Rivista giuridica di urbanistica ed edilizia. ISSN 2498-9916     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Ilaria Mannelli
Rifiuti, discariche ed inceneritori
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione II, 11 dicembre 2023
L’orientamento giurisprudenziale maggioritario ritiene che il verbale della conferenza di servizi abbia valenza immediatamente lesiva o si configuri quale atto endo-procedimentale?
T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sezione I, 27 novembre 2023
È legittima l’ordinanza provinciale che impone al gestore di una discarica interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale unitamente a una caratterizzazione integrale del sito, con attività di ricerca di ipotetici fattori inquinanti non previamente identificati?
T.A.R. Veneto, Sezione II, 1 dicembre 2023
Sul criterio del “più probabile che non” in tema di individuazione del responsabile della contaminazione ai sensi dell’art. 244 del D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Piemonte, Sezione III, 28 novembre 2023
Sulla possibilità di riconoscere in capo al fallimento obblighi di ripristino dello stato dei luoghi (bonifica di siti inquinati e rimozione di rifiuti abbandonati) derivanti da condotte poste in essere, anteriormente alla dichiarazione di fallimento, dalla società in bonis.
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 22 novembre 2023
Il potere di ordinare l’effettuazione di indagini preliminari sull’esistenza di fonti di potenziale contaminazione di un sito ai sensi dell’art. 242 comma 2 del D.Lgs. 152/2006 compete anche al Comune?
T.A.R. Basilicata, Sezione I, 25 novembre 2023
In caso di interventi su impianti di recupero/smaltimento rifiuti esistenti è consentito il rilascio di nuova autorizzazione finalizzata all’ampliamento degli stessi impianti, a prescindere dai criteri di localizzazione sulle distanze dai centri abitati?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 14 novembre 2023
L’Autorità competente, in presenza di scarichi di sostanze pericolose in fognatura, può imporre limiti nei reflui più rigorosi rispetto a quelli prescritti dall’art. 101 commi 1 e 2 del D.Lgs. 152/2006?
T.A.R. Lazio, Latina, Sezione I, 13 novembre 2023
Sulla distinzione tra ciò che è sussumibile nella nozione di rifiuto e ciò che non lo è. Risulta quale indice rivelatore anche la modalità di deposito del potenziale rifiuto?
T.A.R. Marche, Sezione I, 20 novembre 2023
Sull’accertamento della responsabilità del proprietario del suolo per abbandono rifiuti, nel particolare caso in cui il proprietario sia un ente pubblico. 
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 6 novembre 2023
Sul principio di concorrenzialità, in caso di fallimento di una società, tra le responsabilità dei diversi soggetti che a vario titolo sono (o sono stati) coinvolti nelle fattispecie di danno o di pericolo per l’ambiente.
T.A.R. Abruzzo, L'Aquila, Sezione I, 8 novembre 2023
In caso di richiesta di autorizzazione alla realizzazione di un impianto per recupero di rifiuti ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, l’Amministrazione, laddove ravvisi ragioni ostative al rilascio dell’autorizzazione, può decidere di non convocare nemmeno la Conferenza di servizi?
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 6 novembre 2023
Il soggetto legittimato passivo in relazione ad interventi di bonifica aventi ad oggetto manufatti contenenti amianto è il proprietario o il detentore dell’immobile?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 30 ottobre 2023
Sulla legittimità di un ordinanza ex art. 50 del D.Lgs. 267/2000 nel caso in cui l’incolumità dei cittadini sia minacciata da fenomeni di inquinamento ambientale provocati da rifiuti, emissioni inquinanti nell’aria e da scarichi inquinanti.
T.A.R. Toscana, Sezione II, 30 ottobre 2023
Il creditore pignorante può essere destinatario delle ordinanze di cui all’art. 192 del D.Lgs. 152/2006 in tema di abbandono di rifiuti?
Consiglio di Stato, Sezione IV, 27 ottobre 2023
Sulla discrezionalità dell’Amministrazione di inquadrare una modifica come sostanziale ai sensi dell’art. 29 nonies del D.Lgs. 152/2006 con riferimento ad un impianto di rifiuti.
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione II quater, 24 ottobre 2023
I veicoli a motore, i rimorchi e loro parti, non più usabili, rientrano nella nozione di rifiuti anche quando hanno ancora un valore economico?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 20 ottobre 2023
Sul fenomeno della traslazione dell’obbligo di bonifica a carico del successore e in caso di cessione di ramo d’azienda.
T.A.R. Sicilia, Palermo, Sezione II, 13 ottobre 2023
In caso di progetti di modifica di un impianto di raccolta rifiuti che possano determinare ripercussioni negative sull’ambiente, è necessario sottoporre a Valutazione di impatto ambientale tutto l’impianto o solo le modifiche proposte?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 10 ottobre 2023
In quali casi le terre e rocce da scavo (TRS) non assumono la qualifica di rifiuto?
T.A.R. Abruzzo, Pescara, Sezione I, 6 ottobre 2023
Sulla responsabilità di ANAS ex art. 192 del D.Lgs. 152/2006 in caso di abbandono di rifiuti sui propri tratti stradali e relative pertinenze.
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione II, 4 ottobre 2023
La “situazione di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente” integra da sola un presupposto per la revoca dell’AUA ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006?
Consiglio di Stato, Sezione IV, 25 settembre 2023
Sul principio della integrale copertura dei costi con riferimento alle discariche di rifiuti.
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 25 settembre 2023
Se la localizzazione di impianti di produzione di energia nelle zone agricole necessiti di motivazione particolarmente rafforzata dell’Amministrazione.
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 15 settembre 2023
Sulla legittimazione attiva di un Ente locale ad impugnare gli atti di autorizzazione alla realizzazione di un impianto di rifiuti, nel caso in cui l’impianto ricada nel territorio di un comune viciniore.
T.A.R. Sicilia, Palermo, Sezione I, 18 settembre 2023
Il manutentore (attività di spurgo) di bagni mobili deve essere inteso come “trasportatore di rifiuti prodotti da terzi” o come “produttore” di rifiuti?
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 16 settembre 2023
Sul rapporto tra l’art. 192 del D.Lgs. 152/2006 e gli artt. 50 e 54 del D.Lgs. 267/2000 in caso di ordinanza emessa per il ripristino dei luoghi e lo smaltimento di un deposito di rifiuti.
Consiglio di Stato, Sezione IV, 31 agosto 2023
Sulla procedura da seguire (art. 29 nonies del D.Lgs. 152/2006) in caso di modifiche sostanziale o non sostanziali ad un impianto industriale inquinante.
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione I, 8 agosto 2023
L’attività istruttoria del procedimento di bonifica di siti inquinati deve necessariamente prevedere la partecipazione del soggetto interessato, con accertamenti analitici da eseguire in contraddittorio?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 25 luglio 2023
Sulla definizione di “acque reflue domestiche” di cui all’art. 74, comma I, lettera g del D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 20 luglio 2023
Se, alla luce della normativa vigente, le prescrizioni comunali rese ai sensi degli artt. 216 e 217 del R.D. 1265/1934 nell’ambito di una Conferenza di servizi per il rilascio di A.I.A. per un impianto di recupero di rifiuti abbiano carattere vincolante.
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione IV, 18 luglio 2023
Sul rapporto tra l’assunzione volontaria dell’obbligo di bonifica da parte del proprietario incolpevole dell’area e il potere/dovere dell’Amministrazione di individuare il responsabile dell’inquinamento ai sensi dell’art. 244, co. 2, del D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 12 luglio 2023
La compatibilità urbanistica di un impianto di recupero rifiuti, anche se non prevista dall’art. 216 del D.Lgs. 152/2006, può costituire presupposto per il legittimo esercizio dell’attività di recupero dei rifiuti?
T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione III, 17 luglio 2023
Sugli elementi necessari ai fini dell’accertamento del soggetto responsabile dell’abbandono incontrollato dei rifiuti.
T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sezione I, 17 luglio 2023
Se la compatibilità urbanistica ed ambientale di un impianto di trattamento di rifiuti costituisca il presupposto per ottenere l’autorizzazione di cui all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006?
T.A.R. Liguria, Sezione II, 4 luglio 2023
Una società pubblica che gestisce l’attività di trasporto di rifiuti anche per conto di terzi è esentata dall’obbligo di iscrizione all'Albo nazionale degli autotrasportatori ai sensi dell’art. 30 della L. 6 giugno 1974 n. 298?
T.A.R. Veneto, Sezione II, 4 luglio 2023
L’assunzione volontaria dell’obbligo di caratterizzazione o di bonifica da parte del proprietario interessato impone allo stesso di portare a termine tale incombenza, senza potervisi sottrarre?
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione II, 7 luglio 2023
In tema di responsabilità per abbandono di rifiuti, l’omessa recinzione del suolo costituisce un indice di negligenza nella vigilanza sul fondo da parte del proprietario?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 30 giugno 2023
Sul concetto di decoro urbano in relazione allo stato di degrado di un terreno.
T.A.R. Basilicata, Sezione I, 28 giugno 2023
Sul necessario previo accertamento della responsabilità nella causazione della contaminazione di un’area prima dell’imposizione di un progetto di bonifica nei confronti di un determinato soggetto.
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione V, 20 giugno 2023
Sulla determinazione della tariffa di accesso agli impianti di gestione dei rifiuti.
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione II, 26 giugno 2023
Sull’estensione del concetto di vicinitas, quale requisito che crea legittimazione processuale, in caso di nuova discarica di rifiuti.
T.A.R. Veneto, Sezione II, 21 giugno 2023
Sul principio della responsabilità condivisa nella gestione dei rifiuti e sulla responsabilità del soggetto “traportatore”. 
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 14 giugno 2023
L’obbligo di bonifica derivante da attività industriali incombe sul soggetto responsabile anche in caso di contaminazioni “storiche” precedenti all’entrata in vigore del D.Lgs. 22/1997?
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 9 giugno 2023
[A] La destinazione a zona agricola di un’area è compatibile con la realizzazione di un impianto destinato al recupero dei rifiuti? [B] Sulla funzione preliminare di “carotaggio” dello screening rispetto alla Valutazione di Impatto Ambientale.
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione V, 13 giugno 2023
Sul principio di prossimità e sul principio di autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani.
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 16 giugno 2023
Sul provvedimento autorizzatorio unico per gli impianti di smaltimento e recupero rifiuti quale variante allo strumento urbanistico.
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 9 giugno 2023
[A] Se i Comuni limitrofi ai siti su cui sono destinati ad essere collocati impianti di trattamento di rifiuti solidi urbani siano legittimati ad impugnare i provvedimenti di localizzazione e di approvazione dei relativi progetti. [B] La destinazione a zona agricola di un’area esclude in linea generale la possibilità di realizzazione di un impianto destinato al recupero dei rifiuti.
C.G.A.R.S., 5 giugno 2023
Sul particolare obbligo motivazionale dei provvedimenti amministrativi in materia ambientale (quali l’A.I.A.). Sulla conformità ai principi dell’A.I.A. della tecnica del rinvio agli atti allegati.
Consiglio di Stato, Sezione IV, 31 maggio 2023
Sulla nascita e sul corretto inquadramento del principio di precauzione alla luce della attuale giurisprudenza amministrativa in tema di attività di trattamento di rifiuti.
T.A.R. Basilicata, Sezione I, 1 giugno 2023
In coerenza con il principio del “chi inquina paga”, l’imposizione del progetto di bonifica ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/2006 presuppone necessariamente l’accertamento della responsabilità nella causazione della contaminazione da parte del soggetto a ciò tenuto?
T.A.R. Calabria, Reggio Calabria, 5 giugno 2023
Sulla corretta portata, alla luce della giurisprudenza amministrativa e comunitaria, del principio di precauzione in tema di discariche di rifiuti.
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 16 maggio 2023
Ai soggetti condannati per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti è vietato concedere erogazioni pubbliche, quali contributi, finanziamenti o mutui agevolati?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 12 maggio 2023
I comuni hanno competenza in materia di disciplina dell’attività di spandimento dei fanghi di depurazione in agricoltura?
T.A.R. Umbria, Sezione I, 12 maggio 2023
Sulla competenza ad adottare l’ordine di rimozione dei rifiuti abbandonati e ripristino dello stato dei luoghi ex art. 192, comma 3, del D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione II, 8 maggio 2023
L’impianto che producono energia rinnovabile (ad esempio biometano) tramite trattamento di rifiuti biodegradali è applicabile sia la disciplina inerente la produzione di energia di fonti rinnovabili, sia le norme sulla gestione dei rifiuti?
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 4 maggio 2023
Sulle diverse posizioni presenti in giurisprudenza in merito alla possibilità o meno di imporre anche al mero proprietario dell’area inquinata o comunque al soggetto detentore – non individuato quale autore della contaminazione – l’esecuzione di misure di messa in sicurezza di emergenza in luogo del soggetto responsabile.
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione I quater, 2 maggio 2023
Sulla deroga ex art. 20, comma 4, della L. 241/1990 all’istituto del silenzio assenso, nell’ambito di un procedimento ex art. 27-bis del D.Lgs. 152/2006 per atti riguardanti l’ambiente in tema di bonifica di un sito ex cava.
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione I quater, 2 maggio 2023
Sulla finalità di sottoporre un’area interessata da inquinamento e degrado ambientale a vincolo paesaggistico.
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 27 aprile 2023
Il direttore dei lavori, in tema di abbandono rifiuti, è responsabile a titolo di concorso con l’appaltatore per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti connessi alle prestazioni oggetto dell’appalto?
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione II, 2 maggio 2023
La previsione di cui all’art. 216, comma 4 del D.Lgs. 152/2006 secondo cui la Provincia, qualora accerti il mancato rispetto delle norme tecniche, dispone provvedimento di divieto di inizio ovvero di prosecuzione dell’attività consente all’Amministrazione di intervenire anche su provvedimenti consolidati?
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 27 aprile 2023
Sulla prevalenza, in materia ambientale, del principio di precauzione sul principio di proporzionalità.
T.A.R. Marche, Sezione I, 23 giugno 2021
Sulla portata del principio di precauzione vigente in materia ambientale alla luce delle direttiva 2012/18/UE (cd. Seveso III). Sulla possibilità che la individuazione dei quantitativi "previsti" di sostanze pericolose sia affidata all'autodeterminazione del gestore di un impianto  di stoccaggio e trattamento rifiuti, attraverso procedure informatizzate.
T.A.R. Toscana, Sezione II, 4 maggio 2023
Sulla valutazione della presenza di sostanze pericolose oltre i limiti di soglia previsti dal D.Lgs. 105/2015 (Seveso) in tema di impianti  di stoccaggio e trattamento rifiuti: il gestore può svolgerla “momento per momento” sulla base di procedure operative e sistemi informatici?
T.A.R. Emilia Romagna, Bologna, Sezione I, 24 aprile 2023
Sull’obbligo dell’Amministrazione, in tema di emissioni odorigene moleste, di comprovare la presenza di concreti possibili pericoli per la salute umana o per la qualità dell’ambiente derivanti da un impianto di trattamento di rifiuti non pericolosi a matrice organica.
Consiglio di Stato, Sezione II, 21 aprile 2023
Sul regime del c.d. doppio binario previsto dal D.M. 18 dicembre 2008, adottato in attuazione della Legge 244/2007 dove è prevista una durata diversa dell’incentivazione a seconda che si tratti di energia prodotta da fonti rinnovabili o di energia prodotta da fonti non rinnovabili
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 14 aprile 2023
Il soggetto contrattualmente obbligato a rimuovere e a smaltire il rifiuto può essere considerato responsabile dell’abbandono ai sensi dell’art. 192 del D.Lgs. 152/2006?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 14 aprile 2023
L’appaltatore incaricato dell’esecuzione di lavori edili riveste la qualità di produttore dei rifiuti consistenti nel materiale di risulta prodotto dalla sua attività ed è quindi da considerarsi responsabile per il corretto smaltimento?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 11 aprile 2023
[A] Sulla valutazione di compatibilità ambientale in tema di procedimento di autorizzazione di una discarica di rifiuti. [B] Sul concetto di “modifica sostanziale” di una installazione o di un impianto alla luce della più recente giurisprudenza della Corte di Giustizia UE.
