuzione degli ambienti interni mediante eliminazione e spostamenti di tramezzature, purché non interessi le parti strutturali dell’edificio, costituisca attività di manutenzione straordinaria soggetta al semplice regime della comunicazione di inizio lavori. Se, inoltre, nella suddetta ipotesi l’omessa comunicazione possa comportare l’irrogazione della sanzione demolitoria.
Tra titoli edilizi inerenti all’immobile destinato all’esercizio dell’attività commerciale e autorizzazione commerciale sussiste un rapporto di presupposizione diretta e consequenziale?
Sui principi di prova concernenti la collocazione dei manufatti nello spazio e nel tempo con riferimento alle controversie in materia edilizia, soggette alla giurisdizione del giudice amministrativo.
È legittima la misura demolitoria per gli interventi eseguiti in zone vincolate, anche per quelle opere abusive che in astratto, sotto il profilo strettamente edilizio, sfuggirebbero a tale sanzione per i connotati accessori e/o pertinenziali?
La presentazione di un’istanza di sanatoria in epoca successiva all’adozione dell’ordinanza di demolizione ha automatico effetto caducante sull’ordinanza di demolizione?
[A] Quando si configura la lottizzazione abusiva “mista”?
[B] Sulla necessaria valutazione, ai fini della lottizzazione abusiva di cui all’art. 30 del DPR 380/2001, del complesso delle attività materiali/negoziali in concreto poste in essere.
Se la valutazione di compatibilità paesaggistica postuma di cui all’art. 32 L. n. 47/85 debba considerare attentamente anche il lasso di tempo intercorso rispetto alla realizzazione dell’abuso al fine di apprezzare le eventuali modifiche del contesto paesaggistico-territoriale di riferimento, medio tempore intervenute.
[A] Se il condono sia precluso dall’acquisizione gratuita dell’immobile abusivo al patrimonio del Comune e da altre circostanze. [B] Sulla possibilità della sanatoria della lottizzazione abusiva tramite il condono delle singole unità immobiliari realizzate abusivamente.
[A] L’ordinanza di demolizione e la presenza di più proprietari sul bene oggetto del provvedimento repressivo. [B] Sulla funzione dell’art. 31, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001.
[A] Sull’ambito di applicazione dell’art. 27 del D.p.r. 380/2001, in relazione ai beni sottoposti a tutela a norma del D.lgs 42/2004, e riferita sia ai vincoli derivanti dalla procedura ex art. 137 ss. che da quelli di cui al PPR.
[B] Sulla legittimità costituzionale della previsione della applicazione della sanzione massima ex art. 31, comma 4 bis, del D.p.r 380/2001 prevista in ipotesi di inottemperanza ad ordini di demolizione su beni sottoposti a tutela a norma dell’art. 27, comma 2.
[A] Se sia legittimo l’ordine demolitorio che contenga in sé anche la diffida di cui all’art. 35, comma 1, del DPR 380/2001, per interventi abusivi realizzati su suoli di proprietà di enti pubblici.
[B] L’erronea indicazione degli estremi della normativa di riferimento nell’ordinanza di demolizione assume rilievo in termini di legittimità del provvedimento?
[C] Le risultanze catastali hanno un valore indiziario e probatorio quando non risultino contraddette da specifiche determinazioni negoziali tra le parti e a cui ricorrere quando manchino altre prove?
Sul principio di vicinanza della prova per quanto riguarda la data di realizzazione e la consistenza originaria di un immobile abusivo. Se, inoltre, la deduzione della parte privata di concreti elementi di fatto relativi all’epoca dell’abuso trasferisca l’onere della prova contraria in capo all’Amministrazione.
Il presente articolo ha lo scopo di delineare, alla luce della più recente giurisprudenza, se la richiesta di accertamento di conformità in sanatoria, presentata nel termine di 90 giorni intimato con l’ordinanza di demolizione, abbia un automatico effetto caducante sull’ingiunzione di demolizione oppure comporti la sola sospensione temporanea della stessa fino all’eventuale provvedimento di rigetto.
Se l’oggetto del provvedimento di acquisizione ex art. 31, commi 3 e 4, del D.P.R. 380/2001 debba avere riguardo unicamente all’opera abusiva - una sopraelevazione abusiva di un fabbricato - o si estenda all’intero manufatto.
Nell’ipotesi di rigetto dell’istanza di sanatoria, l’Amministrazione deve adottare una nuova ordinanza di demolizione, con l’assegnazione di un nuovo termine per adempiere?
La presentazione di un’istanza di sanatoria di abusi edilizi produce un automatico effetto caducante sull’ordinanza di demolizione delle opere abusive, ove questa sia stata già adottata?
Se la presentazione dell’istanza di sanatoria, sia essa di accertamento di conformità sia essa di condono, produca l’effetto di rendere inefficace l’ordinanza di demolizione delle opere abusive e faccia venir meno l’interesse all’impugnazione della stessa.
Se l’intervenuta presentazione della domanda di accertamento di conformità determini l’inefficacia sopravvenuta o invalidità dell’ingiunzione di demolizione oppure comporti che l’esecuzione della sanzione sia solo temporaneamente sospesa.
Se in tema di condono edilizio sia possibile scindere la costruzione tra i vari elementi che la compongono ai fini della sanatoria di singole porzioni di essa.
Se la presentazione di un’istanza di sanatoria di abusi edilizi produca un automatico effetto caducante sull’ordinanza di demolizione delle opere abusive eventualmente già adottata.
In tema di rifiuti, affinché il proprietario del suolo sia condannato agli adempimenti previsti dall’art. 192 del D.Lgs. 152/2006, è necessario che l’accertamento della sua responsabilità sia effettuato in contraddittorio?
Quando si configura nel dettaglio una ipotesi di lottizzazione abusiva. Quali sono inoltre le differenze tra: 1) la lottizzazione c.d. “materiale”; 2) la lottizzazione c.d. “negoziale”, ovvero “cartolare” o “giuridica” o “formale” o “indiziaria”; 3) “lottizzazione abusiva mista”.
In ordine alla rilevanza urbanistico-edilizia di un intervento di spargimento di ghiaia finalizzato alla realizzazione di un parcheggio quando preordinato alla modifica permanente della destinazione d’uso dell’area.
Sul momento (dies a quo) in cui inizia a decorrere il termine di prescrizione quinquennale della sanzione pecuniaria per danni ambientali di cui all’art. 167, comma 5, D.Lgs. 42/2004.
[A] In ordine alle caratteristiche differenziali tra un gazebo e un pergolato.
[B] Sul concetto di precarietà dell’opera, esclusa rispetto alla sussistenza di esigenze permanenti connesse all’esercizio di attività commerciale, ancorché avente carattere di stagionalità.
[C] Se l'esercizio del potere sanzionatorio su opere soggette a CILA richieda il previo esperimento del potere di annullamento in autotutela ex art 21 nonies L 241/1990.
[A] In ordine ai presupposti in presenza dei quali si configura l’ipotesi di difformità totale dal permesso di costruire ex art. 31 D.p.r. 380/2001.
[B] In ordine alla legittimità e doverosità del provvedimento di demolizione delle opere realizzate in aree sottoposte a vincolo paesistico ed in assenza di autorizzazione a prescindere dalla natura pertinenziale e/o precaria delle opere abusive e del titolo edilizio richiesto.
[C] Sul concetto di “superficie utile” ai sensi dell’art. 167 D.lgs 42/2004.
[A] Se sia legittima l’ordinanza di demolizione notificata in formato cartaceo con l’indicazione del nome del sottoscrittore e la postilla “sottoscritto digitalmente ai sensi dell’art. 21 del d.lgs. n. 82/2005”. [B] Sulle conseguenze determinate dalla mancata indicazione dei termini di proposizione del ricorso nell’ordinanza di demolizione.
Quali sono le conseguenze determinate dalla negativa conclusione della pratica di sanatoria edilizia sull’ordinanza di demolizione precedentemente adottata?
[A] Se il tamponamento di un portico, di una pensilina o di una tettoia già esistente configuri un intervento di nuova costruzione o comunque di ristrutturazione edilizia pesante.
[B] Sulla diversa disciplina sanzionatoria prevista dagli artt. 31 e 33 del DPR 380/2001 in caso di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia pesante.
[C] Se l’esecuzione di lavori di ristrutturazione “pesante” in assenza di titolo comporti la sanzione dell’acquisizione del bene e dell’area di sedime.
[A] Se sia possibile ricavare la conformità edilizia delle opere eseguite dall’accertamento incidentalmente compiuto ai fini del rilascio del certificato di agibilità.
[B] Se la cosiddetta “fiscalizzazione” dell’illecito edilizio configuri una sanatoria dell’abuso.
[C] Se ai fini della quantificazione della sanzione pecuniaria di cui all’art. 34, comma 2, del DPR 380/2001 rilevi il momento della commissione dell’abuso o il momento di contestazione dello stesso.
[A] Sui presupposti in presenza dei quali il proprietario di opera abusiva può andare esente dall'effetto acquisitivo ex art. 31, comma 3, D.P.R. 380/2001.
[B] Sull'obbligo motivazionale spettante alla P.A. in ipotesi di acquisizione di superficie ulteriore all'area di sedime della res abusiva.
Sul concetto di “parziale difformità” ai sensi dell’art. 31 del D.P.R. 380/2001 e sulle diverse conseguenze sanzionatoria rispetto ai casi di “difformità totale”.
Se l’omessa notifica del verbale di inottemperanza all’ordine di demolizione dell’opera abusiva assuma rilievo ai fini dell’acquisizione gratuita delle opere al patrimonio comunale.
Se sia necessario il permesso di costruire in caso di mutamento di destinazione d’uso con incremento della superficie residenziale e, quindi, della capacità abitativa di un alloggio.
Sulla necessità ai fini della applicazione della sanzione della perdita della proprietà per inottemperanza all’ordine di demolizione ex art 31, comma 3, D.p.r. n. 380/2001 dell’adozione di specifico provvedimento amministrativo non essendo esso configurabile nel mero verbale di constatazione della inadempienza.
Se in presenza di incrementi di superficie o cubatura di modesta entità sia ammissibile il rilascio della sanatoria paesaggistica ex art. 167, comma 4, lett. a), del D.Lgs. 42 del 2004.
Sull’onere della prova in merito alla vocazione pubblicistica di una strada vicinale e sulla rilevanza della iscrizione della strada nell’elenco del Comune delle vie gravate da uso pubblico.
Se rientri nel concetto di “modifica sostanziale della localizzazione dell’edificio sull’area di pertinenza”, e quindi di variazione essenziale assoggettabile a sanzione demolitoria in virtù del combinato disposto degli artt. 31 e 32, comma 1, lett. c), del D.P.R. n. 380 del 2001, la traslazione dell’edificio capace di incidere sul rispetto delle prescrizioni normative in tema di distanze minime.
Un dehor riparato con tende avvolgibili in pvc trasparenti (anziché in vetro) deve essere considerata una struttura sottoposta a tamponature laterali? O rimane una struttura aperta che non configura nuova costruzione e non necessita di permesso di costruire?
Sulla cumulabilità della sanzione amministrativa e di quella penale in merito all’apposizione di un vincolo diretto e indiretto, in seguito all’accertamento di abusi venuti alla luce all’esito di un sopralluogo.
Se l’ordinanza di acquisizione ex art. 31, comma 3, del DPR 380/2001 debba sempre contenere una dettagliata descrizione e precisa individuazione della superficie oggetto di acquisizione.
Se l’omessa notifica degli atti sanzionatori in materia edilizia a tutti i comproprietari determini l’inefficacia del provvedimento nei confronti di tutti i soggetti comproprietari.
Se le tolleranze costruttive entro il limite del 2 per cento previste dall’art. 34, comma 2 ter del D.P.R. 380/2001 (ora art. 34 bis del D.P.R. 380/2001) possano ritenersi applicabili anche in riferimento alle altezze minime dei locali abitativi stabilite dal D.M. 5 luglio 1975.
Se il provvedimento plurimotivato relativo alla violazione del vincolo di in edificabilità assoluta possa sopravvivere anche ove fosse contestata una delle “ragioni giustificatrici.
Quali sono le ipotesi in cui una canna fumaria assume rilevanza urbanistico-funzionale, per la cui realizzazione è necessario il permesso di costruire?
La mancata trascrizione della proprietà in capo all’Amministrazione comunale, in seguito alla inottemperanza all’ordine di demolizione, pregiudica l’effetto acquisitivo a fronte della presentazione dell’istanza di sanatorio da parte del privato?
Se il proprietario di un immobile, qualora provi di essere incolpevole, possa sottrarsi all’acquisizione gratuita dell’area su cui insiste l’opera abusiva e anche alla demolizione della stessa.
Sull’esatta perimetrazione del concetto di “edificio ultimato” ai sensi dell’art. 31 della L. 47/1985, applicabile nell’ambito delle domande di condono edilizio.
Sugli elementi che differenziano la “veranda” dalla “pergotenda”. Se ai fini della corretta realizzazione di una pergotenda occorra che l’opera principale sia costituita dalla tenda, quale elemento di protezione dal sole o dagli agenti atmosferici, e non dalla struttura, mero elemento accessorio, necessario al sostegno e all’estensione della tenda.
Sulla qualificazione di “rifiuto” nell’ipotesi di assenza di previsioni normative che prevedano, con riferimento a determinate sostanze, uno specifico obbligo in capo al detentore in ordine al loro smaltimento.
[A] Se possa ritenersi legittimo il diniego di esercizio di attività di commercio ove fondato su ragioni di abusività dei locali nei quali l’attività commerciale viene svolta.
[B] Sul potere della P.A. di annullare in via di autotutela un atto amministrativo illegittimo qualora il contegno del privato abbia consapevolmente determinato una situazione di affidamento non legittimo.
