In merito alla applicabilità dell'istituto dell'indebito oggettivo in materia di convenzione urbanistiche ed alla possibilità da parte della P.A. di esigere l'adempimento degli obblighi patrimoniali anche in assenza di edificazione privata.
[A] In ordine all'organo competente per legge alla adozione dei provvediemnti di risoluzione delle convenzioni urbanistiche stipulate con privati (sia in ambito p.i.p. che generali). [B] Sulla incidenza di eventuali previsioni convenzionali sulla competenza legislativamente stabilita in materia di risoluzione.
L’assenza del collaudo da parte del Comune delle opere di urbanizzazione primaria nell’ambito di una convenzione urbanistica rappresenta un ostacolo al trasferimento coattivo delle aree in capo all’Ente territoriale ai sensi dell’art. 2932 c.c.?
[A] Sugli step che il Comune deve seguire nell’ambito delle Convenzioni urbanistiche per giungere alla presa in carico delle opere di urbanizzazione. [B] Un’opera di urbanizzazione può considerarsi conforme alle previsioni di lottizzazione (e dunque collaudabile e acquisibile) ancorché risulti non in linea con previsioni introdotte successivamente rispetto agli atti della lottizzazione? [C] Sulla necessità che il Comune eviti posizioni formalistiche in favore di un approccio volto all’individuazione di soluzioni praticabili in tempi accettabili.
[A] Sulla durata dei piani attuativi assistiti da convenzione urbanistica. [B] Sulla possibilità di configurare una posizione di legittimo affidamento con riferimento alle scelte pianificatorie successive alla scadenza del piano attuativo.
L’art. 72 della Legge fallimentare, che attribuisce al curatore il potere di liberare il fallimento da eventuali vincoli contrattuali in atto attraverso lo scioglimento del contratto, trova applicazione nei confronti delle convenzioni urbanistiche?
Sulla legittimità della previsione all’interno di una Convenzione urbanistica di subordinare il rilascio del certificato di agibilità di un immobile alla cessione delle opere di urbanizzazione.
Sulla possibilità di inserire una clausola penale all’interno di una Convenzione urbanistica e sul potere del Giudice di ridurne eventualmente l’ammontare ex art. 1384 c.c.
[A] La proroga ex art. 30, comma 3bis del D.L. 69 del2013 si applica anche ai Piani di Edilizia Economica Popolare (PEEP)? [B] In merito alla portata della efficacia ultrattiva dei piani particolareggiati scaduti ai sensi dell'art. 17, comma 1 della Legge 1150/1942 che limita le possibilità di edificazione ulteriore all'avvenuto completamento delle opere di urbanizzazione.
[A] Sulla prescrizione degli obblighi derivanti dalle Convenzioni urbanistiche. [B] Sulla prescrizione dell’obbligo di trasferimento delle opere di urbanizzazione e delle aree, quale negozio traslativo di esecuzione che trova il proprio fondamento causale nella convenzione urbanistica.
[A] Sulla giurisdizione esclusiva del Giudice Amministrativo per le controversie riguardanti l’esatta esecuzione di obblighi nascenti da una convenzione di lottizzazione, tra cui anche le azioni ex art. 2932 c.c.. [B] Se una volta scaduti i termini di validità della convenzione urbanistica l’esercizio di ogni azione legale per l’adempimento delle obbligazioni ivi contenute si prescriva se non esercitato entro il successivo termine di dieci anni.
Se possa ritenersi che il trasferimento delle opere di urbanizzazione alla mano pubblica, in forza di una Convenzione urbanistica, avvenga con effetto immediato conseguente alla loro realizzazione ed anche a prescindere dal compimento di qualsiasi formalità.
Se la scadenza del termine decennale di un piano edilizio attuativo, oltre a determinare la sopravvenuta inefficacia delle disposizioni ablatorie, incida anche sulla zonizzazione delle aree impressa dal P.R.G.
