[A] L'impianto ascensore è soggetto al rispetto delle distanze ex art. 873 c.c.? [B] Il rispetto delle distanze di cui agli art. 873 e 907 c.c. prescritto dall'art. 79, comma 2 del D.p.r. 380/2001 trova applicazione anche in ambito condominiale?
In ordine alla illegittimità di un provvedimento che subordini l'istallazione di una piattaforma elevatrice per abbattimento di barriere architettoniche alla comprovata fruizione della stessa da parte di un disabile residente nell'edificio, stante la ratio della normativa diretta al perseguimento di finalità di carattere pubblicistico.
Se la per l’acquisizione automatica, in favore del Comune, di un immobile abusivo realizzato negli anni ’30 si configuri come necessaria l’identità tra il contenuto dell’ordinanza di demolizione e quello dell’atto di acquisizione.
È possibile sostenere che gli interventi volti alla eliminazione delle barriere architettoniche (Legge 13/1989) all’interno degli beni di interesse storico-artistico siano sempre ammessi?
[A] E' possibile sostenere che i singoli condomini siano legittimati a richiedere l’eliminazione delle barriere architettoniche anche in assenza di soggetti disabili nel condominio? [B] In quali ipotesi la necessità di tutelare interessi storico-culturali o paesistico-ambientali può giustificare il rigetto del nulla osta alla realizzazione di un ascensore interno ai fini del superamento delle barriere architettoniche?
Il DPR 24 luglio 1996, n. 503, regolamento recante “norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici” deve trovare applicazione anche per gli spazi pubblici già esistenti?
Sull’installazione di un ascensore, al fine dell'eliminazione delle barriere architettoniche, realizzata da un condomino su parte di un cortile e di un muro comuni
Sull'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati sottoposti a disposizioni di tutela per il loro valore paesaggistico o per l’esistenza di un vincolo di natura storico ed artistico
[A] Quand’è che la realizzazione di una tettoia in ferro con copertura in plexiglass (di mq 25,80) può ritenersi sottratta al regime del permesso di costruire? [B] Sul titolo edilizio richiesto per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche che comportino la realizzazione di rampe ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio
Sull’interpretazione delle “Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” di cui alla legge n. 13 del 9 gennaio 1989, con particolare riferimento al caso in cui i relativi interventi riguardino beni sottoposti a disposizioni di tutela in ragione del loro valore paesaggistico o dell’esistenza di un vincolo di natura storico ed artistico: può ritenersi ammissibile un potere delle amministrazioni di tutela volto ad imporre prescrizioni per mitigare gli effetti di un pregiudizio (non serio) al bene tutelato determinato da un intervento edilizio progettato al fine di eliminare le barriere architettoniche?
Sull'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche e sull’accessibilità degli edifici: può l’installazione di un ascensore in un edificio multipiano - nell’ottica dell’eliminazione delle barriere architettoniche dell’intero edificio - prevedere fermate ad un solo piano e comportare una riduzione od una compressione dell’accessibilità agli altri appartamenti ed agli spazi comuni?