In ordine alla natura ed ai criteri di quantificazione della sanzione amministrativa ex art 31, comma 4 bis del d.P.R. n. 380/2001 ed alla necessità che non venga ancorata al mero volume abusivamente realizzato.
[A] Se la platea dei soggetti legittimati a richiedere la sanatoria ex art. 36 del D.P.R. 380/2001 sia più ampia rispetto a quella dei soggetti che sono abilitati a richiedere in via preventiva il rilascio dei titoli edilizi.
[B] Sulla clausola “fatti salvi i diritti dei terzi” contenuta nei titoli edilizi.
[C] Se il Comune, ai fini della legittimazione del richiedente, sia tenuto a dirimere conflitti di natura civilistica che riguardino i terreni e/o gli immobili interessati dalle istanze di rilascio dei titoli abilitativi.
Se ai fini della repressione dell’illecito edilizio, sia applicabile il regime sanzionatorio vigente al momento in cui l’Amministrazione dispone la sanzione.
Sul diverso rapporto dell’istituto dell'accertamento di conformità e della sanatoria prevista dalla legislazione condonistica “straordinaria” con l’ordinanza di demolizione o altri atti sanzionatori relativi all'intervento abusivo di cui si chiede la regolarizzazione.
[A] Se sia inammissibile il ricorso avverso il provvedimento di acquisizione allorché non venga impugnato nei termini di rito l’atto presupposto costituito dall’ordinanza di demolizione.
[B] Quali sono i presupposti affinché si possa ritenere sussistente il diritto di uso pubblico di una strada?
[C] Se, a prescindere dall’effettiva esistenza di un diritto reale di servitù pubblica di passaggio o dall’esistenza di una pubblica via vicinale, sussista il potere dell’amministrazione comunale di ripristinare lo stato dei luoghi, quando sussista una situazione di fatto di oggettivo pregiudizio del pubblico passaggio.
[A] Sul criterio e sui parametri di calcolo per stabilire il quantum delle sanzioni edilizie ex art. 34, comma 2, del D.P.R. 380/2001, in caso di impossibilità di ripristino della difformità realizzate nel passato su di un immobile.
[B] Sul principio dell’attualità della sanzione amministrativa.
Se la verifica ex art. 33, comma 2, del D.P.R. 380/2001 debba essere compiuta dall’Amministrazione procedente all’atto dell’adozione dell’ordine di demolizione o su segnalazione della parte privata durante la fase esecutiva.
[A] Se l’istanza di accertamento di conformità in sanatoria determini l’inefficacia dell’ordinanza di demolizione.
[B] Sui contrapposti orientamenti giurisprudenziali in merito all’efficacia sospensiva dell’istanza di compatibilità paesaggistica ai sensi dell’art. 167 del D.Lgs. 42/2004 sull’ordinanza di demolizione.
[C] Sull’ipotesi, in materia di abusi edilizi, nella quale il proprietario di un immobile possa andare esente dalla misura consistente nell’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’area di sedime sulla quale insiste il bene.
[A] Sulla natura reale delle sanzioni urbanistiche e conseguente legittimazione passiva del proprietario dell’immobile, ancorché non autore dell’illecito.
[B] In ordine alla inidoneità del provvedimento sanzionatorio a divenire, in caso di inottemperanza, titolo per l’acquisizione gratuita al patrimonio in ipotesi di estraneità del proprietario all’abuso edilizio.
[C] Sulla inidoneità della pergotenda a creare volume o superficie e quindi trasformazione urbanistica del territorio, non necessitando del permesso di costruire.
[A] Sulla decorrenza del termine di prescrizione della sanzione pecuniaria per il caso di inottemperanza all’ordine di demolizione.
[B] Se la sanzione di cui all’art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. 380/2001 possa essere assoggettata a riduzione (pagamento in misura ridotta), in applicazione dell’art. 16 della Legge 689/1981.
[C] Sulla presentazione della domanda di accertamento di conformità successiva all’acquisizione della proprietà ai sensi dell’art. 31, comma 3, del D.P.R. 380/2001.
[A] Sulla necessità che il provvedimento amministrativo definisca l’oggetto dell’acquisizione al patrimonio comunale attraverso la quantificazione e la perimetrazione dell’area sottratta al privato.
[B] Se le disposizioni di cui alla Legge 689/1981 siano direttamente applicabili alla sanzione prevista dall’art. 31, comma 4 bis, del D.P.R. 380/2001.
[A] I provvedimenti che ingiungono la demolizione di opere abusive in area soggetta a vincolo paesaggistico prescindono dalla natura dell’intervento, potendo essere adottate anche per opere non soggette a permesso di costruire.
[B] Sui manufatti non sanati non è consentito, se non con l'osservanza delle cautele previste dalla legge, la realizzazione di interventi ulteriori che, sebbene per ipotesi riconducibili nella loro individuale oggettività a categorie che non richiedono il permesso di costruire, assumono le caratteristiche di illiceità dell'abuso principale.
[C] In ordine alla efficacia meramente sospensiva dell’ordine di demolizione conseguente alla proposizione della istanza di sanatoria.
Sulle specifiche condizioni necessarie ai fini del condono delle opere abusive realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli (tra cui quello idrogeologico, ambientale e paesistico), ai sensi dell’art. 32, comma 27, lettera d), del D.L. n. 269 del 2003.
Da quale momento decorrono i termini di ottemperanza dell’ordine di demolizione in ipotesi di sottoposizione dell’immobile a sequestro preventivo penale?
[A] Sull’ampiezza del concetto di modifica sostanziale della localizzazione di edificio quale variazione essenziale assoggettata a sanzione demolitoria.
[B] Sulla natura vincolata dell’ordine di demolizione di nuova costruzione realizzata in difformità del titolo abilitativo e della conseguenziale infondatezza di censure che si richiamano ad un principio di proporzionalità.
[C] Sul concetto di precarietà dell’opera la quale non può essere desunta dalla natura temporanea della destinazione soggettivamente attribuitagli.
Se l’omessa o non corretta indicazione dell’area sottoposta ad acquisizione di diritto al patrimonio pubblico costituisca motivo d’illegittimità dell’ordinanza di demolizione, nel caso in cui la stessa non venga ottemperata da parte del destinatario.
Se anche le opere edilizie abusive aventi natura pertinenziale o precaria realizzate in zona sottoposta a vincolo paesistico debbano considerarsi eseguite in totale difformità dalla concessione, nel caso in cui non sia stata ottenuta l’autorizzazione paesaggistica.
[A] In ordine alla natura vincolata dell’attività di repressione degli abusi edilizi ed alla natura in re ipsa dell’interesse pubblico sotteso all’ordine di demolizione.
[B] Deve l’ordinanza di demolizione essere preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento amministrativo ?
[C] In merito alle conseguenze che discendono dalla mancata descrizione in ordinanza di demolizione dell’area di sedime destinata ad essere acquisita al patrimonio comunale in ipotesi di inottemperanza.
[A] L’esercizio del potere repressivo delle opere edilizie realizzate in assenza del titolo edilizio può ritenersi sufficientemente motivato, oltre che con l’indicazione del referente normativo a fondamento del potere esercitato, per effetto della descrizione dell’abuso?
[B] Gli atti sanzionatori in materia edilizia devono essere preceduti dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento ai sensi dell’art. 7 della L. 241 del 1990?
[C] Ai fini dell'acquisizione delle opere abusive al patrimonio comunale, è necessaria la notifica del verbale di accertamento di inottemperanza alla demolizione?
[A] La sanzione della perdita della proprietà per inottemperanza all’ordine di remissione in pristino richiede un provvedimento amministrativo che definisca la quantificazione e la perimetrazione dell’area sottratta al privato?
[B] Sulla funzione dell’art. 31 del D.P.R. 380/2001 in merito alla superficie massima acquisibile dall’Amministrazione.
[C] L’esercizio della potestà di ripristinare lo stato dei luoghi e di far cessare la permanenza dell’illecito edilizio soggiace a termini di decadenza o di prescrizione estintiva?
[A] Se l’inerzia dell’Amministrazione protratta nel tempo possa ingenerare un legittimo affidamento in capo al privato che abbia costruito senza titolo.
[B] È legittima l’ingiunzione di demolizione intervenuta a distanza di tempo dalla realizzazione dell’abuso, anche se il titolare attuale dell’immobile non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell’onere di ripristino?
[C] Se l’abusività dell’immobile nel quale viene esercitata un’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande possa essere un motivo idoneo a giustificare un provvedimento di decadenza o revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività commerciale.
Sulla motivazione, in caso di inottemperanza all’ordine di demolizione, dell’acquisizione dell’area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive, ai sensi dell’art. 31, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001.
Sulla mancata individuazione della superficie dell'area di sedime da acquisire al patrimonio del Comune in caso di inottemperanza all'ordinanza di demolizione
[A] Nel caso in cui sia stata ordinata la demolizione a distanza di un consistente lasso di tempo dalla realizzazione dell’abuso è necessaria una motivazione rafforzata del provvedimento? [B] La posizione della giurisprudenza sull’obbligo di motivazione rafforzata.
Costituisce presupposto necessario dell’ordine di demolizione la valutazione d’ufficio sulle conseguenze che la rimozione delle opere abusive potrebbe avere sulle parti conformi dell'edificio?
L’ordinanza di demolizione adottata a distanza di molto tempo da compimento dell’abuso comporta specifiche conseguenze in capo al dirigente responsabile?
Quali sono le conseguenze nell’eventualità in cui le opere abusive, la cui esecuzione sia risalente nel tempo, siano strutturalmente parte della morfologia del manufatto?
Quali sono le caratteristiche che deve possedere un’ordinanza di demolizione, affinché possa essere considerata anche come annullamento implicito di una concessione edilizia?
Il privato raggiunto dall'ordine di demolizione può richiedere la sanatoria delle opere eseguite, ai sensi dell'art. 36 D.P.R. n. 380/2001, anche oltre il termine di 90 giorni dalla notifica dell'ordinanza?
Quali conseguenze comporta l’omessa notifica dell’ordinanza di demolizione al proprietario dell’area all'interno della quale è stato commesso l’abuso edilizio?
Quali sono le modalità attraverso le quali deve essere individuata l’area da acquisire, ai sensi dell’art. 31, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001 (paria 10 volte la superficie utile abusiva)?
La misura di carattere sanzionatorio dell’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere edilizie abusivamente realizzate deve ritenersi applicabile anche alle fattispecie di illecito commesse precedentemente all’entrata in vigore della normativa di riferimento?
L’estraneità del proprietario (o del titolare del diritto reale) agli abusi edilizi commessi sulla cosa locata e affittata dal conduttore, locatario o affittuario implica l'illegittimità dell'ordinanza di demolizione?
La sanzione pecuniaria, in caso di interventi eseguiti in parziale difformità, può costituire una deroga alla regola generale della demolizione negli illeciti edilizi?
L’avvenuto conseguimento del titolo edilizio a seguito di condono come incide sulla esecuzione dell’ordine di demolizione contenuto nella sentenza penale?
In quali casi l’affidamento del privato può ritenersi tutelabile e meritevole di una motivazione rafforzata in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell’abuso?
Quali sono le conseguenze nel caso in cui l’ordine di demolizione non sia preceduto dalla diffida prevista dall’art. 35, comma 1 del D.P.R. 380 del 2001?
La tardiva presentazione del progetto, secondo quanto previsto dall’art. 93 del D.P.R. 380 del 2001, può consentire all’Amministrazione di contestare la legittimità del manufatto dal permesso di costruire?
L’onere di provare l’epoca di realizzazione dell’abuso grava sull’amministrazione comunale, quale condizione di legittimità della irrogazione della sanzione demolitoria?
A seguito della ordinanza cautelare del Consiglio di Stato di sospensione della esecutività dell’ordine di demolizione, il termine di novanta giorni per provvedere alla demolizione comincia a decorrere a partire da quele momento?
Sulla natura giuridica del titolo posto a fondamento dell’ingiunzione di pagamento ex art. 167 del d.lgs n.42/2000 e sulla esatta individuazione del momento da cui decorre il termine di prescrizione.
Con riferimento al c.d. terzo condono edilizio (D.L. 269/2003), la presentazione della domanda sospende il procedimento per l'applicazione di sanzioni amministrative?
Il venir meno del sequestro penale fa cessare la causa di sospensione del decorso del termine entro cui deve essere eseguita l’ordinanza di demolizione?
Quali conseguenze comporta la mancata individuazione da parte dell'Amministrazione dell’area l'area che, ai sensi dell’art. 31, comma 3 del DPR 380 del 2001 è definita come “necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive”?
Il provvedimento con il quale viene ordinata la demolizione è legittimo anche se non si produce l’effetto acquisitivo a causa della mancata individuazione dell’area che, ai sensi dell’art. 31, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001, il Comune può stimare in misura pari fino a dieci volte la superficie occupata dalle opere abusive?
È legittimo salvaguardare l’affidamento del privato rispetto all’atteggiamento ingiustificatamente inerte serbato per lunghissimo tempo dell’amministrazione pubblica?
Gli orientamenti giurisprudenziali formatisi sulla questione relativa agli effetti del sequestro dell’immobile abusivo disposto dall’Autorità giudiziaria in sede penale sul procedimento amministrativo di repressione dell’abuso.
L’adozione dell'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive su area vincolata richiede la preventiva acquisizione del parere dell’organo comunale delegato alla valutazione sull’impatto paesaggistico – ambientale ?
L’esistenza di un sequestro penale sul manufatto abusivo oggetto di ingiunzione di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi non determina la sospensione del termine di novanta giorni, di cui all’art. 31, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001?
In presenza di violazioni urbanistiche anche risalenti, è sempre necessaria la riduzione in pristino dello stato dei luoghi e la demolizione delle opere abusive?
