Sulla costituzione di diritti reali su beni demaniali. In particolare, la possibilità di posizionare nel sottosuolo di una strada comunale una tubazione per la conduzione dell’acqua deve necessariamente passare attraverso il rilascio di un provvedimento concessorio da parte del Comune?
Sulla autotutela possessoria ai sensi dell’art. 823 c.c. dell’Amministrazione in caso di turbative sul possesso di una strada gravata da una servitù di uso pubblico.
Sullo scopo del vincolo autostradale e se ai fini dell'attualizzazione dello stesso sia necessario che venga posta “la prima pietra” della futura autostrada.
La distanza di 10 metri tra pareti finestrate di edifici antistanti (art. 9, comma 1, lett. 2, del D.M. 1444/1968) si applica nel caso in cui gli edifici siano prospicienti strade pubbliche?
[A] Se ai fini della validità e dell’efficacia di un provvedimento contingibile e urgente ai sensi dell’art. 54, comma 4, del D.Lgs. 267/2000 sia necessaria la comunicazione preventiva al Prefetto. [B] Sulla definizione di “Ripa” ai sensi dell’art. 3, comma 1, n. 44, del D.Lgs. 285/1992 (C.d.S.) e sull’obbligo di manutenzione della stessa a carico del soggetto privato.
Sui presupposti di applicabilità dell’art. 879, comma 2, c.c. in merito all’esenzione del proprietario confinante dall’obbligo di osservare le distanze legali delle costruzioni dalle vie pubbliche.
La manutenzione delle ripe, così come definite dall’art. 3, comma 1, n. 44) del D.Lgs. 285/1992 (Codice della Strada), è a carico del soggetto privato solo per quanto riguarda le opere necessarie a sostenere i fondi adiacenti o anche per quanto riguarda le opere strumentali alla sicurezza della strada?
Il vincolo imposto sulle aree site nella fascia di rispetto stradale o autostradale consiste in un divieto di costruire che rende inedificabili le aree site nella fascia di rispetto, indipendentemente dalle caratteristiche dell’opera realizzata e dalla necessità di accertamento in concreto dei connessi rischi per la circolazione stradale?
[A]Sulla nozione di strade vicinali, ai sensi del D.lgs 285 del 1992. [B] Sulla proprietà del suolo delle strade vicinali aperte all’uso pubblico. [C] La rappresentazione catastale delle strade consente di fornire indicazioni univoche circa il regime proprietario delle stesse?
[A] Se il preavviso di diniego, di cui all’art. 10 bis, l. 241/1990 sia impugnabile laddove a detto preavviso non abbia fatto seguito l’emanazione di alcun provvedimento formale sull’istanza presentata e sia ravvisabile una sostanziale sospensione a tempo indeterminato del procedimento.
[B] Sulla necessaria istruttoria del giudizio di pericolosità emesso dall’ANAS, relativo alla distanza tra impianto di rifornimento carburanti e accessi stradali.
Se la realizzazione di un accesso su strada pubblica (o di pubblico uso) presupponga non solo l’assenso edilizio delle necessarie opere, ma anche la previa acquisizione dell’autorizzazione dell’Ente proprietario della strada prescritto dall’art. 22 del Codice della strada.
L’installazione delle insegne di esercizio può essere negata quando, a giudizio dell’ente gestore della strada, l’insegna rivesta carattere pubblicitario e/o arrechi disturbo visivo agli utenti dell’autostrada?
L’apposizione di una sbarra o di un cancello per la chiusura di una strada di proprietà del solo esecutore dell’opera costituisce attività edilizia libera? Se la medesima opera è realizzata su una strada su cui hanno diritto di passaggio anche soggetti terzi l’intervento deve invece assoggettato ad un titolo edilizio?
[A] Se le aree di servizio ove si svolga l’attività di distribuzione carburanti e le case cantoniere, costituiscano pertinenza di servizio del demanio stradale (e dunque siano demaniali).
[B] Sulla sdemanializzazione tacita di una strada e sul suo passaggio al patrimonio disponibile dello Stato.
Sull’onere della prova in merito alla vocazione pubblicistica di una strada vicinale e sulla rilevanza della iscrizione della strada nell’elenco del Comune delle vie gravate da uso pubblico.
Se l’azione proposta dal privato (actio negatoria servitutis) avverso un ordine di ripristino del transito pubblico su strada vicinale rientri nella giurisdizione del G.O.
[A] Sulla necessaria correlazione funzionale tra la concessione del passo carrabile e un’area laterale idonea allo stazionamento dei veicoli.
[B] Se sia applicabile il combinato disposto di cui all’art. 22, del D.Lgs. 285/1992 ed art. 45 del D.P.R. 495/1992 (Regolamento di esecuzione del Codice della Strada) anche alle fattispecie di accesso preesistenti alla data del 1992, ovvero alla data di entrata in vigore del Codice della Strada.
[A] Se sia inammissibile il ricorso avverso il provvedimento di acquisizione allorché non venga impugnato nei termini di rito l’atto presupposto costituito dall’ordinanza di demolizione.
[B] Quali sono i presupposti affinché si possa ritenere sussistente il diritto di uso pubblico di una strada?
[C] Se, a prescindere dall’effettiva esistenza di un diritto reale di servitù pubblica di passaggio o dall’esistenza di una pubblica via vicinale, sussista il potere dell’amministrazione comunale di ripristinare lo stato dei luoghi, quando sussista una situazione di fatto di oggettivo pregiudizio del pubblico passaggio.
La distanza delle opere dalla fascia di rispetto stradale deve misurarsi dal confine stradale oppure dal ciglio della strada identificato a norma dell’art. 2 del d.m. 1 aprile 1968, n. 1404?
È corretto affermare che il permesso di costruire possa essere rilasciato solo se l’area da edificare sia collegata ad una strada destinata al pubblico transito attraverso un accesso carrabile?
È legittima la pretesa con la quale l’Amministrazione comunale imponga una riscossione generalizzata per tutte le fattispecie di occupazione del suolo stradale?
Per dimostrare la titolarità pubblica o la destinazione ad uso pubblico di un bene è sufficiente che l’Amministrazione adduca di aver provveduto alla manutenzione della strada e del sistema fognario?
La distanza che, secondo quanto previsto dall’art. 26, comma 8 dal Regolamento attuativo del codice della strada, deve sussistere tra il confine stradale e le recinzioni di altezza superiore ad 1 m vale anche per i muri di contenimento o sostegno?
E' possibile sostenere che il disporre di una viabilità adeguata assurga a presupposto indefettibile per la realizzazione di centri commerciali o direzionali?
[A] Sulla competenza, alternativamente dirigenziale o politica, circa le misure di regolazione, disciplina e controllo della circolazione stradale, con particolare riferimento alla delimitazione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato ed alle limitazioni connesse al rispetto dei limiti del tasso di inquinamento atmosferico. [B] Sui limiti del sindacato giurisdizionale sui provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati ovvero volti a regolare la viabilità urbana.
E' possibile sostenere che l’Amministrazione comunale abbia soltanto la facoltà, e non l’obbligo, di derogare alle distanze stabilite dal Codice della strada per l'istallazione dei mezzi pubblicitari?
Sulla classificazione di una strada ovvero sulla sussistenza o meno di una servitù di uso pubblico: inserimento nell'elenco delle strade pubbliche e volontà del proprietario.
Nell'ipotesi di costruzioni a confine con strada pubblica a fondo cieco a servizio dei fabbricati persiste comunque l'obbligo del rispetto della distanza minima di 10 metri tra fabbricati prospicienti di cui all’art. 9, comma 1, n. 2 e comma 2 del D.M. 1444/1968?
I provvedimenti con i quali si disciplina la circolazione sulla viabilità comunale, la modalità di accesso alla stessa ed i relativi orari, l'eventuale divieto per talune categorie di veicoli, i controlli e le sanzioni, ai sensi degli artt. 6 e 7 del Codice della Strada, spettano alla competenza dei dirigenti ovvero a quella del Sindaco?
