Ai fini della installazione di impianti pubblicitari, l'autorizzazione prescritta a norma dell'art. 23, comma 4 del Codice della Strada richiede anche la verifica di compatibilità alle esigenze urbanistico-edilizie?
L’installazione delle insegne di esercizio può essere negata quando, a giudizio dell’ente gestore della strada, l’insegna rivesta carattere pubblicitario e/o arrechi disturbo visivo agli utenti dell’autostrada?
Per l’installazione degli impianti pubblicitari, oltre all’autorizzazione prevista dalla normativa di settore, è necessario richiedere anche il permesso di costruire?
È legittimo il parere negativo alla richiesta di nulla osta per l’installazione di impianti pubblicitari motivato dalla mancata adozione dei relativi atti di pianificazione?
E' possibile sostenere che l’Amministrazione comunale abbia soltanto la facoltà, e non l’obbligo, di derogare alle distanze stabilite dal Codice della strada per l'istallazione dei mezzi pubblicitari?
In quale rapporto si pone il principio generale per il quale l’iniziativa economica non può essere assoggettata ad autorizzazioni e limitazioni rispetto alla tutela dell'aspetto dell'estetica cittadina e del paesaggio? Come si inserisce in questo contesto la valutazione dell'Amministrazione relativa alla domanda di autorizzazione all’installazione di un impianto pubblicitario?
[A] La libertà di iniziativa economica privata può subire limitazioni per ragioni di tutela del paesaggio? [B] Può rilevarsi un profilo di irragionevole disparità di trattamento nella circostanza che, negli stessi ambiti in cui è vietata l’apposizione di cartelloni pubblicitari, siano consentite altre attività, quali la localizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o di smaltimento e gestione dei rifiuti?
E' possibile per il Comune richiedere, per l’installazione di un impianto pubblicitario, il titolo abilitativo edilizio e, di conseguenza, ove questo manchi, comminare la sanzione demolitoria prevista dal D.P.R. n. 380/2001?
Sull'onere motivazionale gravante sui provvedimenti incidenti sulla libertà di impresa: è possibile ritenere esistente un "quasi diritto soggettivo" all'esercizio dell'attività di servizio intesa come "qualsiasi prestazione anche a carattere intellettuale svolta in forma imprenditoriale o professionale, fornita senza vincolo di subordinazione e normalmente dietro retribuzione"?
L’art. 20 del d.P.R. n. 380/2001, che prevede la formazione del silenzio assenso al compiersi del termine per provvedere decorrente dall’istanza di rilascio del permesso di costruire, può trovare applicazione con riferimento all’istallazione dei cartelli pubblicitari su suolo pubblico?
Per l’installazione degli impianti pubblicitari risulta necessario il permesso di costruire allorché vi sia un sostanziale mutamento del territorio nel suo contesto preesistente?
L’autorizzazione all’installazione degli impianti pubblicitari rilasciata dai Comuni in base alla disciplina speciale (segnatamente in base all’art. 23 del Codice della Strada), assume anche una valenza edilizia-urbanistica ed assolve, pertanto, alle esigenze di tutela sottesa al rilascio di un ulteriore titolo abilitativo?
L’autorizzazione all’installazione degli impianti pubblicitari rilasciata dai Comuni in base alla disciplina speciale (segnatamente in base all’art. 23 del Codice della Strada), nel rispetto dei criteri e dei vincoli fissati nell’apposito regolamento comunale e nel piano generale degli impianti pubblicitari (a loro volta previsti dall’art. 3 d.lgs. n. 507/1993) assume anche una valenza edilizia-urbanistica ed assolve, pertanto, alle esigenze di tutela sottesa al rilascio di un ulteriore titolo abilitativo?
L’installazione all’esterno dell’esercizio di una croce con impianto neon è una prerogativa commerciale di pertinenza delle sole farmacie? Deve reputarsi legittimo quel regolamento comunale delle insegne che riconosca alle sole farmacie, e non anche agli esercizi parafarmaceutici, la facoltà di esporre insegne a bandiera con la croce conformi alle tipologie tipiche ammesse nella zona A del centro storico laddove le caratteristiche ambientali e l’architettura dell’immobile lo consentano?