L’attivazione del potere di cui all’art. 35 D.P.R. n. 380/2001 e, più in generale, di tutte le altre “sanzioni” amministrative contemplate nel Titolo IV, Capo II, del cd. Testo Unico dell’Edilizia, prescinde dall’accertamento della responsabilità penale in capo all’ingiunto?
Il limite quantitativo, di cui all’art. 34 comma 2 ter del D.P.R. 380 del 2001, entro il quale gli eventuali scostamenti dalle misure progettuali non sono ritenuti causa di difformità dell’opera rispetto al progetto può essere computato rispetto ai singoli elementi architettonici?
Il regime sanzionatorio applicabile agli abusi edilizi è quello vigente al momento della sanzione ovvero quello in vigore all’epoca della realizzazione dell’abuso?
I porticati aperti su tre lati possono, in determinate circostanze, alterare l’assetto del territorio ed essere oggetto di demolizione ove realizzati senza titolo?
Sulla sollevata censura di illegittimità costituzionale dell'art. 31, comma 4 bis, del d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380 e ss.mm.ii. in combinato disposto con l'art. 27, comma 2 dello stesso Testo Unico.
Le costruzioni realizzate in assenza del titolo edilizio, le quali siano eseguite al di fuori del centro abitato o delle zone di espansione, sono assoggettate alla sanzione demolitoria?
La presentazione, prima o dopo la proposizione di un ricorso, di una istanza di sanatoria che effetti produce nei confronti dell’impugnazione proposta avverso l’ordine di demolizione?
Per quale ragione rispetto alla realizzazione di interventi abusivi su suoli di proprietà dello Stato o di enti pubblici non è prevista l’assegnazione del termine di novanta giorni per provvedere alla demolizione ed al ripristino dello stato dei luoghi?
Il privato raggiunto dall’ordine di demolizione può richiedere la sanatoria delle opere eseguite, ai sensi dell’art. 36 d.P.R. n. 380/2001, anche oltre il termine di 90 giorni dalla notifica dell’ordine di demolizione?
L’ordine di demolizione impartito dal giudice penale in sentenza di condanna per violazioni alla normativa urbanistico-edilizia deve essere eseguito dalla pubblica amministrazione?
I provvedimenti prodromici e presupposti all’atto di accertamento dell’inottemperanza all’ingiunzione di demolizione possano essere legittimamente notificati esclusivamente ad uno dei due coniugi comproprietari?
L’Amministrazione può, dopo l’adozione del provvedimento sanzionatorio, specificare le argomentazioni a supporto della legittimità dell’ordinanza di demolizione?
È legittima l'ordinanza di demolizione emanata nei confronti di opere oggetto di interventi di manutenzione straordinaria soggetti a c.i.l.a., nell'ipotesi in cui l'area sia vincolata sotto il profilo paesaggistico?
È rilevante la distinzione tra opere soggette a concessione ed opere soggette ad autorizzazione, ai fini della applicazione della sanzione demolitoria?
Qual è il momento a partire dal quale decorre il termine di prescrizione quinquennale per la riscossione delle somme dovute in seguito alla realizzazione di opere abusive in zona vincolata?
È legittima l’ordinanza di demolizione rivolta nei confronti di chi, a causa della illegittima occupazione da parte di terzi estranei, non abbia la materiale disponibilità dell’area sulla quale sono state realizzate opere abusive, qualora tale circostanza sia nota all’Amministrazione comunale?
L’istanza di accertamento di conformità, di cui all’art. 36 del DPR 380 del 2001, può essere presentata oltre il termine di novanta giorni dall’ingiunzione di provvedere alla demolizione ed al ripristino dello stato dei luoghi?
È legittimo l’ordine di demolizione sprovvisto di qualsiasi valutazione intorno all'entità degli abusi commessi ed alla possibile sostituzione della demolizione con la sanzione pecuniaria, così come previsto dall’art. 34, comma 2, del d.p.r. n. 380/2001?
È legittima l’ordinanza di demolizione adottata oltre il termine di quarantacinque giorni dall’ordine di sospensione dei lavori previsto dall’art. 27, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001?
[A] Quali sono le conseguenze processuali, nei confronti di chi abbia proposto ricorso avverso l’ordinanza di demolizione, legate alla presentazione dell’istanza di accertamento di conformità successivamente alla proposizione del ricorso e [B] dopo l’adozione dell’ordinanza di demolizione delle opere abusive, ma antecedentemente alla proposizione del ricorso?
L'ordinanza di demolizione può legittimamente essere emanata nei confronti del proprietario dell'opera abusiva, anche se non responsabile della relativa esecuzione?
[A]L’Amministrazione, nel caso in cui l’ordine di demolizione sia impartito dal giudice penale, conserva il proprio potere sanzionatorio che le consente, a sua volta, di ordinare la demolizione di un bene? [B] L’ordine di demolizione impartito dal giudice penale, da parti di chi deve essere portato ad esecuzione?
Che cosa accade se, successivamente all’impugnazione dell’ordine di demolizione viene presentata istanza di sanatoria, ai sensi dell’art. 13 della legge 47/1985?
[A] Qual è il destino delle ingiunzioni di demolizioni precedenti alla domanda di condono? [B] Quali sono le situazioni incompatibili con la presentazione della domanda di condono?
È legittimo l’ordine di demolizione che abbia ad oggetto un intervento consistente nella diversa distribuzione interna alla attività commerciale senza interessamento delle parti strutturali dell’edificio?
La decisione di applicare la sanzione pecuniaria di cui all’art. 33, comma 2 del D.P.R. 380 del 2001 in alternativa alla demolizione può essere assunta in via principale?
Quali sono i casi in cui ricorrono i presupposti per l’irrogazione della sanzione, di cui all’art. 33, comma 2 del DPR 380 del 2001, alternativa alla demolizione?
In che modo può essere soddisfatto l’onere della prova richiesto per dimostrare la realizzazione delle opere edilizie prima della Legge 765 del 1967 (c.d. legge “ponte”)?
Nell’ipotesi in cui non sia possibile ordinare il ripristino dello stato dei luoghi e l’abuso consista nella modificazione non autorizzata della destinazione d’uso da industriale a residenziale, come si determina la sanzione di cui all’art. 33, comma 3 del D.P.R. 380 del 2001?
A partire da quale momento decorre il termine di prescrizione quinquennale della potestà sanzionatoria relativa alla realizzazione degli illeciti edilizi/paesaggistici?
È meritevole di tutela da parte dell’ordinamento il destinatario dell’ordine di sospensione dei lavori che, di fronte all’inerzia dell’Amministrazione nell’assumere il provvedimento conclusivo del procedimento, decida di continuare i lavori, i quali siano poi dichiarati illegittimi?
Il proprietario confinante può considerarsi legittimato a sollecitare l’adozione di provvedimenti sanzionatori relativi ad opere abusive realizzate nella vicinanza della sua proprietà?
L’ordinanza di demolizione deve necessariamente circoscrivere l’area che, in caso di inottemperanza alla ingiunzione, verrebbe acquisita al patrimonio comunale?
Che rilevanza assume, ai fini dell’acquisizione gratuita del bene, il comportamento del proprietario estraneo alla esecuzione delle opere abusive che abbia impedito la realizzazione dell’abuso?
Può l’ordinanza di riduzione in pristino emessa ai sensi dell’art. 160 del Codice dei beni culturali avere ad oggetto beni che, ancorché non tutelati, facciano parte di un progetto unitario di intervento?
È possibile sostenere che l’Amministrazione comunale, accertata l’esecuzione di un’opera abusiva, sia tenuta a svolgere una valutazione in ordine alla sanabilità della stessa, prima dell’adozione dell’ordinanza di demolizione?
È legittima la sanzione per danno paesaggistico irrogata per la realizzazione di un’opera in una zona che, al momento della costruzione, non era coperta dal vincolo paesaggistico? È possibile invocare il principio di irretroattività delle sanzioni amministrative?
È possibile sostenere che l’ordine di demolizione, conseguentemente al rigetto della domanda di accertamento di conformità di cui all’art. 36 del T.U. n. 380 del 2001, riacquisti la propria efficacia?
L’atto con cui l’amministrazione comunale respinge (archiviando o dichiarando irricevibile/improponibile) una CILA presentata per l’effettuazione di alcuni lavori assume valore provvedimentale?
Le esigenze di garanzia e trasparenza cui sovviene il principio di partecipazione del privato al procedimento amministrativo sussistono anche con riferimento ai provvedimenti repressivi di abusi edilizi?
Può ritenersi legittima l’adozione di un provvedimento repressivo-inibitorio della d.i.a. (già consolidatasi) oltre il termine di trenta giorni dalla presentazione della stessa e senza le garanzie previste per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio?
E' possibile affermare che l’utilizzo come uffici - grazie alla apposizione di un divisorio/pensile in alluminio e vetro - di locali originariamente destinati ad autorimessa, in quanto posto in essere nella sede di una associazione di promozione sociale affiliata ad associazione iscritta nel registro nazionale, debba per ciò solo essere ritenuto consentito?
Sulla natura e i necessari presupposti dei provvedimenti di accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione e di acquisizione gratuita al patrimonio comunale.
Sull'applicabilità del termine prescrizionale di cinque anni previsto dall’art. 28 della legge n. 689/1981 alla c.d. indennità risarcitoria ex art.167 del D. Lgs. n. 42/2004 nonchè sull'individuazione del relativo dies a quo.
E' possibile affermare che, dal punto di vista della repressione degli illeciti edilizi, la posizione del responsabile dell’abuso e del proprietario del bene oggetto dell’attività illecita sia sostanzialmente equiparata?
Sul titolo necessario per il mutamento di destinazione d'uso e sulla relativa sanzione. E' possibile affermare che il mutamento della destinazione da annesso agricolo a civile abitazione sia senz'altro ammesso nella zona in cui lo strumento urbanistico prevede l'ampliamento delle costruzioni destinate ad abitazione esistenti e la realizzazione di nuove costruzioni ad uso residenziale?
E' possibile sostenere che il divieto di sanatoria introdotto dall’art. 146 del codice del 2004 sia applicabile solo a partire dalla data di entrata in vigore del d.lgs. n. 157 del 2006? Come si risolve il problema del trattamento intertemporale degli interventi realizzati prima dell’entrata in vigore del nuovo regime?
[A] La violazione dell’obbligo di comunicazione dell’avvio del procedimento può costituire una ragione idonea a determinare l’annullabilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di abusi edilizi? [B] Sulla possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria.
[a] Il tempo trascorso tra la realizzazione dell’opera abusiva e la conclusione dell’iter sanzionatorio può assumere rilevanza ai fini della validità dell'ordine di demolizione? [B] E' possibile sostenere che le verande realizzate sulla balconata di un appartamento siano soggette al preventivo rilascio di permesso di costruire?
La possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria può riguardare le opere realizzate senza titolo per ampliare un manufatto preesistente?
E' possibile sostenere che gli atti amministrativi vadano interpretati secondo l'effettiva volontà dell'amministrazione anche a prescindere dal nomen iuris ad essi attribuito al momento dell'adozione? Il provvedimento intitolato “ordinanza demolizione opere abusive” può intendersi quale rigetto dell’istanza di sanatoria?
In via generale, nell'ambito del diritto edilizio, è possibile sostenere che "il decorso del tempo, lungi dal radicare in qualche misura la posizione giuridica dell’interessato, rafforza piuttosto il carattere abusivo dell’intervento"?
Nell'adottare il provvedimento che ingiunge la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi l'Amministrazione è tenuta a qualificare l’abuso e indicare la sanzione conseguentemente applicabile?
In presenza di abusi edilizi può l’Amministrazione limitarsi ad ordinare la rimozione dell’opera e la riduzione in pristino, senza valutare preventivamente se la stessa possa o meno avvenire “senza pregiudizio della parte eseguita in conformità”? Tenui aperture giurisprudenziali.
Sul rapporto tra l’ingiunzione a demolire le opere abusivamente realizzate ed il seguente provvedimento sanzionatorio dell’acquisizione dell’area interessata dall’abuso. Cosa accade se il provvedimento sanzionatorio non è ricevuto dal destinatario?
Sull'ordine di demolizione di abusi edilizi risalenti nel tempo; è ancora possibile rintracciare una parte di giurisprudenza che in tali ipotesi ritiene a tutt'oggi esistente un obbligo di motivazione rafforzato?
In presenza di manufatti abusivi non sanati né condonati, gli interventi ulteriori riconducibili alle categorie della manutenzione straordinaria, del restauro e/o risanamento conservativo, della ristrutturazione o della realizzazione di opere costituenti pertinenze urbanistiche, debbono ritenersi comunque abusivi?
E' corretto genericamente affermare che gli atti sanzionatori in materia edilizia non debbano essere preceduti dalla comunicazione d'avvio del relativo procedimento?
Una volta scaduto il termine fissato per ottemperare all'ingiunzione di demolire può il Comune autorizzare una nuova costruzione nell'area su cui insisteva l'abuso?
Può sostenersi che il contratto preliminare che abbia ad oggetto la vendita di un immobile irregolare dal punto di vista urbanistico sia (anch’esso) nullo ai sensi dell’art. 40 della legge 28 febbraio 1985, n. 47?
In quali ipotesi il privato sanzionato con l'ordine di demolizione per la costruzione di un'opera edilizia abusiva può invocare l'applicazione in suo favore della sola sanzione pecuniaria? Che rilevanza assumono in questo senso la rilevanza della spesa che la demolizione implicherebbe e l'incidenza della stessa sulla funzionalità del manufatto?
Sugli effetti del permesso di costruire in sanatoria “condizionato”; è possibile sostenere che la condizione abbia natura sospensiva dell’efficacia autorizzatoria connessa al predetto titolo?
Con riferimento alla repressione degli abusi edilizi, è possibile sostenere che "l’ordinamento tutela l’affidamento di chi versa in una situazione antigiuridica soltanto laddove esso presenti un carattere incolpevole"?