T.A.R. Lazio, Latina, Sezione I, 30 marzo 2023
È legittima l’ordinanza sindacale ex 192, D.Lgs. 152/2006 con cui è ingiunta la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, nonché la bonifica e messa in sicurezza di un’area, anche se non è stata preceduta dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento al soggetto interessato?
T.A.R. Marche, Ancona, Sezione I, 8 aprile 2023
Sul riconoscimento dell’imputazione degli obblighi di bonifica prescritti dal D.Lgs. 152/2006 in capo alla Curatela fallimentare.
T.A.R. Puglia, Bari, Sezioni Unite, 3 aprile 2023
Sull’accertamento della sussistenza del nesso di causalità tra attività industriale svolta nell’area ed inquinamento dell’area medesima, ai fini dell’individuazione del soggetto responsabile dell’inquinamento.
T.A.R. Toscana, Sezione II, 10 febbraio 2023
[A] Se, ai sensi dell'art. 208 del D.lgs. 150/2006, l'autorizzazione unica può costituire variante allo strumento urbanistico solo se in sede di conferenza dei servizi sia acquisita la determinazione positiva del Comune. [B] Se la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti inerti non pericolosi sia compatibile con la destinazione agricola dell'area.
Consiglio di Stato, Sezione VI, 18 novembre 2021
Sull’obbligo di bonifica ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/2005 a carico del responsabile dell’inquinamento in caso di contaminazioni storiche.
Consiglio di Stato, Sezione V, 29 dicembre 2021
Sul soggetto destinatario dell’obbligo di bonifica ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 28 settembre 2022
Nel caso di mancata individuazione del responsabile dell’inquinamento le opere di bonifica di un sito inquinato sono effettuate ai sensi dell’art. 250 del D.Lgs. 152/2006?
C.G.A.R.S., 28 novembre 2022
Nell’ambito del procedimento di cui all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 le valutazioni in merito alla prospettiva urbanistica possono confluire nel profilo ambientale?
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione II, 21 novembre 2022
L’autorizzazione unica regionale di cui all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 costituisce anche titolo abilitativo edilizio alla realizzazione di un impianto di smaltimento o recupero di rifiuti?
T.A.R. Umbria, Sezione I, 14 dicembre 2021
Sulla valenza del parere del Comune in sede di conferenza di servizi, con riferimento all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 in tema di variante allo strumento urbanistico.
T.A.R. Umbria, Sezione I, 10 maggio 2021
L’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 sulla variante automatica di PRG è norma riferita alla sola autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento?
Consiglio di Stato, Sezione IV, 11 ottobre 2018
Sulla necessità di una interpretazione restrittiva di quanto stabilito dall’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 in tema di variante allo strumento urbanistico.
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 20 settembre 2022
Sull’applicabilità dell’istituto del silenzio-assenso in procedimenti riguardanti l’ambiente e, in particolare, per quanto riguarda le discariche di rifiuti e l’art. 29 nonies, comma 1, del D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Emilia Romagna, Bologna, Sezione II, 22 settembre 2022
Sugli approdi della giurisprudenza in merito all’accertamento della responsabilità in caso di abbandono di rifiuti in un’area.
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 19 settembre 2022
L’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati ex art. 192 del D.Lgs. 42/2004 deve essere sempre preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento ai soggetti interessati?
T.A.R. Sicilia, Palermo, Sezione I, 9 settembre 2022
[A] Sui profili di responsabilità del proprietario dell'area, non autore del danno, per l'abbandono o il deposito incontrollato di rifiuti ai sensi dell'art. 192 del D.lgs. 152/2006. [B] E' legittima l'ordinanza di ingiunzione alla rimozione dei rifiuti non inviata a tutti i comproprietari dell'area?
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 24 agosto 2022
Sulla necessità di un’adeguata istruttoria con riferimento al provvedimento autorizzatorio in tema di scarichi idrici (e dunque smaltimento dei rifiuti) e al provvedimento di diniego o appositivo di prescrizioni a carico del privato.
T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione III, 17 gennaio 2019
In tema di gestione dei rifiuti, il sequestro giudiziario dell’area impedisce al proprietario della medesima di eseguire l’ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti?
T.A.R. Marche, Sezione I, 14 luglio 2022
In ordine alla diversità di disciplina sussistente tra regime semplificato e regime ordinario in materia di avvio di attività di recupero dei rifiuti rispetto alla necessità del presupposto della regolarità edilizia.
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione V, 12 luglio 2022
In tema di impianti di trattamento rifiuti, è esclusa la necessità di sottoporre a VAS le modifiche a provvedimenti di A.I.A. che determinino modifiche a piani e programmi di pianificazione territoriale e urbanistica, se esse non producono impatto ambientale significativo automatico dalla verifica di assoggettabilità a VAS?
T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione I, 12 luglio 2022
Sussiste la responsabilità per colpa a carico dei proprietari di un fondo per l’assenza di vigilanza o di accorgimenti, quale la realizzazione di una recinzione, atti a scongiurare il reiterarsi di possibili illeciti versamenti di materiali di risulta da parte di terzi nell’area di propria pertinenza?
T.A.R. Lazio, Roma, Sezione I quater, 7 luglio 2022
Sul rapporto tra Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale in tema di impianti per la gestione dei rifiuti.
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 4 luglio 2022
I centri di raccolta differenziata di rifiuti possono essere realizzati in zone urbanistiche con destinazione produttiva D.
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione I, 12 febbraio 2021
Quali sono i presupposti di legittimità per l’adozione dell’Ordinanza in materia di abbandono dei rifiuti ex art. 192 del D.Lgs. 152/2006?
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 21 giugno 2022
Se in caso di impugnazione dell’esito di una conferenza di servizi (avente ad oggetto nel caso in questione la rimozione dei rifiuti) l’onere di notifica del ricorso sussiste soltanto nei confronti delle Amministrazioni i cui pareri o prescrizioni costituiscano oggetto delle censure formulate con il ricorso.
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione II, 9 gennaio 2020
Sulla legittimità dell’ordine di rimozione e smaltimento dei rifiuti di cui all’art. 192 d. lg. n. 152 del 2006 nel caso in cui vi sia stato un comportamento negligente da parte del soggetto ritenuto responsabile.
Consiglio di Stato, Sezione IV, 28 giugno 2022
Sull’accertamento della responsabilità in tema di rifiuti del proprietario del suolo agli adempimenti di cui all’art. 192, comma 3, D.Lgs. 152/2006 fondato su presunzioni.
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione III, 3 giugno 2022
Sul caso di proroga di un regime autorizzatorio eccezionale allo svolgimento dell’attività di smaltimento dei rifiuti liquidi non pericolosi senza soluzione di continuità. Sul fenomeno di successione tra norme eccezionali e norme regolari.
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 18 maggio 2022
Sul procedimento autorizzativo in merito a impianti che trattano rifiuti speciali oppure rifiuti provenienti dalla raccolta urbana.
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 17 maggio 2022
Sulla vicinitas, quale condizione per la sussistenza della legittimazione ad agire in materia ambientale (e specialmente di gestione dei rifiuti).
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 12 maggio 2022
Il percolato, che viene convogliato direttamente in un depuratore e dopo il trattamento scaricato in un corpo idrico ricettore, è un refluo industriale oppure un rifiuto liquido?
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 22 aprile 2022
[A] Il proprietario “non responsabile” dell’inquinamento è tenuto ad adottare le misure di prevenzione di cui all’art. 240, comma 1, lett. i), del D.Lgs. 152/2006 e le misure di messa in sicurezza d’emergenza? [B] Le acque emunte da una falda nell’ambito di interventi di bonifica di siti inquinati devono essere ricondotte all’interno della categoria dei rifiuti liquidi o dei reflui industriali?
T.A.R. Veneto, Sezione II, 22 marzo 2022
L’eliminazione dall’assetto impiantistico di un capannone destinato allo stoccaggio di rifiuti costituisce una modifica ai sensi dell’ all’art. 5, comma 1, lett. l), del D.Lgs. 152/2006, che può incidere sulle condizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, essendo, in astratto, suscettibile di produrre effetti ambientali?
T.A.R. Sicilia, Sezione II, 21 marzo 2022
Se un ordine di smaltimento dei rifiuti rivolto al proprietario di un fondo, in ragione di tale sua qualità, sia legittimo anche in assenza del nesso causale tra la condotta del proprietario e l’abusiva immissione di rifiuti nell’ambiente.
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 18 gennaio 2022
Se sia applicabile il principio di precauzione a fondamento del giudizio negativo di compatibilità ambientale di un progetto di realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti anche pericolosi, in caso di rischi sottesi all’intervento non certi.
T.A.R. Marche, Sezione I, 23 giugno 2021
Se la valutazione della presenza di sostanze pericolose oltre i limiti di soglia previsti dal D.Lgs. 105/2015 (“Seveso”), ai fini dell’assoggettamento di uno stabilimento alla medesima, possa essere devoluta all’autodeterminazione del gestore attraverso una verifica svolta “momento per momento” sulla base di procedure operative, o debba essere ricavata dalla capacità degli impianti, così come ufficialmente accertata dal provvedimento autorizzatorio di riferimento, quale l’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.).
T.A.R. Emilia Romagna, Sezione I, 20 dicembre 2021
In tema di rifiuti, affinché il proprietario del suolo sia condannato agli adempimenti previsti dall’art. 192 del D.Lgs. 152/2006, è necessario che l’accertamento della sua responsabilità sia effettuato in contraddittorio?
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione II, 01 dicembre 2021
In ordine ai presupposti degli obblighi di rimozione e smaltimento in capo al titolare dell’area interessata dall’abbandono di rifiuti ai sensi dell’art. 192, comma 3.D.lgs n. 152/2006.
T.A.R. Toscana, Firenze, Sez. II, 2 novembre 2021
[A] Sui soggetti destinatari dell’ordine di rimozione dei rifiuti, ai sensi dell’art. 192, comma 3 del D.lgs 152 del 2006. [B] L’ordine di rimozione deve specificare l’apporto causale dei soggetti reputati coinvolti nella condotta illecita?
T.A.R. Campania, Sezione V, 19 ottobre 2021
[A] Se sussista un’eccezione alla regola secondo cui l’atto endo-procedimentale non è autonomamente impugnabile, nel caso di atti di natura vincolata idonei ad imprimere un indirizzo ineludibile alla determinazione conclusiva. [B] Se la normativa nazionale (D.Lgs. 152/2006), nella parte in cui non contempli la possibilità di imporre al proprietario del fondo inquinato, non responsabile dell’inquinamento, l’obbligo di eseguire gli interventi di messa in sicurezza di emergenza e/o di bonifica, risulti compatibile con gli altri principi comunitari in materia di tutela dell’ambiente.
T.A.R. Sardegna, Sezione I, 15 ottobre 2021
Se ai sensi dell’art. 182, comma 3, del D.Lgs. 152/2006 il divieto di smaltimento dei rifiuti in Regioni diverse da quelle in cui gli stessi sono stati prodotti si applichi esclusivamente con riferimento alla tipologia dei cd. “rifiuti urbani non pericolosi”, e non con riferimento ai rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi. Se inoltre il criterio di prossimità valga anche per la gestione dei rifiuti speciali e non solo per quelli urbani.
T.A.R. Puglia, Sezione II, 23 settembre 2021
Sulla differibilità delle valutazioni tecnico-pratiche in merito al rilascio di un provvedimento di autorizzazione per l’installazione di un impianto di produzione di bio-metano derivante dal trattamento di rifiuti del tipo F.O.R.S.U.
T.A.R. Emilia Romagna, Sezione II, 6 ottobre 2021
Sulle differenze sostanziali tra la Valutazione ambientale strategica (VAS) e la Valutazione di impatto ambientale (VIA) e sul concetto di “area vasta”.
T.A.R. Veneto, Sezione III, 09 settembre 2021
In merito alla responsabilità da deposito e abbandono di rifiuti contenenti amianto non solo in capo al soggetto che ha effettuato il rilascio incontrollato ma anche in capo al proprietario del suolo quando non sia esente da dolo o colpa
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 23 agosto 2021
Sulla qualificazione di “rifiuto” nell’ipotesi di assenza di previsioni normative che prevedano, con riferimento a determinate sostanze, uno specifico obbligo in capo al detentore in ordine al loro smaltimento.
T.A.R. Lombardia, Sezione III, 23 giugno 2021
[A] Se ai fini della sussistenza della legittimazione ad agire, in materia ambientale, sia sufficiente il parametro della vicinitas. [B] Sul rapporto tra il procedimento per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e quello per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA), anche ai fini della loro impugnazione. [C] Sulla rilevanza del dissenso dell’Amministrazione locale espresso in sede di conferenza di servizi.
T.A.R. Lazio, Sezione I quater, 14 giugno 2021
Se alla luce della giurisprudenza più recente, la proprietà di immobili ubicati sul territorio interessato dalla localizzazione di un impianto di raccolta rifiuti sia sufficiente a radicare la legittimazione al ricorso, laddove non sia predeterminabile la distanza oltre la quale gli effetti potenzialmente pregiudizievoli non siano suscettibili di verificarsi.
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 15 giugno 2021
Sulla legittimazione passiva del curatore fallimentare all’ordine di rimozione di rifiuti in un sito industriale dall’impresa cessata, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria n. 3 del 26 gennaio 2021.
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 14 maggio 2021
[A] Sulla rilevanza del decorso del tempo in merito possibilità di ricorrere allo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente. [B] Sulla legittimazione passiva della curatela fallimentare rispetto all’ordinanza sindacale ex art. 192 D.Lgs. 152/2006.
T.A.R. Veneto, Sezione II, 5 maggio 2021
[A] Sull’immediata impugnabilità degli atti conclusivi delle procedure di V.I.A. e di verifica di assoggettabilità a V.I.A. (“screening”). [B] Se un Comune possa opporre un veto alla realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti nel suo territorio.
T.A.R. Campania, Napoli, Sez. V, 26 gennaio 2021
Il proprietario o titolare di altro diritto di godimento sul bene risponde sempre della bonifica del suolo, in solido con colui che ha concretamente determinato il danno?
Consiglio di Stato, Sez. IV, 15 dicembre 2020
Sulla responsabilità del proprietario – società pubblica – per la trasformazione, imputabile a terzi, del proprio terreno in discarica abusiva.
T.A.R. Toscana, Firenze, Sez. II, 14 dicembre 2020
Quali sono i principi che trovano applicazione in tema di ingiunzione alla rimozione e avvio a smaltimento di rifiuti abbandonati?
T.A.R. Lazio, Roma, Sez. II, 3 novembre 2020
La mancata recinzione del fondo vale a fondare un giudizio di responsabilità per colpa a carico del proprietario per abbandono di rifiuti?
T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sez. I, 7 gennaio 2020
Sulla responsabilità del proprietario non autore materiale delle condotte di abbandono dei rifiuti.
T.A.R. Campania, Napoli, Sez. V, 3 settembre 2019
In che misura deve essere inteso il dovere di diligenza posto a carico del proprietario di un fondo, in ordine alle cautele necessarie per prevenire l’abusivo abbandono dei rifiuti?
T.A.R. Piemonte, Torino, Sez. I, 18 marzo 2019
Il curatore fallimentare può essere destinatario di ordinanze dirette a tutela dell’ambiente?