[A] Sugli impianti pubblicitari e in particolare sulla impugnabilità o meno del regolamento che prescriva l’adeguamento a determinati requisiti degli impianti inseriti nella Banca dati degli impianti pubblicitari. [B] Sulla regola generale della irretroattività degli effetti dell’azione amministrativa; quest’ultima vale anche per i regolamenti? [C] Sulla scelta dell’amministrazione di mettere a gara gli spazi pubblici per la collocazione degli impianti pubblicitari commerciali anziché utilizzare l’alternativo criterio dell’ordine cronologico di presentazione delle domande accoglibili. [D] Sulla teorizzazione dei limiti del potere amministrativo in funzione protettiva dell’affidamento del cittadino: in particolare sulla “costituzionalizzazione [indiretta] del diritto alla buona amministrazione”
[A] Sulla discrezionalità che connota la determinazione delle sanzioni conseguenti all’abusivismo in materia di impianti pubblicitari: principio di unicità e proporzionalità della sanzione. [B] Sulla scelta di eliminare i gonfaloni dal novero dei mezzi pubblicitari ammessi nel territorio comunale: la scelta dell’Amministrazione assunta prima di conoscerne le relazione tecnica del Direttore del Servizio comunale viabilità, cui il provvedimento gravato fa riferimento per relationem, si risolve nel vizio di eccesso di potere? Può il particolare mezzo pubblicitario dei gonfaloni rappresentare un pericolo per la circolazione stradale a causa della distrazione degli automobilisti?
Sulla possibilità per l’autorità comunale di provvedere, in ragione della preponderanza accordata alla tutela del decoro dell’arredo urbano, alla revoca delle autorizzazioni in precedenza rilasciate per l’installazione di impianti pubblicitari. [B] La revoca può assumere una connotazione di tipo sanzionatorio?
[A] Può il contratto di «comodato» essere giuridicamente posto in essere con riferimento ad un bene pubblico? [B] Può l’avvenuto pagamento dell’imposta sulla pubblicità da parte di una società rilevare come titolo per l’occupazione?
Sull’individuazione dell’ufficio competente circa gli abusi in materia di effettuazione della pubblicità, con particolare attenzione all’ipotesi in cui il procedimento repressivo culmini con l’adozione di un provvedimento di rimozione dell’impianto abusivo
Sull’installazione di cartellonistica pubblicitaria su un fabbricato in difetto della preventiva autorizzazione comunale: rapporti tra la disciplina sanzionatoria penale dettata in materia antisismica dal d.P.R. n. 38011142001, e quella, amministrativa pecuniaria, dettata dal D.lgs. n. 507 del 1993, in materia di imposta comunale sulla pubblicità e pubbliche affissioni
Sulla necessità del preventivo permesso di costruire per la sistemazione di un'insegna o tabella pubblicitaria: osservazioni sull’asserito rapporto di specialità tra la disciplina sanzionatoria penale dettata in materia urbanistica e antisismica dal d.P.R. n. 380 del 2001 e quella, amministrativa pecuniaria, dettata dal decreto legislativo n. 507 del 1993
Sui margini di discrezionalità degli Enti nel disciplinare la distanza dei cartelli pubblicitari sulle strade in proprietà in modo più rispondente alle esigenze concrete di sicurezza della circolazione all’interno di una determinata comunità territoriale
[A] Sulle dimensioni massime consentite per le installazioni di insegne, cartelli e altri mezzi pubblicitari lungo le strade, in assenza di un intervento regolamentare del Comune. [B] Sul decorso del termine per la definizione delle domande di installazione di cartelli pubblicitari, previsto dall’art. 53 co. 5 d.p.r. n. 495/1992: significato assunto dal silenzio sulle predette domande