Sulle distanze dal confine stradale: la locuzione "fuori dei centri abitati" di cui all'articolo 26 del d.P.R. n. 495 del 1992, si riferisce alla collocazione delle «proprietà stradali» ovvero alla collocazione delle costruzioni?
Quali sono le attività propedeutiche che il Comune deve necessariamente svolgere prima di poter legittimamente procedere all'adozione di un sistema di tariffazione per l’accesso alle istituite ZZTL?
Sul vincolo d'inedificabilità gravante sulla fascia di rispetto autostradale: quest'ultimo ha il solo scopo di prevenire l'esistenza di ostacoli materiali suscettibili di costituire, per la loro prossimità alla sede autostradale, pregiudizio alla sicurezza del traffico e all'incolumità delle persone? Come si atteggiano con riferimento al predetto vincolo le opere che non superano il livello della sede stradale e quelle che costituiscano mere sopraelevazioni?
L'obbligo di manutenzione, gestione e pulizia della sede stradale gravante sull'ente proprietario della strada si estende anche alle aree ad essa estranee e circostanti quali le ripe dei fondi laterali? Che rilevanza assume sul punto il carattere pubblico della strada vicinale?
Il vincolo derivante da una fascia di rispetto stradale ha l'effetto urbanistico di prescrivere un semplice obbligo di distanza ovvero anche quello di rendere inedificabile l'area che vi ricade?
Può ritenersi logica e razionale (e dunque legittima) la scelta pianificatoria di trasformare diverse particelle fondiarie urbanisticamente destinate a “verde agricolo” in “isola stradale”?
La preesistenza di una concessione di passo carrabile esclude la possibilità di autorizzare, nei centri abitati, l’occupazione della sede stradale mediante – tra l’altro - banchi di mercato?
La compressione delle prerogative del proprietario conseguenti all’assoggettamento del bene al pubblico passaggio può spingersi sino ad ammettere l’adozione di atti abilitativi quali ad esempio la concessione di passo carrabile?
L'imposizione di un canone non ricognitorio a fronte dell’uso singolare della risorsa stradale può conseguire a modalità di utilizzo quali quelle che conseguono alla posa di cavi e tubi interrati?
L'indicazione delle reti stradali all'interno e a servizio delle singole zone deve essere qualificata come vincolo imposto a titolo particolare e a carattere espropriativo?
Sull'’istituzione di nuovi accessi o diramazioni nelle strade: i titoli di autorizzazione rilasciati nel vigore della disciplina previgente all'entrata in vigore del codice della strada devono essere comunque sottoposti ad un nuovo controllo amministrativo al fine di ottenere apposita “regolarizzazione” che accerti la loro conformità alle nuove regole varate con il codice del 1992?
[A] L’ordinanza di demolizione può legittimamente essere emanata nei confronti del proprietario dell’immobile non responsabile dell'esecuzione dell'intervento abusivo? [B] La sdemanializzazione tacita di una strada può desumersi dalla semplice circostanza che il bene non sia adibito all’uso pubblico ovvero che sia osservata tolleranza rispetto ad una occupazione da parte di privati?
La destinazione a sede stradale configura un vincolo espropriativo? A seguito della decadenza del predetto vincolo quali obblighi nascono in capo alla P.A.?
Riepilogo dei principi giurisprudenziali sulla disciplina limitata della circolazione veicolare, della sosta tariffata e del telecontrollo all'interno dei centri abitati.
E' possibile sostenere l'esistenza di una pregiudiziale obbligatoria a favore del giudice ordinario in merito alla natura privata o pubblica di una strada?
[A] Sull’espropriazione per pubblica utilità ai fini della realizzazione della nuova strada pubblica che divide la proprietà del privato in due porzioni. [B] Sul diritto del proprietario del fondo espropriato di ottenere dalla autorità espropriante il diritto di accesso gratuito alla via pubblica.
Una volta accortasi di essere stata fuorviata (nelle tavole progettuali allegate al progetto era indicata una distanza non inferiore ai 10 metri necessari ai fini dell’osservanza della fascia di rispetto prevista dal d.m. 1444 del 1968), l’Amministrazione può adottare un provvedimento di autotutela senza alcun ulteriore supporto motivazionale?
[A] Sulla natura del vincolo d'inedificabilità gravante sulla fascia di rispetto stradale e sulla possibilità o meno di sanare gli abusi successivi alla sua imposizione. [B] Quand’è che una domanda di condono può essere qualificata come dolosamente infedele?
[A] Sull’art. 26 del D.P.R. n. 495 del 16 dicembre 1992 e sulla fascia di rispetto per le strade di tipo C: ai fini dell’individuazione dell’ampiezza della fascia di rispetto, la variante al piano regolatore generale e le relative norme tecniche di attuazione possono essere equiparate ad uno strumento urbanistico esecutivo? [B] Ai fini della delimitazione della fascia di rispetto stradale, quand’è che la delimitazione del centro abitato può dirsi efficace?
Sull'asservimento a uso pubblico di una strada privata: che rilevanza assume lo svolgimento del servizio pubblico di illuminazione, manutenzione, pulizia viaria e raccolta di rifiuti, ai fini della prova del fatto che la strada è (o non è) gravata da uso pubblico?
Sull’istituto della dicatio ad patriam: quand’è che il g.a. può (e deve) risolvere la questione inerente al carattere pubblico ovvero privato di una strada, ovvero quella relativa alla sussistenza o meno di una servitù di uso pubblico sulla strada privata (eventualmente costituita anche mediante dicatio ad patriam)?
Sulle fasce di rispetto stradali per l'edificazione nei centri abitati: il Consiglio di Stato apre all’interpretazione teleologica dell’art. 28, D.P.R. n. 495/1992
È possibile affermare che nel nostro ordinamento viga un principio di tendenziale gratuità degli interventi finalizzati alla posa e al mantenimento delle retri infrastrutturali? Sulla possibilità o meno di una generalizzata applicazione dell’articolo 27 del Codice della strada
L’adozione del Piano Urbano del Traffico ex art. 36 d.lgs. n. 285/1992 costituisce presupposto essenziale per la decisione della ZTL di cui agli artt. 3, comma 1, n. 54, e 7, comma 9, D.Lg.vo n. 285/1992?
Sui provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati e istitutivi di zone a traffico limitato: la parziale compressione della libertà di locomozione e di iniziativa economica è sempre giustificata quando scaturisce dall’esigenza di tutela rafforzata di patrimoni culturali ed ambientali di assoluto rilievo mondiale o nazionale?
Le determinazioni concernenti la disciplina della circolazione stradale e il sistema complessivo della viabilità e della sosta, ancorché prive dei caratteri dell'organicità e della sistematicità propri dei provvedimenti pianificatori, possono essere considerate come astrattamente idonee a ledere gli interessi dei soggetti che abitualmente circolano all'interno del perimetro cittadino?
[A] Sul potere dell’Amministrazione comunale di rimuovere gli ostacoli al libero transito: l’autotutela possessoria di diritto pubblico presuppone necessariamente la titolarità di un diritto reale di uso pubblico o l’esistenza di una pubblica via vicinale? [B] Sulla qualificazione di una strada come pubblica
Sull’art. 46 del regolamento attuativo del codice della strada; passo carrabile, spazio di frenata e obbligo di arretramento: l’esigenza di non penalizzare eccessivamente l’utilizzazione della proprietà privata può giustificare una deroga alla disciplina dettata dal citato art. 46?
Sul vincolo d'inedificabilità gravante sulla fascia di rispetto autostradale: ai fini del predetto vincolo che rilievo assumono le caratteristiche dell'opera realizzata?
Può la questione dell’idoneità della viabilità d’accesso all’area di lottizzazione trovare spazio in provvedimenti diversi dallo strumento pianificatorio generale o da altri strumenti a questo equiparati?