In merito alla facoltà per la P.A. di valutare l'affidabilità e serietà della compagnia assicuratrice che ha rilasciato polizza fideiussoria a garanzia degli impegni assunti con convenzione urbanistica, esecutiva di un Piano di edilizia economica popolare (sulla polizza assicurativa rumena)
In caso di Convenzione urbanistica, il pagamento degli oneri concessori a carico della ditta lottizzante è dovuto anche qualora non sia poi realizzato il progetto edificatorio per il quale il privato ha effettuato il pagamento di cui chiede la restituzione?
Il meccanismo del silenzio assenso prescritto dall'art. 20, comma 8 del D.p.r. 380/2001 nell'ambito del procedimento di rilascio del permesso di costruire è applicabile anche al permesso di costruire convenzionato ex art. 28 bis ?
Da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per l’ultimazione dell’esecuzione delle opere di urbanizzazione nell’ambito di una convenzione di lottizzazione?
Sulla competenza in merito ad una proroga afferente i termini per la realizzazione delle opere di urbanizzazione nell’ambito di una Convenzione urbanistica.
[A] È ammissibile il rifiuto della concessione edilizia da parte del Comune, nonostante la stipula di una convenzione urbanistica, nel caso in cui tale rifiuto derivi dall’esercizio del potere autoritativo di revoca dell’approvazione del piano, o di modifica dello strumento urbanistico primario? [B] Se la natura “artificiale” del bosco escluda la tutela accordata dal D.Lgs. 42/2004. [C] Se, ai fini paesaggistici, la nozione di bosco o territorio boschivo debba intendersi in senso normativo e non naturalistico.
Sui presupposti di applicabilità dell’art. 879, comma 2, c.c. in merito all’esenzione del proprietario confinante dall’obbligo di osservare le distanze legali delle costruzioni dalle vie pubbliche.
Sulla non applicabilità dell'istituto della prescrizione ex art. 2934 c.c. agli obblighi di cessione scaturenti da una convenzione di lottizzazione (con ammissione circa la non sussistenza di orientamenti giurispurdenziali unanimi sul punto).
In ordine alla natura straordinaria dell'istituto dello scomputo degli oneri di urbanizzazione di cui all' art. 16, comma 2 D.p.r. 380/2001 richiedente la stipula, se non di un una vera e propria convenzione, quantomeno di una previa intesa con la pubblica amministrazione.
Il presente contributo prende in esame le caratteristiche, soprattutto sotto il profilo dell’escussione, che dovrebbero essere richieste con riferimento alle Garanzie finanziarie per l’adempimento degli obblighi derivanti dalle Convenzioni urbanistiche.
[A] Quando si configura la lottizzazione abusiva “mista”?
[B] Sulla necessaria valutazione, ai fini della lottizzazione abusiva di cui all’art. 30 del DPR 380/2001, del complesso delle attività materiali/negoziali in concreto poste in essere.
[A] Sulla natura propter rem delle obbligazioni scaturenti da Convenzione urbanistica, una volta trascritta.
[B] In ordine alla natura ultrattiva ed imprescrittibile dell'obbligo di cessione gratuita previsto da una convenzione di lottizzazione e sugli effetti limitati alla mera disciplina urbanistica della scadenza del piano attuativo.
[C] In ordine al rapporto tra obbligazioni propter rem scaturenti da Convenzione e le vicende circolatorie dei beni oggetto di cessione gratuita che restano assoggettate alla disciplina civilistica ed alle regole sulla trascrizione.
Sulla domanda di trasferimento coattivo ex art. 2932 c.c. della proprietà dell’area in favore del Comune onde consentire a quest’ultimo di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione previste in Convenzione urbanistica.
Sulle caratteristiche necessarie affinché una Garanzia finanziaria rilasciata ad un Ente pubblico per l’adempimento degli obblighi derivanti da una Convenzione urbanistica si configuri come un contratto autonomo di garanzia.
Sulla natura di termine essenziale della clausola contenuta nel POC con le quali l’amministrazione comunale si riserva di esercitare i poteri pianificatori in ipotesi di mancato adempimento del termine prescritto per la stipula di convenzione urbanistica.
Gli obblighi di acquisizione e cessione gratuita delle aree derivanti da convenzione urbanistica sono soggetti agli ordinari termini di prescrizione decennale?