[A] Gli impianti necessari all’espletamento del servizio pubblico di trasporto non possono essere ricompresi nel novero di quelli che possono essere oggetto di “pubbliche” affissioni, poiché non ne presentano le caratteristiche. Essi infatti, a norma della legge della Regione Toscana 31 luglio 1998, n. 42, vengono conferiti dal gestore uscente nella disponibilità del gestore subentrante, in proprietà o ad altro titolo, e rimangono nel suo dominio fino al termine del periodo di affidamento del servizio stesso. [B] L’apposizione dei gonfaloni sui pali per la pubblica illuminazione può ritenersi conforme alle normative tecniche in materia, ma determina un problema di stabilità strutturale dei pali stessi laddove non risultino soddisfatte le verifiche di sicurezza previste dalle norme tecniche vigenti
Le affissioni dirette, anche per conto terzi, effettuate da privati su spazi privati s’intendono al di fuori dei limiti percentuali relativi agli impianti destinati alle pubbliche affissioni per essere disciplinati direttamente dall'art. 12, d.lgs. 15 novembre 1993 n. 507
Il Comune è chiamato ad esercitare, quanto all'autorizzazione alla installazione di impianti pubblicitari, un potere caratterizzato da profili di discrezionalità
Sui casi in cui i segnali di indicazione elencati all'art. 39, lett. c), d.lg. 30 aprile 1992 n. 285 (nuovo codice della strada), i quali includono i segnali turistici e di territorio la funzione di fornire agli utenti della strada informazioni necessarie o utili per la guida per la loro sostanziale natura di insegne, assolvono anche ad una funzione pubblicitaria tassabile ai sensi del citato art. 5
Sulla competenza del Comune nelle fattispecie in cui, come nel caso in esame, il messaggio pubblicitario sia posto in ambito ferroviario ma sia “visibile o percettibile anche da vie o piazze pubbliche
Sulla pubblicità sui beni demaniali e patrimoniali affidati all'Amministrazione delle ferrovie quando la pubblicità stessa sia visibile o percettibile da aree o strade comunali, provinciali e statali nonché sui veicoli di proprietà privata circolanti sulle linee
[A] E’ corretto allocare l’uso degli spazi pubblici contingentati con gara. [B] E’ illegittimo il regolamento comunale sulla pubblicità laddove a titolo di COSAP, con riferimento agli impianti pubblicitari, si prevede che siano calcolati non in metri quadrati, in base all’effettiva porzione di suolo occupata, bensì tenendo conto della lunghezza dell’impianto
Sulla giurisdizione competente laddove gli atti impugnati di cui si tratta contengano un sicuro contenuto sanzionatorio riguardo alla pubblicità abusiva, ma anche l’esercizio del potere di diffida a cessare una condotta che si assume antigiuridica
[A] Non possono invece essere introdotti limiti alla possibilità di raggiungere le cassette postali per il tempo necessario al deposito di materiale pubblicitario nelle stesse, in quanto un simile tipo di accesso non può essere qualificato come un privilegio per il servizio postale. [B] Il posizionamento di una cassetta postale implica l’autorizzazione ad accedere al relativo spazio per le operazioni di consegna. [C] Il recapito di materiale pubblicitario nelle cassette postali non rientra nel perimetro di applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità. [D] La distribuzione manuale di volantini per strada rimane un’attività essenzialmente libera
Non sussiste un rapporto di tipo derogatorio fra la normativa in materia edilizia e la normativa in materia di pubbliche affissioni (di cui al decreto legislativo n. 507/1993), giacché trattasi di discipline differenti, avente differenti contenuti e finalità
Sulla scelta di affidare la concessione del suolo pubblico per l’installazione di impianti per affissioni dirette dei privati mediante procedimento di gara