[A] Sulla possibilità o meno di qualificare una strada come pubblica: la destinazione all'uso pubblico deve necessariamente risultare da un titolo legale costituito da un provvedimento dell'autorità o da una convenzione con il privato? [B] Sui limiti del potere dell'Amministrazione comunale di rimuovere gli ostacoli al libero transito: la titolarità del diritto di proprietà o di altro diritto reale in capo alla P.A. è presupposto necessario per l’esercizio del suddetto potere? [C] Sull’atto unilaterale d'obbligo in materia urbanistica ed edilizia: retaggio irrilevante di un sistema pubblicistico orami passato o atto che può assumere efficacia vincolante ancorché non trasfuso in una cessione?
[A] Sul titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico che consente all’Amministrazione comunale l’esercizio dell’autotutela possessoria e comunque l’inibitoria di iniziative edilizie intraprese dal privato. [B] Sui presupposti relativi all’accertamento dell’esistenza di una servitù pubblica di passaggio
[A] Le distanze prescritte dalla normativa nazionale, dai piani regolatori, dai regolamenti edilizi, tra una costruzione e una strada pubblica sono previste nell'interesse dell'ente pubblico proprietario della strada ovvero del proprietario della costruzione? [B] Alla costruzione di un'opera pubblica da parte della p.a. sono applicabili le norme sulle distanze?
Sugli obblighi manutentivi e, in generale di intervento, sulla strada di natura vicinale: può la mera natura vicinale di una strada reputarsi elemento sufficiente per negare l'assenso alla realizzazione di opere edilizie?
Il rilascio dell’autorizzazione ai sensi dell’art. 22, comma 2, del d.lgs. n. 285 del 1992 risulta necessario pure per l’ipotesi di accesso carraio risalente a tempo immemorabile?
La realizzazione di un manto di calcestruzzo sulla preesistente base sterrata di una strada posta in area sottoposta a vincolo, rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria?
L’affermazione che la strada sia “utilizzata prevalentemente dai residenti ma accessibile a chiunque voglia transitarci”, appare ammettere una assenza di uso effettivo della strada in questione da parte degli appartenenti alla collettività di riferimento e una mera potenzialità di uso pubblico, che non risulta però in essere
[A] Sulla natura giuridica dell’istituto della Scia e sulle tecniche di tutela dell’interesse del terzo che si assumesse pregiudicato dall’attività intrapresa dal richiedente e dall’omessa adozione da parte dell’amministrazione di un esplicito divieto all’esercizio dell’attività da parte del richiedente [B] Sulle varianti generali, specifiche e normative, con particolare riferimento alla diretta impugnabilità di quest’ultima. [C] Sulla possibilità, o meno ,di autorizzare in zona destinata a pertinenza stradale parcheggi a raso e/o comunque la gestione di un’attività di parcheggio
Sui principi di elaborazione giurisprudenziale in ordine alla disciplina della circolazione veicolare, della sosta tariffata e del telecontrollo all’interno dei centri abitati
[A] Sui criteri utilizzabili ai fini della qualificazione di una strada come vicinale pubblica. [B] Sulla natura, costitutiva o dichiarativa, dell'iscrizione di una strada nell'elenco formato dalla p.a delle vie gravate da uso pubblico
Sull’assolutezza e inderogabilità della fascia di rispetto autostradale, con particolare attenzione alle opere che non superano il livello della sede stradale
[A] Sulla legittimazione passiva del Comune allorché si controverta in materia di atti emessi dal Sindaco in qualità di ufficiale del Governo. [B] Sulla giurisdizione del giudice amministrativo relativamente all'accertamento della natura vicinale, pubblica o privata, della strada, o della servitù pubblica di passaggio. [C] Sui presupposti necessari al fine di poter considerare assoggettata ad uso pubblico una strada o un’area privata
[A] Sulla applicabilità o meno ai parcheggi interrati della disciplina relativa alle fasce di rispetto cimiteriale. [B] Sulle condizioni necessarie ai fini della qualificazione di una strada come vicinale pubblica e sulla natura dell’efficacia (costitutiva ovvero dichiarativa) dell'iscrizione della stessa nell'elenco delle vie gravate da uso pubblico
[A] Sulle “strisce blu”, quali strumenti essenziali per la limitazione della circolazione e per il superamento delle criticità ambientali dell’inquinamento acustico ed atmosferico per i centri storici e le aree immediatamente adiacenti. [B] Sui principi elaborati dalla giurisprudenza amministrativa e costituzionale in ordine alla legittimità dei provvedimenti limitativi della circolazione veicolare all'interno dei centri abitati, con particolare riguardo alla sosta tariffata
Sulla legittimità dei provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati e istitutivi di zone a traffico limitato: valutazione della ragionevolezza delle scelte concretamente assunte dall’autorità comunale
[A] Sui provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati e istitutivi di zone a traffico limitato e sulla loro natura discrezionale: scrutinio della ragionevolezza delle scelte compiute dall’amministrazione. [B] Sulla possibilità di considerare la tariffa per il rilascio del permesso di accesso e di transito alla Z.T.L. come esercizio di un’atipica potestà impositiva del comune in violazione del principio di legalità in materia di imposizioni di prestazioni patrimoniali nonché di capacità contributiva. [C] Sulla partecipazione procedimentale relativa ai provvedimenti di determinazione delle tariffe. [D] Sulla possibilità che il mancato “aggiornamento” del P.G.T.U sia idoneo a provocare l’invalidità o, comunque, l’inefficacia del piano stesso
Sull’articolo 46, comma 2, lett. c), del d. lgs. n. 495 del 1995 secondo cui “ Il passo carrabile deve essere realizzato osservando le seguenti condizioni: … c) qualora l'accesso alle proprietà laterali sia destinato anche a notevole traffico pedonale, deve essere prevista una separazione dell'entrata carrabile da quella pedonale”
[A] Sulla possibile qualificazione di un‘area privata come ad “uso pubblico” [B] Sui presupposti necessari affinché possa considerarsi esistente una servitù pubblica di passaggio su di una strada realizzata in area privata
[A] La garanzia di adeguata tutela delle ragioni del privato non viene meno per il fatto che nel provvedimento amministrativo finale non risultino chiaramente e compiutamente rese comprensibili le ragioni sottese alla scelta fatta dalla pubblica amministrazione. [B] Sulla discrezionalità dell’amministrazione nella regolamentazione di una ZTL
Fino alla verifica effettiva dell’interesse culturale, i beni di cui all’art. 10 del D. Lgs. n. 42/2004 (tra i quali le pubbliche piazze) rimangono comunque soggetti alle disposizioni di tutela
Sul vincolo di rispetto stradale e sulle costruzioni realizzate ad un diverso livello da quello della sede stradale o che costituiscano mere sopraelevazioni o che, pur rientrando nella fascia, siano arretrate rispetto alle opere preesistenti
Sui presupposti per l’esercizio del potere di tutela possessoria di diritto pubblico di una strada vicinale, ai sensi dell’art. 378 dell’allegato F della legge 20 marzo 1865 n. 2248, ovvero ai sensi dell’art. 15 D.Lgt. 1 settembre 1918 n. 1446
Sul titolo edilizio necessario alla costruzione, l'allargamento o la modificazione di una strada, laddove questi interventi vengano realizzati su una precedente pista o strada