Sul carattere disponibile, e pertanto soggetto a prescrizione, delle obbligazioni nascenti da impegni convenzionali alla realizzazione di opere di urbanizzazione ed anche al relativo trasferimento.
Ancora sul termine di prescrizione decennale delle obbligazioni nascenti dalle convenzioni urbanistiche (comprensive anche della cessione delle aree) e sulla individuazione del dies a quo.
In ordine alla natura imprescrittibile degli obblighi di cessione derivanti da convenzione urbanistica, in quanto atto endoprocedimentale connesso al rilascio della concessione edilizia.
In ordine alla prescrizione decennale dei diritti previsti da convenzione urbanistica, e decorrenti dalla scadenza del termine prescritto per l'ultimazione delle opere.
[A] L’esatta corrispondenza delle opere di urbanizzazione realizzate alle previsioni della convenzione di lottizzazione, ai fini del collaudo positivo, può subire dei mutamenti solo in base a modifiche espressamente autorizzate o imposte dalla stessa amministrazione comunale in sede di apposita variante al piano di lottizzazione?
[B] Se la scadenza della convenzione di lottizzazione riguardi l’efficacia del regime urbanistico introdotto dalla convenzione e non anche gli effetti obbligatori che la stessa convenzione va a produrre tra le parti?
[A] A partire da quale data trova applicazione la proroga delle convenzioni di lottizzazione, di cui all'art. 30, comma 3 bis, del D.L. n. 69/2013? [B] Sulla possibilità di prorogare una convenzione già scaduta.
Sulla natura della convenzione urbanistica non di atto negoziale autonomo ma di atto intermedio del procedimento amministrativo volto al conseguimento del titolo edilizio e pertanto con efficacia sospensivamente condizionata al suo rilascio.
Sulla giurisdizione in materia di controversie concernenti l’escussione di polizza fideiussoria concessa a garanzia di somme dovute per oneri di urbanizzazione nell’ambito di una convenzione di lottizzazione.
Sull’ammissibilità dell’azione ex art. 2932 c.c. di esecuzione in forma specifica dell’obbligo di trasferire la proprietà di aree in capo ad una P.A. da parte del privato che sia a tanto obbligato in base alla sottoscrizione di una convenzione urbanistica.
[A] In ordine al dies a quo dei termini di prescrizione del credito connesso alla realizzazione delle opere di urbanizzazione nell’ambito di un Piano di lottizzazione convenzionato.
Quando sorge l’obbligo di pagamento del contributo di costruzione? In caso di convenzione urbanistica, gli obblighi di contribuzione non sono correlati al rilascio dei titoli edilizi?
[A] Se il termine decennale di decadenza del piano di lottizzazione stabilito dall’art. 17 della L. 765 del 1967 si applichi sia alle disposizioni a contenuto espropriativo sia alle prescrizioni urbanistiche del piano.
[B] Se il termine di efficacia del piano di lottizzazione decorra dalla data della deliberazione con la quale il Consiglio comunale approva il piano o dalla data di stipula e sottoscrizione della convenzione di lottizzazione.
Sulla scadenza dei piani attuativi delle convenzioni e se, ove non venga rinnovata la convenzione, possano essere adottate nuove scelte pianificatorie.
Se in sede pianificatoria, le uniche “evenienze generatrici di affidamento qualificato” si configurino in caso di convenzioni di lottizzazione, di accordi di diritto privato intercorsi tra Comune e proprietari, di giudicati di annullamento di dinieghi di concessioni edilizie o di silenzio-rifiuto su domanda di concessione.
Se la realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione, con le modalità e le garanzie stabilite dal Comune, consenta al privato titolare del permesso, di accedere allo scomputo totale o parziale della voce del contributo di costruzione corrispondente agli oneri di urbanizzazione e anche allo scomputo della voce relativa al costo di costruzione.
Se la realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione consenta al privato titolare del permesso di costruire di accedere allo scomputo della voce relativa al costo di costruzione.
In caso di mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione e delle cessioni di aree a standard correlate ad un intervento edilizio oggetto di convenzione urbanistica, l’Amministrazione è tenuta a restituire quanto versato a titolo di contributo di costruzione?