Sulla facoltà del Comune di stabilire disposizioni preordinate a far sì che l’esercizio dell'attività di distribuzione di materiale pubblicitario non crei nocumento per la collettività e sul provvedimento con il quale si stabilisce: a) il divieto di distribuire volantini per le strade pubbliche o aperte al pubblico tramite lancio a mezzo di veicoli; b) il divieto di effettuare, in tutto il territorio comunale, pubblicità mediante volantinaggio o affissione di manifesti sui pali dell’illuminazione pubblica e della segnaletica stradale, su alberi nonché su qualsiasi altro posto o struttura non autorizzati; c) il divieto di distribuire volantini o, depliants ecc. sotto le porte di accesso, sugli usci e negli androni delle abitazioni private se non nelle apposite cassette; d) il divieto della distribuzione di volantini ai conducenti o passeggeri delle auto durante la circolazione e la distribuzione a mano in prossimità e in corrispondenza di incroci e sulle spiagge in periodo estivo; e) il divieto di lancio dei volantini e di dispersione degli stessi su suolo pubblico e privato
Sulla giurisdizione competente riguardo all’impugnazione dei provvedimenti di rimozione di impianti pubblicitari posizionati abusivamente ai sensi dell’art. 23 del d. lgs. n. 285/1992
Sull’installazione di cartelli pubblicitari sulle “rotatorie” e sulla possibilità o meno di assimilare quest’ultime alle intersezioni a raso estendendone l’applicazione delle norme del codice della strada
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa rimette all’Adunanza del Consiglio di Stato la questione in ordine alla possiblità o meno da parte dei comuni di assoggettare al regime concessorio il mercato relativo all’uso degli impianti pubblicitari privati in ambito cittadino
Sulla giurisdizione competente a decidere in merito alle controversie concernenti la materia relativa alla collocazione abusiva di cartelli pubblicitari
Sulle ipotesi in cui la sistemazione di una insegna o di una tabella (cosiddetta tabellone) pubblicitaria o di ogni altro genere, per le sue consistenti dimensioni, comporti un rilevante mutamento territoriale
L’installazione di mezzi pubblicitari su suolo pubblico postula un provvedimento di concessione dell’uso del medesimo, non bastando a tale scopo il solo provvedimento autorizzatorio
Per la concessione di suolo pubblico finalizzata all’installazione ed all’esercizio di impianti pubblicitari, l’Amministrazione non può fare a meno di procedere mediante procedura ad evidenza pubblica
Sul rigetto della domanda di autorizzazione ad installare cartelloni pubblicitari stradali che sia basato sul “regolamento comunale dei mezzi pubblicitari” interpretato ed applicato dall’amministrazione nel senso di un generalizzato divieto di collocazione per i detti cartelli all’interno dei centri abitati
Sull’istituto del silenzio assenso ed oggi della SCIA e della DIA e sulla possibilità di invocarne l’applicazione con riguardo all’installazione di impianti pubblicitari
Sulle strade comprese negli itinerari internazionali, di cui all’art. 23 comma 7 del codice della strada, sono ammessi non solo i segnali che presentino la specifica veste grafica ed il contenuto previsti dalla legge, ma anche «cartelli» indicanti servizi o altre informazioni che non presentino carattere meramente pubblicitario
Sull’ipotesi in cui la sistemazione di una insegna o di una tabella (cosiddetta tabellone) pubblicitaria o di ogni altro genere, per le sue consistenti dimensioni, comporti un rilevante mutamento territoriale
Rientra nella giurisdizione del G.O. l'azione con la quale è stato chiesto l'annullamento di una determinazione dirigenziale di rimozione di un impianto pubblicitario
[A] L’installazione di mezzi pubblicitari su suolo pubblico postula un provvedimento di concessione dell’uso del medesimo, non bastando a tale scopo il solo provvedimento autorizzatorio. [B] Si deve ritenere che non sussiste un rapporto di tipo derogatorio fra la normativa edilizia, oggi compendiata nel D.P.R. 6.6.2001 n.380, e la normativa per le pubbliche affissioni di cui al D. Lgs. 15 novembre 1993, n. 507