Come deve comportarsi il privato sanzionato con l’ordine di demolizione per la costruzione di un’opera edilizia abusiva che voglia ottenere l’applicazione in suo favore dell’ art. 34, comma 2, D.P.R. n. 380 del 2001 (che comporta l’applicazione della sola sanzione pecuniaria)?
E' possibile sostenere che l’amministrazione comunale abbia l'obbligo di indicare compiutamente, nel provvedimento con il quale ingiunge la demolizione di opere abusive, l’area da acquisire in caso di inottemperanza?
L'avvio del procedimento di sanatoria ordinaria incide sulla mera efficacia esecutiva della precedente ordinanza di demolizione ovvero sulla sua legittimità?
In presenza di una maggiore volumetria rispetto a quella assentita nel titolo edilizio, il Comune può adottare un provvedimento di annullamento d’ufficio di tale titolo sulla base della sussistenza dell’ “interesse pubblico in re ipsa” al ripristino della legalità violata in materia urbanistica ed edilizia?
[A] Può ritenersi che la “iniziativa” di chi sollecita l’esercizio dei poteri di controllo e repressione degli abusi edilizi possa essere soggetta a limiti temporali? [B] Quale titolo edilizio è necessario per la realizzazione di abbaini muniti di finestra sul tetto dei fabbricati?
E' possibile ottenere il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria quando il manufatto, realizzato in assenza di valutazione di compatibilità, abbia determinato la creazione o l'aumento di superfici utili o di volumi?
Sul principio del "chi inquina paga": il proprietario del bene bonificato può sottrarsi all’onere reale gravante sul suo fondo invocando a proprio favore la circostanza che non si riesca ad individuare il responsabile?
Che rilevanza assume la presentazione di un’istanza di accertamento di conformità rispetto ai provvedimenti demolitori in precedenza emessi? Nell’ipotesi di rigetto dell’istanza, espresso o tacito, da quando può considerarsi decorrere il termine concesso per l’esecuzione spontanea della demolizione?
E' corretto sostenere che l'Amministrazione, nell'espletamento dell'istruttoria relativa all'epoca della edificazione, debba fornire, quale condizione di legittimità per l'irrogazione della sanzione, (anche) prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso?
Sul fatto costitutivo dell’obbligo giuridico del contributo di costruzione e, quindi, sull'individuazione del dies a quo del relativo termine prescrizionale.
E' possibile affermare che l'ingiunzione di demolizione debba, a pena di illegittimità, indicare l'esatta individuazione catastale e delimitazione dell'area di sedime oggetto di acquisizione gratuita in caso di inottemperanza?
L’amministrazione comunale deve fornire, quale condizione di legittimità per l’irrogazione della sanzione, prova certa dell’epoca di realizzazione dell’abuso?
L’impugnazione dell’ordine di demolizione può essere rinviata al momento dell’adozione degli atti successivi, quali ad esempio l’atto di acquisizione gratuita?
E' corretto sostenere che il soggetto che abbia prestato acquiescenza al rigetto dell'istanza di sanatoria di opera da lui abusivamente realizzata decada dalla possibilità di rimettere in discussione le ragioni del diniego in sede di impugnazione dell'ordine di demolizione?
E' possibile sostenere che la sanzione pecuniaria ex art. 37 D.P.R. n. 380/2001 si applichi anche ai cd. abusi sostanziali? Conseguentemente, può ritenersi condivisibile la statuizione del Tribunale Amministrativo regionale che pur riconoscendo natura pertinenziale ad una piscina, ne abbia poi escluso l’assoggettabilità alla sanzione pecuniaria in quanto non conforme agli strumenti urbanistici vigenti?
Può ritenersi legittimo l'ordine di demolizione d'ufficio delle opere abusive intervenuto a più di due anni di distanza dall’accertamento di inottemperanza e a circa tre dalla ingiunzione di ripristino dello stato dei luoghi nonchè, comunque, in presenza di una sentenza penale che dichiara di non doversi procedere?
E' possibile sostenere che il privato debba comunque essere posto in condizione di interloquire con l'amministrazione prima di ogni definitiva statuizione di rimozione d'ufficio delle opere abusive?
E' possibile sostenere che anche gli interventi edilizi aventi natura di opere pertinenziali o precarie siano soggetti alla previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica?
E' possibile sostenere che l'articolo 27 del D.P.R. 380/2001 riconosca al Comune un potere di vigilanza sull'attività edilizia anche con riguardo agli immobili vincolati?
E' possibile sostenere che, in caso di diffida del privato ad esercitare i poteri sanzionatori rispetto ad un abuso edilizio, sussista l’obbligo dell’Amministrazione di concludere il procedimento con un provvedimento espresso?
Cosa accade se il fabbricato abusivo è rimesso in pristino nelle more tra l'ordine di demolizione ed il provvedimento di “acquisizione gratuita al patrimonio comunale"?
Da quando decorre, con riferimento ad un titolo anteriore all'attuale versione dell'art. 21-nonies, l. n. 241 del 1990 (nella specie, una s.c.i.a.), il termine dei diciotto mesi per l'esercizio del potere di autotutela?
Può il Comune adottare una sua ordinanza di demolizione avente ad oggetto lo stesso abuso edilizio e gli stessi profili di abusività, già fatto oggetto dell'ordine di demolizione inflitto con la sentenza penale di condanna?
E' possibile sostenere che l'indicazione dell’area che viene acquisita al patrimonio comunale nel caso di inottemperanza alla demolizione costituisca requisito di legittimità del provvedimento?
Può il Comune, al di fuori del proprio potere sanzionatorio urbanistico-edilizio, a distanza di più di 12 anni dalla presentazione della prima D.I.A. e di oltre 10 anni dalla dichiarazione di fine lavori, annullare in autotutela il titolo formatosi?
E' possibile sostenere che il decreto di abitabilità non abbia soltanto la funzione di accertare la salubrità del fabbricato, ma anche la sua conformità edilizia al progetto approvato?
E' possibile sostenere che ai fini dell'applicazione della sanzione pecuniaria di cui all'art. 34 del D.P.R. n. 380 del 2001 il privato debba presentare un'apposita istanza nell’ambito della procedura di esecuzione dell'ordine di demolizione?
È possibile sostenere che gli interventi edilizi che ricadano in zona assoggettata a vincolo paesaggistico siano comunque soggetti alla previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica, quand'anche si tratti di opere pertinenziali o precarie e, quindi, assentibili con mera S.C.I.A./D.I.A.?
La circostanza che l'ordine di demolizione del manufatto abusivamente realizzato non contenga l'indicazione dell'effetto acquisitivo e non descriva l'area da acquisire ne determina illegittimità?
E' possibile sostenere che il provvedimento di diniego di condono edilizio sia sufficientemente motivato con il semplice richiamo per relationem al parere della Commissione Edilizia?
Sulla regola generale per la quale la sanzione amministrativa deve essere applicata al responsabile dell’abuso edilizio contestato, mentre il proprietario, non autore dell’abuso e non committente delle opere, può ritenersi corresponsabile solo ove emerga un suo coinvolgimento doloso o colposo nella realizzazione dell’abuso edilizio stesso: le dichiarazioni o affermazioni di dissociazione o manifestazioni di intenti, senza alcuna attività materiale o giuridica di attivazione diretta ad eliminare l'abuso, possono risultare sufficienti a dimostrare l’estraneità del proprietario?
Quali conseguenze ha, ai fini della valutazione di legittimità dell'atto, la mancata individuazione da parte dell'ordinanza di demolizione della superficie dell'area di sedime da acquisire al patrimonio del Comune?
Una d.i.a. contenente una descrizione alquanto imprecisa del realizzando fabbricato può essere considerata conseguita “sulla base di false rappresentazioni dei fatti o di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci per effetto di condotte costituenti reato” ai sensi dell'art. 21 nonies, c. 1, l. n. 241/1990?
[A] Sulla necessità o meno della comunicazione di avvio del procedimento in tema di ordinanze demolitorie. [B] Può legittimamente sostenersi che l'art. 31, D.P.R. n.380 del 2001 sia incostituzionale nella parte in cui abiliterebbe all’acquisizione gratuita in caso di inottemperanza all’ordinanza demolitoria?
E' possibile sostenere che l'immobile per la cui realizzazione si sia presentata una DIA non corredata del parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo sia soggetta alla sola pena pecuniaria che l’art. 37 del d.P.R. 380/2001?
Può considerarsi legittima l’ordinanza di demolizione di opere interne (nel caso di specie, un angolo cottura con relativo rivestimento in piastrelle, completamento del bagno con posa in opera dei sanitari, posa di pavimentazione ed installazione di portoncino ed infissi esterni) al piano rialzato e seminterrato di un immobile oggetto di una precedente e non ancora esaminata domanda di condono?
E' possibile sostenere che l’ordine di sospensione dell’attività edilizia abusiva debba necessariamente precedere l’ordine di demolizione determinandone altrimenti l'illegittimità?
E' possibile affermare che ove il manufatto abusivo sia sottoposto a sequestro penale è dovere del destinatario dell'ordine di demolizione adoperarsi per il dissequestro al mero scopo di eseguire l'ingiunta rimessione in pristino?
Che rilevanza assume, ai fini della legittimità del provvedimento di repressione degli abusi urbanistici, il fatto che l’Amministrazione non abbia qualificato giuridicamente gli abusi né li abbia collocati in una delle specifiche ipotesi contemplate dal d.P.R. n. 380/01?
[A] Debbono considerarsi illegittimi quei provvedimenti di repressione degli abusi edilizi che omettano ogni valutazione sull’astratta sanabilità degli interventi? [B] Può ritenersi legittimo il provvedimento che non contempli l'indicazione della facoltà di proporre ricorso straordinario al Capo dello Stato e del termine all’uopo concesso, ex art. 3 comma 4 l. 241/1990?
Sul termine di prescrizione della sanzione irrogata per ritardato pagamento del contributo dovuto per gli oneri di urbanizzazione e per il costo di costruzione.
Prima di ingiungere l'ordine di demolizione, gli uffici comunali sono tenuti a considerare ed escludere l’eventualità astratta del rilascio di un titolo edilizio per le opere contestate?
Sull'annullamento d'ufficio della licenza edilizia intervenuto ad una notevole distanza temporale dal provvedimento annullato: l'interesse pubblico concreto e attuale all'adozione dell'atto di ritiro deve risultare "autoevidente"?
Il provvedimento con cui si ingiunge al responsabile della costruzione abusiva di provvedere alla sua demolizione nel termine fissato deve necessariamente contenere l'esatta indicazione dell'area di sedime che verrà acquisita gratuitamente al patrimonio del Comune in caso di inerzia?
Precisazioni sugli indennizzi dovuti per le utilizzazioni senza titolo concessorio (ovvero difformemente da quest'ultimo) di beni e pertinenze del demanio marittimo e di zone del mare territoriale.
La semplice inerzia da parte dell'Amministrazione nell'esercizio di un potere/dovere finalizzato alla tutela di rilevanti finalità di interesse pubblico può far divenire legittimo ciò che (l'edificazione sine titulo) è sin dall'origine illegittimo?
E' possibile sostenere che l’eccessivo lasso di tempo intercorso tra il momento nel quale la D.I.A. si è formata ed ha iniziato a produrre effetti e quello nel quale il Comune è intervenuto su di essa in autotutela (7 anni) sia capace di ingenerare un legittimo affidamento nel privato ancorché quest'ultimo abbia consapevolezza della irregolarità di un proprio intervento edilizio?
Sui poteri di vigilanza in materia di tutela dei beni aventi valore artistico e storico: con riferimento a tali beni, può l’Amministrazione disporre anche ad horas, informalmente, l’accesso sui luoghi per verificare se sussista un illecito?
E' possibile sostenere che l’ordinanza di demolizione possa essere priva di qualsiasi supporto motivazionale anche nell'ipotesi di abuso risalente nel tempo?
E' possibile affermare che l'unico effetto scaturente dalla presentazione di un’istanza di accertamento di conformità in pendenza di un'ordinanza di demolizione sia quello di far sorgere il dovere del Comune di pronunciarsi sulla possibilità di sanatoria prima dell’eventuale esecuzione coattiva della demolizione stessa?
La demolizione e ricostruzione di una veranda nei limiti di quella preesistente (effettuata per la sostituzione della copertura in eternit ammalorata e pericolosa) può essere inscritta nella categoria della manutenzione straordinaria, ai sensi dell'art. 3 lett. b) d.P.R. n. 380 del 2001?
In quali ipotesi, anche tenuto conto della recente giurisprudenza dell'Adunanza Plenaria, è possibile riscontrare un legittimo affidamento del privato a fronte della lunga inerzia della P.A. nell'adozione dei provvedimenti sanzionatori dell'illecito edilizio realizzato?
Sull'accertamento dell’inottemperanza all'ordine di demolizione e sulla successiva acquisizione gratuita al patrimonio comunale: il provvedimento che dichiara tale effetto può assumere contenuto discrezionale?
Il provvedimento sanzionatorio ex art. 167 d.lgs. n. 42/04 può essere adottato senza l’acquisizione del parere della Commissione Locale per il Paesaggio?
Sulla repressione degli illeciti edilizi: la circostanza per la quale l'attuale proprietario dell'immobile non sia responsabile dell'abuso e non risulti che la cessione del bene sia stata effettuata con intenti elusivi impone all'amministrazione un peculiare e aggiuntivo onere motivazionale?
Quali effetti ha la scadenza del termine della legale durata del provvedimento di sospensione dei lavori? L'avvenuto decorso di tale termine senza l'adozione dei provvedimenti definitivi rende illegittimo l'ordine di sospensione dei lavori già emesso e/o il successivo definitivo provvedimento repressivo dell'abuso?
Accertata l'esecuzione di opere in assenza di concessione ovvero in difformità totale dal titolo abilitativo, è onere del Comune verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia?