Sull'art. 3, comma 16 della legge n. 94 del 2009 il quale prevede che: “Fatti salvi i provvedimenti dell'autorità per motivi di ordine pubblico, nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall'articolo 633 del codice penale e dall'articolo 20 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, il sindaco, per le strade urbane, e il prefetto, per quelle extraurbane o, quando ricorrono motivi di sicurezza pubblica, per ogni luogo, possono ordinare l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell'esercizio"
Il mero richiamo al concetto di "centro abitato" come delimitato in seno alla normativa del Codice della Strada non sia sufficiente a risolvere la questione urbanistico-edilizia e quindi a dare corretta applicazione alla disciplina di cui all’art. 9 del DPR n. 380 del 2001
I motivi rivolti avverso provvedimenti di rimozione per violazione delle distanze previste dal codice della strada sono inammissibili per difetto di giurisdizione
Sulla censura con cui si contesta la deliberazione di approvazione del Piano particolareggiato del traffico, nel punto in cui subordina l’accesso alla “ZTL del Mare” al pagamento di una somma di denaro, sostenendosi che l’imposizione di una siffatta obbligazione pecuniaria avrebbe richiesto il necessario, previo adeguamento del Piano generale del traffico urbano
Tutti i passi carrabili devono essere autorizzati o, se non regolarizzati, assoggettati alle misure di cui al comma 11 dell'art. 22 C.d.S., non potendosi ammettere un regime diverso tra le due ipotesi, che consenta una mera tolleranza per i passi carrabili preesistenti, non autorizzati e non regolarizzati
Il potere attribuito ai Comuni dall’art. 7, comma 9, del d.lgs. n. 285/1992, anche per quanto attiene alla tariffa di accesso alla ZTL da parte degli autobus, è ampiamente discrezionale, fatto salvo l’obbligo di preventiva valutazione dell’incidenza degli effetti del traffico, obbligo che, nel caso di specie, risulta adempiuto
Sull’art. 3, comma 16, della legge 15 luglio 2009 n. 94, secondo cui nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico previsti dall’articolo 633 del codice penale e dall’articolo 20 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 il sindaco, per le strade urbane, può ordinare l’immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell’esercizio fino al pieno adempimento dell’ordine e del pagamento delle spese o della prestazione di idonea garanzia e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni
Sulla circolare ANAS n. 12/2006, riguardo alle distanze minime da osservare dal nastro stradale, e che si limita ad adottare un parametro provvisorio (quello dei 10 m dal ciglio esterno della strada), in attesa dell’individuazione degli ulteriori criteri per la localizzazione e dei standards dimensionali e qualitativi delle pertinenze di servizio, previsti dall’articolo 60, quarto comma, del regolamento, che devono essere adottati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Consiglio superiore dei lavori pubblici ed il Consiglio nazionale delle ricerche
L’imposizione di corrispettivi aggiuntivi, rispetto al canone, al di fuori delle ipotesi previste e disciplinate dall’art. 63 dlgs 446/1997, ovvero a titolo di indennizzo una tantum “per gli scavi e gli interventi da effettuare sul copro stradale ai fini della posa e della manutenzione delle reti dei pubblici servizi”
La previa adozione del Piano Urbano del Traffico risulta necessaria solo per l’ipotesi in cui i Comuni vogliano subordinare l’accesso alle ZZ.TT.LL. al pagamento di somme/pedaggi
Il codice della strada delinea un quadro stabile dei rapporti tra proprietari dei fondi finitimi e enti proprietari delle strade, addossando ai primi gli oneri della manutenzione delle ripe dei fondi laterali ovvero la realizzazione di opere di mantenimento
Sulle infrastrutture stradali previste piano strutturale, ai sensi della L.R. Toscana 1 del 2005, e sulle variazioni di tracciato introdotte dal regolamento urbanistico
Sullo scarico ed il grossolano spianamento di una certa quantità di detriti, nonché sullo spostamento di alcuni massi, tale da non da impedire lo sviluppo della vegetazione spontanea
[A] Affinché un'area privata venga a far parte del demanio stradale, non è sufficiente che la strada sia posta all'interno di un centro abitato e che su di essa si esplichi di fatto il transito pubblico. [B] La specifica qualità della strada, come bene immobile a sé stante distinto dal suolo su cui accede, si pone in conflitto con l’obbligo di restituzione dell’area illegittimamente appresa ed il conseguente regime di cui all’art. 936 cod.civ. [C] Il Collegio solleva d’ufficio la questione circa la non accoglibilità della domanda di restituzione del bene ablato, previa riduzione in pristino stato, ostandovi la natura di bene demaniale dell’opera pubblica realizzata sul terreno dei ricorrenti
Sull’art. 22, comma 3, all. f) l. n. 2248/1865 secondo cui “nell’interno delle città e villaggi fanno parte delle strade comunali le piazze, gli spazi ed i vicoli ad esse adiacenti sul suolo pubblico, restando però ferme le consuetudini, le convenzioni ed i diritti acquisiti”
Gli spazi adiacenti alle strade comunali e gli scoli delle strade, a norma dell’art. 22 della legge 20/3/1865 n. 2248 all. F, si considerano con presunzione iuris tantum parti delle strade
In difetto dell’espressa classificazione di una strada privata nell’elenco delle strade vicinali di uso pubblico, l’esercizio del potere sindacale di tutela è condizionato al preventivo rigoroso accertamento dell’uso pubblico della strada, il quale deve essere condotto non soltanto sulla base delle risultanze catastali, bensì mediante un approfondito esame della condizione effettiva in cui la strada si trova
[A] La possibilità per l’amministrazione comunale di dettare norme sulla circolazione stradale non dipende dalla proprietà comunale delle aree interessate, ma dalla sola circostanza che si tratti di aree destinate ad uso pubblico. [B] Sulla differenza tra le servitù di uso pubblico costituite mediante dicatio ad patriam e le servitù pubbliche
Sulla possibilità o meno di impugnare dinanzi al giudice amministrativo l’atto di classificazione di una strada che abbia soltanto efficacia dichiarativa
La “delimitazione del centro abitato” effettuata ai sensi dell’art. 4 del d.lgs. n. 285 del 1992 (codice della strada), non assume alcuna rilevanza ai fini edilizi ed urbanistici
Spetta ai dirigenti la disciplina della circolazione stradale che nei suoi aspetti concreti, assume ad oggetto l'adozione di sole specifiche misure di limitazione della circolazione veicolare per determinate esigenze e viene attuata con provvedimenti a contenuto limitativo o inibitorio
I provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati e istitutivi di zone a traffico limitato sono espressione di scelte latamente discrezionali, devolute alla esclusiva competenza decisionale dell’autorità amministrativa
Sul piano generale per il traffico e sulle conseguenze dello spirare del termine assegnato, dall’art. 36, comma 5, del C.d.S., per l’esercizio del (distinto) potere di aggiornamento
[A] Sulla deliberazione con la quale di imporre ai residenti in ZTL il pagamento della somma di euro 2,00 per l’accesso mediante autoveicolo privato, alimentato a motore, non elettrico, alla predetta ZTL, dopo l’esaurimento dei 40 accessi gratuiti ad essi assegnati. [B] Sulla recessività del diritto di proprietà rispetto alla tutela ambientale. [C] Anche a volere riconoscere al corrispettivo in parola la natura di prestazione patrimoniale imposta, si deve escludere la natura “tributaria” del ticket per il transito attraverso Z.T.L.