T.A.R. Toscana, Firenze, Sez. II, 26 febbraio 2019
I rifiuti prodotti dall'imprenditore fallito rientrano tra beni da acquisire alla procedura fallimentare?
T.A.R. Toscana, Firenze, Sez. II, 4 febbraio 2019
La curatela fallimentare può essere destinataria di ordinanze volte alla tutela dell’ambiente per effetto del precedente comportamento dell’Impresa fallita?
Consiglio di Stato, Sezione VI, 29 agosto 2018
Sul canone del ‘più probabile che non’ in materia di responsabilità de proprietario del fondo inquinato. E' possibile sostenere che l’operatore non è tenuto a sostenere i costi delle azioni di riparazione se è in grado di dimostrare che i danni in questione sono opera di un terzo e si sono verificati nonostante l’esistenza di idonee misure di sicurezza?
Consiglio di Stato, Sezione IV, 28 agosto 2018
Sull'interpretazione dell’art. 208 del d.lgs. n. 152/2006: razionale gestione del ciclo dei rifiuti a tutela della salute pubblica e tutela del paesaggio e dell’ecosistema.
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 9 agosto 2018
[A] Sul principio “chi inquina paga”. Profili di analisi: (a) qualificazione della situazione come inquinamento; (b) definizione del contenuto degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica; (c) l’individuazione del responsabile. [B] Il predetto principio può essere invocato al fine di escludere l’applicazione di una normativa nazionale in materia ambientale quando non sia applicabile nessuna normativa comunitaria? [C] La disciplina sull’obbligo di rispristino del danno ambientale può riferisrsi anche a fatti remoti ed antecedenti all'entrata in vigore della stessa?
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Trieste, Sezione I, 30 luglio 2018
Sul principio del "chi inquina paga": il proprietario del bene bonificato può sottrarsi all’onere reale gravante sul suo fondo invocando a proprio favore la circostanza che non si riesca ad individuare il responsabile?
Consiglio di Stato, Sezione VI, 7 giugno 2018
In quali ipotesi il proprietario del suolo inquinato può essere condannato agli adempimenti previsti dall’art. 192 d.lgs. n. 152 del 2006?
T.A.R. Puglia, Lecce, Sez. III, 25 maggio 2018
Sull'obbligo di rimozione dei rifiuti di cui all'art. 192 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152: secondo quali criteri deve essere declinato il dovere di diligenza posto in capo al proprietario del fondo?
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 18 aprile 2018
In caso di rinvenimento di rifiuti lasciati sul fondo altrui da ignoti, il proprietario può essere chiamato per ciò solo a rispondere della fattispecie di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti sulla propria area?
T.A.R. Campania, Napoli, Sezione V, 18 aprile 2018
Sulla responsabilità gravante sui proprietari e sui titolari di diritti reali o personali di godimento su fondi in cui sono stati illecitamente operati sversamenti di rifiuti.
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 13 aprile 2018
L’art. 192, comma 3, del TU ambiente si applica anche alla curatela fallimentare laddove non vi sia alcuna prova della sua responsabilità?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione II, 8 marzo 2018
L'obbligo di ripristino del fondo a carico del titolare di un diritto di godimento sul bene oggetto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti ha natura di obbligazione propter rem?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione II, 8 marzo 2018
In caso di rinvenimento di rifiuti abbandonati da parte di terzi ignoti, il proprietario del fondo può essere destinatario di un'ordinanza sindacale di rimozione e rimessione in pristino che prescinde dall'individuazione a suo carico dell'elemento soggettivo del dolo o della colpa?
Consiglio di Stato, Sezione VI, 13 febbraio 2018
Quali poteri ha il Comune confinante con quello in cui è ubicato o deve essere ubicato un impianto di trattamento di rifiuti?
T.A.R. Sardegna, Cagliari, Sezione II, 8 febbraio 2018
Il potere di ordinanza ex art.14, D.L. vo 5 febbraio 1997, n. 22 (ora art. 192, D.L.vo n. 152/2006) è assimilabile al provvedimento extra ordinem di cui all'art. 54 D.L. vo n. 267/2000? Che rilevanza assume tale questione sull'individuazione dell'organo competente all'adozione?
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione I, 22 dicembre 2017
Il proprietario di un fondo può ritenersi responsabile dello sversamento di rifiuti sullo stesso da altri effettuato sol perché non ha provveduto alla recinzione dello stesso?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 30 novembre 2017
L'obbligo di ripristino del fondo a carico del titolare di un diritto di godimento sul bene oggetto dell'abbandono di rifiuti ha natura di obbligazione propter rem?
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione I, 21 settembre 2017
Sulla vexata quaestio della natura della responsabilità del proprietario di un fondo oggetto di abbandono indiscriminato di rifiuti da parte di ignoti.
T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione I, 13 settembre 2017
[A] Che rilevanza assume, ai fini degli obblighi di rimozione e smaltimento, la titolarità del diritto reale sulle aree interessate dall’abbandono dei rifiuti? [B] L'ordinanza di rimozione dei rifiuti deve essere preceduta dalla preventiva e formale comunicazione dell'avvio del procedimento?
Consiglio di Stato, Sezione V, 6 settembre 2017
La competenza del sindaco ad emanare le ordinanze in materia di rimozione di rifiuti, ex art. 14 d. lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (decreto Ronchi), può essere affermata anche successivamente all’entrata in vigore del d. lgs.18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) e fino all’entrata in vigore del il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (codice ambientale)?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 9 agosto 2017
La competenza a disporre con ordinanza le operazioni necessarie alla rimozione ed allo smaltimento dei rifiuti previste dal comma 2 dell'art. 192, D. Lgs. 152/2006, spetta al Sindaco o al dirigente?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 9 agosto 2017
Sulla figura del “responsabile dell’inquinamento” e sulla vexata quaestio della natura della responsabilità del proprietario di un fondo oggetto di abbandono indiscriminato di rifiuti da parte di ignoti: principi giurisprudenziali fondamentali.
T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sezione I, 11 maggio 2017
Sull'ordine di smaltimento rifiuti con particolare attenzione all’obbligo del proprietario di "recingere il fondo".
Consiglio di Stato, Sezione IV, 4 maggio 2017
Quali sono i presupposti affinché il proprietario del fondo inquinato possa essere obbligato allo smaltimento dei rifiuti? Può correlativamente ritenersi esistente un generale obbligo di recinzione?
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 31 marzo 2017 (25.10.2017)
[A] In quali casi i residui da demolizione possono essere ricondotti alle categorie delle materie prime secondarie o dei sottoprodotti? Insomma, ai fini del reato previsto dall'art. 256, commi 1-3, del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, i materiali provenienti da demolizione possono essere qualificati come rifiuti? [B] Quand'è che può parlarsi di deposito temporaneo?
Consiglio di Giustizia Amministrativo per la Regione Sicilia, 10 aprile 2017
Sull’art. 208, comma 6, del d.lgs. n. 152 del 2006: può l'amministrazione denegare il rinnovo dell’A.I.A. basandosi semplicemente sulla presunta illegittimità urbanistica della precedente A.I.A.?
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione I, 6 aprile 2017
Qual'è il criterio da utilizzare per l' accertamento del nesso causale tra operatore e inquinamento? E' possibile presumere l’esistenza di un nesso di causalità tra determinati operatori e l’inquinamento accertato attraverso semplici indizi plausibili?
T.A.R. Marche, Ancona, Sezione I, 5 aprile 2017
I materiali provenienti da attività di demolizione e di scavo devono essere qualificati come rifiuti e quindi sottoposti alla relativa normativa?
T.A.R. Toscana, Firenze, Sezione II, 10 aprile 2017
Il principio “chi inquina, paga”, vale anche per le misure di messa in sicurezza d’emergenza?
T.A.R. Lazio, Latina, Sezione I, 31 marzo 2017
Precisazioni sull'obbligo di procedere alla rimozione dei rifiuti di cui all’art. 192, d. lgs. 3 aprile 2006 n. 152.
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 9 marzo 2017
Sulla prova della responsabilità di cui all'art. 192 del codice dell'ambiente, con particolare riferimento all'esistenza di un nesso di causalità fra l'azione o l'omissione ed il superamento —o pericolo concreto ed attuale di superamento— dei limiti di contaminazione.
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 9 marzo 2017
A seguito della risoluzione del contratto di leasing, può il proprietario che sia rientrato nei suoi poteri ritenersi responsabile della corretta bonifica dei rifiuti di amianto?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 13 marzo 2017
Sulla vexata quaestio della natura della responsabilità del proprietario di un fondo oggetto di abbandono indiscriminato di rifiuti da parte di ignoti. Insomma, quali misure è tenuto ad adottare il proprietario non responsabile dell'inquinamento?
T.A.R. Lombardia, Milano,Sezione III, 3 marzo 2017
Sulla responsabilità del curatore fallimentare sull’abbandono dei rifiuti: la curatela fallimentare può essere destinataria di ordinanze sindacali dirette alla tutela dell’ambiente, per effetto del precedente comportamento omissivo o commissivo dell’impresa fallita?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 20 febbraio 2017
Sull'abbandono di rifiuti: la curatela fallimentare può essere destinataria, a titolo di responsabilità di posizione, di ordinanze sindacali dirette alla tutela dell’ambiente in ragione del precedente comportamento omissivo o commissivo dell’impresa fallita?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 2 febbraio 2017
Il divieto di recuperare e smaltire i rifiuti nelle Regioni diverse da quelle di produzione risulta applicabile anche ai rifiuti urbani pericolosi?
T.A.R. Veneto, Venezia, Sezione III, 23 gennaio 2017
Sul principio di precauzione: la messa in sicurezza del sito presuppone necessariamente l’individuazione dell’eventuale responsabile?
T.A.R. Veneto, Venezia, Sezione III, 29 dicembre 2016
La mancanza di regolamenti comunitari o di decreti ministeriali relativi alle procedure di recupero di determinati rifiuti, precludere sic et simpliciter il potere dell’Autorità competente di valutare comunque l’eventuale rilascio delle relative autorizzazioni?
T.A.R. Piemonte, Tornio, Sezione I, 2 gennaio 2017
A fronte della legislazione statale di cui al d.lgs. 152/2006 può considerarsi ammissibile un “programma provinciale di gestione dei rifiuti”?
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione II, 28 dicembre 2016
Quand’è che l'ordine di rimozione dei rifiuti presenti sul fondo può essere rivolto direttamente al proprietario?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione III, 29 dicembre 2016
La curatela fallimentare subentra negli obblighi più strettamente correlati alla responsabilità dell'imprenditore fallito in tema di abbandono di rifiuti? L'ordine di bonifica può essere intimato al curatore fallimentare?
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione I, 30 dicembre 2016
Può l'Amministrazione, in via generale, dettare disposizioni di “interpretazione autentica” su propri pregressi provvedimenti? In tal senso il privato può esigere l’adozione di  un provvedimento di interpretazione autentica sulle determinazioni del Settore Ambiente e Rifiuti della Provincia in ordine alle attività di risanamento ambientale? 
T.A.R. Marche, Ancona, Sezione I, 29 dicembre 2016
Sull'art. 192 d.lgs 152 del 2006: è possibile configurare una responsabilità oggettiva a carico del proprietario o di colui che a qualunque titolo abbia la disponibilità dell'area interessata dall'abbandono dei rifiuti?
T.A.R. Toscana, Firenze, Sezione II, 8 novembre 2016  
Sulla tutela paesaggistica in tema impianti per lo smaltimento dei rifiuti: l’attività di gestione rifiuti in zona paesaggisticamente vincolata deve ritenersi soggetta (anche) all’autorizzazione dell’Autorità preposta al vincolo a prescindere dalla circostanza che venga svolta in impianto già esistente?
T.A.R. Lombardia, Milano, Sezione II, 15 novembre 2016
[A] L’interesse del privato ad impugnare lo strumento pianificatorio può esaurirsi nella generica aspettativa a una migliore pianificazione dei suoli di propria spettanza? [B] Sull’articolo 5, comma 1, lettera p) del decreto legislativo n. 152 del 2006 e sulle nozioni di “autorità competente” e “autorità procedente”: che rapporti intercorrono tra i due enti? Cosa accade nell’ipotesi in cui possa riscontrarsi la compresenza delle due funzioni di autorità procedente e di autorità competente nell’ambito della stessa amministrazione?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 18 novembre 2016
Può il Responsabile del Settore Tecnico del Comune adottare l’ordinanza a disporre le operazioni necessarie alla rimozione ed allo smaltimento dei rifiuti di cui all’art. 192 del D. Lgs. n. 152 del 2006?
T.A.R. Liguria, Genova, Sezione I, 10 novembre 2016
Sulla natura della responsabilità del proprietario di un fondo oggetto di abbandono indiscriminato di rifiuti da parte di ignoti
T.A.R. Calabria, Catanzaro, Sezione I, 7 ottobre 2016
Sui divieti di abbandono e deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo: a chi spetta la competenza ad emanare l’ordinanza di rimozione?
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 27 settembre 2016
Sull’art. 192 del testo unico in materia ambientale: a chi spetta adottare l’ordinanza prevista da tale norma?
T.A.R. Veneto, Sezione III, 27 settembre 2016
Può il curatore fallimentare di una società posta in procedura concorsuale essere destinatario di ordini di smaltimento di rifiuti e di bonifica di siti contaminati?
Corte di Cassazione, Sez. III Penale, 26 settembre 2016 (ud.6.3.2016)
I materiali inerti provenienti da demolizioni e costruzioni possono essere assimilati alle terre e rocce da scavo?
T.A.R. Veneto, Sezione II, 27 giugno 2016
Sulla natura e i caratteri della normazione contenuta nei piani urbanistici, con particolare riferimento alle prescrizioni del piano regionale dirette a limitare o vietare del tutto di realizzare ampliamenti di strutture di smaltimento di rifiuti
T.A.R. Emilia Romagna, Parma, Sezione I, 5 settembre 2016
L’ordinanza di rimozione, recupero e smaltimento dei rifiuti e di ripristino dello stato dei luoghi può essere adottata dai dirigenti comunali? Cosa accade nel caso di Unione di Comuni?
T.A.R. Lazio, Latina, Sezione I, 29 giugno 2016
[A] L’obbligo di rimozione dei rifiuti di cui all’art. 192, d.lgs. 152/20016 sorto in capo ad una società di capitali può ricadere in via automatica sui soci della stessa? [B] L'obbligo di ripristino del fondo a carico del titolare di un diritto di godimento sul bene sul quale è avvenuto l’abbandono può essere qualificato come un’obbligazione propter rem?
T.A.R. Marche, Sezione I, 2 luglio 2016
[A] Le considerazioni relative all'urbanistica e agli strumenti di programmazione devono essere considerate estranee al procedimento di VIA? [B] Sui dubbi di illegittimità costituzionale dell’art. 208 c.6 del d.lgs. n. 152 del 2006
T.A.R. Marche, Sezione I, 2 luglio 2016
[A] Sull’ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti e, in particolare, sulla prova del riutilizzo di materiali aventi l’oggettiva consistenza di rifiuti. [B] Teloni e i film di protezione dei prodotti e veicoli fuori uso devono essere qualificati come rifiuti?
T.R.G.A. Bolzano, 6 luglio 2016
Sulla tracciabilità e la miscelazione dei rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione IV, 15 luglio 2016
Sul comma 3 dell’art. 192 del decreto legislativo n. 152 del 2006 in tema di rimozione, avvio a recupero e smaltimento dei rifiuti: il procedimento dallo stesso previsto deve necessariamente essere preceduto dalla comunicazione di avvio?