Quali possono essere i casi in cui l'ordine di rimessione in pristino di un abuso edilizio può essere caducato o, comunque, perde la propria efficacia?
E' possibile affermare che ogni procedimento sanzionatorio in materia edilizia deve restare sospeso qualora risulti presentata istanza di concessione in sanatoria fino alla definizione di detta istanza da parte del Comune?
E' corretto sostenere che al fine di disporre la demolizione è sufficiente il richiamo dell’abusività dell’opera in rapporto alla strumentazione urbanistica e di tutela paesaggistica, senza che occorra alcuna altra precisazione?
Di quali favorevoli effetti può beneficiare il proprietario dell'edificio abusivamente realizzato che dimostri la sua assoluta estraneità rispetto all'abuso commesso da altri e l'assenza di colpa nel mancato impedimento della realizzazione illecita?
Sul coordinamento delle materie commerciale e urbanistica: in quali casi non può ritenersi applicabile il principio secondo il quale sarebbe irragionevole inibire per intero l’esercizio di un’attività commerciale quando soltanto una parte dei locali in cui essa è svolta non è in regola con la normativa edilizia?
Il manufatto ricadente sul demanio marittimo e realizzato successivamente alla scadenza della concessione demaniale può essere sanato in ragione del fatto che il privato anche una volta scaduta la concessione ha continuato corrispondere il canone all'Amministrazione?
E' corretto affermare che la presentazione di una domanda di concessione in sanatoria ex art. 36 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, comporta (in ogni caso) la perdita di efficacia degli atti repressivi dell’abuso in precedenza adottati?
L'abusiva realizzazione di una ringhiera metallica senza opere in muratura può essere sanzionata con l'ordine di riduzione in pristino anziché con la semplice sanzione pecuniaria?
E' possibile affermare che gli ordini di demolizione di costruzioni abusive prescindono dalla responsabilità del proprietario o dell’occupante dell’immobile?
L'ordine di demolizione avente ad oggetto abusi posti in essere su aree demaniali può essere indirizzato all'utilizzatore anziché a colui che ha effettivamente edificato l'abuso?
Sulle sanzioni amministrative della lottizzazione abusiva di terreni: il provvedimento di acquisizione del terreno in via amministrativa presuppone necessariamente la previa pronuncia di una sentenza di condanna penale?
E' possibile affermare che la qualificazione in termini di variazione essenziale di un intervento edilizio implica l’impossibilità di applicare allo stesso la sanzione pecuniaria, a prescindere dalla prova dell’esistenza di un pregiudizio per la parte eseguita in conformità?
Il potere repressivo rispetto agli abusi edilizi può essere esercitato anche retroattivamente, ossia anche per fatti verificatisi prima dell'entrata in vigore della norma che disciplina tale potere?
La pubblica amministrazione è sempre obbligata ad adottare l'ordine di demolizione, ovunque sia localizzato l’illecito e qualunque sia il tempo trascorso dalla sua commissione?
L’indicazione puntuale dell’area da acquisire gratuitamente ex art. 31, comma 3, D.P.R. n. 380/2001 può ritenersi elemento essenziale dell'“Ordinanza di sgombero, acquisizione al patrimonio comunale ed immissione in possesso”?
Come può il proprietario di un bene abusivo scongiurare che l’ordinanza di acquisizione gratuita al patrimonio comunale determini l’ablazione, a suo danno, del diritto di proprietà?
Sulla doverosità o meno dell'esercizio del potere amministrativo in conseguenza della richiesta del privato di esercizio di autotutela circa il rilascio di un titolo edilizio ovvero relativamente alla sollecitazione dei poteri repressivi in materia di D.I.A.-S.C.I.A.
Che rilevanza assume l’istituto dell’accertamento di compatibilità paesaggistica di cui all’art. 1, commi da 37 a 39 della l. n. 308 del 2004 ai fini della sanzionabilità amministrativa o penale del fatto?
Le opere che risultano idonee a consentire le attività proprie di un canile possono assumere una destinazione residenziale o accessoria alla residenza?
E' possibile sostenere che il privato, davanti alla P.A., goda del beneficio del dubbio circa la realizzazione degli abusi prima dell'entrata in vigore della legge 6 agosto 1967 n. 765?
Nella procedura sanzionatoria degli abusi edilizi, si deve ritenere sufficiente la notifica di un atto della procedura ad uno dei coniugi conviventi per raggiungere lo scopo della sua conoscenza anche nei riguardi dell'altro?
Sullo scopo della sanzione pecuniaria comminata ai sensi dell'art. 31, comma 4-bis, D.P.R. 380/2001, introdotta in sede di conversione del Decreto "Sblocca Italia".
Ai fini della ricognizione del regime giuridico e della categoria edilizia cui vanno ricondotti, gli abusi edilizi possono formare oggetto di una considerazione atomistica?
La mancata notifica dell'ordinanza di demolizione al proprietario del fondo può escludere la possibilità di pretendere l'esecuzione dell'ordinanza da parte di quest'ultimo?
E' possibile affermare che solo il privato "interessato può fornire inconfutabili atti, documenti ed elementi probatori che siano in grado di radicare la ragionevole certezza dell'epoca di realizzazione di un manufatto" asseritamente abusivo?
La delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sul ripristino dell'assetto urbanistico violato, sottraendo l'opera abusiva al suo normale destino di demolizione previsto per legge, può fondarsi su valutazioni di carattere generale o riguardanti genericamente più edifici?
La giurisprudenza che ha riconosciuto l'obbligo di riadottare un provvedimento sanzionatorio dopo il rigetto della istanza di sanatoria, ha affermato un principio generalizzabile ovvero riferibile a solo alcuni specifici procedimenti?
La possibilità che l'esecuzione dell'ordine demolitorio di una costruzione abusiva rechi pregiudizio alla parte dell'edificio regolarmente edificata sulla base di titoli edilizi può pregiudicarne la legittimità?
Sulle problematiche relative alla correlazione tra decorso del tempo, consolidamento della situazione di fatto e legittima adottabilità di interventi ripristinatori in materia edilizia: recenti orientamenti giurisprudenziali.
I lavori effettuati senza titolo e quelli svolti in totale difformità o in variazione essenziale dello stesso possono essere ricompresi nella categoria residuale della difformità parziale?
Con riferimento alla valutazione di compatibilità paesistica, è corretto affermare che la data dell’abuso edilizio non rileva sotto il profilo procedurale?
E' possibile affermare che il "riporto e costipamento di materiale inerte" determini una trasformazione potenzialmente irreversibile del terreno e, quindi, un consumo di suolo urbanisticamente rilevante?
In caso di annullamento giudiziale di un titolo edilizio per suoi vizi sostanziali non rimossi, può la P.A. applicare la sanzione pecuniaria in luogo del ripristino?
Sulla rigidità (o meno) dell’onere posto in capo al privato di provare il carattere risalente del manufatto con riferimento a epoca anteriore alla c. d. “legge Ponte” n. 765 del 1967.
Può ritenersi legittima l'ordinanza di demolizione di opere abusive emessa in pendenza del termine o in presenza della già avvenuta presentazione della istanza di condono edilizio?
Sui criteri applicabili nella valutazione circa la legittimità o meno dell'annullamento in autotutela di una dia presentata prima dell'entrata in vigore della legge Madia.
Se è vero che la conformità dell’attività commerciale alla normativa edilizia è condizione per il rilascio del titolo autorizzativo da parte del SUAP, a quale ente spetta la verifica della sussistenza e permanenza di detto requisito?
L’onere di fornire la prova dell’ultimazione delle opere abusive in data utile per fruire del condono edilizio incombe sull’interessato ovvero sull'amministrazione?
Può affermarsi che compete al pubblico ministero, quale organo promotore dell'esecuzione ex art. 655 c.p.p., determinare le modalità esecutive della demolizione disposta ex art. 7, L. n. 47 del 1985? Casa accade allorchè sorga una controversia concernente il titolo o le modalità esecutive della stessa?
Trascorrere del tempo e affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva: anche il T.A.R. Campania aderisce all'orientamento ormai maggioritario.
E' corretto affermare che l'art. 27 del D.P.R. 380/2001, riconosce al Comune un potere di vigilanza sull'attività edilizia anche con riguardo agli immobili vincolati? con riguardo a questi ultimo non dovrebbe ipotizzarsi solo un'esclusiva competenza dell'autorità preposta alla tutela de vincolo?
In presenza di un abuso edilizio, la vigente normativa urbanistica impone all'autorità comunale -prima dell'emanazione dell'ordinanza di demolizione- di verificarne la sanabilità ai sensi dell'art. 36, d.P.R. n. 380 del 2001?
La presentazione di istanze di accertamento di conformità e/o compatibilità paesaggistica incide sulla stessa legittimità dei provvedimenti sanzionatori in precedenza emanati, ovvero solo sulla possibilità dell'Amministrazione di portare ad esecuzione la sanzione?
L'ordinanza di demolizione che non contenga anche la valutazione circa la possibilità o meno di sostituire la demolizione con la sanzione pecuniaria, può considerarsi, per ciò solo, illegittima?
Il principio secondo cui l'acquisizione gratuita dell'area dove è stato realizzato un immobile abusivo non può essere dichiarata verso il proprietario estraneo può trovare applicazione anche nel caso in cui il proprietario, pur non responsabile dell'abuso, ne sia venuto a conoscenza e non si sia adoperato per impedirlo?
Sull'ipotesi in cui sia trascorso un notevole lasso di tempo tra la commissione dell’abuso, il suo accertamento e l’adozione della misura sanzionatoria: quest'ultima può considerarsi legittima?
In quali rapporti si pongono il diniego di sanatoria, il conseguente ordine di demolizione e la possibilità di non procedere alla rimozione delle parti abusive quando ciò sia di pregiudizio alle parti legittime?
Il fattore tempo in sé può determinare un aggravamento dell’onere di motivazione posto in capo al Comune nell'attività di repressione degli abusi edilizi?
Accertata l'esecuzione di opere in assenza di concessione ovvero in difformità totale dal titolo abilitativo, costituisce onere del Comune verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia?
E' possibile configurare un affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di illecito permanente legittimato in via di fatto dal trascorrere del tempo?
Sulla possibilità di riscontrare l'estraneità del proprietario rispetto all'abuso edilizio insistente sul suo fondo con particolare riferimento al momento di realizzazione dell'abuso ed a quello dell'acquisto.
L’amministrazione comunale, nell'emettere una sanzione sotto il profilo urbanistico ed edilizio per l'abuso commesso deve fornire, quale condizione di legittimità per l'irrogazione della sanzione, anche la prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso?
Il provvedimento con cui viene ingiunta, tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo necessita di una particolare motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse?
L'estraneità del proprietario agli abusi edilizi commessi sul bene da un soggetto che ne abbia la piena ed esclusiva disponibilità implica l'illegittimità dell'ordinanza di demolizione o di riduzione in pristino dello stato dei luoghi?
Nell'emettere il provvedimento di demolizione (ed ai fini della legittimità dello stesso) l'Amministrazione è chiamata a fornire la prova dell'epoca di realizzazione?
L'atto di accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione e quello di acquisizione gratuita delle opere abusive e dell'area di sedime possono essere impugnati in mancanza di una tempestiva impugnazione dell'ordine di demolizione stesso?
Il semplice richiamo al vincolo ambientale previsto dall’art. 142 lettera g) del d. lgs. 22 gennaio 2004 n.42 è sufficiente a dar conto dell’impossibilità di mantenere sul terreno interessato un’opera abusiva?
Le opere di recinzione e di chiusura dell'area condominiale, mediante l'apposizione di un cancello elettrico scorrevole (o di recinzione), sono soggette al regime dell'autorizzazione di cui all'art. 10 della l. n. 47 del 1985 (oggi permesso di costruire)? Può il Comune, per dette opere, ove non autorizzate applicare la disciplina sanzionatoria prevista nel caso di opere eseguite in assenza di concessione ad edificare ovvero in totale o parziale difformità dalla medesima?
[A] Sulle misure amministrative ad effetti limitativi della sfera giuridica: sanzione “in senso stretto” e sanzione “in senso lato”; profili procedurali e sostanziali [B] Alla misura sanzionatoria prevista dall’art. 160, comma 5, del d.lgs. n. 42 del 2004, è applicabile la legge n. 689 del 1981?
Il concetto di abuso del titolo concessorio demaniale può farsi coincidere meccanicamente con quello analogo enucleato dalla normativa in materia edilizia?
Sul principio di affidamento con riferimento all’atto sanzionatorio adottato a distanza di oltre dieci anni dall’esecuzione delle opere edilizie contestate: il lasso temporale che fa sorgere l’onere di una motivazione rafforzata in capo all’amministrazione è quello che intercorre tra il compimento dell’abuso e il provvedimento sanzionatorio ovvero quello che intercorre tra la conoscenza dell’illecito e il provvedimento sanzionatorio adottato?
Il diifetto di notifica dell’ingiunzione di demolizione nei confronti di un terzo destinatario integra un vizio del provvedimento regolarmente notificato al proprietario?
Quali effetti produce la presentazione di una istanza di sanatoria ex art. 36 D.P.R. 380/2011 rispetto al provvedimento sanzionatorio pregresso? Orientamenti giurisprudenziali (recenti e recentissimi) a confronto.
La scadenza dei termini di efficacia della sospensione cautelare dei lavori priva l’Amministrazione del potere di adottare l’ingiunzione di demolizione?
L’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici costituisce vera e propria sanzione amministrativa? Insomma, alla stessa si applica la l. n. 689/1981?
In quali casi il principio secondo cui resta in capo al proprietario (o al responsabile dell'abuso) l'onere di provare il carattere risalente del manufatto, può trovare un temperamento?
La data di acquisto dei materiali edili, comprovata dalle fatture, può costituire elemento decisivo per dimostrare che l'opera sia stata ultimata entro una certa data?