Spetta alla pubblica amministrazione procedere alla raccolta dei rifiuti abbandonati da terzi “sull'area di sedime della strada stessa” a prescindere dalla sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo o della colpa
[A] La valutazione di impatto ambientale su di un progetto preliminare in project financing. [B] Sulla compatibilità o meno del vincolo cimiteriale con la realizzazione di strade e parcheggi
Sull’esercizio del potere sindacale contemplato dall'art. 378 L. n. 2248/1865 all. F, quale ipotesi di autotutela possessoria iuris publici, in tema di strade sottoposte al transito pubblico
Sulla possibilità o meno che l’area soggetta al vincolo di rispetto stradale possa essere considerata utile ai fini del computo della superficie minima richiesta per l'edificabilità
[A] Sui termini del ricorso in materia di titoli edilizi rilasciati a terzi, la giurisprudenza distingue l’ipotesi del titolo edilizio “ordinario” da quella del titolo edilizio “in sanatoria”. [B] Sul tema della impugnazione di atti “al buio” (di cui, cioè, ancora non si conosca l’effettiva motivazione). [C] Sul manufatto oggetto di istanza di condono che ricade su un'area soggetta a vincolo di rispetto stradale
[A] La richiesta di compilazione di una domanda di iscrizione ad un circolo privato non costituisce, di per sé, circostanza sufficiente ad escludere lo svolgimento di un’attività aperta al pubblico, quest’ultima soggetta a preventiva autorizzazione ex art. 68 del t.u.l.p.s. [B] Sull’esercizio di un bar all’interno di un circolo con finalità ricreative (aggregato al comitato nazionale AICS; ente che, come le ARCI - ACLI - UISP - AICS - ENDAS, sorto per il tempo libero dei lavoratori, impartisce con le stesse le finalità istituzionali nel campo culturale, ricreativo, sportivo e assistenziale). [C] L’art. 4, comma 1 del d.m. 564/92 vieta espressamente che le sedi dei circoli privati abbiano un accesso diretto, oltre che da strade e piazze, da “altri luoghi pubblici”. [D] Sui presupposti che devono sussistere affinché un’area si assoggettata al codice della strada, all'art. 2054 cod. civ. ed alla L. n. 990 del 1969 sull'assicurazione obbligatoria
Sulla mancata utilizzazione di una strada pubblica, tuttora esistente giuridicamente sulla base della sua iscrizione nell’elenco delle strade vicinali di uso pubblico
[A] Sui termini di decadenza della denuncia di inizio attività ai sensi della legge regionale della Lombardia. [B] Sull’adibizione ad uso pubblico di un'area mediante la c.d. dicatio ad patriam e con il comportamento del proprietario che metta il bene a disposizione della collettività indeterminata di cittadini
Sull'impugnazione dei verbali di accertamento e di contestazione, in particolare della violazione delle norme sulla circolazione stradale, tra cui rientra l’occupazione abusiva della carreggiata stradale
[A] Sulla competenza alla rimozione dei rifiuti dalla sede stradale ed dalle pertinenze. [B] Sulla ripartizione delle competenze tra Sindaco e Dirigenti in materia di ordinanze di rimozione dei rifiuti
Sull’intervento ripristinatorio di autotutela possessoria da parte dell’Amministrazione laddove vi sia l’accertata preesistenza di fatto dell’uso pubblico della strada e la turbativa e alterazione dei luoghi che impedisce l’utilizzazione da parte della collettività
Sulla necessità o meno di osservare il vincolo sulle fasce di rispetto stradale anche per costruzioni realizzate ad un diverso livello da quello della sede stradale o che costituiscano mere sopraelevazioni o che, pur rientrando nella fascia, siano arretrate rispetto alle opere preesistenti
Sulla presenza di una strada pubblica tra due fondi e sulla possibilità o meno di derogare alla distanza minima stabilita dall’art. 9 D.M. 2.4.1968 tra pareti finestrate di edifici antistanti
Sulla possibilità o meno che la capacità edificatoria delle aree situate all’interno delle fasce di rispetto possa essere trasferita sui terreni retrostanti appartenenti alla medesima proprietà
Sulla legittimità o meno del regolamento comunale secondo il quale nei casi di manomissione del suolo pubblico nell’esecuzione di lavori da parte di enti o soggetti privati sussiste l’obbligo di ripristino, garantito da idonea fideiussione
Sulla fascia di rispetto stradale, sulla sua inedificabilità e sulla possibilità o meno che questa sia computabile ai fini della volumetria assentibile nell’area adiacente
Sulle condizioni che devono sussistere per ravvisare i caratteri di una strada vicinale pubblica e sulla differenza rispetto alla strada vicinale privata formata "ex collatione privatorum agrorum"
[A] Sulla natura del vincolo di inedificabilità della "fascia di rispetto stradale". [B] Sulla determinazione dell'indennità di espropriazione di aree site in fascia di rispetto stradale
Sull’installazione di cartelli pubblicitari sulle “rotatorie” e sulla possibilità o meno di assimilare quest’ultime alle intersezioni a raso estendendone l’applicazione delle norme del codice della strada
[A] Sull’atto con il quale il Consiglio comunale delibera la cessione di una superficie che, in quanto facente parte di strada pubblica, soggiace al regime proprio del demanio. [B] La sottrazione al regime proprio del demanio deve essere oggetto di apposito espresso provvedimento
Sull’istituzione della c.d. “indennità di civico ristoro” mediante la quale il Comune impone il versamento di una somma rapportata alla lunghezza del cavo, a titolo di ristoro del degrado del corpo stradale conseguente all’esecuzione dei lavori
[A] Sulla necessità o meno del titolo edilizio per l’attività di movimento terra. [B] Sui casi in cui è ammissibile la possibilità di una sanatoria parziale laddove, anche all’interno di un medesimo progetto unitario, possa riguardare opere distinte e strutturalmente autonome. [C] Sull’art. 27, comma 2, secondo capoverso, del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, secondo il quale “qualora si tratti di aree assoggettate alla tutela di cui al regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, o appartenenti ai beni disciplinati dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766, nonché delle aree di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, il dirigente provvede alla demolizione ed al ripristino dello stato dei luoghi, previa comunicazione alle amministrazioni competenti le quali possono eventualmente intervenire, ai fini della demolizione, anche di propria iniziativa”. [D] Sulla possibilità o meno di acquisire al patrimonio un immobile realizzato in violazione di una zona di rispetto. [E] Sui presupposti per l’esercizio del potere di annullamento in autotutela del titolo edilizio. [F] Sui limiti alla possibilità da parte dell’autorità pubblica di imporre prescrizioni specifiche ad un progetto di edificazione o di sanatoria
L'assoggettamento a uso pubblico di una strada privata può derivare, oltre che dalla volontà del proprietario e dal mutamento della situazione dei luoghi, della strada nella rete viaria cittadina, anche da un immemorabile uso pubblico
[A] I proprietari di fondi all’interno di un Comune sono senz’altro legittimati in proprio ad impugnare gli atti con i quali il Comune stesso decide del relativo regime e in particolare della possibilità di urbanizzarli. [B] Sulla non lesività del preavviso di diniego. [C] La classificazione di un’opera e degli oneri ad essa relativi, nell’ambito della urbanizzazione primaria o secondaria ha una funzione non meramente classificatoria, dato che ne comporta un diverso trattamento in termini economici. [D] Sulla dubbia qualificazione giudica della “strada residenziale”. [E] I fatti rintracciabili in rete posso darsi per notori
[A] Sul comma 6 ter , dell’art. 19 della legge n. 241/1990, come modificato dall’art. 6 del d.l. n. 138/2011 conv in l. n. 148/2011, secondo il quale la denuncia di inizio attività, come la s.c.i.a.: “non costituiscono provvedimenti taciti direttamente impugnabili” e “Gli interessati possono sollecitare l'esercizio delle verifiche spettanti all'amministrazione e, in caso di inerzia, esperire l'azione di cui all'art. 31, commi 1, 2 e 3 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104”. [B] Gli atti aventi ad oggetto la classificazione delle strade rivestono natura meramente dichiarativa