T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione I, 23 giugno 2016
[A] Sull’art. 192 d.lgs. n. 152/06: la norma configura un'ipotesi legale di responsabilità oggettiva? [B] Su quali elementi va valutata l’idoneità delle cautele adottate dal soggetto proprietario o utilizzatore del bene? [C] L'eventuale mancata recinzione del fondo costituisce di per sé la prova della colpevolezza del proprietario? [D] Può ritenersi esigibile la predisposizione di un servizio di vigilanza notturno e diurno sull’area?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 24 giugno 2016
Sull’art. 192, 3° comma del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152: la mera qualifica di proprietario del suolo può rappresentare la fonte di una responsabilità a titolo oggettivo per il ritrovamento di rifiuti e il loro smaltimento?
T.A.R. Toscana, Sezione III, 8 giugno 2016
Le procedure autorizzative semplificate previste dagli artt. 214 e seguenti del D.Lgs 152 del 2006 riguardano solo “l’esercizio delle operazioni di recupero dei rifiuti” (art. 216 comma 1) ovvero anche la legittimazione sotto il profilo edilizio degli impianti attraverso cui tali attività vengono svolte?
T.A.R. Toscana, Sezione III, 8 giugno 2016
Sulla ammissibilità o meno della tesi secondo cui le autorizzazioni all’esercizio dell’impianto di recupero e messa in riserva di rifiuti non pericolosi avrebbero carattere unitario ed assorbirebbero, pertanto, in sé anche il rilascio dei permessi edilizi
T.A.R. Toscana, Sezione II, 17 giugno 2016
[A] Una volta individuati esattamente l’estensione dell’area soggetta all’obbligo di rimozione dei rifiuti e il soggetto tenuto ai relativi adempimenti, che rilevanza assumono eventuali errori compiuti dall’Amministrazione nelle operazioni di quantificazione della volumetria dei rifiuti? [B] Sull'art. 107, d.lgs. n. 267 del 2000: a chi spetta la competenza relativa all'emanazione dell'ordinanza di rimozione, recupero e smaltimento dei rifiuti e di ripristino dello stato dei luoghi?
T.A.R. Toscana, Sezione III, 8 giugno 2016
Il procedimento finalizzato all’installazione ed all’esercizio degli impianti di recupero e messa in riserva di rifiuti non pericolosi assorbe in sé anche il rilascio dei permessi edilizi?
Consiglio di Stato, Sezione V, 12 maggio 2016
Sulla classificazione normativa del digestato: prodotto, refluo zootecnico, sottoprodotto, o rifiuto?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 12 aprile 2016
Sull’obbligo e sui limiti di procedere alla rimozione dei rifiuti relativamente al responsabile, al proprietario del sito ed al titolare di diritti reali o personali di godimento relativi ad esso
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 13 aprile 2016
Che rilevanza assume l'adozione di ordinanze contingibili ed urgenti da parte del Sindaco (o delle altre autorità competenti previste dalla norma), ai sensi dell'art. 191 d.lgs. 152 del 2006 sulle attività di smaltimento di rifiuti non autorizzate integranti reato?
T.A.R. Puglia, Lecce, Sezione I, 12 aprile 2016
Sulla natura assunta dall’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati di cui all’art. 192 del decreto 152 del 2006 e sui rapporti intercorrenti tra questa e l’ordinanza di cui all’art. 50 o 54 del TUEL
T.A.R. Veneto, Sezione III, 25 marzo 2016
Sul piano di gestione rifiuti: legittimazione all’impugnativa
T.A.R. Toscana, Sezione I, 15 marzo 2016
Può la titolarità dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di recupero rifiuti essere utilmente opposta al Comune quale variante urbanistica ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 208 D.Lgs. n. 152/2006?
Consiglio di Stato, Sezione V, 16 marzo 2016
Sulla legittimazione attiva delle amministrazioni comunali in materia ambientale, con particolare riferimento all’ipotesi della realizzazione di un’opera (un impianto di trattamento di rifiuti) sul territorio di un comune limitrofo
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II-Bis, 4 febbraio 2016
[A] Sulla legittimazione ad agire avverso un provvedimento avente un oggetto particolare e specifico: il trattamento dei rifiuti. [B] Sulla devoluzione alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo delle controversie attinenti alla complessiva azione di gestione dei rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione V, 11 dicembre 2015
Quali strumenti urbanistici possono essere sussunti nel disposto dell’art. 208, co. 6 del codice dell’ambiente? A mente del combinato disposto degli artt. 6, co. 12 e 208, co. 6, del codice dell’ambiente, l’approvazione del progetto di costruzione e gestione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti, oltre a sostituirsi a tutti gli atti di assenso regionali, provinciali e comunali, costituisce variante automatica agli strumenti urbanistici comunali ed anche a tutti gli altri piani e programmi sovra ordinati?
Consiglio di Sato, Sezione V, 11 gennaio 2016
L’ordinanza che dispone le operazioni necessarie alla rimozione ed allo smaltimento dei rifiuti può rientrare nella competenza del Responsabile del Settore Vigilanza, ovvero è di competenza esclusiva del sindaco?
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 1 febbraio 2016
[A] L’art. 192, d.lgs. n. 152 del 2006 esclude a priori la possibilità per l'ente di far uso, per garantire la rimozione dei rifiuti, del potere extra ordinem proprio delle ordinanze contingibili ed urgenti? [B] Cosa succede quando a trasgredire le leggi a tutela dell'ambiente e della salute sia una Regione? [C] Sull’elemento soggettivo richiesto dall’art. 192 del testo unico n. 152 del 2006
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 13 gennaio 2016
Sulla prestazione di garanzie riferite al periodo di post gestione delle discariche: può quest’ultima essere estesa anche a discariche già chiuse, ovvero per le quali nulla si disponga in merito al Piano di adeguamento?
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione III, 15 gennaio 2016
[A] Come va intesa la dizione secondo la quale, in materia di tutela dell’ambiente, lo Stato stabilisce “standard minimi di tutela”? [B] Può la normativa regionale, almeno nelle more della definizione dei criteri statali, imporre divieti generali di “realizzazione e utilizzo di determinati impianti su tutto il territorio regionale”? [C] Alle Regioni è consentito introdurre un limite di localizzazione delle discariche, legato alla saturazione del territorio, come il Fattore di Pressione?
Consiglio di Stato, Sezione V, 11 dicembre 2015
[A] Quale responsabilità può essere imputata ai proprietari delle aree interessate dallo “spargimento dei rifiuti”, laddove quest’ultimo consista nello spargimento di rottami tipici come parti di fusoliera, di carrelli, di timoni di coda e di parti interne, conseguente allo schianto di un velivolo? [B] Che rilievo assume ai fini della configurabilità o meno di una responsabilità del proprietario dell’area la “vetustà” dei rifiuti? L’inerzia delle amministrazioni coinvolte ed il lungo tempo trascorso dai fatti rendono i rottami res derelictae usucapibili con il decorso del tempo dai proprietari dei terreni?
Consiglio di Stato, Sezione V, 11 dicembre 2015
Sull’interpretazione dell’art. 208, co. 6, d.lgs. n. 152 del 2006: lo strumento urbanistico richiamato dalla norma, deve essere identificato con il solo piano regolatore comunale, ovvero è riferibile anche ai piani e programmi di livello superiore [con la rilevante conseguenza che l’approvazione del progetto di costruzione e gestione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti, oltre a sostituirsi a tutti gli atti di assenso regionali, provinciali e comunali (e valere come dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità e urgenza), dovrebbe costituire variante automatica non solo agli strumenti urbanistici comunali ma anche a tutti gli altri piani e programmi sovra ordinati]?
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 11 novembre 2015
Sul reato di discarica abusiva: quand’è che il proprietario partecipa all’illecito?
Consiglio di Stato, Sezione VI, 11 dicembre 2015
Lo strumento urbanistico richiamato dall’art. 208, co. 6, d.lgs. n. 152 del 2006, deve essere identificato con il solo piano regolatore comunale, ovvero è riferibile anche ai piani e programmi di livello superiore [con la rilevante conseguenza che l’approvazione del progetto di costruzione e gestione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti, oltre a sostituirsi a tutti gli atti di assenso regionali, provinciali e comunali (e valere come dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità e urgenza), dovrebbe costituire variante automatica non solo agli strumenti urbanistici comunali ma anche a tutti gli altri piani e programmi sovra ordinati]?
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione III, 9 dicembre 2015
Sulle matrici materiali di riporto che non siano risultate conformi ai limiti del test di cessione: la qualificazione dei materiali di riporto come “fonti di contaminazione” prevale sulla qualificazione di “matrici ambientali” e impone di intervenire su tali materiali con le specifiche modalità previste dal citato art. 3 comma 3, anziché con le procedure ex artt. 242 ss. del Codice dell’ambiente?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 2 dicembre 2015
All’interno dello schema procedimentale del comma 9 dell’art. 29-decies del D.Lgs. n. 152/2006, alla diffida può essere riconosciuta anche la funzione di avviso di avvio del procedimento?
T.A.R. Toscana, Sezione II, 19 novembre 2015
Sulla procedura di estinzione dei reati di cui alla Parte VI-bis, D.Lgs. 152/06 introdotta dalla legge 22 maggio 2015, n. 68; in particolare sui verbali di prescrizione di cui all’art. 318-ter del citato decreto legislativo: dubbi del T.A.R. Toscana in merito alla giurisdizione e alla legittimità costituzionale
Consiglio di Stato, Sezione V, 20 novembre 2015
Sul coinvolgimento del proprietario del terreno, quand’anche non sia responsabile dell’inquinamento, nelle spese di messa in sicurezza e di bonifica del sito: sull’istituto dell’onere reale
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 23 ottobre 2015
[A] Sul reato di discarica abusiva. [B] Sulla distinzione tra abbandono di rifiuti e discarica: elementi indicativi
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione III, 19 novembre 2015
Quand’è che una norma predispone una suddivisione interna alla medesima tipologia di fanghi e quando, invece, può ritenersi introdotta una nuova categoria di fanghi?
T.A.R. Marche, Sezione I, 6 novembre 2015
[A] Sull’art. 179 del d.lgs. n. 152/2006: la priorità del recupero costituisce un principio cogente? [B] Sul principio dell'autosufficienza di cui all'art. 182 del d.lgs. n. 152 del 2006
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 7 ottobre 2015
Sui presupposti necessari per l'esclusione dall'applicazione della disciplina sui rifiuti per le terre e rocce da scavo
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 13 ottobre 2015
[A] L'abbandono dei rifiuti può essere effettuato "alla rinfusa"? [B] Sul luogo di produzione rilevante ai fini della nozione di deposito temporaneo ai sensi dell'art. 183 del d.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione II, 26 ottobre 2015
Sull’art. 191 del codice dell’ambiente: può una situazione che perdura da anni e connessa alla gestione dei rifiuti essere affrontata con un’ordinanza contingibile ed urgente del sindaco?
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 22 ottobre 2015
Può il dovere di ottemperare alle ordinanze prefettizie emesse “al fine di demolire la porzione del fabbricato di proprietà aliena, parzialmente crollato e pericolante, e mettere in sicurezza le aree edificate” giustificare l’abbandono sul sito dei materiali di risulta delle demolizioni?
T.A.R. Veneto, Sezione III, 15 ottobre 2015
Sulla previsione di cui al comma 12 dell'art. 208 del D.lgs. n. 152/06: in cosa si distingue la potestà di rettifica d’ufficio delle autorizzazioni in essere rispetto a quella attuabile, ordinariamente, in sede di rinnovo dei titoli?
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 17 ottobre 2015
Sul significato della nozione di gestione dei rifiuti: in essa rientra anche la gestione post operativa ed il ripristino ambientale?
T.A.R. Lazio Roma, Sezione I-Ter, 6 ottobre 2015
[A] Sulla legittimazione e l’interesse ad agire in giudizio avverso gli atti che autorizzano l'ampliamento di una discarica operante in un Comune limitrofo. [B] Sulla legittimazione a ricorrere nella materia ambientale: il mero collegamento di un fondo con il territorio sul quale è localizzata una discarica è da solo sufficiente a legittimare il suo proprietario a provocare uti singulus il sindacato di legittimità su qualsiasi provvedimento amministrativo preordinato alla tutela di interessi generali che nel territorio trovano la loro esplicazione? [C] Sulla problematica relativa alla mancata compatibilità paesaggistica; in particolare sul il meccanismo di rimessione al Consiglio dei Ministri
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II-Ter, 1 ottobre 2015
Sull’abbandono di rifiuti urbano-domestici di natura fangosa nel suolo: a quale soggetto competente l’adozione degli atti ripristinatori in materia di “scarichi nel suolo”?
Corte di Cassazione, Sezione Feriale, 6 agosto 2015
Può il trattamento di materiale proveniente da pregresse forniture di calcestruzzo alla clientela e dalle operazioni di lavaggio delle betoniere e delle pompe, essere qualificato come rifiuto, anziché come sottoprodotto?
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 8 settembre 2015
Sulla tariffa media di smaltimento: quest’ultima è parametrata sui costi di gestione del singolo impianto o sui costi necessari per garantire l’espletamento dell’intero ciclo provinciale dei rifiuti?
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 28 luglio 2015
[A] Sul recupero dei materiali provenienti da demolizioni: sui presupposti per l'eventuale assoggettamento di detti materiali a disposizioni più favorevoli che derogano alla disciplina ordinaria in tema di rifiuti. [B] Può l'attività di demolizione di un edificio essere definita un «processo di produzione»? Conseguentemente, possono i materiali che ne derivano essere qualificati come sottoprodotti?
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 10 luglio 2015
Sul principio della internalizzazione dei cassonetti all’interno dei cortili di proprietà privata; in particolare sulla natura dello stesso: assoluta, ovvero, derogabile in presenza di determinati presupposti
T.A.R. Lazio Roma, Sezione III- Ter, 21 luglio 2015
La mera vicinanza di un'abitazione ad un impianto di discarica, ovvero di trattamento e smaltimento di rifiuti, legittima sic et simpliciter il proprietario frontista ad insorgere avverso il provvedimento di approvazione dell'opera?
T.A.R. Emilia Romagna Bologna, Sezione II, 30 luglio 2015
“Varianti di salvaguardia”: sulla legittimità, o meno, del divieto indiscriminato di determinate tipologie di attività produttive sull’intero territorio comunale, con particolare riferimento alla scelta di vietare nuovi insediamenti legati alle attività di recupero e stoccaggio dei rifiuti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 22 luglio 2015
[A] Sulla distinzione tra gli impianti di smaltimento o trattamento di rifiuti a mezzo incenerimento e gli impianti di utilizzo dei rifiuti al fine di produrre energia rinnovabile, o di coincenerimento. [B] Sull’“adeguatezza” dell’altezza dei camini degli impianti di incenerimento e coincenerimento dedicati all’emissione degli effluenti gassosi per la efficace dispersione degli stessi nell’atmosfera. [C] Sul rinnovo e riesame dell’AIA: può l’Autorità procedente invitare altri soggetti pubblici o privati alla conferenza di servizi? Se sì, questi ultimi che tipo di contributo possono fornire?
T.A.R. Lombardia, Brescia, Sezione I, 29 luglio 2015
[A] Sul rapporto tra VIA e autorizzazione integrata ambientale (AIA). [B] Sulla doppia qualificazione dell’amianto, come rifiuto pericoloso in natura, e come rifiuto non pericoloso quanto viene impedita la dispersione delle fibre. [C]. In presenza di un’offerta di bonifica da parte del proprietario incolpevole, o da parte di terzi, è necessario che tale soluzione, comportando un risparmio di spesa pubblica, sia esaminata prioritariamente?