[A] Il comma secondo dell’art. 38 D.P.R. n° 380/2001 (c.d. “fiscalizzazione”) produce i medesimi effetti dell’accertamento di conformità disciplinato dal precedente art. 36? [B] Sull’ambito di applicazione dell’art. 38 T.U.E.
L’accertamento dell’inottemperanza all’ingiunzione a demolire, cui consegue la trascrizione nei registri immobiliari, può risolversi nel mero verbale di constatazione di inadempienza?
La verifica della utilizzabilità per fini pubblici dell'opera abusiva ai sensi dell' art. 15 l. 28 gennaio 1977, n. 10, può essere rimessa in discussione al momento dell’ordinanza sindacale di acquisizione del bene al patrimonio indisponibile?
Sul procedimento inteso all'acquisizione gratuita di opere edilizie abusive al patrimonio indisponibile del comune, ai sensi dell'art. 15 l. 28 gennaio 1977, n. 10: la verifica della mancanza di contrasto dell'opera con gli interessi urbanistici o ambientali e della utilizzabilità per fini pubblici dell'opera abusiva costituisce momento prioritario rispetto all'acquisizione?
L’ordine di demolizione di opere edilizie abusive necessita della previa comunicazione di avvio del procedimento? Nel contesto delle sanzioni edilizie è possibile configurare in favore del privato un diritto di partecipazione a quelle attività di rilevamento fattuale che preludono alla valutazione circa l’adozione del provvedimento repressivo?
Sulla S.C.I.A.: scaduto il termine perentorio previsto dalla legge per verificare la sussistenza dei relativi presupposti, può considerarsi legittima l'adozione di un provvedimento repressivo/ripristinatorio adottato senza le garanzie e i presupposti richiesti dall'art. 21-nonies della l. n. 241/1990 per l'esercizio del potere di annullamento d'ufficio?
L’inutile spirare del termine accordato dalla legge per l'inibizione dei lavori o dell'intervento edilizio preannunciati con una DIA priva l’amministrazione del potere di controllo urbanistico-edilizio e dell'eventuale potere sanzionatorio in ordine ad interventi realizzati in violazione della pertinente normativa?
Sulla definizione della categoria di lavori ed interventi eseguiti in parziale difformità: la novella del 2011 all’art. 34 del DPR 380/2001 ne ha ridotto il campo d’applicazione?
Sulla corretta distribuzione dell’onere della prova in tema di costruzioni abusive: a chi spetta dimostrare la legittimità urbanistico-edilizia dell'opus?
[A] Cosa si intende quando si parla di affidamento del privato sulla validità di un titolo edilizio? [B] L’errore sui requisiti soggettivi o oggettivi della DIA, può comportare un affidamento in favore del soggetto che l'ha resa, in ipotesi, vincolante per la parte pubblica che non abbia esercitato i conseguenti poteri correttivi o inibitori?
Lo stazionamento di alloggi mobili (per il periodo di permanenza) nell’area di proprietà può essere ricondotto nel concetto di esigenza temporanea e transeunte elaborato dalla giurisprudenza in materia?
Le somme dovute a titolo di indennità per gli abusi commessi in aree soggette a vincolo paesaggistico hanno natura sanzionatoria ovvero risarcitoria? Insomma, le stesse devono essere corrisposte anche quando non sia riscontrabile un vulnus materiale al paesaggio?
Nell'ipotesi in cui il Comune non si sia previamente pronunciato sulla domanda di sanatoria presentata dall'interessato, l'ordinanza di demolizione deve ritenersi illegittima?
L'autorità comunale, prima di emanare l'ordinanza di demolizione di un abuso edilizio, deve verificarne la sanabilità ai sensi dell'art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001?
La Pubblica Amministrazione può portare ad ottemperanza l’ordine di demolizione di opere abusivamente realizzate emesso dal Giudice penale senza preventivamente rimuovere in autotutela le proprie determinazioni che costituiscono il frutto delle condotte illecite accertate?
[A] Il divieto di costruzione entro la fascia di rispetto di 150 metri dagli argini dei corsi d'acqua rappresenta un limite inderogabile che prescinde dalla natura e dalla tipologia del manufatto? [B] Che rilevanza può assumere ai fini della protezione dei valori paesaggistici l'avvenuta edificazione di un'area?
Il titolo giuridico posto a fondamento dell’ingiunzione emessa ai sensi dell’art 167 del d.lgs. n. 42/2004 deve essere qualificato in termini di indennità risarcitoria ovvero di sanzione amministrativa? Quali conseguenze discendono dall'adesione all'una o all'altra tesi?
Sull'onere motivazionale che deve accompagnare l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale: puntualità, adeguatezza, necessità, legalità e proporzionalità.
Sull'onere della prova della data di ultimazione delle opere abusive: è possibile sostenere che il Comune deve normalmente essere in grado di accertare la situazione edilizia di tutto il proprio territorio?
[A] L’ordinanza di demolizione può legittimamente essere emanata nei confronti del proprietario dell’immobile non responsabile dell'esecuzione dell'intervento abusivo? [B] La sdemanializzazione tacita di una strada può desumersi dalla semplice circostanza che il bene non sia adibito all’uso pubblico ovvero che sia osservata tolleranza rispetto ad una occupazione da parte di privati?
[A] L’Amministrazione può adottare un provvedimento sanzionatorio edilizio anche se non si è preventivamente pronunziata sulla istanza di sanatoria eventualmente pendente? [B] Il “diniego” di concessione di sanatoria può essere espresso (e trovare collocazione) nel medesimo provvedimento con cui viene comminata la sanzione demolitoria?
Può il provvedimento carente di una specifica valutazione e, quindi, di una puntuale indicazione delle ragioni di pubblico interesse, essere legittimamente annullato in autotutela anche a distanza di molto tempo dallo spirare del termine di legge lasciato dalla norma (in particolare dall’art. 19, commi 3 e 6-bis, l. 241/1990) all’ente locale per intervenire in sede inibitoria piuttosto che in sede di autotutela? Orientamenti giurisprudenziali a confronto.
La presentazione da parte del destinatario di un ordine di demolizione di una domanda di condono o sanatoria relativa alle opere sanzionate, comporta in ogni caso l’improcedibilità del ricorso proposto avverso l’ordine di demolizione?
La presentazione di un'istanza di condono autorizza la prosecuzione dei lavori a completamento o ad integrazione delle opere per le quali la stessa è stata formulata?
Per l'irrogazione della sanzione, l'autorità urbanistica deve fornire, quale condizione di legittimità, anche la prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso?
Indicazione puntuale dei requisiti necessari al fine di integrare in capo al privato l'affidamento qualificato che impone all'Amministrazione, nella repressione dell'attività edilizia abusiva, di motivare in merito all'esistenza di un interesse pubblico prevalente.
L'abusiva chiusura di una terrazza con la installazione di profilati in vetro e in alluminio, con un conseguente ampliamento fuori sagoma e incremento di volumetria di circa 82 mc, deve necessariamente essere sanzionata con la misura demolitoria, o può invece essere oggetto di sanzione pecuniaria?
Nei generali poteri di vigilanza edilizia attribuiti al Comune rientra pure l'ordine di sgombero e rimessione in pristino relativo ad aree di proprietà privata?
E' corretto affermare che l’estraneità del proprietario dell’immobile agli abusi edilizi commessi sul bene da un soggetto terzo determina l’inidoneità del provvedimento sanzionatorio - non eseguito dal soggetto non responsabile dell’abuso - a costituire titolo per l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’area di sedime sulla quale insiste l’opera abusiva?
In pendenza della decisione relativa alla istanza di accertamento di conformità l'ingiunzione di demolizione perde di efficacia? orientamenti giurisprudenziali a confronto.
Che rilevanza può assumere con riferimento all'applicazione dell’art. 35 del D.P.R. n. 380 del 2001 lo stato di approfondimento circa la concreta epoca di realizzazione dei manufatti e l'affidamento del privato alla conservazione della situazione di fatto?
A quale giurisdizione è devoluta l’impugnativa di una sanzione amministrativa con cui è stato ingiunto al ricorrente il pagamento di una somma di danaro in relazione a violazioni di carattere edilizio?
La sanzione della nullità prevista dall'art. 40 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, con riferimento a vicende negoziali relative ad immobili privi della necessaria concessione edificatoria, trova applicazione anche con riferimento ai contratti preliminari?
Sul principio di inesauribilità del potere repressivo in materia di abusi edilizi, sul termine non perentorio previsto dall’art. 27, comma 4 del D.P.R. n. 380/2001 e sulla nozione di pergotenda.
Può il proprietario essere coinvolto nel procedimento successivo all’accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione (in particolare, nel sub-procedimento relativo all’acquisizione al patrimonio comunale del bene e dell’area di sedime), a prescindere da una sua diretta responsabilità nell’illecito edilizio?
Una data trasformazione di una parte di un edificio può assume una qualche rilevanza ai fini della possibilità di consentirla o negarla per altre parti dello stesso immobile?
Il carattere "abusivo" di una costruzione può, oltre a costituire fonte della responsabilità dell'autore nei confronti dello Stato, comportare anche l'invalidità del contratto di locazione sulla stessa stipulato?
L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale degli immobili abusivi e della relativa area di sedime può considerarsi un effetto automatico della mancata ottemperanza all'ordine di demolizione?
La violazione dell'obbligo di esporre il cartello indicante gli estremi del titolo abilitativo può tuttora ritenersi penalmente punita dall'art. 44, lett. a) del d.P.R. 6 giugno 2011, n. 380?
Può ritenersi corretta l'affermazione secondo la quale per l'impugnazione da parte del terzo del titolo edilizio rilasciato ad altri occorre, da parte sua, la conoscenza cartolare dello stesso e dei suoi allegati progettuali o, in alternativa, il completamento dei lavori, che disveli in modo certo e univoco le caratteristiche essenziali dell'opera?
Le sanzioni urbanistiche ed edilizie prescindono sempre dalla valutazione dei requisiti soggettivi del trasgressore dovendo quindi applicarsi anche a carico di chi non abbia commesso la violazione?
Se è stata rappresentata una situazione dei luoghi difforme da quanto in realtà esistente, la stessa può ritenersi di per sé idonea a giustificare l'adozione dell'annullamento in autotutela del titolo edilizio?
Sull'intima funzione dell'ingiunzione di demolizione: che rilievo assume ai fini della legittimità del provvedimento la non menzione delle aree di cui il comune disporrà concretamente l'acquisizione?
Può l'ordinanza di demolizione essere emanata nei confronti del proprietario "responsabile" dell'abuso allorquando non abbia (o abbia perduto, anche transitoriamente) la disponibilità (in virtù di contratto o per incolpevole perdita di possesso) dell'immobile sul quale (o nel quale) la costruzione abusiva sia stata realizzata, e conseguentemente non abbia avuto il potere di impedire la condotta abusiva e/o non abbia il potere di ottemperare (o di far ottemperare) all'ordine di demolizione?
Nell’ipotesi di sopraelevazione abusiva di un fabbricato legittimamente realizzato, in quali termini si realizza l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale?
In presenza di abusi edilizi è possibile configurare un affidamento del privato alla conservazione della situazione di fatto, legittimata dal trascorrere del tempo?
Sulla differenza d’opinioni esistente circa la rilevanza del trascorrere del tempo rispetto agli abusi edilizi: sulla necessità o meno che l’amministrazione, in presenza di abusi risalenti, si diffonda sull’interesse ulteriore al ripristino della legalità violata.
Sugli abusi edilizi commessi da persona diversa dal proprietario: che posizione assume quest'ultimo rispetto alle sanzioni previste dal d.P.R. 6 giugno 2001 n. 380?
La specificazione degli estremi catastali dell’area di sedime può essere considerata come elemento essenziale dell’ordine di demolizione ai fini della legittimità dell’atto?
Il soggetto che ha ritualmente ricevuto la notifica dell'ordine di demolizione può far valere la mancata ricezione della stessa da parte del comproprietario dell'immobile abusivo?
[A] La realizzazione di una veranda rappresenta comunque un intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia necessitante di permesso di costruire? Che rilevanza assume il fatto che sia realizzata con pannelli di alluminio? [B] In tema di abusi edilizi quand'è che può correttamente parlarsi di affidamento del privato meritevole di tutela?
Sulla ristrutturazione leggera: è possibile sostenere che il decreto legge “Sblocca Italia” n. 133 del 2014 affermi il principio della neutralità della modifica dei prospetti conseguente all’apertura di nuove porte rispetto alla sussumibilità dell’intervento tra quelli di manutenzione straordinaria?
Il proprietario dell’opera abusiva proveniente dall’autore dell’illecito edilizio può distinguere la propria posizione da quella del soggetto cui è succeduto al fine di farne discendere un proprio affidamento tutelabile al mantenimento del manufatto?
Il provvedimento di acquisizione gratuita delle opere abusive e dell'area di sedime può ritenersi autonomamente impugnabile rispetto all'impugnazione dell'atto con cui si ingiunge la demolizione?
L'assenza di motivazione specifica sulle ragioni d'interesse pubblico perseguite mediante l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale ne determina l'illegittimità?
Sull'amministrazione grava l'obbligo di indicare al privato le prescrizioni necessarie a rendere l'abuso esteticamente compatibile con l'area tutelata?
Il mero avvio di un procedimento finalizzato ad accertare l’inottemperanza all’ordinanza di demolizione può risultare sufficiente ad escludere l'inerzia in senso tecnico dell'amministrazione comunale?
In quali ipotesi il passo carraio, oltre ad essere autorizzato dall’ente proprietario della strada ai sensi dell’art. 22 del d.lgs. n. 285/1992, deve anche essere assentito dal punto di vista edilizio?
Può l’amministrazione comunale, in merito alle ipotesi di assenza del certificato di agibilità, disporre la chiusura dei locali commerciali senza aver previamente provveduto a completare il procedimento preposto al rilascio del certificato medesimo?