Sulla norma di piano regolatore in virtù della quale i privati, per attuare un piano di recupero, dovrebbero mettere a disposizione le proprie aree per l’utilizzo pubblico ciclabile
Anche se la strada non è vicinale, è obbligo del Comune, considerata la comproprietà della strada e la sua fruizione finalizzata ad accedere ai fondi di diversi proprietari, di coinvolgere il vicino al momento del rilascio del titolo edilizio
Sulle strade comprese negli itinerari internazionali, di cui all’art. 23 comma 7 del codice della strada, sono ammessi non solo i segnali che presentino la specifica veste grafica ed il contenuto previsti dalla legge, ma anche «cartelli» indicanti servizi o altre informazioni che non presentino carattere meramente pubblicitario
[A] Sulla giurisdizione competnete a decidere sull’effettiva esistenza di una servitù di uso pubblico su una strada. [B] Sul presupposto di collegamento con la viabilità pubblica che deve sussistere affinché una strada privata possa ritenersi assoggettata ad uso pubblico. [C] Per invocare la natura pubblica di una strada non vale opporre l’inclusione della previsione della strada nell’ambito dell’antica lottizzazione
Il complesso normativo che regole le distanze dalle strade è ancora costituito dal D.M. 1.4.1968 n. 1404 per effetto della norma transitoria contenuta all’art. 234, comma 5, del codice della strada
Sulla presunzione di demanialità di cui all'art. 22 della legge 20.3.1865, n. 2248, all. F. di un’area contigua con la strada pubblica e di immediata accessibilità
Sull’art. 20 del Codice della Strada laddove impone di lasciare sempre sui marciapiedi, per il libero passaggio dei pedoni, uno spazio della ampiezza di almeno due metri, purché detto spazio si trovi “in adiacenza ai fabbricati”
Il regolamento di attuazione al codice della strada opera una distinzione tra passo carrabile (e antistante divieto di sosta) rientrante nella definizione dell’art 44 comma 4 del d.lgs 507/93 (per il quale non è prevista alcuna occupazione di suolo pubblico) e passo carrabile (e antistante divieto di sosta) non rientrante nella definizione normativa richiamata
I vincoli di inedificabilità connessi alle fasce di rispetto stradale hanno in relazione al carattere di generalità e di tutela della sicurezza della circolazione stradale pacifico carattere conformativo
Ai sensi dell'art. 192 D.lgs 3 aprile 2006, n. 152 l'Ente proprietario della strada ha l'obbligo di provvedere alla pulizia della stessa in modo da non creare danno o pericoli alla circolazione
Sulle disposizioni regolamentari del Comune di Torino che prevedono un’imposizione patrimoniale in relazione al presunto degrado del suolo pubblico cagionato dagli interventi di posa di cavidotti (c.d. “indennità di civico ristoro”)
Sull'inosservanza da parte della Pubblica Amministrazione, nella sistemazione e manutenzione di una strada, delle regole tecniche, ovvero dei comuni canoni di diligenza e prudenza
[A] Sull’organo competente, tra il Sindaco ed il Dirigente, ad emanare una ordinanza di ripristino del pubblico transito di una strada, nella specie nel ripristino d’un passaggio di uso pubblico su di una strada che si assume utilizzata dalla collettività. [B] Sugli spazi, interni all’abitato e adiacenti e/o aperti sul suolo pubblico, ai sensi dell’ art. 22, comma 3, allegato F della legge 20/3/1865 n. 2248 e in comunicazione diretta con esso. [C] Sul comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione palesata da una situazione dei luoghi che non consente di distinguere la strada in questione da una qualsiasi altra strada della rete viaria pubblica. [D] Il profilo della presentazione della D.I.A. o della SCICA può rilevare ai soli limitati fini della disciplina urbanistica in senso stretto, ma non può esplicare alcun effetto autorizzatorio sul profilo dell’impedimento dell’esercizio di una servitù di diritto pubblico
La scelta di un tracciato viario costituisce espressione di un giudizio tecnico-discrezionale, di esclusiva pertinenza dell'amministrazione preposta alla realizzazione dell'opera
Sulla presunzione di demanialità delle strade immediatamente adiacenti alla pubblica via e ricadenti nel centro abitato, stabilita dall’art. 22 della L. 2248/1865 all. F
[A] Il vincolo di rispetto stradale, traducendosi in un divieto assoluto di costruire, rende legalmente inedificabili le aree site in fascia di rispetto stradale o autostradale, indipendentemente dalle caratteristiche dell'opera realizzata e dalla necessità di accertamento in concreto dei connessi rischi per la circolazione stradale. [B] Sul vincolo di rispetto autostradale
Sul caso in cui manchi l'espressa classificazione di una strada privata nell'elenco delle strade vicinali e si renda comunque necessario l'esercizio del potere di autotutela
Sul vincolo di inedificabilità (c.d. di rispetto) a tutela di una strada esistente, sul vincolo di «verde attrezzato», sul vincolo d’inedificabilità per un parco e per una zona agricola di pregio, sulla destinazione a verde privato
[A] Sul riparto di giurisdizione riguardo alle controversie in ordine all’uso pubblico delle strade. [B] A prescindere dall'effettiva esistenza di un diritto reale di servitù pubblica di passaggio o dall'esistenza di una pubblica via sussiste il potere dell'amministrazione comunale di rimuovere i materiali ostativi al libero transito con le modalità esistenti anteriormente. [C] La facoltà di agire in via di autotutela amministrativa viene quindi attribuita in via generale alla p.a. a salvaguardia delle strade pubbliche, al di là ed oltre lo stretto profilo dell’interesse pubblico – comunque sicuramente rilevante - relativo alla corretta circolazione stradale ed alla necessità che la stessa non subisca turbamenti o interruzioni. [D] Sul riparto di competenza tra Sindaco e Dirigenti adottare atti di autotutela amministrativa sui beni demaniali ex art. 823 cod. civ. [E] Sul profilo della decadenza del potere esercitato, basato sulla natura del potere attributo dall’art. 378 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, all. F, che configurerebbe una autotutela possessoria soggetta al termine perentorio di decadenza di un anno dal sofferto spoglio o turbativa. [F] Sul modi di costituzione di una servitù di uso pubblico
Sulla fascia di rispetto stradale e sulla necessità o meno di osservare le distanze anche con riferimento ad opere che non superino il livello della sede stradale o che costituiscano mere sopraelevazioni
Poiché il rilascio dell’autorizzazione a “passo carrabile” determina una riduzione o limitazione dell’uso pubblico di un bene di proprietà comunale, è necessario che il soggetto competente al rilascio del provvedimento accerti in maniera rigorosa la sussistenza delle tassative condizioni che consento l’adozione di un atto favorevole per il privato richiedente
[A] Sul box prefabbricato in legno delle dimensioni di 2,05X2,05 per un’altezza di metri 2,40 infisso su di un basamento realizzato in calcestruzzo. [B] Sull’installazione della sbarra automatica su di una strada di lottizzazione del consorzio
[A] Sugli elementi che devono sussistere affinché una strada possa farsi rientrare nella nozione di strada vicinale di uso pubblico. [B] Sulla possibilità o meno di qualificare come vicinale una strada “a fondo cieco”
Gli operatori hanno l’obbligo di “tenere indenne” l’ente locale, ovvero l’ente proprietario, dalle spese necessarie per le opere di sistemazione delle aree pubbliche specificamente coinvolte dagli interventi di installazione e manutenzione e di ripristinare a regola d’arte le aree medesime nei tempi stabiliti dall’ente locale
Con riferimento alla problematica inerente la possibilità di poter considerare perfezionata la dicatio ad patriam in relazione ad una strada, in giurisprudenza si è affermato che l’interclusione dell'area esclude che possa sorgere un suo uso in favore di una collettività indeterminata, e fa invece concludere per un'utilità limitata ai soli proprietari frontisti
La mancata adozione del Piano Urbano del Traffico di cui all’art. 36 del d.lgs. n. 295/1982 non rende di per sé illegittima l’istituzione di un’isola pedonale ai sensi del precedente art. 7, nono comma, del c.d.s.