[A] Se sia proponibile da parte del privato, dinnanzi al Giudice amministrativo, l’azione civilistica di risoluzione di una convenzione urbanistica per impossibilità sopravvenuta ex artt. 1256 e 1463 c.c.
[B] Sulle caratteristiche che contraddistinguono in generale l’impossibilità sopravvenuta della prestazione per causa non imputabile al debitore.
Sull’applicabilità del recesso previsto dall’art. 72 della Legge fallimentare alle convenzioni urbanistiche e sulla sua interferenza con l’art. 11 della L. 241 del 1990.
L’Amministrazione soggiace ad una responsabilità per lesione dell’affidamento alla stipula della convenzione urbanistica, nota anche come “Vertrauenshaftung”, derivante da una condotta non conforme ai generali doveri di correttezza?
Nell’ambito delle convenzioni urbanistiche, le opere di urbanizzazione primaria possono essere considerate pubbliche anche prima della loro presa in carico da parte del Comune, ai sensi dell’art. 28 della Legge 1150 del 1942?
[A] Sulla legittimità delle prestazioni corrispettive aggiuntive contenute nelle convenzioni urbanistiche. [B] Il mero silenzio relativo ad informazioni di cui si impone la comunicazione secondo il canone di buona fede precontrattuale ex articolo 1337 c.c. è sufficiente per configurare il dolo omissivo a carico dell'Amministrazione?
Nell'ambito delle convenzioni urbanistiche, come nei rapporti tra privati, grava sul debitore l'onere di dimostrare il corretto adempimento dell'obbligazione di cui è chiesta l'esecuzione?
Le controversie riguardanti l'esatta esecuzione degli obblighi nascenti da una convenzione di lottizzazione appartengono alla giurisdizione del giudice amministrativo anche nel caso in cui al società lottizzante si trovi in stato di fallimento?
Nell’ambito delle convenzioni urbanistiche le prestazioni da adempiere da parte dell’amministrazione comunale e del privato intestatario del titolo edilizio sono tra loro in posizione sinallagmatica?
La fideiussione – pur se prestata senza limiti di tempo e quindi sottratta al termine di decadenza previsto dall’art.1957 c.c. – viene comunque meno in virtù del decorso del termine di prescrizione ordinario di dieci anni ex art. 2946 c.c., decorrente dal momento in cui la garanzia poteva essere fatta valere, nonché in virtù dell’eventuale estinzione dell’obbligazione principale alla quale era accessoria?
È corretto sostenere che per le opere di urbanizzazione esista una presunzione iuris et de iure di proprietà pubblica e che, quindi, debbano essere ricondotte al regime di protezione del patrimonio indisponibile fin dalla loro costruzione, indipendentemente dal passaggio della proprietà delle stesse alla mano pubblica?
La disciplina dell'inadempimento degli obblighi che le parti delle convenzioni urbanistiche abbiano assunto può dirsi governata dalle regole del codice civile in materia di obbligazioni e contratti?
L’Amministrazione, nell’ambito delle convenzioni urbanistiche, è tenuta ad eseguire le opere di urbanizzazione anche nel caso di mancato pagamento del contributo di costruzione?
Quali sono le conseguenze legate alla decorrenza del termine stabilito per l’esecuzione del piano particolareggiato in relazione [A] alla costruzione di nuovi edifici, nonché [B] in relazione all’obbligo dei lottizzanti assunto con la convenzione?
L’attuazione degli obblighi di realizzazione delle opere pubbliche previsti da una convenzione urbanistica possono essere chiesti anche da chi risieda nelle suddette aree, senza essere stato parte della convenzione?
La norma di cui all’art. 30, comma 3 bis del D.L. 69/2013, convertito in legge 98 del 2013 può essere applicata di fuori dei casi in cui i lavori sono stati sospesi a cagione di crisi economiche della impresa edilizia?
Il privato proponente un piano attuativo, nell’esercizio della propria autonomia negoziale, può assumere in sede di convenzione urbanistica obblighi, di fare e/o di dare, ulteriori ed eccedenti rispetto a quelli discendenti dalla legge?
