In sede di sanatoria di opere edilizie, al fine di poter dimostrare la realizzazione di un locale tecnico può avere rilevanza evidenziare che lo stesso non aveva l’altezza prevista per l’abitabilità.
Il cambio di destinazione d’uso di locali contenenti impianti tecnici a servizio dei locali adibiti ad abitazione comporta l’acquisto della loro “visibilità normativa” per superficie, sagoma, volume ed incidenza sugli standard urbanistici di zona?
[A] Sul mutamento di destinazione d’uso da cantina a civile abitazione. [B] Sui tre caratteri propri che permettono di qualificare un intervento in termini di “volume tecnico”.
[A] Sulla natura di mutamento di destinazione d'uso urbanisticamente rilevante rappresentato dalla trasformazione di locali accessori ad uso deposito o magazzino in vani ad uso residenziale. [B] In ordine alla nozione di volume tecnico ed ai presupposti che ne consentano l'esclusione dal calcolo della volumetria.
Quali sono le ipotesi in cui una canna fumaria assume rilevanza urbanistico-funzionale, per la cui realizzazione è necessario il permesso di costruire?
[A] Se una controversia derivante dall’impugnazione di un permesso di costruire da parte del vicino che lamenti la violazione delle distanze legali appartenga alla giurisdizione al giudice amministrativo.
[B] Se una sopraelevazione debba essere considerata come nuova costruzione e possa essere di conseguenza eseguita solo con il rispetto della normativa sulle distanze legali dalle costruzioni esistenti sul fondo confinante.
[C] Sulla nozione di di volume tecnico.
[D] Sulla distanza minima di 10 metri lineari tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti imposta dall’art. 9 del D.M. 1444/1968.
[A] Sulla nozione di volume tecnico, quale opera priva di qualsiasi autonomia funzionale esclusa dal calcolo della volumetria dell’edificio.
[B] Se in area sottoposta a vincolo paesaggistico di cui al D.Lgs. 42/2004 il divieto di incremento dei volumi esistenti si riferisca anche ai volumi tecnici.
La regola della non sanabilità ex post degli abusi commessi in violazione delle norme a tutela del paesaggio vale anche nel caso di volumi tecnici o pertinenziali?
La copertura metallica posta a protezione della caldaia può essere considerata come un volume tecnico, secondo la nozione elaborata dalla giurisprudenza?
[A] Sulle distanze minime del D.M. n. 1444 del 2 aprile 1968. [B] E' possibile ritenere ragionevole una traslazione di volumetria con "decollo del volume da un’area servizi e l’atterraggio su un’area residenziale libera"?
La nozione di volume tecnico comprende solo le opere prive di autonomia funzionale? Può ritenersi rientrante tra i volumi tecnici il vano scale il cui torrino rappresenti la prosecuzione dell’edificio che si eleva al di sopra della linea di gronda?
Che rilievo assume la costruzione di un garage interamente interrato (ovvero di un deposito adibito a locale tecnico) ai fini della volumetria assentibile, dell'applicazione degli standard urbanistici e delle distanze tra edifici?
La tutela del paesaggio preclude qualsiasi nuova edificazione comportante creazione di volume a prescindere dalla distinzione tra volume tecnico ed altro tipo di volume, ovvero tra volume in superficie e volume interrato?
Il divieto di sanatoria ex post di cui all'art. 167 del codice n. 42 del 2004 può estendersi anche all'aumento di altezza di 25 cm conseguente alla realizzazione di un ‘impianto di riscaldamento a pavimento’?
[A] Sulla sanabilità paesaggistica postuma dei volumi tecnici; a tal fine è possibile distinguere tra volume tecnico ed altro tipo di volume ovvero tra volume in superficie e volume interrato? [B] La piscina interrata può essere qualificata come volume tecnico?
Sull'art. 167, commi 4 e 5, d.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42: quali opere rientrano nel genus delle opere urbanistiche che non realizzano superfici utili o volumi?
In cosa si identifica la nozione di vano tecnico? I locali sottotetto comunicanti con il piano sottostante mediante una scala interna possono rientrare in tale categoria?
[A] La natura tecnica del volume edilizio realizzato può rilevare sul giudizio di compatibilità paesaggistica ex post delle opere? [B] All’istanza di condono si applica il principio del tempus regit actum?
[A] Sulla possibilità o meno di ottenere la liberazione dalla sanzione pecuniaria sostitutiva attraverso la rimozione delle opere abusive: il ravvedimento operoso dell’autore dell’abuso (o del proprietario del bene) è idoneo a determinare la perdita dell’amministrazione del potere di esigere il pagamento della sanzione già applicata? [B] Il ribassamento del soffitto fino a un’altezza di 2,50 metri mediante un solaio in legno può qualificarsi come intervento irreversibile ovvero come ostacolo all’utilizzo della superficie del locale per le destinazioni incompatibili con la disciplina urbanistica? [C] È possibile qualificare come superfici non utili, e quindi urbanisticamente irrilevanti, quei locali dove l’altezza è appena al di sotto del limite minimo?