Sui principi vigenti in materia di costituzione dell’uso pubblico delle strade e desumibili, ora, dagli articoli 2, comma 7, e 3, comma 1, p. 52) del codice della strada
[A] Sulla realizzazione di un tracciato stradale su terreni inclusi nelle fasce di rispetto e sulla necessità o meno di una variante urbanistica. [B] Sulle caratteristiche tecniche dei percorsi ciclabili previste dal D.M. 30.11.1999, n. 557
Sul vincolo di inedificabilità che grava sulla fascia di rispetto stradale e sulle opere che non superano il livello della sede stradale o che costituiscono mere sopralevazioni
Il potere di ordinanza ex art. 7 del Codice della strada, che consente di regolamentare la circolazione dei veicoli nei centri abitati e in ispecie di “limitare la circolazione di tutte o di alcune categorie di veicoli”, rientra nella competenza dei dirigenti
Sull’art. 30, n. 4, del Codice della Strada, secondo il quale la costruzione o riparazione di opere di sostegno volte ad assicurare la stabilità o la conservazione delle strade pubbliche è a carico dell’ente proprietario delle stesse
[A] Un'area edificatoria già utilizzata a fini edilizi è suscettibile di ulteriore edificazione solo quando la costruzione su di essa realizzata non esaurisca la volumetria consentita dalla normativa vigente al momento del rilascio dell'ulteriore permesso di costruire. [B] Sul divieto di costruire sulla fascia di rispetto stradale e sulla possibilità o meno che essa possa essre comunque computata come superficie fondiaria
L’appartenenza di una strada ad un ente pubblico territoriale può essere desunta da una serie di elementi presuntivi aventi i requisiti di gravità, precisione e concordanza
Sull'inclusione negli elenchi delle strade pubbliche e sulla presunzione di cui all'articolo 16, lett. b), L. n. 2248/1865, all. F, in base alla quale si presumono comunali le strade site all'interno dei centri abitati
L’iscrizione di una strada nell’elenco delle vie vicinali costituisce elemento presuntivo della sussistenza del diritto di pubblico transito superabile in senso contrario solo in sede di giurisdizione ordinaria
Sulla trasformazione di un sentiero in una strada accessibile alle auto, larga mediamente m. 3,35 e lunga m. 230 e sulla necessità o meno del permesso di costruire
[A] Il divieto di costruire ad una certa distanza dalla sede stradale non deve essere inteso restrittivamente. [B] L’art. 9 della legge 24.3.1989, n. 122, nella parte in cui consente di derogare agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti, costituisce norma eccezionale, non applicabile – ex art. 14 disp. prel. c.c. – oltre i casi in essa specificamente considerati
Sull’istallazione di manufatti su una strada vicinale e sulla possibilità o meno di vietarli qualora questi ostacolino o intralcino l’esercizio pubblico
Sull’ordinanza sindacale contingibile ed urgente con la quale viene ordinata l’immediata messa in sicurezza del luogo interessato dalla frana e la ricostruzione dei muri crollati o lesionati, le cui cause sono da imputarsi esclusivamente ad opere eseguite ed in corso di realizzazione a monte della proprietà comunale
La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 7 della legge della Regione Liguria 6 agosto 2009 n. 30, nella parte in cui consente di assoggettare a VIA regionale i progetti di opere infrastrutturali relativi anche alle autostrade
Sulle fasce di rispetto stradale e sulla necessità di osservare o meno le relative distanze anche con riferimento ad opere che non superino il livello della sede stradale
Sull'inclusione negli elenchi delle strade pubbliche ovvero sulla presunzione di cui all'articolo 16, lett. b), L. n. 2248/1865, all. F, in base alla quale si presumono comunali le strade site all'interno dei centri abitati
Sul divieto di costruire ad una certa distanza dalla sede stradale e sulla sua applicazione meno nel caso di opere che costituiscono mera sopraelevazione di un edificio esistente
Sulla norma dello strumento urbanistico comunale che stabilisce una fascia di rispetto stradale superiore rispetto a quella indicata dal codice della strada
[A] Sulla legittimità o meno dell’atto regolamentare con il quale il Comune impone l’indennità di “civico ristoro” a carico degli operatori di telefonia mobile. [B] Sulla legittimità o meno dell’imposizione agli operatori di telecomunicazioni degli oneri corrispondenti alla spesa effettiva occorrente al ripristino della sede stradale. [C] Sulla richiesta di oneri da parte del Comune per altri interventi manutentivi aggiuntivi che la Città è costretta a svolgere in ragione e conseguenza della manomissione; sia nel caso in cui la manomissione venga esercitata da altri utenti del sottosuolo sia che questa venga effettuata dagli operatori di comunicazioni elettroniche
[A] Per valutare se occorra o meno la VIA è necessario avere riguardo non solo alle dimensioni del progettato ampliamento di opera già esistente, bensì alle dimensioni dell’opera finale, risultante dalla somma di quella esistente con quella nuova. [B] Devono ritenersi soggetti alla procedura di verifica di assoggettabilità alla v.i.a. i progetti di realizzazione di tracciati stradali di per sé autonomi ma da collocarsi in un contesto programmatorio sostanzialmente unitario
[A] Sulla destinazione a strada impressa da parte dello strumento urbanistico e sul carattere edificatorio o meno della stessa. [B] Nei casi di acquisizione sanante, di cui all’art. 43 del T.U. dell’espropriazione, il risarcimento deve essere commisurato al valore del bene nel momento in cui il proprietario “perde” il proprio diritto sulla cosa
Sulla fascia di rispetto stradale fuori dei centri abitati e sulla piantumazione di arbusti tipo ginestra con altezza di un metro e distanza dal confine della strada di un metro
Il requisito dell’uso pubblico sussiste qualora la strada vicinale possa essere percorsa indistintamente da tutti i cittadini per una molteplicità di usi e con una pluralità di mezzi
Sulla costruzione di una strada lastricata in cemento armato in zona sottoposta a vincolo ambientale e la realizzazione di un piazzale in mattonelle in porfido autobloccante
Sulla presunzione di demanialità secondo la quale all’interno delle città e villaggi fanno parte delle strade comunali le piazze, gli spazi ed i vicoli ad esse adiacenti ed aperti sul suolo pubblico
Sul potere del sindaco in materia di fruibilità di strade teso ad ordinare la riduzione in pristino di situazioni che alterino lo stato delle cose, come previsto dall’art. 378 l. n. 2248 del 1865 all. F
[A] Sulla manutenzione delle strade e sulla responsabilità della p.a. sotto il profilo di cui all’art. 2043 c.c.. [B] Sull’obbligo di osservare, a tutela della incolumità dei cittadini, le specifiche disposizioni di legge e prudenza nelle manutenzioni stradali
Le finalità di delimitazione del centro abitato proprie del Codice della strada si presentano diverse da quelle per le quali deve essere definito il centro abitato, in base alla disciplina urbanistico-edilizia
Sulla circostanza che il Comune abbia effettuato lavori di manutenzione e bitumazione di una strada privata e sulla possibilità o meno che ciò possa costituire una servitù di uso pubblico
Quando manchi l’espressa classificazione di una strada privata nell'elenco delle strade vicinali l'esercizio del potere di autotutela è condizionato al preventivo accertamento dell’uso pubblico
[A] Sul potere di ordinanza attribuito al sindaco in base all'art. 378 l. 20 marzo 1865 n. 2248, all. F, in materia di riduzione in pristino per la tutela del demanio stradale. [B] In mancanza di espressa classificazione di una strada privata nell'elenco delle strade vicinali, l'esercizio del potere di tutela del sindaco è condizionato al preventivo rigoroso accertamento dell'uso pubblico della strada
La convenzione fra amministrazione locale e privato, per l’occupazione di suolo pubblico necessario alla installazione ed alla gestione della pubblicità stradale, non necessita di selezione ad evidenza pubblica
Sul danneggiamento di un veicolo cagionato dall’attraversamento della strada da parte di un’animale selvatico e sulla sussistenza o meno di una responsabilità dell'ente proprietario della strada
[A] Sulla giurisdizione competente a decidere sulle controversie in tema di proprietà pubblica o privata delle strade. [B] Sugli indici di riferimento per determinare l’appartenenza di una strada al demanio comunale
[A] In caso di impugnazione di un'ordinanza di demolizione non sono configurabili controinteressati. [B] Nessun effetto costitutivo di servitù pubblica può automaticamente derivare dall’inclusione di una strada nell’elenco comunale della viabilità pubblica. [C] Sui caratteri della servitù pubblica su di una strada enucleati dalla giurisprudenza