[A] L’installazione di mezzi pubblicitari su suolo pubblico postula un provvedimento di concessione dell’uso del medesimo, non bastando a tale scopo il solo provvedimento autorizzatorio. [B] Nelle ipotesi in cui la sistemazione di una insegna o di una tabella (cosiddetta tabellone) pubblicitaria o di ogni altro genere quando, per le sue consistenti dimensioni, comporti un rilevante mutamento territoriale, è richiesto l’assenso mediante il titolo edilizio. [C] La normativa antisismica di cui alla legge 2 febbraio 1974 n. 64, posta a tutela della pubblica incolumità nelle zone dichiarate sismiche, non può essere derogata dalla normativa speciale di cui al D. Lgs. 15 novembre 1993, n. 507
Il piano generale degli impianti pubblicitari di cui al D.lgs. n. 507 del 1993 costituisce indefettibile presupposto per il rilascio delle autorizzazioni per impianti pubblicitari
Sul presupposto argomentativo dal quale prende le mosse Assocamping, secondo cui i segnali relativi ai campeggi non integrano mezzi o messaggi pubblicitari
Il Comune non può vietare l’uso della cassetta delle lettere per la consegna di pubblicità, perché questo significherebbe esercitare una prerogativa del proprietario che rimane sul piano dei rapporti tra privati
Le imprese autorizzate all'installazione di cartelloni pubblicitari su suolo pubblico sono titolari non di concessioni pubbliche ma di titoli abilitativi
Ogni Comune è tenuto ad adottare un apposito regolamento che disciplini le modalità di effettuazione della pubblicità, con la possibilità di stabilire limitazioni e divieti
La pubblicità stradale non si configura come un servizio reso all’ente locale, ma come forma di svolgimento di un’attività economica, soggetta ad autorizzazione sia perché gli enti locali hanno funzione di salvaguardia del decoro delle strade sia perché da essa traggono specifiche entrate espressamente volte anche a compensare l’eventuale occupazione del suolo pubblico
[A] E’ illegittima l’imposizione di un divieto di installazione di impianto pubblicitario a tempo indeterminato. [B] L’eccezione al divieto di cui all’art. 51 comma 4 del regolamento di esecuzione del Codice della strada vale solo per le insegne di esercizio collocate parallelamente al senso di marcia e non per quelle apposte ortogonalmente
[A] L’autorizzazione alla installazione di impianti pubblicitari è subordinata alla valutazione in ordine alla sua compatibilità con il diverso interesse pubblico generale. [B] L’installazione di mezzi pubblicitari su suolo pubblico postula un provvedimento di concessione dell’uso del medesimo. [C] Il “contingentamento” dell'installazione di impianti pubblicitari non si pone in contrasto con la tutela costituzionale della libera iniziativa privata
[A] L'installazione di impianti pubblicitari è attività "contingentata", non sussumibile nella disciplina di cui all’art. 19 della legge n. 241 del 1990. [B] Sull’affissione di impianti pubblicitari diretta su suolo pubblico. [C] Sul potere discrezionale che il Comune è chiamato ad esercitare nella materia inerente l’installazione degli impianti pubblicitari e sulla ponderazione comparativa degli interessi antagonisti coinvolti. [D] L'affissione diretta deve, in via tendenziale, consentirsi per un'estensione minore rispetto a quella affidata alla gestione pubblica. [E] Per le violazioni in materia di installazione di impianti pubblicitari, non vengono in considerazione le generali garanzie procedimentali di cui agli artt. 7 e seguenti della legge 241/1990
La convenzione fra amministrazione locale e privato, per l’occupazione di suolo pubblico necessario alla installazione ed alla gestione della pubblicità stradale, non necessita di selezione ad evidenza pubblica
Non si può asserire che le autorizzazioni a collocare impianti pubblicitari siano da rilasciare mediante gare assimilabili a quelle necessarie per l’appalto di servizi