Le controversie riguardanti l'esatta esecuzione di obblighi nascenti da una convenzione di lottizzazione, nonché la risoluzione di una convenzione urbanistica rimangono attratte alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo quand’anche la società lottizzante al momento della proposizione della domanda si trovi in stato di fallimento?
Il Comune, nell’ambito di una convenzione urbanistica, al ricorrere di quali condizioni può sottrarsi all’obbligo di eseguire il collaudo delle opere di urbanizzazione realizzate?
L’impiego, nell’ambito delle convenzioni urbanistiche, dell’espressione “entro e non oltre” è sufficiente per qualificare come essenziale il termine stabilito dalle parti per la realizzazione delle opere?
In merito alla utilizzabilità del rimedio previsto dall’art. 2932 c.c. per dare attuazione forzata agli obblighi contenuti nelle convenzioni urbanistiche.
Quali sono i soggetti che devono adempiere le obbligazioni derivanti da una convenzione urbanistica? Le banche finanziatrici proprietarie delle aree nell'ambito di una operazione di lease back rispondono per l'adempimento della convenzione urbanistica
Gli acquirenti degli immobili realizzati in esecuzione di una convenzione di lottizzazione sono obbligati in solido alla esecuzione delle opere di urbanizzazione?
Il decorso del termine decennale di efficacia delle convenzioni di lottizzazione è annoverabile tra le cause estintive dell’obbligo del privato di adempiere alle obbligazioni in esse contenute?
Nelle convenzioni urbanistiche sono legittime quelle clausole che, relativamente alla determinazione degli oneri di urbanizzazione, garantiscono l’applicabilità delle tabelle vigenti al momento della stipulazione della convenzione escludendo l’applicazione di quelle in vigore al momento del rilascio del permesso di costruire?
Qual è il momento a partire dal quale decorre il termine decennale di prescrizione per ottenere il rimborso di quanto versato a titolo di oneri di urbanizzazione per opere mai iniziate?
Nel caso di interventi realizzati in esecuzione di convenzioni di lottizzazione (con scomputo degli oneri di urbanizzazione) la proprietà dei beni spetta all’Amministrazione fin dal momento della loro costruzione?
Nell’ambito delle convenzioni urbanistiche, l’obbligo di cessione gratuita al Comune delle aree necessarie per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria può considerarsi soggetto a prescrizione?
Sul difficile inquadramento della natura delle convenzioni urbanistiche: a queste ultime può ritenersi applicabile l’art. 72 della legge fallimentare che attribuisce al curatore il potere di liberare il fallimento da eventuali vincoli contrattuali in atto attraverso lo scioglimento del contratto?
Cosa accade al giudizio quando, o con la chiamata del terzo in garanzia davanti al giudice ordinario o con il ricorso incidentale davanti al giudice amministrativo si estende il giudizio alle amministrazioni che hanno sottoscritto la convenzione urbanistica o sono intervenute nell’esecuzione della stessa adottando provvedimenti amministrativi?
Cosa accade allorché si verifichi il fallimento dell’impresa concessionaria che avrebbe dovuto dare attuazione al programma di edilizia economica-popolare? Sorge, in questi casi, in capo all’Amministrazione comunale l'obbligo di adottare il relativo provvedimento di decadenza?
Può ritenersi legittima la convenzione urbanistica che preveda che “il soggetto attuatore/titolare dei permessi di costruire dovrà versare al Comune, in base alle disposizioni vigenti in materia la momento del rilascio del permesso di costruire gli oneri di urbanizzazione ed il costo di costruzione”, così espressamente statuendo la regola secondo cui gli oneri non possono essere oggetto di scomputo, ma devono essere versati a termini di legge?
Il privato proponente un piano attuativo, nell'esercizio della propria autonomia negoziale, può volontariamente assumere con la convenzione urbanistica obblighi ulteriori a quelli di legge?
Le amministrazioni comunali possono imporre ai privati che intendano dare esecuzione alle previsioni di piano l’obbligo di corrispondere somme aggiuntive rispetto a quanto da essi dovuto a titolo di contributo di costruzione ai sensi dell'art. 16 del D.P.R. n. 380/2001?