T.A.R. Toscana, Sezione I, 13 luglio 2015
Sui ricorsi in materia di interdittiva antimafia, con riferimento all'impresa che svolge come attività prevalente lo "smaltimento rifiuti liquidi e solidi industriali, esportazione degli stessi, la loro sanificazione e il loro disinquinamento, autotrasporto degli stessi in conto proprio e in conto terzi, fornitura e vendita di ogni materiale per il loro confezionamento"
Consiglio di Stato, Sezione IV, 16 giugno 2015
[A] La disciplina dello spandimento dei fanghi può essere ricondotta alla disciplina dei rifiuti? [B] Sul rilievo che la finalità di tutela ambientale assume con riferimento alla disciplina normativa introdotta con il decreto legislativo n. 99 del 27 gennaio 1992. [C] Lo spandimento dei fanghi è mera attività di concimazione del terreno o, invece, momento finale di un complesso procedimento di trattamento e di gestione di rifiuti? Il Comune che stabilisce le zone in cui l’attività è consentita e dove, invece, è vietata, invade una sfera riservata alla competenza regolamentare regionale?
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione Prima, 18 maggio 2015
Sul dilavamento di rifiuti interrati come danno permanente: la disciplina applicabile
T.A.R. Campania, Salerno, Sezione I, 11 maggio 2015
Può una società che svolge attività di recupero rifiuti in procedura semplificata, avvalersi della facoltà derogatoria prevista dal comma 3 dell’art. 3 (sulla “Autorizzazione unica ambientale”) del d. P. R. 59/2013 (“È fatta comunque salva la facoltà dei gestori degli impianti di non avvalersi dell’autorizzazione unica ambientale nel caso in cui si tratti di attività soggette , ovvero ad autorizzazione di carattere generale, ferma restando la presentazione della comunicazione o dell’istanza per il tramite del SUAP”)?
Corte di Cassazione, Sezione III-Penale, 17 aprile 2015
Sulla eccezionalità della disciplina sulle terre e rocce da scavo: l'onere della prova circa la sussistenza delle condizioni di legge per la sua applicazione
T.A.R. Toscana, Sezione II, 20 aprile 2015
Sulle competenze legislative e regolamentari delle regioni in materia di utilizzazione dei fanghi in agricoltura: con particolare attenzione alla legittimità della previsione regolamentare intesa alla conservazione e valorizzazione del particolare pregio del paesaggio rurale toscano con cui è stato fissato il limite del 3% della superficie tutelata, per lo spandimento dei fanghi nei terreni agricoli
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 15 aprile 2015
Sull’individuazione del soggetto gravato dall'obbligo a provvedere alla messa in sicurezza e all'eventuale bonifica del sito inquinato: chiara distinzione operata dal legislatore nel Titolo V della Parte IV, del d.lgs. n. 152/2006 (artt. da 239 a 253), tra la figura del responsabile dell’inquinamento e quella del proprietario del sito
T.A.R. Toscana, Sezione II, 7 aprile 2015
Sul particolare regime delle matrici “materiali di riporto”, alla luce della modifica dell’art. 240 comma 1 lett. a) del Codice dell'ambiente, ad opera del d.l. 2/2012
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione I, 8 aprile 2015
Sul problema degli inquinanti: per il principio di precauzione, può essere ragionevole applicare alle biomasse diverse dai i valori di emissione previsti per il coincenerimento dal Dlgs. 11 maggio 2005 n. 133 (Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti)
T.A.R. Abruzzo L’Aquila, Sezione I, 26 marzo 2015
Sulla nozione di «trattamento» di cui all’articolo 2, lettera h), della direttiva 1999/31, ed in particolare sulla possibilità o meno di sussumere in tale categoria la attività di tritovagliatura
T.A.R. Calabria Catanzaro, Sezione I, 23 marzo 2015
Sulla conferenza di servizi di cui all’art. 208 d.lgs. 152/2006 in materia di impianti di smaltimento e recupero di rifiuti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 23 marzo 2015
Sul sesto comma dell’art. 208 del D.L. vo 3 aprile 2006, n. 152 e sulla possibilità di collocare l’impianto da realizzare in zone diverse da quelle industriali
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 23 marzo 2015
[A] Sulla sufficienza o meno, ai fini dell’adozione di ordinanze “ambientali”, della qualifica di detentore, possessore o di mero proprietario. [B] Sull’ampliamento del contenuto del dovere di diligenza da esigersi nei confronti del proprietario dell’area interessata ovvero di coloro che ne hanno il possesso o la mera detenzione (derivante anche dal possesso delle chiavi di accesso alla predetta area): estensione delle ipotesi di negligenza tali da integrare una culpa in omittendo. [C] Sul fondamento e sulla competenza del potere di adozione delle ordinanze di rimozione di rifiuti abbandonati di cui n base all’art. 192 comma 3, D.L. vo 3 aprile 2006, n. 152
Consiglio di Stato, Sezione V, 23 marzo 2015
[A] Sulla legittimazione attiva dei soggetti che si trovano nelle vicinanze di un impianto di recupero o trattamento di rifiuti. [B] Sui limiti del sindacato di legittimità sul giudizio di valutazione d'impatto ambientale
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 12 marzo 2015
Sulla configurabilità del reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata in presenza di un'attività di frammentazione o macinatura di terre e rocce da scavo
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 24 febbraio 2015
Sulla imputabilità del reato di gestione non autorizzata di rifiuti al proprietario che conceda in locazione un terreno a terzi per svolgervi un'attività di smaltimento di rifiuti
T.A.R. Marche, Sezione I, 6 marzo 2015
Sugli obblighi di informazione e di custodia, in relazione al pericolo di inquinamento, riscontrabili in capo al Comune proprietario dell’area in cui si è svolta l’attività di un’azienda municipalizzata
T.A.R. Marche, Sezione I, 6 marzo 2015
[A] Sulla possibilità che, con riguardo ad esigenze di tutela ambientale, la responsabilità di chi è titolare di diritti reali o personali di godimento su un’immobile, si manifesti in forma omissiva: sulla possibilità di configurare una ipotesi di responsabilità di tipo oggettivo o paraoggettivo. [B] Sull’incidenza ai fini della responsabilità del proprietario dell’omissione della due diligence ambientale
Consiglio di Stato, Sezione VI, 5 marzo 2015
Sugli effetti che la natura di illecito permanente del fatto contestato (attività di discarica abusiva) determina con riferimento alla successione delle leggi amministrative
Consiglio di Stato, Sezione V, 23 febbraio 2015
[A] Sugli ordini di smaltimento dei rifiuti abbandonati in un fondo indiscriminatamente rivolti al proprietario. [B] Sull’elemento soggettivo della responsabilità dell’«autore» dell’inquinamento
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 18 febbraio 2015
Sul “coinvolgimento”, in funzione preventiva e precauzionale, dei proprietari e/o utilizzatori a qualsiasi titolo, delle aree oggetto di fenomeni di (potenziale) contaminazione
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 18 febbraio 2015
[A] Sulla legittimità delle ordinanze sindacali c.d. miste in materia ambientale. [B] Sulla responsabilità del proprietario dell’area ove si è verificato l’abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 18 febbraio 2015
[A] Sull'autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti di cui all’art. 208 comma 6 del d.lgs. 152/2006. [B] Sulla pubblica utilità della discarica realizzata per iniziativa privata. [C] Sulla validità del dissenso espresso all'interno della conferenza dei servizi
T.A.R. Toscana, Sezione II, 3 febbraio 2015
Sull’apparato istruttorio e motivazionale necessario ai fini della legittimità dell’adozione di misure di contenimento fisico in materia di bonifica
Consiglio di Stato, Sezione V, 10 febbraio 2015
[A] Sulla possibilità che una previsione dello strumento urbanistico comporti ad un tempo sia un vincolo preordinato all’esproprio, sia la conformazione della proprietà privata. [B] Sulla sussunzione di un’area, ai fini della verifica dei limiti riguardanti le sostanze inquinanti, nella categoria di “verde pubblico o privato” ovvero in quella di “area commerciale o industriale”
T.A.R. Toscana, Sezione II, 19 gennaio 2015
Sugli obblighi di vigilanza e custodia che possono essere richiesti al proprietario al fine di evitare che altri abbandonino rifiuti sul suo terreno
T.A.R. Liguria, Sezione II, 21 novembre 2014
[A] Sulle differenze ontologiche in materia di rifiuti tra i poteri di cui agli articoli 50, comma 5, d.lgs. n. 267/2000 e 192 del d.lgs. n. 152/2006. [B] L’art. 192, comma 3, del d.lgs. n. 152/2006 è una norma speciale sopravvenuta rispetto all’art. 107, comma 5, del d.lgs. n. 267/2000. [C] La formale comunicazione dell’avvio del procedimento è adempimento indispensabile con riferimento all’art. 192, comma 3, del d.lgs. n. 152/2006
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 9 gennaio 2015
Sulla libera utilizzabilità di terre e rocce da scavo, con particolare attenzione alle disposizioni in materia di rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione IV, 6 ottobre 2014
Sulle condizioni necessarie per la classificazione del fresato d’asfalto come sottoprodotto e non come rifiuto speciale
Consiglio di Stato, Sezione V, 17 novembre 2014
Sulla possibilità di rilasciare in via postuma o a sanatoria il provvedimento ex. art. 216 del T.U. Ambiente relativo ad operazioni di recupero dei rifiuti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 30 ottobre 2014
Sulla sussistenza o meno di un obbligo giuridico di ripristino di una situazione ambientale compromessa in capo a soggetto che, pur detentore del bene inquinato, non sia responsabile della contaminazione
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II-Bis, 24 ottobre 2014
[A] Sulla ratio degli artt. 217 e 223 del D.Lgs. n. 152/2006 [B] Sulla natura giuridica dei consorzi costituiti per la gestione degli imballaggi
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II Quater, 7 ottobre 2014
[A] Si deve ritenere che il potere di controllo di cui all’art. 216, decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, sia esercitabile anche in caso di accertamento successivo alla decorrenza dei termini di inizio attività. [B] Sull'interpretazione testuale degli artt. 214 e 216 del decreto legislativo n. 152 del 2006. [C] In seguito all’entrata in vigore del Codice del processo amministrativo, in caso di accoglimento del dedotto vizio di incompetenza non è più possibile considerare assorbiti gli altri motivi dedotti dal ricorrente che potrebbero arricchire il contenuto del giudicato e garantire maggiore effettività della tutela in sede di eventuale riesercizio del potere
T.A.R. Emilia Romagna Parma, Sezione I, 28 maggio 2014
[A] Ai sensi dell'art. 192 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, ai procedimenti preordinati all'emanazione dell'ordinanza di rimozione e smaltimento dei rifiuti si deve applicare la disciplina sulla comunicazione di avvio del procedimento di cui agli artt. 7 e ss. L. 7 agosto 1990 n. 241, in quanto adempimento obbligatorio. [B] L’ordine di rimozione dei rifiuti presenti sul fondo può essere rivolto al proprietario solo quando ne sia dimostrata almeno la corresponsabilità con gli autori dell’illecito, per avere cioè posto in essere un comportamento, omissivo o commissivo, a titolo doloso o colposo, dovendosi escludere che la norma in discorso configuri un’ipotesi di responsabilità oggettiva
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 2 maggio 2014
[A] L’onere probatorio della verifica della sussistenza di tutte le condizioni per l’applicazione del regime di favore e differenziato dei sottoprodotti e delle terre e rocce da scavo, rispetto a quello dei rifiuti è a carico di colui che lo invoca. [B] Sul recupero delle terre e rocce da scavo a mezzo di impianto mobile di cui agli artt. 214 e 216 del codice dell’ambiente
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 5 maggio 2014
Il principio comunitario che accolla al colpevole dell’inquinamento l’onere di porvi rimedio, sia con misure di bonifica sia di messa in sicurezza, non può essere inteso come assoluto ma va contemperato con gli altri principi di precauzione, prevenzione e tutela dell’ambiente, per cui al proprietario ancorché non responsabile della situazione di inquinamento illecito si possono accollare limitati e definiti oneri di realizzazione di misure precauzionali
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 5 maggio 2014
I principi di precauzione e di prevenzione possono legittimare l'imposizione, a prescindere dalla prova circa la sussistenza del nesso di causalità, in capo al soggetto che, essendo proprietario del sito contaminato, si trova nelle migliori condizioni per attuarle, non solo delle misure di prevenzione descritte dall'art. 240, comma 1, lett.i) decreto legislativo n. 152 del 2006, (già previste a suo carico dall'art. 245, comma 2, decreto legislativo n. 152 del 2006), ma anche di misure di sicurezza di emergenza
T.A.R. Molise, Sezione I, 11 aprile 2014
Sulla corretta interpretazione in termini di giurisdizione dell’art. 4 del d.l. 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123 a mente del quale “sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo tutte le controversie, anche in ordine alla fase cautelare, comunque attinenti alla complessiva azione di gestione dei rifiuti, seppure posta in essere con comportamenti dell'amministrazione pubblica o dei soggetti alla stessa equiparati. La giurisdizione di cui sopra si intende estesa anche alle controversie relative a diritti costituzionalmente tutelati”
T.A.R. Puglia Bari, Sezione I, 9 aprile 2014
Una lettura comunitariamente orientata della normativa nazionale deve condurre ad escludere l’assoggettabilità delle attività di riempimento delle cave alla speciale autorizzazione di cui all’art. 208 TUA, prevista per le attività di discarica, quando risultino preordinate al mero ripristino ambientale e vengano condotte con i materiali previsti
T.A.R. Lazio Latina, Sezione I, 18 aprile 2014
[A] Il Piano di monitoraggio e controllo (nel caso ivi esaminato, delle acque sotterranee) è un elemento costitutivo ed indefettibile del progetto definitivo della discarica di rifiuti che deve a sua volta essere recepito e far parte integrante dell’autorizzazione ambientale. [B] L’inversione procedimentale consistente nell’acquisizione di un parere successivamente all’adozione dell’atto cui esso è riferito, rende illegittimo l’atto stesso
Consiglio di Stato, Sezione V, 8 aprile 2014
[A] Sulla legittimazione ad impugnare i provvedimenti di localizzazione di un impianto di trattamento rifiuti nel caso dell’interesse certamente non altruistico (“not in my back yard”). [B] Sulla localizzazione di un impianto di trattamento anaerobico della FORSU proveniente da altre regioni, sull’interpretazione restrittiva da effettuare riguardo alla normativa derogatoria vigente e sul contrasto con la programmazione regionale e provinciale. [C] Eliminata la FORSU dalla sezione di compostaggio, essa è comunque utilizzata nella linea anaerobica, il cui prodotto finale non è soltanto il biogas utilizzato per la produzione di energia ma anche il compost e un liquame (destinato allo smaltimento o ad altre possibili finalità quali quella di fertilizzante organico o di reimmissione nel digestore), e dunque rimane l’assenza di una garanzia di completa reimmissione in commercio del rifiuto trattato e quindi il rischio di gravare l’ambito territoriale interessato di un non preventivato quantitativo di rifiuti. [D] Sulla ormai sempre più accentuata sproporzione esistente tra offerta e domanda di FORSU
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 6 giugno 2014
Il proprietario di un terreno abbandonato nel quale terzi depositino ripetutamente rifiuti, così come colui che subentra nella proprietà di un terreno adibito a discarica, non risponde dei reati di realizzazione e gestione di discarica non autorizzata, anche in caso di mancata attivazione per la rimozione dei rifiuti, a condizione che non compia atti di gestione o movimentazione dei rifiuti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 3 marzo 2014
In materia di responsabilità per abbandono di rifiuti, per pacifica giurisprudenza, il dovere di diligenza che fa carico al titolare del fondo, non può arrivare al punto di richiedere un costante vigilanza, da esercitarsi giorno e notte