L’esigenza del rispetto paesaggistico è esclusa in assenza di una visibilità “qualificata” del manufatto abusivo? Al fine di negare la valenza paesaggistica di una certa realizzazione edilizia, può invocarsi: la assenza di specifica visibilità da “particolari punti di osservazione”, la non visibilità del manufatto “dalla strada”, la collocazione dello stesso “a ridosso di una balza di terreno” ovvero che sia “schermato dal verde”?
[A] Diffusamente, sui diversi orientamenti giurisprudenziali formatisi con riferimento alla problematica della sanabilità paesaggistica postuma dei volumi tecnici ed interrati. [B] Una piscina esterna può essere annoverata fra i volumi tecnici ovvero tra le pertinenze in senso urbanistico?
[A] Sulla riedizione del potere da parte della P.A. in caso di giudicato per soli vizi formali, con particolare riferimento al difetto di motivazione. [B] Sulla nozione di volume tecnico, con particolare riferimento all'incremento di volumetria venuto in essere in conseguenza della realizzazione di un cordolo perimetrale
[A] L'installazione di pannelli in vetro atti a chiudere integralmente un porticato che si presenti aperto su tre lati determina la realizzazione di un nuovo locale? [B] L’intendimento di utilizzare la struttura stagionalmente, può consentire di attribuire alla stessa carattere precario?
Quand’è che un volume può qualificarsi come tecnico? Sui tre ordini di parametri che assumono valore per l'identificazione della nozione di «volume tecnico».
[A] Sull’identificazione della nozione di volume tecnico: tre ordini di parametri cui occorre fare riferimento ai fini dell’esclusione dal calcolo della volumetria. [B] Sull’affermazione secondo cui, ai fini paesaggistici, un nuovo volume può assumere comunque una rilevanza e determinare una possibile alterazione dello stato dei luoghi: limiti applicativi alla validità della stessa
[A] I vani interrati di pertinenza dell’abitazione, creati sfruttando la pendenza naturale del terreno e alloggiati sotto al piano di calpestio del patio, possono essere qualificati come “vani tecnici”? [B] Sul “contenuto panoramico” del vincolo paesaggistico di zona: può la motivazione del parere parzialmente negativo della Soprintendenza incentrarsi quasi esclusivamente sul pregio paesaggistico della zona di riferimento prescindendo da specifici riferimenti al concreto impatto delle opere in discussione?
[A] Sugli oneri motivazionali relativi al diniego di sanatoria di opere realizzate in zone vincolate. [B] Il giudizio di compatibilità delle opere con le esigenze di tutela ambientale può fondarsi sulla maggiore o minore visibilità delle opere stesse? Che rilevanza assume, in questo contesto, la circostanza dell’invisibilità del manufatto in questione dall’esterno? [C] Sul concetto urbanistico/edilizio di pertinenza. [D] Sull’applicabilità o meno ai volumi tecnici del divieto di incremento di volumi esistenti ai fini di tutela del paesaggio
Sul calcolo della potenzialità edificatoria residua relativa alle zone C di espansione residenziale: quest’ultimo deve essere operato al netto di volumi tecnici, porticati, logge e volumi interrati?
Sulla possibilità o meno che l’attività edilizia di ampliamento compiuta in maniera difforme dal titolo edilizio sia apprezzata quale volumetria tecnica, per l’ipotesi in cui sia intesa a realizzare, tramite una copertura del tetto, uno strumento di isolamento termico
Sulla possibilità o meno di qualificare come volume tecnico un piano di copertura con altezza media interna superiore a quella sufficiente a svolgere la funzione di isolante termico, il cui ingresso risulta occluso mediante tamponatura
[A] Sugli impianti qualificati come volumi tecnici. [B] Sulla nozione urbanistica di pertinenza, con particolare attenzione al manufatto composto da serbatoi antincendio
[A] Ipotesi applicative delle categorie di “interventi di manutenzione ordinaria” e “interventi di manutenzione straordinaria”. [B] Sulla possibilità di qualificare come volume tecnico il sottotetto, che, a fronte di nuova configurazione, risulta accessibile, rifinito, illuminato, dotato di impianto elettrico e potenzialmente collegato al terrazzo
[A] Sulla possibilità o meno che possa costituire indice rivelatore dell'intenzione di rendere abitabile in via permanente un locale sottotetto, il fatto che questo sia suddiviso in vani distinti e comunicanti con il piano sottostante mediante una scala interna o che il piano di copertura, impropriamente definito sottotetto, costituisca in realtà una mansarda in quanto dotato di rilevante altezza media rispetto al piano di gronda. [B] Sulla nozione di volume tecnico
[A] Il divieto di incremento di volumi esistenti, imposto ai fini di tutela del paesaggio, e sulla rilevanza o meno di “volumi tecnici” e “volumi interrati”. [B] Sulla criticità delle leggi provvedimento
Sulla possibilità o meno di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria per i volumi tecnici e sulla circolare del Segretario generale n. 33 del 26 giugno 2009