Sulla differenza tra i segnali turistici e di territorio contemplati dall’art. 39 comma 1 lett. h) del Codice della strada nell’ambito dei segnali verticali di indicazione e le c.d. “preinsegne” disciplinate alla stregua degli impianti pubblicitari
La disciplina della circolazione sulle strade comunali, ai sensi dell'art. 7 del codice della strada, rientra nelle competenze della dirigenza comunale
Sulla competenza del Sindaco ad adottare i provvedimenti di limitazione del traffico veicolare ai sensi degli art. 6 e 7 del codice della strada, anche in seguito alla ripartizione delle competenze tra organi politici e dirigenziali
Sui consorzi per la manutenzione e ricostruzione delle strade vicinali, originariamente previsti dal D.L.lgt. 1446 del 1918, e sulla loro eliminazione o meno ad opera del D.L. 22 dicembre 2008 n. 200, convertito nella legge nella legge 18 febbraio 2009 n. 9
[A] Sulla strada vicinale costruita da privati e sulla successiva asfaltatura da parte del Comune, con l'installazione, nel sottosuolo, di condutture per il gas, il telefono e lo scarico delle acque. [B] L'assoggettamento di una strada privata a servitù di uso pubblico non implica la facoltà dei proprietari frontisti di aprire accessi diretti dai loro fondi
Il regime previsto per le "zone bianche" si estende, oltre che alle aree direttamente interessate dal tracciato stradale originariamente previsto dal vincolo di piano ormai scaduto
Sul vincolo cui è assoggettata la fascia di rispetto autostradale e sulle opere che non superino il livello della sede stradale che costituiscano mere sopralevazioni o che rientrando nella fascia siano arretrate rispetto alle opere preesistenti
Sulle risultanze catastali, sull’l'inclusione negli elenchi delle strade pubbliche, ovvero sulla presunzione di cui all'articolo 16, lett. b), L. n. 2248/1865, all. F, in base alla quale si presumono comunali le strade site all'interno dei centri abitati
[A] Sulla presunzione di cui all’articolo 16 lettera b) legge n. 2248 del 1865 allegato F, in base alla quale si presumono comunali le strade site all’interno dei centri abitati. [B] Sui casi in cui a seguito dell’accoglimento di determinate osservazioni occorre procedere alla ripubblicazione del piano
[A] Sulla normativa in materia di assegnazione della numerazione civica. [B] Sulla sussistenza o meno di un obbligo a carico del Comune di assegnare la numerazione civica ad un immobile abusivo
Sul vincolo di rispetto stradale e sulla possibilità di computare o meno l’area ricadente nella fascia individuata come vincolata ai fini del computo della superficie minima richiesta per l'edificabilità
Sull’autotutela possessoria che il Codice civile conferisce alla pubblica amministrazione a difesa dei beni demaniali in generale e che la legge n. 2248/1865 conferisce a difesa del demanio stradale in particolare
Sugli oneri per la manutenzione di una strada vicinale che gravano sul comune, ai sensi del D.L.Lgt. 1446/1918, nell’ipotesi in cui non sia stato costituito alcun consorzio con i privati
Sono illegittime le ordinanze con le quali in Comune di Palermo, in difetto di un piano urbano del traffico, individua le categorie di veicoli ammessi alla circolazione nelle ZTL imponendo per tutti i veicoli ammessi l’acquisizione a pagamento di un pass
Sull’articolo 20 del Codice della Strada secondo cui “ Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l'occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m”
Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia promossa per negare che il proprio fondo sia attraversato da una strada pubblica o sia gravato da una servitù di pubblico transito
[A] Sulla natura del vincolo derivante dalla fascia di rispetto stradale. [B] Sul procedimento per la sanatoria di abusi commessi in area di rispetto stradale
[A] Sul vincolo ex art. 28 del D.P.R. n. 495 del 1992 che vieta l’ampliamento di edifici ubicati nella fascia di rispetto dell’autostrada. [B] Sul provvedimento di riduzione della fascia di rispetto autostradale
[A] Va rilevata la natura di servizio pubblico locale e non di appalto di lavori con riferimento all’attività di manutenzione del patrimonio stradale del Comune. [B] La necessità di verificare i requisiti di ordine generale, ivi compresi gli accertamenti antimafia di cui all’art. 38 del D.lgs 163 del 2006, non ricorre nel caso di affidamento a società “in house”
Sul disuso prolungato di una strada vicinale da parte della collettività, sull'inerzia della pubblica amministrazione nella cura della stessa e sulla capacità o meno di tali condizioni di comprovare la cessata destinazione pubblica del bene
Sulla ripartizione di competenza tra Sindaco e dirigenti in merito all’adozione delle ordinanze di limitazione del traffico ai sensi dell’art. 7 del codice della strada
Sulle condizioni che devono sussistere affinché una strada possa rientrare nella categoria delle strade vicinali pubbliche e sulla rilevanza o meno dell’inserimento della strada nell’elenco comunale
È illegittima l’ordinanza con la quale il Comune di Vicenza nell’intento di ridurre il traffico in una zona centrale del territorio comunale, non si è limitato ad istituire una ZTL e un’area pedonale in quell’ambito, ma ha previsto un meccanismo affatto nuovo di raccolta e distribuzione delle merci all’interno della ZTL gestito da una società a capitale misto
E’ l’illegittimo il diniego di condono che, in presenza del vincolo di rispetto stradale e di una edificazione abusiva antecedente l’apposizione dello stesso, non espliciti le ragioni, attinenti la sicurezza della circolazione stradale, che si ritengano ostative al rilascio della sanatoria edilizia
Sulle distanze minime a protezione del nastro stradale ai sensi dell’art. 1 del D.M n. 1404/68 e del D.lgs n. 285 del 1992 e sull’obbligo di osservarle o meno all’interno dei centri abitati
In tema di communio incidens ex latistanti privatorum agrorum, le strade diventano oggetto di comunione a prescindere dai singoli conferimenti, nel senso che i proprietari latistanti non mantengono la proprietà della zona di terreno conferita sino alla linea mediana della strada, ma diventano comproprietari di questa per tutta la sua estensione
Sull’art. 3 del D.L. Lgt.le n. 1446 del 1918 e sul diritto di voto che spetta al Comune nei consorzi per la manutenzione, sistemazione e ricostruzione delle strade vicinali soggette al pubblico transito
Sulla legittimità o meno di un regolamento mediante il quale l’ente proprietario della strada impone l’obbligo di rispettare la distanza di 30 metri dalle intersezioni per realizzare gli accessi alla rete stradale, incrementando il limite dei 12 metri previsto dal codice della strada
Allorquando il legislatore ha ritenuto di addossare al privato – o a soggetto diverso dall’ente titolare o gestore della strada – gli interventi di manutenzione e di riparazione di talune opere, lo ha previsto espressamente
Sulla possibilità di sanzionare l’apertura abusiva di accessi sulle strade extraurbane e sulla competenza o meno dell’ente pubblico proprietario della strada
[A] Sulla natura giuridica dei consorzi costituiti a norma del D.L.gs 1 settembre 1918 n. 1446 per la sistemazione e manutenzione di strade vicinali. [B] Sulla natura contrattuale di alcune disposizioni del regolamento condominiale e sulla natura regolamentare di altre
Sulla sussistenza o meno di una posizione tutelabile nei confronti del mancato esercizio del potere classificatorio sulle strade da parte dell’Amministrazione
Sull’assimilabilità o meno delle c.d. "rotatorie" alle intersezioni stradali, ai fini del rispetto delle distanze di sicurezza previste dal codice della strada
[A] Sulla distinzione tra strada “poderale” e strada “vicinale”. [B] Sulla “collazione privatorum agrorum”. [C] Sui poteri pubblicistici e privatistici a tutela della strada “privata”
Sulla tipizzazione di aree quali “fasce ed aree di rispetto alla rete viaria” e “verde da arredo stradale” e sulla sua qualificazione come atto conformativo o invece ablativo
[A] Sulle condizioni che devono sussistere affinché una strada possa qualificarsi come vicinale. [B] L’uso pubblico di una strada può ricavarsi anche da elementi presuntivi
Sulla legittimità o meno del provvedimento con il quale l’Amministrazione dispone la rimozione di un cartello riportante la dicitura “strada privata” apposto lungo una strada vicinale
Sulle costruzioni che non superino il livello della sede stradale, e sulle altre che siano sopraelevate o retrostanti rispetto ad edifici eretti prima dell’entrata in vigore delle norme, e sul rapporto con il vincolo a tutela della fascia di rispetto stradale
[A] Le aree comunali che all’interno dei centri abitati sboccano o sono in comunicazione diretta con il suolo pubblico appartengono al demanio stradale. [B] Sui caratteri del “centro abitato”