T.A.R. Veneto, Sezione III, 20 marzo 2014
[A] Chi subentra nella proprietà o possesso del bene subentra anche negli obblighi connessi all'onere reale per il suo inquinamento, indipendentemente dal fatto che ne abbia avuto preventiva conoscenza. [B] L’imputabilità dell’inquinamento può avvenire per condotte attive ma anche per condotte omissive, e che la prova può essere data in via diretta od indiretta
T.A.R. Sicilia Palermo, Sezione I, 26 marzo 2014
[A] Sull’ammissibilità di una proroga dell’attività di recupero dei rifiuti in attesa del perfezionamento dell’AUA. [B] Sia l’art. 20, sia l’art. 208 del D.lgs 152 del 2006, dettano una precisa e certa tempistica per la definizione delle relative procedure; tempistica non rispettata anche a causa di ritardi burocratici, i quali non possono ricadere interamente sulla sfera giuridica del privato. [C] Sull’ammissibilità della c.d. “Via Postuma” e sul contemperamento degli interessi ambientali con l’iniziativa economica privata
Consiglio di Stato, Sezione V, 31 marzo 2014
L’impianto di gassificazione soddisfa di per sé i presupposti per essere qualificato come impianto di coincenerimento e non di incenerimento
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 30 maggio 2014
[A] Sulla giurisprudenza quasi univoca, condivisa dal Collegio, che deduce la mancanza di responsabilità, e quindi di obbligo a bonificare o di mettere in sicurezza, del proprietario incolpevole. [B] Sulla differenza tra “onere reale” e “obbligazione propter rem” e sulle modalità con le quali l’ente pubblico può rivalersi sul proprietario incolpevole dell’area inquinata
Consiglio di Stato, Sezione V, 13 marzo 2014
[A] Sulla realizzazione di un impianto di pirogassificazione di rifiuti speciali non pericolosi. [B] La Commissione europea e la Corte di giustizia europea hanno da tempo chiarito che il principio di precauzione non può mai risolversi nell’applicazione di misure ingiustificate o arbitrarie, che finirebbero con il paralizzare ogni utile iniziativa
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 6 febbraio 2014
[A] Sulla responsabilità delle imprese, nell’ambito delle quali risultano confluite per fusione e/o incorporazione le diverse Società che sono state proprietarie dell’area e che debbono ritenersi corresponsabili dello stato di inquinamento della stessa. [B] Sulle norme nazionali (prevalentemente interpretate nel senso di escludere la responsabilità del proprietario dell’area, tenuto a sopportare l’onere reale iscritto sull’immobile e il vincolo del privilegio speciale sulle spese, rispondendo in via sussidiaria e nei limiti del valore del bene) e sul rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia della questione della compatibilità, con l’ordinamento e i principi in materia ambientale dell’Unione Europea. [C] Sulla sussistenza o meno di una responsabilità della società controllante, per i danni cagionati all’ambiente dalle società sottoposte a direzione e coordinamento, qualora sia rinvenibile un comportamento che abbia concorso alla produzione dell’evento e si sia concretato nell’omissione dell’esercizio dei poteri di controllo
Consiglio di Stato, Sezione V, 20 febbraio 2014
Consentire tempi e quantità superiori ad un anno per la messa in riserva di un rifiuto in regime di procedura semplificata comporta il rischio di creazione di una discarica, facendo insorgere il sospetto di una probabile perdita di controllo del flusso del rifiuto
T.A.R. Abruzzo Pescara, Sezione I, 18 febbraio 2014
[A] Ai sensi dell’art. 12 del D.lgs 387 del 2003, la decisione collegiale della Conferenza di servizi si connota come atto presupposto alla decisione finale, atteso che il procedimento si conclude con un autonomo provvedimento adottato individualmente, al di fuori di detta Conferenza. [B] I sottoprodotti (quali le vinacce) non possono costituire rifiuti dato che l’appartenenza alla categoria dei sottoprodotti va verificata in concreto, alla luce dei requisiti stabiliti all'art. 184-bis del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
T.A.R. Veneto, Sezione II, 25 febbraio 2014
[A] I verbali della conferenza di servizi non possono essere impugnati in assenza del provvedimento finale di approvazione e di attribuzione di esecutività alle prescrizioni impartite. [B] Anche le norme di carattere penale che sanzionano il mancato adempimento degli obblighi di bonifica, collegano la pena non al momento in cui viene cagionato l’inquinamento o il relativo pericolo, ma alla mancata realizzazione della bonifica, che è l’attività necessaria a far cessare gli effetti di una condotta omissiva a carattere permanente. [C] Le acque emunte di regola devono essere ricondotte all’interno della categoria dei rifiuti liquidi, non potendosi in linea di principio ritenere che la norma di cui all’art 243 citato consenta una equiparazione tout court tra le acque di falda emunte nell’ambito di interventi di bonifica di siti inquinati e le acque reflue industriali
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II bis, 27 gennaio 2014
L’espressione “rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda” deve intendersi come comprensiva delle acque contaminate emunte dalla falda
T.A.R. Lazio Roma, Sezione I Ter, 20 gennaio 2014
[A] Sul comportamento omissivo della Pubblica Amministrazione, in seguito a mancata determinazione della tariffa di un servizio pubblico. [B] La Regione e la Presidenza del Consiglio dei Ministri rispondono del danno derivante dalla tardiva fissazione della tariffa remunerativa, anche se il soggetto che avrebbe dovuto pagare la giusta tariffa è la società che conferisce i rifiuti raccolti in discarica
T.A.R. Emilia Romagna Parma, Sezione I, 27 gennaio 2014
Sulla norma che disciplina il regime delle spese e delle relative garanzie per il caso di interventi sui siti contaminati effettuati d'ufficio dall'autorità competente ai sensi dell'articolo 250 del D.lgs 152 del 2006
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 24 gennaio 2014
L’Adunanza Plenaria ha rimesso alla Corte di Giustizia la seguente questione pregiudiziale avente ad oggetto gli articoli 244, 245, 253 del D.lgs 152 del 2006, secondo i quali in caso di accertata contaminazione di un sito e di impossibilità di individuare il soggetto responsabile della contaminazione o di impossibilità di ottenere da quest’ultimo gli interventi di riparazione, non consentono all’autorità amministrativa di imporre l’esecuzione delle misure di sicurezza d’emergenza e di bonifica al proprietario non responsabile dell’inquinamento, prevedendo, a carico di quest’ultimo, soltanto una responsabilità patrimoniale limitata al valore del sito dopo l’esecuzione degli interventi di bonifica
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione I, 17 gennaio 2014
È circostanza comune e ripetitiva che discariche di ogni tipo vengano allocate – per lo più - in cave dismesse (o in attesa di dismissione)
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione II, 28 gennaio 2014
[A] Sulle modalità di espletamento della gara “a doppio oggetto” per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti. [B] Nell’affidamento della gestione rifiuti l’impianto di smaltimento non assume la funzione di rete (intesa come monopolio naturale) ma quella di strumento operativo, la cui disponibilità può essere acquisita attraverso una pluralità di istituti giuridici (titolarità, ATI, avvalimento, contratto di utilizzazione e conferimento)
Consiglio di Stato, Sezione V, 27 dicembre 2013
Sull’art. 208, comma 6, del D.Lgs. n. 152/2006, che attribuisce valenza di variante urbanistica agli atti di approvazione dei progetti di realizzazione/ampliamento di discariche
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 20 dicembre 2013
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con ordinanza del 25 settembre 2013, n.21 ha chiarito che l’Amministrazione non può imporre al proprietario di un’area inquinata, che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di porre in essere le misure di messa in sicurezza di emergenza e di bonifica, di cui all’art. 240, comma 1, lettere m) e p) del decreto legislativo n. 152 del 2006
T.A.R. Calabria Catanzaro, Sezione I, 16 dicembre 2013
[A] Sulla problematica relativa alla qualificazione del fresato di asfalto quale sottoprodotto o quale rifiuto. [B] Sulla rilevanza della nozione di sottoprodotto all’interno del procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta condotto da ANAS
Consiglio di Stato, Sezione V, 27 dicembre 2013
[A] Spetta al soggetto che voglia agire il regime di favore rispetto a quello ordinario del rifiuto (come nella specie per l’appellante), fornire la prova della sussistenza di tutte le condizioni per l’applicazione di un regime di favore e differenziato. [B] Sulla “messa a riserva” di rifiuti e sul decreto con il quale si stabilisce l’ulteriore limite, secondo cui: “la quantità di rifiuti non pericolosi sottoposti ad operazioni di messa in riserva presso l’impianto di produzione del rifiuto non può eccedere la quantità di rifiuti prodotti in un anno, all’interno del medesimo impianto”. Indipendentemente dal limite massimo applicabile, prosegue la norma: “i rifiuti prodotti devono essere avviati ad operazioni di recupero entro un anno dalla data di produzione”. [C] Consentire tempi e quantità superiori per la messa in riserva di un rifiuto in regime di procedura semplificata comporta il rischio di creazione di una discarica, facendo insorgere il sospetto di una probabile perdita di controllo del flusso del rifiuto
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 13 dicembre 2013
Fa da corollario al divieto di diluizione l’obbligo di eseguire i prelievi dei campioni sullo scarico dello specifico ciclo produttivo sottoposto ad esame
Consiglio di Stato, Sezione VI, 6 dicembre 2013
[A] Sul discrimine tra la nozione di “scarico industriale” e di “rifiuto”, alla luce di quanto dispone, in particolare, l’art. 243 del d.lgs. n. 152 del 2006. [B] Sull’insussistenza di una omologazione tra i reflui derivanti da operazioni di bonifica e le acque reflue industriali, come definite chiaramente dall’art. 74, comma 1 lett. h) del d.lgs. 152 del 2006
T.A.R. Basilicata, Sezione I, 21 novembre 2013
Il criterio di prossimità degli impianti di recupero/trattamento/smaltimento va interpretato in stretta connessione con il principio di autosufficienza, valevole solo per i rifiuti urbani non pericolosi, per cui, se nell’ambito provinciale e/o regionale non vi sono impianti di trattamento/smaltimento di rifiuti liquidi pericolosi, tali rifiuti vanno conferiti presso l’impianto extraprovinciale o extraregionale più vicino
T.A.R. Toscana, Sezione II, 11 novembre 2013
[A] Sull’ampliamento della discarica nel Comune di Peccioli. [B] Nella Regione Toscana è rimessa all'amministrazione procedente l’individuazione del soggetto competente al rilascio del provvedimento di VIA ovvero il provvedimento unico di VIA e AIA, in conformità con il rispettivo ordinamento. [C] Qualora sia stato conseguito, a livello di Ambito Territoriale Ottimale l'obiettivo di riduzione del conferimento dei rifiuti urbani biodegradabili previsto dall'articolo 5, comma 1 del d.lgs. 36/06, tale risultato può essere considerato condizione necessaria e sufficiente per consentire lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani non pretrattati
T.A.R. Umbria, Sezione I, 15 ottobre 2013
[A] I criteri di priorità del recupero, in senso lato, rispetto allo smaltimento nella gestione dei rifiuti si traduce nell’individuazione di una gerarchia che non costituisce dunque un principio cogente. [B] Il principio dell’autosufficienza, di cui all’art. 182 del d.lgs. n. 152 del 2006, implica che la realizzazione o comunque l’ampliamento di una discarica deve corrispondere alle esigenze dell’ambito territoriale sul quale è collocata
Consiglio di Stato, Sezione V, 26 settembre 2013
Sul previgente art. 195, comma 2, lett. e) del d. lgs. n. 152 del 2006, secondo cui “non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei locali di servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico”
T.A.R. Calabria Reggio Calabria, 8 ottobre 2013
Anche l’ordinanza ex art. 192, co. 3, D.lgs. n. 152/06 è atto del Sindaco
Consiglio di Stato, Sezione V, 26 settembre 2013
Sull’assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani e sul riparto di competenze tra Stato e comuni
Consiglio di Stato, Sezione III, 24 settembre 2013
Sulla compatibilità urbanistica dell’impianto ai sensi dell’art. 216 del d.lgs. 152/2006 e del d.m. 5 febbraio 1998
Consiglio di Stato, Sezione IV, 6 agosto 2013
Sulle condizioni che devono sussistere affinché il fresato d’asfalto possa essere considerato sottoprodotto e non rifiuto
T.A.R. Puglia Bari, Sezione I, 8 agosto 2013
Sulla nozione di rifiuto e sul il percolato trattato nella discarica ai sensi del D.lgs 36 del 2003
T.A.R. Emilia Romagna Parma, Sezione I, 25 luglio 2013
L’impianto che produce biogas da biomasse non smaltisce nè tratta rifiuti e non è in alcun modo qualificabile come industria insalubre
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione I, 25 luglio 2013
[A] Il soggetto produttore di rifiuti tossici (nella specie, rifiuti industriali speciali) è, comunque, sottoposto alla responsabilità prevista dagli artt. 2043 e 2050 c.c. e non può esimersi da essa sostenendo di aver affidato completamente a terzi lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti stessi. [B] Sulla tesi che assume l’illegittimità dell’ordine di bonifica, paventandosi che quest’ultimo possa risultare, per così dire, “duplicativo” della già disposta condanna al risarcimento del danno ambientale
T.A.R. Marche, Sezione I, 6 giugno 2013
[A] L’ampiezza delle valutazioni svolte in relazione all’AIA si riflette sulla procedura di VIA. [B] La scelta di impiantare o meno una discarica e la sua localizzazione è tipicamente discrezionale
T.A.R. Abruzzo L’Aquila, Sezione I, 8 giugno 2013
Il “fresato d’asfalto” scarificato a seguito dei lavori di rifacimento del manto stradale, non rappresenta un rifiuto ma “materia prima secondaria”
T.A.R. Toscana, Sezione II, 9 maggio 2013
[A] Il potere sindacale di emanare ordinanze contingibili ed urgenti di cui agli artt. 50 comma 5, D.Lgs. n. 267/2000 permette anche l'imposizione di obblighi di fare a carico dei destinatari. [B] Il dominus conserva comunque una facoltà di controllo della propria proprietà anche quando ne ha perso il possesso per effetto di un contratto di locazione facoltà che deve poi sfociare nelle opportune iniziative giudiziarie per non dimostrare colposa acquiescenza agli illeciti altrui sulla propria proprietà
T.A.R. Calabria Catanzaro, Sezione I, 7 maggio 2013
Le ordinanze ex art. 192 del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152 sono di competenza del Sindaco
T.A.R. Emilia Romagna Parma, Sezione I, 3 aprile 2013
L'attività istruttoria del procedimento di bonifica deve prevedere la partecipazione del soggetto interessato e, in particolare, gli accertamenti analitici devono essere effettuati in contraddittorio
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 5 aprile 2013
Spetta alla pubblica amministrazione procedere alla raccolta dei rifiuti abbandonati da terzi “sull'area di sedime della strada stessa” a prescindere dalla sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo o della colpa
T.A.R. Toscana, Sezione II, 22 marzo 2013
Sulla necessità o meno che l’ordinanza di rimozione di rifiuti abbandonati – ai sensi dell’art. 192 del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152 - debba essere preceduta dalla comunicazione, prevista dall’art. 7 della L. n. 241 del 1990, di avvio del procedimento
T.A.R. Veneto, Sezione III, 8 marzo 2013
[A] Sui produttori iniziali di rifiuti pericolosi che effettuano operazioni di raccolta e trasporto dei propri rifiuti pericolosi in quantità non eccedenti trenta chilogrammi o trenta litri al giorno. [B] Sulla produzione di rifiuti negli arenili degli stabilimenti balneari
Consiglio di Stato, Sezione IV, 28 febbraio 2013