Sulla differenza tra i segnali turistici e di territorio contemplati dall’art. 39 comma 1 lett. h) del Codice della strada nell’ambito dei segnali verticali di indicazione e le c.d. “preinsegne” disciplinate alla stregua degli impianti pubblicitari
[A] Sul regolamento comunale che introducendo un regime concessorio prevede l’assegnazione con pubblica gara della possibilità di esercitare l’attività di gestione degli impianti pubblicitari su area pubblica, in luogo del regime autorizzatorio contemplato dal codice della strada. [B] Sul provvedimento soggetto a preventivo parere e privo di formule del tipo, “Visto il parere” o “sentito”
Sui margini della discrezionalità che può esercitare l’amministrazione nel rilasciare l’autorizzazione ex art. 23 del codice della strada per la collocazione di impianti pubblicitari
E’ illegittima la norma regolamentare che determina la superficie massima autorizzabile, per effettuare tramite affissioni dirette pubblicità a contenuto economico, ripartendo la stessa in misura più o meno uguale tra impianti privati e servizio pubblico
[A] Il mercato relativo all’uso degli impianti pubblicitari privati in ambito cittadino è, allo stato attuale, un mercato contingentato e regolamentato. [B] Sulla soluzione giuridica appropriata al problema delle modalità di affidamento ai soggetti privati degli spazi pubblici ove allocare gli impianti pubblicitari. [C] Sulla scelta di molti comuni di assegnare in concessione detti spazi di territorio comunale a mezzo di gara. [D] Sulla disciplina regolatoria della pubblicità nei Comuni con popolazione residente superiore a 30.000 abitanti. [E] Sugli impianti pubblicitari posti fuori dai centri abitati. [F] Sull’assoggettamento o meno al canone, quale corrispettivo, e/o alla tassa per l’occupazione di suolo pubblico, quale prelievo tributario
La procedura di rilascio delle concessioni di spazi pubblici, da destinare ad esposizioni pubblicitarie, impone l’assegnazione tramite procedura ad evidenza pubblica
Sulla domanda di autorizzazione all’installazione di impianti pubblicitari sul suolo pubblico e sulla possibilità o meno che si formi il silenzio assenso
Il potere discrezionale in ordine alla fissazione dei criteri e dei limiti che le installazioni pubblicitarie devono rispettare per essere compatibili con il pubblico interesse deve essere speso attraverso la predisposizione di un atto di natura regolamentare
[A] Sulle diverse finalità tra il “servizio di pubblicità” esercitato liberamente da privati ed il “servizio di pubbliche affissioni” gestito dal Comune. [B] Il servizio di pubbliche affissioni non deve affatto intendersi come la forma principale attraverso la quale può essere effettuata la pubblicità per affissione di manifesti
La mancanza di un formale provvedimento autorizzativo degli impianti pubblicitari non significa che l’utilizzazione degli spazi pubblici non produca obbligazioni a carico dell’autore dell’abuso
Il D.lgs 15 novembre 1993 n. 507 che disciplina l'installazione degli impianti pubblicitari deve considerarsi speciale rispetto alla normativa che disciplina la materia edilizia
È illegittima la condotta del Comune che qualifica come abusivo un impianto pubblicitario, imponendone la rimozione dopo la scadenza del termine di durata dell’autorizzazione, senza attribuire alcuna rilevanza all’intervenuto corretto assolvimento dei doveri fiscali
Sul diverso regime in materia di affissioni pubblicitarie su area pubblica rispetto a quanto previsto per l’installazioni di impianti su aree private e sullle procedure di evidenza pubblica che conseguono al primo regime
Sui “cartelli indicanti servizi o indicazioni agli utenti”, consentiti anche su strade comprese negli itinerari internazionali di cui all’art. 23 comma 7 cod. strada, e sulla riferibilità o meno di tale nozione anche a “cartelli” indicanti servizi quali ristoranti, campeggi, rifornimento ecc.