La scadenza della convenzione urbanistica pregiudica la potestà dell’Amministrazione di riconsiderare il fabbisogno di opere di urbanizzazione e di dare applicazione agli eventuali nuovi importi stabiliti per la quantificazione del contributo concessorio?
Sull'esercizio in forma contrattata dei poteri autoritativi di controllo dell'attività edilizia: la pubblica amministrazione, dopo aver approvato un piano di lottizzazione, ma prima della stipulazione della relativa convenzione può legittimamente rivedere le proprie determinazioni pianificatorie sulla medesima area? Da ciò deriva un danno risarcibile in capo al privato?
L'obbligazione di provvedere alla realizzazione delle opere di urbanizzazione assunta da colui che stipula una convenzione edilizia può essere qualificata come obbligazione propter rem?
Può l’amministrazione prevedere, a tutela dell’interesse pubblico perseguito per il tramite degli accordi afferenti all’edilizia residenziale pubblica, “penali”, riconducibili all’art. 1382 c.c.? In questi casi la penale assolve il ruolo di “rafforzamento” del vincolo contrattuale e dunque della garanzia di corretto adempimento delle obbligazioni assunte, ovvero quello di tutela del raggiungimento dell’interesse pubblico perseguito?
Sulle convenzioni urbanistiche in generale ed in particolare sull'esperibilità di un’azione volta ad ottenere una pronuncia costitutiva ai sensi dell’art. 2932 cod. civ. per l'adempimento coattivo dell'obbligo di cessione di aree assunto dalla controparte privata in seno ad una convenzione di lottizzazione.
Sulla cosiddetta urbanistica concordata: l'individuazione di una specifica variante può prescindere dalla univoca deliberazione del Consiglio Comunale?
I debiti del lottizzante possono essere qualificati in termini di obligatio propter rem? L'obbligazione inerente alla realizzazione delle opere previste dalla convenzione urbanistica può essere posta esclusivamente in capo all’acquirente delle aree con liberazione dei precedenti proprietari che avevano sottoscritto la convenzione?
[A] Che natura ha la convenzione diretta all’esecuzione di un piano particolareggiato di iniziativa privata? [B] Sull’ammissibilità o meno dell’azione ex art. 2932 cod. civ. in relazione alla violazione di obblighi a contrarre previsti da convenzioni urbanistiche e accordi.
Le fattispecie in cui la convenzione di lottizzazione preveda obblighi di esecuzione e di cessione delle opere possono essere ricondotte alla figura tipica dell’appalto?
Sulla natura delle convenzioni urbanistiche: a queste ultime sono applicabili i principi del codice civile in materia di obbligazioni e contratti? Il riequilibrio delle previsioni della convenzione accessoria, necessario al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni normative sopravvenute, può avvenire sulla base di un intervento unilaterale e autoritativo dell’Amministrazione?
Al mancato adempimento da parte del privato delle obbligazioni assunte con la convenzione di lottizzazione può essere soggetto al rimedio previsto dall’art. 2932 c.c.?
Precisazioni sulla convenzione urbanistica: il privato proponente un piano attuativo può assumere obblighi di fare e/o di dare ulteriori ed eccedenti rispetto a quelli discendenti dalla legge?
Sulle convenzioni urbanistiche: in assenza di un accordo con l’Amministrazione, il privato può vantare un diritto soggettivo all’ammissione allo scomputo dagli oneri di urbanizzazione?
Il limite temporale specificatamente stabilito dagli artt. 16, comma 5, e 17 della l. n. 1150/1942 per i piani particolareggiati è suscettibile di deroga per accordo tra le parti?
Nelle zone di completamento devono ritenersi presenti per definizione tutte le infrastrutture di urbanizzazione primaria necessarie? Può ritenersi legittima una situazione in cui il valore delle opere di urbanizzazione necessarie per il completamento del lotto sia di gran lunga superiore a quello degli oneri di urbanizzazione e non possa, pertanto, essere coperto dal relativo scomputo?
In quali casi i provvedimenti di adozione o approvazione di varianti di un piano regolatore richiedono una specifica motivazione? Tra queste ipotesi può rientrare anche la stipula di una convenzione di lottizzazione?