[A] E’ pur vero che la giurisprudenza ha da tempo riconosciuto la possibilità per il giudice di fondare la decisione anche su un percorso logico giuridico difforme da quello prospettato dal ricorrente, ma mai si è affermato, nemmeno per implicito, che detta difformità possa interessare anche i fatti nuovi. [B] Sulla necessità di chiarire se le deiezioni animali, ed in particolare la “pollina”, siano da considerare “rifiuti”, oppure possano essere considerati “sottoprodotti di origine animale”, ovvero direttamente “biomasse” ai sensi del d.lgs 183/2003
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 26 febbraio 2013
[A] Sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento. [B] Sulla differenza tra “fertirrigazione” e “ruscellamento”
Consiglio di Stato, Sezione VI, 19 febbraio 2013
Va esclusa la possibilità di estensione ai rifiuti diversi da quelli urbani non pericolosi del principio specifico dell’autosufficienza locale nello smaltimento
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 30 gennaio 2013
Quand’anche non emerga una contaminazione del sito per gli effetti previsti dall’art. 242 del D.lgs. n. 152 del 2006, non è esclusa comunque l’esigenza di provvedere allo smaltimento dei rifiuti, a nulla rilevando che i medesimi siano stati interrati o miscelati con una matrice terrosa
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione I, 31 gennaio 2013
[A] Sulla possibilità o meno che le sanzioni ripristinatorie previste dal D.Lgs. n. 22 del 1997 possano applicarsi a fattispecie svoltesi antecedentemente. [B] Sui valori di CSC da tenere in considerazione per i “suoli agricoli”. [C] La responsabilità dell'inquinatore e quella del proprietario si fondano su presupposti giuridici diversi ed hanno differente natura. [D] Chi subentra nella proprietà o possesso del bene subentra anche negli obblighi connessi all'onere reale. [E] L’imputabilità dell’inquinamento può avvenire per condotte attive ma anche per condotte omissive. [F] Sulla fase dicotomica della conferenza di servizi
T.A.R. Veneto, Sezione III, 17 gennaio 2013
[A] Sul deposito di grandi quantità di ceneri di pirite, residuo del procedimento industriale di fabbricazione dell'acido solforico, ottenuto in passato mediante il c.d. arrostimento del minerale pirite in speciali forni, a seguito del quale derivava, quale residuo solido, la cenere di pirite. [B] Sulla possibilità o meno di qualificare come M.P.S. o come sottoprodotti le “ceneri di pirite”. [C] Sulla nozione di sottoprodotto alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria
T.A.R. Lazio Roma, Sezione I Ter, 9 gennaio 2012
[A] E’ illegittimo il piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio laddove consente lo smaltimento in discarica dei rifiuti non preventivamente trattati in impianti TMB, ma compressi durante il trasporto e dopo lo scarico, e, da ultimo, sottoposti a cernita grossolana. [B] La Direttiva Quadro e la normativa nazionale di recepimento non convalidano la tesi secondo cui la tritovagliatura può essere considerata forma di pretrattamento del rifiuto indifferenziato, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di cui all'art. 7, comma 1 del D.Lgs, 36/2003
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 9 gennaio 2013
[A] Il divieto di smaltimento dei rifiuti di produzione extraregionale è applicabile ai rifiuti urbani non pericolosi, mentre il principio dell' autosufficienza locale ed il connesso divieto di smaltimento dei rifiuti di provenienza extraregionale non possono valere né per quelli speciali pericolosi, né per quelli speciali non pericolosi. [B] Sul parere negativo opposto dal comune il cui territorio sia interessato dalla realizzazione di un impianto di smaltimento rifiuti e produzione di energia da biogas
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione I, 6 dicembre 2012
[A] Sui limiti al principio secondo cui non si può ravvisare la colpa del proprietario dell’area sulla quale sono stati scaricati rifiuti nel fatto che lo stesso non abbia recintato il fondo. [B] Sul provvedimento con il quale l’amministrazione richiede l’approntamento delle opere di ripristino della recinzione, necessarie ad inibire o, quanto meno, limitare l’incontrollato accesso all’area in questione con abbandono di rifiuti. [C] Sulla richiesta di predisposizione di un servizio di vigilanza notturno e diurno al fine di assicurare l’osservanza del divieto di accesso all’area
C.G.A.R.S., 3 dicembre 2012
La compatibilità urbanistica dell’impianto non può non costituire presupposto per il legittimo esercizio dell’attività di recupero dei rifiuti
T.A.R. Basilicata, Sezione I, 5 dicembre 2012
[A] Sulla competenza alla rimozione dei rifiuti dalla sede stradale ed dalle pertinenze. [B] Sulla ripartizione delle competenze tra Sindaco e Dirigenti in materia di ordinanze di rimozione dei rifiuti
T.A.R. Veneto, Sezione III, 4 dicembre 2012
Nei confronti del curatore fallimentare non è configurabile alcun obbligo ripristinatorio in ordine all'abbandono dei rifiuti in assenza dell’accertamento univoco di un’autonoma responsabilità del medesimo
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 23 novembre 2012
[A] Sulla differenza tra la VIA e l’AIA. [B] Sugli aspetti della VIA che non possono essere rimessi in discussione in sede di rilascio dell’AIA. [C] Non è dato comprendere in che modo la raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti possa costituire, nell’ottica dei ricorrenti, una valida alternativa all’incenerimento dei rifiuti. [D] La rinnovazione del giudizio di compatibilità ambientale si impone solo allorché siano introdotte delle modificazioni progettuali che determinino la costruzione di un manufatto significativamente diverso da quello già esaminato
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 22 novembre 2012
[A] La qualifica di “operatore professionale”, in base al diritto comunitario dell’ambiente, fa sorgere una particolare posizione di controllo ambientale sull’attività svolta anche riguardo all’abbandono di rifiuti da parte di terzi. [B] Sulle terre e rocce da scavo contaminate da policlorobifenili. [C] Sulla carenza di giurisdizione riguardo all’impugnazione delle sanzioni amministrative ex art. 255 d.lgs. n. 152 del 2006. [D] Sull’ordinanza diretta al proprietario dell’area con la quale si intima di presentare un progetto di indagine ambientale ai sensi degli artt. 242 e 245 del D.lgs 152 del 2006. [E] Sulla sanabilità dell’omessa instaurazione del contraddittorio ai sensi dell’art. 192, comma 3, del d.lgs. n. 152 del 2006
T.A.R. Marche, Sezione I, 21 novembre 2012
È vero che, in Italia, una disciplina organica sui rifiuti è stata introdotta solo con il DPR 10.9.1982 n. 915, in attuazione delle direttive comunitarie in materia. Questo, tuttavia, non consente di affermare che, prima di tale data, ciascuno fosse libero di smaltire i propri rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione V, 31 ottobre 2012
[A] Sulla frazione organica stabilizzata derivante dal trattamento meccanico e selezione dei rifiuti solidi indifferenziati (c.d. F.O.S.) e sul suo inquadramento come rifiuto urbano ovvero come rifiuto speciale. [B] Sull’applicabilità o meno alla F.O.S. della c.d. eco tassa introdotta dalla legge n. 549 del 1995 - provvedimento collegato alla legge finanziaria 1996, a decorrere dal 1°gennaio 1996. [C] Sul processo di generazione della F.O.S. [D] Sull’elencazione dei rifiuti speciali contenuta al comma 3 dell’art. 184 del d. lgs. n. 152 del 2006. [E] Manca nell’ordinamento giuridico sia italiano che comunitario una definizione espressa del recupero e dello smaltimento
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 31 ottobre 2012
Sui casi in cui la curatela fallimentare può ritenersi legittima destinataria dell’ordine di rimozione dei rifiuti
T.A.R. Molise, Sezione I, 30 ottobre 2012
L'art. 192 del d. lg. 3 aprile 2006 n. 152, non si limita a riprodurre il tenore dell’abrogato art. 14 del D.lgs 5 febbraio 1997 n. 22 (cd. decreto Ronchi) con riferimento alla necessaria imputabilità a titolo di dolo o di colpa, per l'obbligo di rimozione dei rifiuti illecitamente abbandonati
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 25 ottobre 2012
La presenza di una recinzione è di per sé idonea ad escludere la colpa dei ricorrenti, non potendo esigersi da costoro l’adozione di sistemi particolarmente complessi, volti ad escludere, in assoluto, la possibilità di abbandono incontrollato di rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione V, 17 ottobre 2012
[A] Sulla differenza tra la valutazione di impatto ambientale e autorizzazione integrata ambientale. [B] Sulla gestione dei rifiuti solidi urbani e sulla competenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio. [C] Sull’inchiesta pubblica ai sensi dell’art. 15, comma 1, della legge regionale n. 79 del 1998. [D] La qualificazione dell’impianto come inceneritore oppure come un coinceneritore rileva esclusivamente in fase di esercizio. [E] Sulla differenza tra impianto di incenerimento ed impianto di coincenerimento
T.A.R. Toscana, Sezione II, 19 ottobre 2012
Sulla possibilità o meno che la curatela fallimentare, ed il liquidatore nel concordato preventivo con cessione dei beni, possa essere destinataria di ordinanze sindacali dirette alla bonifica di siti inquinati
T.A.R. Toscana, Sezione II, 19 ottobre 2012
A carico del proprietario dell’area inquinata, che non sia altresì qualificabile come responsabile dell’inquinamento, non incombe alcun obbligo di porre in essere gli interventi in parola, ma solo la facoltà di eseguirli per mantenere l’area interessata libera da pesi
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 27 settembre 2012
Sui limiti della giurisprudenza per la quale la rimozione dei rifiuti abbandonati su aree di pertinenza delle autostrade spetta al concessionario in quanto la normativa del Codice della Strada si pone in rapporto di specialità rispetto alle disposizioni del Codice dell’ambiente
T.A.R. Campania Salerno, Sezione I, 17 settembre 2012
Sull’organo competente all’emanazione dell’ordinanza di rimozione, recupero e smaltimento dei rifiuti e di ripristino dello stato dei luoghi, ai sensi dell’art. 192 d. lg. n. 152/2006
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 20 settembre 2012
Sull'emissione di ordinanze contingibili ed urgenti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti emesse in assenza del parere degli organi tecnici o tecnico-sanitari locali
T.A.R. Sicilia Catania, Sezione I, 11 settembre 2012
[A] Il Codice dell’Ambiente disciplina un sistema sanzionatorio nel quale l’attuazione del principio non prevede che – in assenza di individuazione del responsabile – il costo degli interventi gravi sulla collettività. [B] Sul nesso di causalità tra le attività degli operatori e l’inquinamento diffuso rilevato. [C] Nel modulo procedimentale della conferenza di servizi i pareri o le intese di cui ai richiamati artt. 252 comma 4 del D.Lgs. 152/06 e 15 comma 4 del D.M. 471/1999 ben possono essere acquisiti all’interno della conferenza stessa. [D] L’eventuale vizio nella partecipazione ad una conferenza di servizi può essere fatto valere solo dal soggetto interessato. [E] Le acque emunte vengono di regola ricondotte all'interno della categoria dei rifiuti liquidi
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II Quater, 12 settembre 2012
Non è necessario che gli impianti di smaltimento o di recupero rifiuti debbano essere allocati esclusivamente in zone a vocazione industriale
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, 10 settembre 2012
Sul concorso delle norme del Codice della Strada e del Codice dell’Ambiente riguardo ai rifiuti ed alla pulizia delle strade
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 30 agosto 2012
[A] Sui comuni limitrofi a quello interessato dalla realizzazione di un impianto di gestione di rifiuti e sulla loro qualità o meno di soggetto interessato ai fini della partecipazione alla conferenza di servizi indetta ai sensi dell’art. 208 D. L.vo 152/06 ed ai fini della impugnazione degli atti che autorizzano la realizzazione dell’impianto. [B] Sui c.d. impianti di compostaggio. [C] Negli impianti di digestione anaerobica la produzione di biogas non costituisce il prodotto finale, ma solo un prodotto intermedio. [C] Non è possibile ritenere che l’esportazione fuori regione di rifiuti speciali sia libera al punto tale da prescindere da qualsiasi programmazione regionale. [D] La individuazione degli impianti destinati al recupero di rifiuti urbani non pericolosi di provenienza regionale o extraregionale debba avvenire in sede di approvazione del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti. [E] Il compost soffre di una sproporzione esistente tra offerta e domanda. [F] Sulla circostanza che la FORSU, come altri rifiuti biodegradabili, possa qualificarsi come “biomassa”. [G] Sulla normativa applicabile agli impianti che producono energia rinnovabile tramite trattamento di rifiuti biodegradali
T.A.R. Umbria, Sezione I, 25 agosto 2012
[A] Sulla competenza a ricorrere dell’associazione ambientale locale in tema di localizzazione di discariche o comunque di localizzazione di impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. [B] Sulla possibilità o meno da parte del giudice di riconoscere, caso per caso, legittimazione ad impugnare atti amministrativi incidenti sull’ambiente anche ad associazioni a carattere locale. [C] La mera vicinanza di un fondo ad una discarica o ad un impianto di trattamento di rifiuti non legittima di per sé il proprietario frontista ad insorgere avverso il provvedimento od il contegno autorizzativo dell’opera
T.A.R. Veneto, Sezione III, 21 agosto 2012
Sul venir meno dell’art. 33, commi 2 e 3, della legge regionale Veneto 21 gennaio 2000, n. 3, secondo il quale non possono essere conferiti rifiuti speciali da fuori Regione, se esistono discariche più vicine dal luogo di produzione nella stessa Regione e limiti quantitativi in ragione di qualità soggettive dei soggetti conferitori
T.A.R. Lazio Roma, Sezione I Ter, 26 luglio 2012
Sul mero collegamento di un fondo con il territorio sul quale è localizzata una discarica e sulla possibilità o meno che questo sia da solo sufficiente a legittimare il suo proprietario a provocare uti singulus il sindacato di legittimità del provvedimento
T.A.R. Lazio Roma, Sezione I, 3 luglio 2012
La giurisprudenza amministrativa ha chiarito che il nesso di causalità tra la condotta del responsabile e la contaminazione riscontrata deve essere accertato applicando la regola probatoria del "più probabile che non"
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione 27 giugno 2012
Sull’art. 186 del D.Lg. 152/06, che si occupa espressamente delle terre e rocce da scavo
T.A.R. Liguria, Sezione I, 29 giugno 2012
Sulla legittimazione ad impugnare il provvedimento di localizzazione di una discarica o di un impianto industriale ritenuto inquinante
Consiglio di Stato, Sezione V, 28 giugno 2012
[A] L’articolo 196 del D.lgs 152 del 2004 esclude che la realizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti debba avvenire necessariamente ed esclusivamente in aree industriale. [B] Il potere di pianificazione del territorio non può precludere del resto insediamenti industriali in zone a destinazione agricola, salvo che in via eccezionale, quando cioè si sia in presenza di un assetto agricolo di particolare pregio
Avv. Silvano di Rosa. Sistri ed il sistema sanzionatorio
Quando il rimedio può essere peggiore del male. Art. 39, comma 2 bis, del D.lgs 205/2010 a confronto con l'art. 52 del D.L. 83/2012
T.A.R. Campania Salerno, Sezione I, 20 giugno 2012
In materia di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti non sussiste un indiscriminato obbligo di rimozione in capo al proprietario del fondo
T.A.R. Liguria, Sezione I, 23 maggio 2012
Sulla conferenza di servizi prevista per l'approvazione dei progetti di smaltimento e di recupero dei rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione V, 27 aprile 2012
La mera vicinanza di un fondo ad una discarica non legittima per ciò solo ed automaticamente il proprietario frontista ad insorgere avverso il provvedimento autorizzativo dell'opera
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione II, 8 marzo 2012
In materia di inquinamento ambientale l'eventuale mancata recinzione del fondo non costituisce di per sé la prova della colpevolezza del proprietario
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 11 gennaio 2012