[A] Sull’accertamento di compatibilità paesaggistica ex art. 167 lett. a) del D.lgs 42 del 2004 nel caso di volumi tecnici. [B] Sull’interpretazione dell’art. 167 lett. a) del D.lgs 42 del 2004
[A] In sede di rilascio del permesso di costruire l’amministrazione non è tenuta affatto a condurre ad approfondite e dispendiose verifiche circa i rapporti tra le parti contendenti. [B] Sulla decorrenza del termine per richiedere il condono ai sensi dell’art. 40 L. 47 del 1985. [C] Sulla nozione di volume tecnico in campo edilizio
Sulla realizzazione di un vano tecnico e sulla possibilità che questo possa rientrare o meno tra i cosiddetti “abusi minori” in zona paesaggistica, per i quali è ammissibile la relativa sanatoria ai sensi del combinato disposto degli artt. 146, comma 4 e 167, comma 4, del decreto legislativo n. 42 del 2004, e dell’art. 181, comma 1-ter
[A] Il volume tecnico presuppone l’esistenza di un edificio. [B] Il contributo commisurato al costo di costruzione non ha natura tributaria ma paratributaria
[A] Sulla possibilità o meno di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria per i soppalchi, i volumi interrati ed i volumi tecnici. [B] Sulla possibilità o meno di qualificare come “volume tecnico” l’innalzamento del sottotetto
[A] Sulla realizzazione di una piattaforma elevatrice munita di autonomo vano di scorrimento, che fuoriesce dalla sagoma dell’edificio asservito. [B] Sulla possibilità o meno di ascrivere il vano ascensore nel novero dei cosiddetti volumi tecnici, nei casi in cui lo stesso sia in fatto conformato alla stregua di un autonomo corpo edilizio destinato ad ospitare l’intero impianto elevatore e non soltanto l’extracorsa dell’ascensore. [C] Nella prospettiva della tutela del paesaggio non è rilevante la classificazione dei volumi edilizi come volumi tecnici. [D] Sui volumi tecnici e sulla ciroclare del Ministero dei lavori pubblici del 31 gennaio 1973, n. 2474
Sulla Circolare del Ministero del Lavori Pubblici del 16 novembre 1977 n. 1918 riguardo agli interventi intesi ad assicurare la funzionalità dell'impianto industriale ed il suo adeguamento tecnologico
[A] Un ambiente coperto e chiuso su tre lati già costituisce un volume ai fini urbanistici. [B] Sulla giurisprudenza e sulla normativa nazionale e regionale in materia di mutamento di destinazione d’uso senza opere
Sulla sussistenza o meno del divieto di accertamento di compatibilità paesaggistica postuma riguardo ai volumi tecnici, ai volumi interrati ed ai soppalchi
Sulla natura di volume tecnico sulla sua connotazione nella disciplina urbanistica ed edilizia e sulla possibilità o meno che lo stesso possa assumere portata derogatoria in materia di tutela del paesaggio
La destinazione dei locali realizzati alle funzioni di lavanderia e di locale w.c., sostanzialmente idonei ad un uso abitativo, esclude la riconducibilità dei medesimi alla nozione di volumi tecnici
Sulla nozione di volumi tecnici e sulla realizzazione di un locale sottotetto con vani distinti e comunicanti con il piano sottostante mediante una scala interna
I vani scala, i sottotetti, le cantine, i porticati, le verande non sono in sé funzionali a ospitare elementi d’impiantistica e non possono, pertanto, le rispettive misure essere ricomprese tra i volumi tecnici
Sul tetto termico, ad uso deposito, che si sostanzia in effetti in un piano di copertura reso suscettibile di uso abitativo, tenuto conto della rilevante superficie ed altezza media nonché dell’apertura di balconi e di finestre
[A] Sull’incidenza urbanistica di una canna fumaria. [B] Sulla corretta interpretazione dell’art. 167 del D.lgs 42 del 2004 che introduce eccezioni al principio secondo il quale non è ammissibile l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria. [C] Sulla possibilità o meno di ottenere l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria per i soppalchi, i volumi interrati ed i volumi tecnici
[A] Sulla nozione di “volume tecnico”. [B] Sulla possibilità o meno di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria per i soppalchi, i volumi interrati ed i volumi tecnici
Sulle norme che prevedono una semplificazione del regime urbanistico edilizio volta a permettere la realizzazione di impianti per l’utilizzo di energie rinnovabile anche quando essi implichino, per esigenze tecnologiche, modifiche esterne e/o la realizzazione di necessari volumi tecnici
Nel determinarsi sul un’istanza di sanatoria relativa a volumi tecnici, chiusi con opere provvisionali, il Comune deve limitarsi allo stato di fatto esistente, senza lasciarsi andare a mere supposizioni circa un possibile intento fraudolento
[A] Sulla nozione di ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione. [B] Sull’innalzamento della quota di colmo della copertura e sulla diminuita inclinazione delle falde del tetto. [C] Sulla possibilità o meno di qualificare come “volumi tecnici” le soffitte, gli stenditori chiusi e quelli “di sgombero”, nonché il piano di copertura, impropriamente definito sottotetto