Sulla prevalenza riconosciuta dal legislatore alla eliminazione delle barriere architettoniche rispetto alla tutela del patrimonio storico ed artistico nazionale
La disciplina derogatoria in materia di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica introdotta dalla legge 13/89, in forza della quale quest’ultima è rilasciata tacitamente per effetto del silenzio, trascorsi 90 giorni dall’istanza, proprio perché ha carattere eccezionale e derogatorio, deve, pertanto, essere interpretata restrittivamente
Sulla sussistenza o meno della legittimazione a ricorrere da parte dei condomini avverso l’atto di diniego emesso dalla Soprintendenza per l’installazione di un servoscala utile all’abbattimento delle barriere architettoniche in favore di altro condomino disabile
[A] Il potere esplicato dalla Soprintendenza nell’ambito del procedimento di cui all’art. 167 comma 5 Dlgs. 42/2004, in quanto si estrinseca in un parere non solo obbligatorio, ma altresì vincolante, si atteggia come potere di amministrazione attiva, per sua natura inesauribile. [B] Gli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche, consistenti nella realizzazione di rampe ed ascensori esterni, nonché in manufatti che alterino la sagoma dell’edificio, devono essere qualificati come interventi di manutenzione straordinaria, pertanto quali interventi pienamente sanabili paesaggisticamente ex post
[A] Sulla realizzazione di una piattaforma elevatrice munita di autonomo vano di scorrimento, che fuoriesce dalla sagoma dell’edificio asservito. [B] Sulla possibilità o meno di ascrivere il vano ascensore nel novero dei cosiddetti volumi tecnici, nei casi in cui lo stesso sia in fatto conformato alla stregua di un autonomo corpo edilizio destinato ad ospitare l’intero impianto elevatore e non soltanto l’extracorsa dell’ascensore. [C] Nella prospettiva della tutela del paesaggio non è rilevante la classificazione dei volumi edilizi come volumi tecnici. [D] Sui volumi tecnici e sulla ciroclare del Ministero dei lavori pubblici del 31 gennaio 1973, n. 2474
Il diniego alla realizzazione di opere preordinate al superamento delle barriere architettoniche deve necessariamente essere legato ad un serio pregiudizio all'interesse paesistico - ambientale
Sull'art. 4 l. n. 13/1989, in materia di abbattimento di barriere architettoniche, e sulla possibilità o meno che questo possa ritenersi implicitamente abrogato dalla nuova formulazione dell'art. 20 l. n. 241/1990, come riscritto dalla l. n. 15/2005
Sulle Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale emanate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Sulla possibilità o meno di assimilare una sala cinematografica privata aperta al pubblico agli edifici pubblici, ai fini del rispetto della disciplina relativa alle barriere architettoniche
[A] Lo studio medico di medicina generale, anche quando gestito in forma associata, non muta per ciò solo la sua natura giuridica ai fini del regime autorizzatorio sul piano sia sanitario sia urbanistico. [B] Gli studi medici di medicina generale, poiché destinati allo svolgimento di un servizio pubblico, sono sottoposti all’obbligo di eliminazione delle barriere architettoniche
[A] Sul certificato di destinazione urbanistica che per errore sia stato emesso senza indicazione di un vincolo presente sull’area. [B] Sui lavori di abbattimento delle barriere architettoniche e sulla necessità o meno che il disabile risieda nell’edificio. [C] Sui contrapposti orientamenti giurisprudenziali riguardo all’istituto della sanatoria giurisprudenziale
Sul provvedimento con il quale la Soprintendenza esprime diniego ai fini della realizzazione di un’opera preordinata al superamento delle barriere architettoniche
Trattandosi di norma speciale l’art. 4 l. n. 13/1989, in materia di silenzio assenso nei procedimenti di rimozione delle barriere architettoniche su beni vincolati, non può ritenersi implicitamente abrogato dalla nuova formulazione dell’art. 20 l. n. 241/1990, come riscritto dalla l. n. 15/2005
Sull’ammissibilità o meno dell’istituto del silenzio assenso per gli interventi volti a superare le barriere architettoniche su immobili oggetto di vincolo storico-artistico
Sulla legittimità o meno di un intervento che, ai sensi della l. 13 del 1989, preveda l'installazione di un ascensore esterno che colleghi non solo l’abitazione della persona con handicap ma anche la proprietà condominiale situata all’ultimo piano dell’edificio
Sulla nozione di “barriere architettoniche” e sulla possibilità o meno di considerare “sbarrieramento” la realizzazione di un porticato nella parte frontistante l’accesso ad un’abitazione
Sulla L.P. di Trento 7 gennaio 1991, n. 1, avente ad oggetto l’eliminazione delle barriere architettoniche e sulla necessità di installare l’ascensore in seguito alla ristrutturazione di edifici oltre i tre livelli
E’ illegittimo il comma 389, art. 1, della legge n. 296 del 2006 laddove prevede la istituzione di un fondo, con una dotazione di 5 milioni di euro destinato all'erogazione di contributi ai gestori di attività commerciali per l'eliminazione delle barriere architettoniche nei locali aperti al pubblico