Sulla sussistenza o meno di una legittimazione del Comune ad impugnare il provvedimento di approvazione di una discarica da localizzare nel suo territorio
T.A.R. Emilia Romagna Parma, 10 gennaio 2012
L’inibitoria della prosecuzione dell’attività di “recupero rifiuti”, ai sensi dell’art. 216, comma 4, del d.lgs. n. 152 del 2006, può intervenire non solo nel caso di inosservanza delle norme tecniche sulle quantità e i tipi di rifiuti trattati, ma anche nell’ipotesi di contrasto di detta attività con le norme in materia di tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo
T.R.G.A. Trento, 2 novembre 2011
Le cisterne abbandonate, non importa se fuori o sotto terra, sono rifiuti
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 22 giugno 2011
Sull’art. 186, comma 3, del D.Lgs. n. 152 del 2006, secondo il quale ove la produzione di terre e rocce da scavo avvenga nell'ambito della realizzazione di opere soggette a permesso di costruire o a denuncia di inizio di attività, la sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 186, comma 1 nonchè i tempi dell'eventuale deposito che non possono superare un anno, devono essere dimostrati e verificati nell'ambito delle procedure previste per il permesso di costruire o della DIA
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 22 giugno 2011
Sulla possibilità o meno che il committente dei lavori edili ed il direttore dei lavori possano essere ritenuti responsabili a titolo di concorso con l'appaltatore per la raccolta e lo smaltimento abusivi dei rifiuti non pericolosi connessi all'attività edificatoria
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 22 giugno 2011
Per reflui industriali debbono intendersi quelli provenienti da insediamenti latu sensu produttivi, ad esclusione delle acque derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche nonchè delle acque di dilavamento che non siano venute in contatto con sostanze o materiali connessi alle attività produttive
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 22 giugno 2011
Sull'utilizzazione agronomica dei reflui medesimi, al di fuori dei casi o dei limiti consentiti, nel caso di fertirrigazione con effluenti da allevamento
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 17 giugno 2011
[A] La conferenza di servizi di cui all’art. 208 del D.lgs 152 del 2006 è di natura istruttoria e precede la decisione finale sulla realizzabilità dell’impianto, quest’ultima affidata all’esclusiva competenza dell’autorità regionale. [B] Il fatto che l’area di insediamento abbia una determinata destinazione urbanistica non è di per sé circostanza ostativa e non è valida giustificazione per il diniego di approvazione del progetto per la realizzazione e gestione di nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti
T.A.R. Sicilia Palermo, Sezione I, 27 maggio 2011
Sul termine per proporre ricorso avverso il provvedimento comunale di localizzazione di una discarica
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 18 aprile 2011
Sulle caratteristiche che deve possedere il deposito temporaneo di rifiuti ai sensi dell’art. 83, lett. m), del D.lgs 152 del 2006
T.A.R. Toscana, Sezione II, 7 aprile 2011
[A] Sul soggetto al quale compete di ordinare la rimozione dei rifiuti abbandonati, tra il Sindaco ed il dirigente. [B] Sul soggetto competente ad imporre ai soggetti responsabili dell’inquinamento di un sito di provvedere alla messa in sicurezza d’emergenza ed alla bonifica
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II Ter, 18 marzo 2011
[A] Il produttore e il detentore sono investiti di una posizione di garanzia in ordine al corretto smaltimento dei rifiuti. [B] Affinché il produttore originario dei rifiuti non sia ritenuto responsabile non è sufficiente che lo stesso sia munito del formulario controfirmato di cui all’art. 193 del D.lgs 152 del 2006. [C] La verifica ed il controllo del possesso delle necessarie autorizzazioni in capo al destinatario rientra senz’altro tra gli obblighi di diligenza esigibili dal produttore o detentore dei rifiuti. [D] Sul produttore originario dei rifiuti speciale incombe l’onere di verifica di tutti i detentori successivi sino allo smaltitore finale
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione I, 18 febbraio 2011
[A] Sulle carcasse di macchine agricole appoggiate direttamente sul terreno a cielo aperto e senza impermeabilizzazione alcuna. [B] E’ necessaria una autorizzazione per svolgere una attività di accumulo di "beni destinati alla rottamazione" elencati nel catalogo europeo dei rifiuti (CER) quali i veicoli e i pneumatici fuori uso, le batterie e gli accumulatori
T.A.R. Umbria, Sezione I, 10 dicembre 2010
Sul caso di una cava a cielo aperto e sulle acque da dilavamento del piazzale dove avviene la frantumazione, lo stoccaggio, il caricamento ed il trasporto del materiale estrattivo
Corte di Cassazione, Sezione III, 19 ottobre 2010
Secondo la giurisprudenza di questa Corte gli inerti provenienti da demolizioni e costruzioni non sono assimilabili alle terre e rocce da scavo
T.A.R. Calabria Reggio Calabria, 5 luglio 2010
L’Amministrazione nel sanzionare con obbligo di rimozione, recupero e ripristino, l'abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti non può ravvisare una colpa del proprietario nel fatto che lo stesso non abbia recintato il fondo
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 10 giugno 2010
Non sussiste alcuna competenza comunale in materia di disciplina dello spandimento di tali rifiuti in agricoltura, avendo la Regione riservato a sé la materia ed avendola ampiamente e compiutamente disciplinata
T.A.R. Molise, Sezione I, 28 maggio 2010
Sull’ordine di rimozione dei rifiuti rivolto al proprietario del fondo in assenza di adeguata istruttoria e di idonea motivazione circa l’imputabilità soggettiva di una qualche condotta attiva od omissiva
Avv. Silvano Di Rosa. Art. 183 del D.gs 152 del 2006
Prima del deposito temporaneo non c'è mai gestione irregolare dei rifiuti?
T.A.R. Lombardia Brescia, Sezione I, 25 maggio 2010
Sui rifiuti speciali derivanti dall’attività di demolizione, costruzione, nonché sui rifiuti che derivano dalle attività di scavo
T.A.R. Umbria, 4 maggio 2010
Sulla nozione di “sottoprodotti” e sulla loro differenziazione rispetto ai rifiuti, in base al codice dell’ambiente ed alla giurisprudenza comunitaria
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 24 marzo 2010
[A] Nell'attuale sistema normativo, l'obbligo di bonifica dei siti inquinati grava in primo luogo sull'effettivo responsabile dell'inquinamento stesso, che le competenti Autorità amministrative hanno l'obbligo di individuare e ricercare. [B] Le rilevazioni dell’ARPA sui valori di concentrazione limite accettabili per la tipologia di terreni “area agricola a verde pubblico”, devono fare esclusivo riferimento alla destinazione d’uso dei suoli come impressa dall’ente
T.A.R. Toscana, Sezione II, 19 marzo 2010
Sulla responsabilità per il curatore fallimentare relativamente ai rifiuti abbandonati sul terreno della azienda posta in liquidazione
T.A.R. Marche, Sezione I, 30 novembre 2009
[A] La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di leggi regionali che avevano introdotto divieti alla circolazione dei rifiuti speciali. [B] Sulla legittimità del Piano regionale delle Marche che vieta alle sole discariche di I categoria la ricezione di rifiuti speciali provenienti da fuori regione. [C] Sarebbe palesemente irrazionale ammettere che le Regioni debbono, nell’ambito della pianificazione relativa ai rifiuti prodotti nel proprio territorio, limitare la movimentazione dei rifiuti speciali, mentre analoghi limiti non potrebbero essere imposti con riferimento a rifiuti della medesima tipologia di provenienza extra regionale
T.A.R. Veneto, Sezione III, 20 novembre 2009
Sull’ordine di smaltimento dei rifiuti emanato nei confronti del proprietario del fondo colpevole di comportamento omissivo specificamente e causalmente correlato, in funzione agevolatrice, alla realizzazione della condotta vietata
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 2 giugno 2009
[A] Sull’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati ex art. 192 del D.lgs 3 aprile 2006 n. 192 e sull’obbligo di instaurazione del contraddittorio con i soggetti interessati. [B] Sull’organo competente ad adottare ordinanze di rimozione di rifiuti. [C] Sulla responsabilità dolosa o colposa che deve gravare sul proprietario dell’area affinché questo possa essere colpito da un’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati
T.A.R. Toscana, Sezione II, 24 agosto 2009
E’ illegittimo il provvedimento con il quale il Comune indiscriminatamente ordina al proprietario di procedere "alla rimozione, all'avvio al recupero o allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino della stato dei luoghi"
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 28 luglio 2009
Sul provvedimento con il quale la regione ha respinto la richiesta di nuova autorizzazione alla raccolta ed al trattamento di veicoli fuori uso in attuazione della normativa introdotta dal D.lgs. 209 del 24 giugno 2003, ritenendo che il centro ricade in un’area urbanistica che vieta la localizzazione di tale tipologia di impianti
Corte di Cassazione, Sezione III Penale, 14 maggio 2009
Sulla sentenza Tresolat di questa Corte che ha delineato i casi in cui la gestione dei rifiuti costituisce reato
Consiglio di Stato, Sezione V, 12 giugno 2009
Sull’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati ex art. 192, d.lgs. n. 152 del 2006, sull’organo competente ad emetterla e sul rapporto con le ordinanze contingibili e urgenti ex. art. 54 del TUEL
T.A.R. Marche, Sezione I, 8 giugno 2009
Sugli strumenti di tutela avverso i provvedimenti con cui le Amministrazioni autorizzano la realizzazione di un nuovo impianto di smaltimento o di recupero dei rifiuti
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 24 aprile 2009
Sulla legittimazione all'impugnazione del provvedimento di localizzazione di una discarica da parte dei Comuni nel cui territorio l'impianto dovrebbe essere collocato
Corte di Cassazione, Sezione I Penale, 23 luglio 2008
L'abbandono di rifiuti da parte di titolari di imprese, anche se occasionale, integra in ogni caso la fattispecie costituente reato di cui al citato art. 256, comma 2, del D.lgs n. 152 del 2006
Consiglio di Stato, Sezione V, 18 luglio 2008
Il proprietario dell’area è tenuto a provvedere allo smaltimento dei rifiuti solo a condizione che ne sia dimostrata almeno la corresponsabilità con gli autori dell'illecito abbandono di rifiuti
Corte di Cassazione, Sezione III, 14 gennaio 2008
Lo scarico di liquami derivante dalla molitura delle olive necessitava dell'autorizzazione della competente autorità in difetto della quale si configura il reato ex art. 59, primo comma, D.L.vo 152/1999
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 26 maggio 2008
[A] Sulla legittimazione a ricorre delle associazioni ambientalistiche, delle loro articolazioni territoriali, dei comitati locali e dei singoli privati avverso il provvedimento di localizzazione di una discarica. [B] Sulla legittimità o meno della legge regionale Piemonte 2002 n. 24 che attribuisce alle Province, anziché alla Regione, la competenza al rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione di impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti
T.A.R. Liguria, Sezione I, 26 maggio 2008
[A] Sulla c.d. “class action”, come concepita ed introdotta dalla legge finanziaria 2008 nell’ordinamento statale e sulla sua operatività o meno per la tutela di danni da disastri ambientali c.d. “mass tort” di scaturigine d’oltreoceano. [B] Sulla necessità o meno di invitare alla “conferenza di servizi” i comuni confinanti con quello entro la cui circoscrizione sia stato individuato il sito di localizzazione della discarica
T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sezione I, 26 maggio 2008
Il proprietario non responsabile dell’inquinamento della propria area può essere tenuto a rimborsare le spese sostenute dalla P.A., nel limite del valore di mercato del sito, a seguito degli interventi eseguiti d’ufficio per il risanamento del sito
Corte dei Conti, Sezione Toscana, 9 aprile 2008
E’ soggetto a responsabilità erariale, per l'inerzia nel prestare acquiescenza nei confronti dell'attività di gestione di una discarica abusiva, il Presidente di Quartiere che non abbia richiamato i competenti Uffici al fine di un pronto intervento di sgombero
T.A.R. Valle D’Aosta, 16 aprile 2008
Sul regime giuridico delle “terre e rocce da scavo” ai sensi del D.lgs 152 del 2006
Corte Cassazione, Sezione III Penale, 20 marzo 2008
Sulla configurabilità o meno del reato di cui al D.Lgs. n. 152 del 2006, art. 256, comma 1, lett. a), laddove tramite un impianto produttivo venga effettuato il recupero dei rifiuti provenienti dall'attività edilizia
Corte Costituzionale, 10 marzo 2008
E’ illegittimo l'art. 7, comma 1, lettera b), della legge Provincia autonoma di Bolzano 26 maggio 2006, n. 4 “La gestione dei rifiuti e la tutela del suolo”, laddove sottrae alla nozione di rifiuto comunitaria le “terre e rocce da scavo” mediante una presunzione di ordine generale
T.A.R. Sicilia Catania, Sezione I, 24 gennaio 2008
Sulla violazione dei divieti di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, sulla giurisprudenza che ritiene che l’evento non possa essere imputato in capo al proprietario dell’area e sulla giurisprudenza contraria
T.A.R. Calabria, Sezione Reggio Calabria, 11 giugno 2007
Sull’articolo 12 del D.P.R. n. 915/82 e sulla legittimità o meno di un’ordinanza sindacale che preveda la possibilità di occupare ed avvalersi di terreni privati, diversi da quelli ordinariamente funzionanti come discariche
Consiglio di Stato, Sezione V, 14 giugno 2007
Sulla legittimazione a ricorrere, avverso atti finalizzati alla realizzazione di una discarica, da parte dei comitati di cittadini
Consiglio di Stato, Sezione V, 23 aprile 2007
Sulla legittimazione o meno di un comitato di cittadini, caratterizzato da una forma associativa temporanea, a ricorrere avverso gli atti di localizzazione di impianti per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti
Consiglio di Stato, Sezione V, 21 novembre 2006
Sull’autorizzazione a realizzare nuovi impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti, attribuita alla Giunta regionale dall’art. 27 del D.Lgs. n. 22/1997, e sulla possibilità di assegnare tali competenze ai dirigenti regionali
Consiglio di Stato, Sezione V, 2 ottobre 2006
Sulla legittimazione all’impugnazione del provvedimento di localizzazione di una discarica di rifiuti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione V, gennaio 2006, n. 84
L’ordine di smaltimento di rifiuti abbandonati non può essere indiscriminatamente rivolto al proprietario
Consiglio di Stato, Sezione V, 16 novembre 2005, n. 6406
L'ordinanza con la quale si impone la bonifica può essere legittimamente indirizzata al proprietario dell'area
Lo scarico abusivo ed il proprietario dell'area
Avv. Silvano Di Rosa - "Per il decreto Ronchi non è un reato essere proprietario di un terreno" - Nota a Consiglio di Stato, Sez. V, 16 novembre 2005, n. 6406
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 22 ottobre 2005, n. 3265
La realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti ai sensi del D.lgs 22/97 non può prescindere dalla conformità urbanistica delle opere
Consiglio di Stato, Sezione IV, 9 agosto 2005, n. 4224
Sui poteri del sindaco nei confronti del proprietario dell’area, qualora sia necessario provvedere con urgenza allo smaltimento di rifiuti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, maggio 2005, n. 5318
La responsabilità del proprietario postula una imputabilità allo stesso “a titolo di dolo o colpa” dei fatti di abbandono e/o di deposito incontrollato di rifiuti
T.A.R. Lazio, Sezione Latina, 12 marzo 2005, n. 304
Sulla responsabilità del cureatore fallimentare per i rifiuti abbandonati sul terreno della azienda posta in liquidazione
Consiglio di Stato, Sezione V, 8 marzo 2005, n. 935
Sull’illegittimità dell’ordinanza sindacale con la quale si intima al proprietario lo smaltimento dei rifiuti insistenti sull’area di sua proprietà senza fornire adeguata motivazione in merito a responsabilità per dolo o colpa