In presenza di un abuso edilizio l'autorità comunale è tenuta, prima di emanare l'ordinanza di demolizione, a verificarne la sanabilità ai sensi dell'art. 36, d.P.R. n. 380 del 2001?
Sull'art. 38 D.P.R. 3080/2001: l'amministrazione può applicare la sanzione pecuniaria in luogo di quella repristinatoria in ragione dell'affidamento del privato?
Sull’art. 134, comma 1, lett. m) della legge regionale n. 65 del 2014: quand'è che la realizzazione di piscine può considerarsi incidente sulle risorse essenziali del territorio dovendo pertanto essere sottoposta al permesso di costruire? Le dimensioni della piscina sono di per sè sempre capaci di realizzare tale significativo impatto sul territorio?
Sul particolare regime edilizio relativo alle fattispecie che non si caratterizzano per una abusività “originaria” ma “sopravvenuta” a seguito dell’annullamento del permesso di costruire, con particolare attenzione alla corretta interpretazione dell'art. 138 della legge della Regione Toscana 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio): può ipotizzarsi un’applicazione differenziata in ambito nazionale delle regole che presiedono alla repressione degli abusivi divenuti tali successivamente all’annullamento del permesso di costruire?
La circostanza che il privato abbia stabilito la propria residenza anagrafica nel manufatto abusivo, ovvero che rispetto alla stesso abbia provveduto al pagamento della TARI, impone all'amministrazione di sanzionare l'abuso con la mera sanzione pecuniaria, o comunque di motivare l'interesse pubblico alla demolizione?
Sull'applicabilità o meno all’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici di cui all’art. 167 del d.lgs.vo n. 42/2004 del principio contenuto nell’art. 28 della l. n. 689/1981, secondo cui “il diritto a riscuotere le somme dovute per le violazioni amministrative punite con pena pecuniaria si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione”.
La sanzione accessoria dell’acquisizione del bene al patrimonio comunale può essere disposta solo all’esito di un’istruttoria che abbia ricondotto la condotta abusiva al proprietario ingiunto?
Che rilevanza assume ai fini delll’emanazione del provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale ex art. 31, comma 3, del d.p.r. n. 380/2001 (e, ovviamente, della successiva nota di trascrizione) la mancata notifica al proprietario dell’ordine di demolizione?
La disposizione che prevede l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale di opere edilizie abusive e delle relative aree di sedime, può essere applicato a tutto l’immobile anche nel caso in cui l’abuso edilizio riguardi solo parte delle elevazioni dell'edificio?
Quali sono i presupposti per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio con effetti ex tunc? In questo contesto che rilevanza assume l’infedele prospettazione dello stato dei luoghi? Quali conseguenze determina rispetto all’onere motivazionale dell’Amministrazione circa la comparazione tra interesse pubblico e privato e l’affidamento riposto dal richiedente sul mantenimento del manufatto?
Può ritenersi legittima l’ordinanza di demolizione non preceduta dall’annullamento, perlomeno parziale, dei titoli edilizi che hanno assentito la costruzione oggetto della medesima ordinanza?
Nel settore dell’edilizia, l'amministrazione, per non incorrere nella violazione dell'art. 21-ocites della legge n. 241 del 1990, è tenuta a dimostrare che ogni eventuale contributo partecipativo del privato non avrebbe mutato l’esito del procedimento?
[A] L’infedele rappresentazione dell’abuso da parte del privato determina l'illegittimità del rilasciato provvedimento di sanatoria? [B] Le opere interne comportanti aumenti di superficie o di volume possono configurare una "nuova costruzione"?
L'ordinanza di demolizione di immobile abusivo (nella specie, trasferito mortis causa) deve essere congruamente motivato sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale al ripristino della legalità violata quando il provvedimento sanzionatorio intervenga a una distanza temporale straordinariamente lunga dalla commissione dell’abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi del provvedimento sanzionatorio? Rimessione all'Adunanza Plenaria.
La mancata notificazione al comproprietario inficia di per sé la legittimità della disposta misura repressiva-ripristinatoria (demolizione)? Che rilevanza assume tale omissione ai fini dell’acquisizione gratuita del bene al patrimonio comunale?
Può ritenersi che, maturato il silenzio dell’Amministrazione su un’istanza di sanatoria edilizia, la stessa perda il potere di adottare un successivo provvedimento esplicito di rigetto?
L'ordinanza di demolizione che non indichi l'area che verrà acquisita di diritto e gratuitamente al patrimonio del Comune per il caso di inottemperanza, è per ciò solo illegittima?
L'accertamento in sede penale della non responsabilità del privato per la commissione dell’abuso rende illegittima l’ordinanza di demolizione adottata nei suoi confronti in qualità di proprietario?
Sul concetto di parziale difformità: sulla soglia di rilevanza minima delle variazioni non costituenti illecito edilizio e sulla possibilità o meno di applicazione della stessa agli interventi su immobili “vincolati” eseguiti in difformità dalle autorizzazioni rilasciate ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.
Sul concetto di parziale difformità: sulla soglia di rilevanza minima delle variazioni non costituenti illecito edilizio e sulla possibilità o meno di applicazione della stessa agli interventi su immobili “vincolati” eseguiti in difformità dalle autorizzazioni rilasciate ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.
Quanto approfondite devono essere le valutazioni dell'amministrazione in sede di esame sull’effettiva disponibilità giuridica del bene oggetto dell’intervento edificatorio?
E' corretto dire che in presenza di un’opera edilizia non assistita da un titolo che la legittimi, sull’Amministrazione comunale incombe il potere/dovere di sanzionarla a norma di legge mentre grava sull’interessato l’onere di dimostrare che la stessa opera non necessitava di un titolo abilitativo?
Possono i venditori di un immobile essere qualificati come “responsabili dell’abuso” relativo al mutamento di destinazione in assenza di prove circa la preesistenza dell'abuso al momento della compravendita? Che rilevanza assume sul punto la circostanza che nell'immobile destinato ad abitazione del titolare dell'attività produttiva, quest'ultimo non abbia invece mai preso la residenza?
Sugli orientamenti giurisprudenziali, non univoci, che nel corso degli anni si sono formati sulla questione relativa alla rilevanza che la risalenza nel tempo della realizzazione dell'abuso può assumere ai fini del possibile legittimo affidamento del privato: da quale momento in poi può parlarsi di inerzia amministrativa?
Può la tettoia in lamiere coibentate di m. 100,00 x m. 3,80 sostenuta da struttura in ferro infissa al suolo a mezzo di bulloni e piastre in ferro ancorate a getto cementizio, posta a copertura di un Container in ferro e lamiere di m' 15,00 x h m2,50 essere assimilata, nel suo complesso, per caratteristiche fisiche e strutturali di stabilità, dimensione e consistenza, ad opere destinate a soddisfare esigenze meramente temporanee?
A quale regime sono sottoposte le opere ulteriori eseguite a completamento del manufatto abusivo successivamente alla presentazione dell'istanza di condono?
La legittimità di un'opera qualificata come abusiva può derivare dalla necessità di far fronte all’aumento del flusso turistico ovvero dalle difficoltà pratiche legate al ripristino dello status quo ante?
Il regime dei titoli abilitativi edilizi può essere eluso attraverso la suddivisione dell’attività edificatoria finale nelle singole opere che concorrono a realizzarla?
A quale giudice spetta la giurisdizione circa l’impugnativa di una sanzione amministrativa con cui è stato ingiunto al privato il pagamento di una somma di danaro in relazione a violazioni di carattere edilizio?
Può ritenersi legittima l'ordinanza di demolizione relativa ad una recinzione che non contenga alcun riferimento in ordine all’esatta collocazione della stessa, alle sue dimensioni, né ai materiali impiegati per la sua realizzazione?
La collocazione di uno strato di sabbia funzionale a consentire la pratica di uno sport diverso (beach volley) da quello precedente (calcetto) determina modifiche urbanisticamente rilevanti rispetto all’uso originario?
Sugli accertamenti da parte del Comune in sede di istruttoria per il rilascio del permesso di costruire e sui poteri di annullamento d’ufficio del permesso di costruire dopo l’entrata in vigore della L. n. 124/2015. Può in tal senso affermarsi che il termine di 18 mesi rappresenti limite massimo di ragionevolezza dell'azione amministrativa di secondo grado anche con riferimento alle fattispecie precedenti all'entrata in vigore della norma richiamata?
La mancanza della previa notifica del verbale di accertamento dell’inottemperanza alla demolizione può rilevare ai fini dell'effetto acquisitivo al patrimonio comunale?
In presenza di un intervento edilizio realizzato in assenza del prescritto titolo abilitativo è onere del Comune verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia?
Le opere realizzate su aree di posteggio oggetto di concessione temporanea di suolo pubblico possono essere considerate precarie in ragione del solo carattere temporaneo della concessione?
L’amministrazione comunale può applicare la normativa sopravvenuta alla notificazione della sentenza di accoglimento del ricorso avente ad oggetto il rigetto della domanda diretta ad ottenere un titolo edilizio?
L'individuazione dell'area di pertinenza della "res abusiva" deve necessariamente essere compiuta al momento dell'emanazione dell'ingiunzione di demolizione?
Sul potere di autotutela: è legittimo l'annullamento di una concessione edilizia rilasciata in violazione del vigente regime urbanistico che si fondi esclusivamente sull'esigenza di ripristino della legalità? Orientamenti giurisprudenziali a confronto.
Il sequestro conservativo di un fabbricato determina l’impossibilità di adempiere alla ordinanza di demolizione? Quali obblighi gravano in questo caso sull'interessato?
Ai fini di un'oridinanza di demolizione, il decorso di 18 anni dalla realizzazione del manufatto abusivo può fondare un legittimo affidamento del privato?
Quali sono gli elementi motivazionali minimi dei provvedimenti volti alla repressione degli abusi edilizi? L'amminstrazione può darne conto con le memorie defensionali depositate in sede processuale?
La P.A. può emanare le ordinanze di demolizione delle opere edilizie abusive nei confronti del proprietario attuale, indipendentemente dall’essere o meno quest’ultimo responsabile della esecuzione delle opere stesse?
Quand'è che il privato sanzionato con l'ordine di demolizione per la costruzione di un'opera edilizia abusiva può invocare l'applicazione a suo favore della disposizione oggi contenuta nell'art. 34, comma 2, del d.P.R. n. 380 del 2001?
[A] I muri di contenimento possono essere ricompresi nella categoria delle recinzioni? [B] Può ritenersi ragionevole l'oridinanza di demolizione relativa a muri di contenimento posti sul confine della proprietà e verosimilmente necessari a impedire il franamento del terreno?
L’ordine di rimozione rifiuti può legittimamente essere emesso nei confronti del proprietario dell'immobile nel quale vengono abbandonati i rifiuti in ragione della sola insistenza del diritto reale?
La natura degli interventi edilizi va rilevata in merito alla destinazione impressa a questi in modo soggettivo, ovvero in ragione dell'idoneità oggettiva degli stessi a costituire un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente?
[A] Per le opere abusive realizzate prima della modifica dell’art. 167 del D. Lgs. 42/2004 introdotta dall'art. 27 comma 1 del D. Lgs. 24/3/2006 n. 157, può ritenersi applicabile il regime previgente, che consentiva all’amministrazione di scegliere tra la rimessione in pristino e il risarcimento del danno ambientale? [B] Se l’opera abusiva non ha prodotto un’intollerabile lesione dei valori paesistici o ambientali oggetto di tutela, l’abuso deve essere derubricato come formale e deve poter accedere alla sanatoria?
[A]Sull’art. 152, terzo comma, della legge regionale Toscana n. 65 del 2014, con particolare attenzione alla distinzione di ruoli tra responsabile del procedimento edilizio e responsabile del procedimento paesaggistico. [B] In tema di ingiunzione di demolizione, in quale momento scatta il dovere dell’Ufficio tecnico comunale di valutare la possibilità o meno del ripristino dello stato dei luoghi”?
Quale carattere ha comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio rispetto all'adozione di provvedimenti demolitori e repressivi di illeciti edilizi?
Nella materia urbanistica è possibile sostenere che gli abusi edilizi non sarebbero mai rilevati in sé ma solo ove si pongano anche in contrasto con la normativa urbanistica? Quali ripercussioni avrebbe una simle affermazione sui compiti gravanti sulle amministrazioni?
Il trascorrere del tempo costituisce fattore “ex se” sufficiente a legittimare la conservazione di una situazione di fatto abusiva? In presenza di quali circostanze può ritenersi sussistente una posizione di legittimo affidamento del privato?
La non obbligatorietà della comunicazione di avvio del procedimento in tema ingiunzioni di demolizione è regola che non ha alcuna eccezione? Insomma, la stessa vale anche in casi particolari in cui occorre una analisi peculiare delle risultanze istruttorie?
È possibile sostenere che sull'amministrazione comunale gravi l'obbligo di svolgere un preventivo accertamento circa l’impossibilità di operare la demolizione senza realizzare un pregiudizio della parte eseguita in conformità?
Sull’onere della prova circa il carattere risalente di un manufatto asseritamente realizzato in epoca anteriore alla c. d. legge "ponte" n. 761 del 1967: regola probatoria e ragionevole temperamento della stessa.
La preesistenza pendenza di una procedura esecutiva su di un immobile impedisce che lo stesso possa essere oggetto di acquisizione gratuita al patrimonio comunale? Che Rilevanza assumono in proposito l’ipoteca e gli altri eventuali preesistenti pesi gravanti sull’immobile?
Sull’art. 35, t.u. 6 giugno 2001 n. 380: a fronte dell’accertamento di interventi edilizi abusivamente realizzati su area demaniale, può l’Amministrazione discrezionalmente statuire di non provvedere alla rimozione degli stessi?