[A] Il disposto dell’art. 31 della L. 1150 del 1942 è applicabile ai soli interventi ricadenti in zona di espansione ovvero anche in quelle di completamento? [B] Può considerarsi legittima la situazione in cui il valore delle opere di urbanizzazione necessarie per il completamento del lotto sia di gran lunga superiore a quello degli oneri di urbanizzazione?
Sul ricorso proposto in forma collettiva per la risoluzione per inadempimento contrattuale di una Convenzione urbanistica attuativa del piano particolareggiato
Sull’art. 30, comma 3-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69: che rilevanza assume, ai fini dell’applicazione della predetta norma, la distinzione tra termini della convenzione urbanistica scaduti e non ancora scaduti?
Sull’ammissibilità del ricorso avverso il silenzio avente come presupposto una convenzione di urbanizzazione a cui il Comune si era auto vincolato, ma rimasta inosservata in primo luogo da parte della società lottizzante
La scadenza del termine non superiore ai dieci anni che la convenzione di lottizzazione deve assegnare per l'ultimazione dell'esecuzione delle opere di urbanizzazione fa venire meno la relativa obbligazione? La messa a disposizione del fondo, successivamente seguita dall’apposizione di recinzioni e barriere (volte ad impedire l’accesso) può configurare una rinuncia tacita ex art. 2937 c.c. alla prescrizione o comunque l’interruzione per effetto del riconoscimento dell’altrui diritto ex art. 2944 c.c.?
Sulla ammissibilità, o meno, nel processo amministrativo dell'azione volta a conseguire una pronuncia costitutiva ai sensi dell'art. 2932 c.c. al fine di ottenere l'esecuzione di una convenzione di lottizzazione
[A] Sulla natura delle convenzioni urbanistiche e sulla compatibilità o meno di queste ultime con la responsabilità dell’ente ex art. 1218 cod. civ. [B] Sull'unitarietà della struttura e dell'attività gestionale delle residenze turistico-alberghiere: la Convenzione urbanistica che vieta “la gestione e/o cessione separata di parte delle aree del fabbricato” di una struttura turistico-ricettiva deve considerarsi nulla in parte qua?
È possibile qualificare come oggetto di un arricchimento senza causa dell’Amministrazione quelle opere di urbanizzazione previste da una convenzione urbanistica stipulata nell’ambito di una lottizzazione rispetto alla quale il sopravvenire di un vincolo idrogeologico abbia determinato “la difficoltà - o addirittura l'impossibilità - per l'operatore di trovare compratori per gli immobili da realizzare nell'ambito del piano attuativo?
[A] Sulla ammissibilità o meno del ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo (ATP), e della consulenza tecnica preventiva a fini conciliativi, di cui agli artt. 696 e 696bis c.p.c. nell'ambito della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. [B] Sulla ammissibilità o meno degli strumenti di cui agli artt. 696 e 696bis c.p.c. al fine di valutare la consistenza ed il valore delle opere di urbanizzazione che non sono state realizzate dal lottizzante
Sul riconoscimento del diritto di cui all’art. 2944 c.c. o della rinuncia alla prescrizione di cui all’art. 2937 c.c. nei confronti della P.A.: che rilevanza assume il fatto che l’impegno ad adempiere l’obbligazione di cedere gratuitamente all’amministrazione dei posti auto sia stato manifestato nell’ambito di un contratto al quale la medesima P.A. è rimasta estranea?
Le convenzioni urbanistiche possono essere qualificate come accordi tra privati e amministrazione di cui all’articolo 11 della legge n. 241 del 1990? Il Comune può incidere unilateralmente sulle singole previsioni della convenzione urbanistica?
[A] A quale giurisdizione è devoluta la cognizione dell’atto con cui l’amministrazione decide di escutere una polizza fideiussoria concessa a garanzia degli obblighi convenzionali, pattuita in sede di convenzione di lottizzazione? [B] Sull’interpretazione dell’art. 30, c. 3 bis, d.l. n. 69/2013: il riferimento alle convenzioni e agli accordi stipulati sino al 31 dicembre 2012 deve intendersi come comprensivo dei soli accordi sottoscritti entro tale data, ovvero, può essere esteso anche alle bozze di convenzione approvate dall’amministrazione comunale, ma non seguite dalla formale stipulazione tra le parti, ed ai testi convenzionali parimenti deliberati dall’organo consiliare, ma seguiti da convenzioni stipulate oltre il termine ultimo fissato dal legislatore?