Sulla liceità o meno dell’apposizione di insegne nei muri perimetrali di edifici in condominio, anche nelle parti del muro che non corrispondono alle proprietà esclusive dei singoli condomini
Sulla legittimità o meno della scelta del piano comunale degli impianti pubblicitari di affidare al solo concessionario pubblico la facoltà di allocare impianti pubblicitari in zone dell’aggregato urbano e del centro storico a forte valenza paesaggistica
Sull’insegna non collocata in prossimità dell’accesso all’impresa ma su di una parte del tetto del capannone di produzione dell’impresa e sulla configurabilità o meno della stessa come insegna di esercizio autorizzabile in prossimità della sede autostradale
Sulla legittimità o meno del diniego di nulla osta da parte dell'ente proprietario della strada allorché l’insegna non sia collocata in prossimità dell’accesso all’impresa ma su di una parte del tetto del capannone
Sull’installazione di impianti pubblicitari privati, sull’illegittimità degli atti tramite i quali il Comune instaura un vero e proprio regime concessiorio di esclusiva e sull’assoggettabilità degli impianti privati a mera autorizzazione
Sulle autorizzazioni rilasciate per l’installazione di cartelloni pubblicitari in area paesaggisticamente vincolata e sul potere di annullamento della soprintendenza
[A] Sull’autorizzazione a collocare impianti pubblicitari e sulla sussistenza o meno di un obbligo di gara. [B] Sui servizi e le forniture prestati a titolo gratuito nei confronti dell’Amministrazione
E’ legittimo il nuovo piano degli impianti pubblicitari del Comune di Firenze che introduce, per esigenze di pubblico interesse, un regime più restrittivo del precedente per i gonfaloni
Sul diniego di autorizzazione all’installazione di impianti pubblicitari da parte dell’A.N.A.S., motivato soltanto in ragione delle “posizioni anomale o vietate” individuate nelle relative istanze
Sull’art. 23, comma 3, del Codice della Strada in materia di insegne pubblicitarie e sulla possibilità o meno di ottenere un’autorizzazione in sanatoria
[A] Le cabine telefoniche non possono essere qualificate come impianto pubblicitario. [B] Sul diniego di installazione di nuovi impianti pubblicitari nelle more dell’adozione del nuovo piano
Sulla legittimità o meno del provvedimento con il quale l’Amministrazione nega l’autorizzazione all’installazione degli impianti pubblicitari in attesa dell’adozione del piano generale degli impianti
[A] Sui mezzi pubblicitari collocati nelle sedi ferroviarie. [B] Sulla differenza tra pubblicità esterna e pubbliche affissioni. [C] Sulla possibilità o meno di istituire un regime di esclusiva della pubblicità per il Comune o per i suoi concessionari. [D] Sul piano generale degli impianti pubblicitari
L’installazione di impianti pubblicitari lungo le linee ferroviarie, pur essendo disciplinata dalle ferrovie dello stato, è soggetta ad autorizzazione comunale
Sulla qualificazione delle c.d. “insegne di esercizio” ad opera della legislazione nazionale e del “regolamento per l’installazione delle insegne” del Comune di Firenze
Sulla pubblicità effettuata su beni di pertinenza delle ferrovie statali, sulla formazione del silenzio assenso e sulla differenza tra installazione di cartelli pubblicitari ed affissione diretta di materiale pubblicitario sui cartelli medesimi
Sulle condizioni che devono sussistere affinché possa formarsi il silenzio assenso su un’istanza tesa ad ottenere l’autorizzazione ad esporre mezzi pubblicitari
La mancanza del piano generale della pubblicità non può vanificare la possibilità per i privati di effettuare la pubblicità, atteso che in mancanza del piano l’ente pubblico non può opporre un generalizzato diniego, o differire “sine die” l’esame della domanda
Comune di Firenze: sul Piano generale degli impianti pubblicitari, la ripartizione del territorio in tre zone di sensibilità, e sull’individuazione, all’interno della zona più esterna alla Città (Zona 3), delle c.d. “aree di addensamento pubblicitario” entro le quali, sulla base di un progetto unitario, è possibile derogare ai limiti di distanza tra impianti pubblicitari