Chiarimenti sulla denuncia di inizio attività e sull’esercizio (ovvero l’omissione) da parte dell'amministrazione del potere inibitorio: l’inutile spirare del termine accordato dalla legge per l'inibizione dei lavori o dell'intervento edilizio preannunciati con una DIA priva l’amministrazione del potere di controllo urbanistico-edilizio e dell'eventuale potere sanzionatorio in ordine ad interventi realizzati in violazione della pertinente normativa?
Come può tutelarsi il privato dinanzi all’inerzia tenuta dall’Amministrazione a fronte della propria richiesta di eseguire concretamente un ordine demolitorio relativo ad opere la cui abusività è stata in precedenza acclarata?
Che rilevanza assume l’eventuale conoscenza da parte del Comune dell’opera asseritamente abusiva prima della conclusione dei lavori? È possibile ritenere che sussista a carico dell’amministrazione l’onere di fare precedere l’ordinanza di demolizione dall’ordine di sospensione dei lavori ovvero dall’avviso di inizio del procedimento?
Il Comune deve espressamente rispondere alla domanda con la quale i proprietari dei terreni limitrofi a quello interessato da un supposto abuso edilizio chiedano l’adozione di provvedimenti repressivi?
[A] È possibile configurare controinteressati rispetto all’impugnazione di provvedimenti sanzionatori edilizi. [B] La sostituzione di un cancello comporta una trasformazione urbanistica ed edilizia tale da richiedere il rilascio del permesso di costruire?
[A] Sulla possibilità o meno di ottenere la liberazione dalla sanzione pecuniaria sostitutiva attraverso la rimozione delle opere abusive: il ravvedimento operoso dell’autore dell’abuso (o del proprietario del bene) è idoneo a determinare la perdita dell’amministrazione del potere di esigere il pagamento della sanzione già applicata? [B] Il ribassamento del soffitto fino a un’altezza di 2,50 metri mediante un solaio in legno può qualificarsi come intervento irreversibile ovvero come ostacolo all’utilizzo della superficie del locale per le destinazioni incompatibili con la disciplina urbanistica? [C] È possibile qualificare come superfici non utili, e quindi urbanisticamente irrilevanti, quei locali dove l’altezza è appena al di sotto del limite minimo?
Che rilevanza assume il difetto del preventivo avvertimento circa le conseguenze della mancata ottemperanza all’ordine di demolizione dell’opera abusiva ai fini della gratuita acquisizione al patrimonio comunale? Una simile mancanza compromette irrimediabilmente la legittimità della successiva acquisizione?
L’autore dell’abuso edilizio può, sol per tale qualificazione, essere legittimato a richiedere il rilascio del condono edilizio o dell’accertamento di conformità delle opere realizzate senza titolo? Può riscontrarsi in capo al conduttore di un suolo una simile legittimazione?
Nel caso di inspessimento dei solai senza creazione di superfici e volumi abitabili è possibile determinare la superficie accessoria utilizzando per analogia le disposizioni applicabili ai balconi ed alle terrazze?
[A] La vetustà dell'opera abusiva esclude il potere di controllo e il potere sanzionatorio del Comune? [B] Quale normativa deve essere applicata per sanzionare l’abuso edilizio? Quella in vigore al tempo in cui lo stesso è stata iniziato ovvero quella in vigore al momento dell'adozione del provvedimento sanzionatorio?
Può la repressione degli illeciti edilizi essere disposta nei confronti del proprietario dell’immobile dell’intervento abusivo ancorché lo stesso non sia responsabile del medesimo?
[A] L’obbligo di bonifica a carico del proprietario non responsabile dell’inquinamento può avere fonte contrattuale? [B] Lo status di proprietario incolpevole del fondo inquinato preclude all’amministrazione solo di imporgli le misure di prevenzione e di riparazione o anche di richiedergli il rimborso delle spese sostenute per la bonifica eseguita d’ufficio?
L’acquisizione gratuita di una costruzione abusiva al patrimonio disponibile comunale, in caso di ingiustificata inottemperanza all’ordine di demolizione dell’immobile è dipendente dalla notifica all’interessato dell’accertamento formale dell’inottemperanza? Che rilevanza assume la notificazione ai fini dell’opponibilità della vicenda traslativa del bene?
[A] Sull’onere della prova circa l’antecedenza della realizzazione edilizia rispetto all’obbligo del titolo abitativo? In quali casi il giudice amministrativo può disporre la verificazione? [B] Sul concetto di pertinenza ai fini urbanistico edilizi.
L’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici può costituire vera e propria sanzione amministrativa? Al predetto emolumento può applicarsi il principio contenuto nell’art. 28 della l. n. 689/1981, secondo cui “il diritto a riscuotere le somme dovute per le violazioni amministrative punite con pena pecuniaria si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione”?
Sulla procedura disciplinata dall'art. 31 del D.P.R. 380/2001: cosa deve fare l’amministrazione allorché il privato responsabile dell’abuso, anche dopo il trasferimento all'ente comunale della proprietà e del relativo jus possidendi, non voglia spontaneamente spogliarsi del possesso (jus possessionis)?
Sull’art. 167, quarto comma, lett. a), del d.lgs. n. 42 del 2004: la sanabilità postuma di un’opera sotto l’aspetto paesaggistico è sempre esclusa in presenza di nuove superfici o volumi? Che rilevanza assumono in proposito gli incrementi volumetrici interrati?
Le opere facilmente rimovibili esigono comunque il rilascio del permesso di costruire? Che rilevanza assume in merito il requisito dell'immobilizzazione rispetto al suolo?
Sulla DIA/SCIA in materia edilizia: l’istanza di esercizio del potere inibitorio riguardante una denuncia di inizio attività deve essere inoltrata all’amministrazione – pena la tardività del giudizio istaurato avverso il provvedimento che dà ad essa riscontro – non oltre il termine di sessanta giorni decorrente dalla conoscenza della denuncia stessa?
L’effettiva consistenza dell’intervento edificatorio (e la sua conformità alla disciplina urbanistica) può essere valutata unicamente sulla base del nomen attribuitovi?
La realizzazione di un manufatto in zona sottoposta a vincolo ambientale rende doverosa la demolizione d'ufficio di tutti gli interventi realizzati sine titulo o solamente di quelli realizzati senza permesso di costruire?
Sui rapporti tra erogazione di finanziamenti pubblici e liceità degli interventi edilizi realizzati dai privati: può ammettersi che il finanziamento concesso per il miglioramento della ricettività turistica sia utilizzato, anche solo in parte, per coprire la fiscalizzazione di un abuso edilizio?
In tema di illeciti edilizi, il lasso temporale che può far sorgere l'onere di una motivazione rafforzata in capo all'amministrazione è quello che intercorre tra il compimento dell'abuso e il provvedimento sanzionatorio ovvero quello che intercorre tra la conoscenza dell'illecito e il provvedimento sanzionatorio adottato?
Sull’art. 132 della L.R. 1/2005 e sulla valutazione dell’Amministrazione comunale circa l’esistenza o meno di interessi pubblici al mantenimento dello stabilimento balneare realizzato in assenza di permesso di costruire
Sulla tardività dell’intervento sanzionatorio del comune in quanto successivo alla scadenza del termine di trenta giorni dalla presentazione della dichiarazione di inizio attività, ai sensi della l.r. n. 1 del 2005 e della l.r. n. 65 del 2014 che non ha portata retroattiva
Può la pubblica amministrazione essere onerata di verifiche tecniche, anche complesse, da effettuarsi d’ufficio in una fase anteriore all'emissione dell'ordine di demolizione e volte alla valutazione del pregiudizio della parte realizzata in conformità al titolo edilizio?
Sulla possibilità o meno di configurare il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento rispetto ad atti o comportamenti vincolati dell’amministrazione nell’ambito dell’attività di conformazione urbanistica e paesaggistica del territorio.
Il regime sanzionatorio applicabile agli abusi edilizi è quello vigente al momento della sanzione ovvero quello in vigore all’epoca di consumazione dell’abuso?
Sulle regulae iuris dettate dalla giurisprudenza in ordine alla portata e limiti degli obblighi conformativi sussistenti in capo all’Amministrazione in ragione dell’intervenuto giudicato: a fronte di una sentenza che dispone l’annullamento di tutti gli atti di assenso edilizio intervenuti, può il comune non disporre la demolizione del fabbricato realizzato?
Può ritenersi sussistente, in via di principio, la necessità per l’amministrazione di motivare in modo particolare il provvedimento che ordini la demolizione di un manufatto abusivo a lungo tempo dall’epoca della commissione dell’abuso? Quali le eccezioni alla regola individuate dalla giurisprudenza?
Quale grado di approfondimento motivazionale deve raggiungere l’ingiunzione di demolizione avente ad oggetto un manufatto rispetto al quale, nel tempo, siano stati ritualmente assentiti diversi interventi edilizi?
[A] Sull’art. 3, lett. e-6, del testo unico n° 380/2001. [B] La mancata irrogazione di una sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria è comportamento suscettibile di denotare contraddittorietà dell’azione amministrativa?
Sulla portata dell’art. 29 del DPR n. 380/2001: sul proprietario incolpevole dell’abuso edilizio incombe comunque un dovere di agire, per quanto in suo potere, al fine di eliminare le opere illecitamente realizzate?
Può l'apertura di "pareti finestrate" sulla facciata di un edificio senza il preventivo rilascio del permesso di costruire integrare il reato previsto dall'art. 44 del d.P.R. n. 380 del 2001?
[A] Il provvedimento con cui viene ordinato il rilascio di area demaniale abusivamente occupata, adottata ex artt. 54 e 823 c.c., può ritenersi illegittimo allorché manchi di specifica indicazione dei manufatti “quanto a tipologia, dimensione, collocazione”? [B] Può ritenersi nullo per mancanza di oggetto il provvedimento che ordina il rilascio di area demaniale marittima senza chiarirne la demarcazione rispetto all’area patrimoniale disponibile, ma semplicemente facendo riferimento ai dati catastali?
In tema di opere abusive realizzate su suolo del demanio statale, l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi deve essere preceduto da una “diffida non rinnovabile” nei confronti del responsabile dell’abuso?
La circostanza che l’area su cui insistono gli illeciti edilizi sia sottoposta a sequestro preventivo costituisce motivo di illegittimità dell’ordine di demolizione?
[A] Di quale margine di discrezionalità dispone l’Amministrazione rispetto alle zone sottoposte a vincolo idrogeologico? [B] La conformazione dello jus aedificandi può discendere solo dalla normativa di carattere urbanistico-edilizio?
[A] L’indennità prevista per abusi edilizi in zone soggette a vincoli paesaggistici può considerarsi una vera e propria sanzione amministrativa? [B] Quale data occorre assumere quale dies a quo per la prescrizione della sanzione amministrativa conseguente alla realizzazione di abusi edili?
Può il notevole periodo di tempo trascorso tra la commissione dell’abuso e le misure repressive costituire indice sintomatico di un legittimo affidamento in capo al privato? Orientamenti a confronto
L’ordine di demolizione riferito ad un organismo edilizio autonomamente utilizzabile e realizzato in assenza di titolo autorizzativo deve contenere una specifica motivazione che dia conto della valutazione delle ragioni di interesse pubblico sottese alla determinazione assunta o della comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati?
Sull’art. 34, comma 2, del D.P.R. n. 380/01: l’amministrazione può esercitare d’ufficio la facoltà d’irrogare una sanzione pecuniaria in luogo di quella della demolizione? Tale facoltà è esercitabile nel caso di sopraelevazione abusiva eseguita in totale difformità dal titolo o comunque in assenza del medesimo?
L’estraneità del proprietario dell’opera abusiva, acquisita in via ereditaria a distanza di quasi dieci anni dalla commissione dell’abuso, può valere a salvare l’immobile abusivamente edificato dalle conseguenze di carattere ripristinatorio?
Il provvedimento che conclude il sub-procedimento relativo all'acquisizione al patrimonio comunale del bene e dell'area di sedime successivamente all'accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione, può essere qualificato come sanzione propriamente detta?
[A] Sulla nozione di vicinitas: in quali casi occorre fornire “la prova concreta del ‘vulnus’ specifico inferto dagli atti impugnati alla… sfera giuridica” del ricorrente? [B] Sulla distinzione tra variante in senso stretto o “variante non essenziale” e variante in senso lato o “variante essenziale”
Sull’art. 34, primo comma, del d.P.R. n. 380 del 2001, sulla sanzione della rimessione in pristino per gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire e sulla possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria
La sentenza di annullamento dei provvedimenti con cui il Comune, nell’esercizio del proprio potere di vigilanza, si é opposto alle comunicazioni volte alla sanatoria di risalenti irregolarità edilizie comporta ex se la piena efficacia delle comunicazioni medesime ovvero per dispiegare integralmente i suoi effetti necessita di ulteriore ottemperanza?
Che rilevanza assume il fatto che il provvedimento abbia erroneamente qualificato la destinataria dell’ordine di demolizione come proprietaria della struttura abusiva allorché questa non rivesta tale qualifica?
In caso di realizzazione di un manufatto in zona sottoposta a vincolo ambientale, è doverosa la demolizione d’ufficio dei soli interventi realizzati senza permesso di costruire ovvero di tutti gli interventi realizzati sine titulo? In questi casi l’ordine di demolizione può provenire dal dirigente comunale senza la previa comunicazione alle amministrazioni competenti?
Ai fini della condonabilità di un manufatto (e dell’adempimento della relativa e rigorosa prova dell’effettivo completamento funzionale delle opere abusive) che rilievo può assumere il fatto che sia stata presentata una denuncia di furto dei pannelli di copertura?
Che rilevanza può assumere, ai fini della rigorosa prova della conoscenza del contenuto di un provvedimento e dei suoi profili di illegittimità, un esposto o una diffida in cui soggetti terzi e diversi dichiarino di scrivere “in rappresentanza” di altra persona senza documentare alcun mandato?