L'atto d'obbligo che nasce dalla convenzione stipulata tra un Comune ed un privato costruttore con la quale questi (al fine di conseguire il rilascio di una concessione o di una licenza edilizia) si sia obbligato ad un facere o a determinati adempimenti nei confronti dell'ente pubblico, può essere sussunto nella previsione della L. Fall., art. 72, applicabile in linea generale ai soli ai rapporti di scambio?
La posizione del Comune nei confronti dei terzi si traduce nel dovere di provvedere all’esercizio dei diritti e poteri derivanti dalla convenzione urbanistica finalizzati all’adempimento degli obblighi contrattuali, anche in via coattiva, ovvero all’esercizio delle garanzie fideiussorie previste e delle pretese risarcitorie per gli inadempimenti accertati
Sulle possibili azioni a tutela delle imprese affidatarie della realizzazione delle opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione a seguito di procedura di gara espletata dal titolare del permesso di costruire, per il caso in cui non venga loro corrisposto il pagamento dei crediti maturati a seguito dell’esecuzione del contratto: considerazioni dell’ A.N.A.C.
Sulla mancata stipula della convenzione urbanistica del Piano Particolareggiato: le prescrizioni suggerite dalla Commissione VIA incidono sulla fase di programmazione dell'intervento urbanistico o sulla progettazione esecutiva delle singole opere? Quale è la sede naturale per il recepimento delle prescrizioni di valenza e rilevanza urbanistica stabilite nella VIA?
[A] Sulle “opere di urbanizzazione” primaria e secondaria. [B] L'assunzione nell'ambito di una lottizzazione di obbligazioni ulteriori rispetto a quelle espressamente previste dalla legge, può, di per sé, essere automaticamente ricondotta a fenomeni estorsivi o comunque di costrizione?
[A] Una volta scaduto un piano attuativo, gli effetti della convenzione accessoria cessano automaticamente? [B] Contratti di diritto pubblico o ad oggetto pubblico e ius variandi
[A] Sul principio per cui la P.A. non può, senza giustificato motivo, andare contra factum proprium, con particolare riferimento agli enti locali. [B] Sull’ammissibilità, o meno, degli accordi ex art. 11 nella c.d. urbanistica a monte
[A] In genere, sulle convenzioni urbanistiche. [B] Sulla praticabilità dei rimedi civilistici offerti dall’ordinamento anche per l’ipotesi di inadempimento (della parte pubblica o della parte privata) dell’accordo amministrativo: azione di risoluzione, di risarcimento del danno, di esatto adempimento e azione costitutiva ai sensi dell’art. 2932 c.c.
[A] Sulla natura parziaria o solidale degli impegni convenzionalmente assunti dai lottizzanti. [B] Sulla convenzione accessiva alla lottizzazione e sui reciproci obblighi dei lottizzanti e dell'amministrazione. [C] Sui negozi con i quali i lottizzanti hanno regolamentato tra loro o con terzi acquirenti e, in particolare, sul valore che gli stessi assumono nei rapporti con il Comune
Sugli oneri per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria laddove l’infrastruttura viaria richiesta al privato presenti costi molto superiori rispetto a quelli che sarebbero teoricamente dovuti a titolo di quota del contributo di costruzione commisurata agli oneri di urbanizzazione primaria, in relazione alle superfici edificatorie da realizzare
[A] Per il rilascio dell’agibilità l’amministrazione non può opporre le difformità a norme edilizie ed urbanistiche che non si siano anche tradotte in una difformità dell’opera al progetto autorizzato, a meno che nel frattempo l’amministrazione non si sia indotta a sospendere e/o annullare il titolo edilizio già rilasciato. [B] Sul rifiuto del rilascio del certificato di agibilità, totale o parziale, quando risultino mancanti le opere di urbanizzazione primaria che un privato si sia assunto l’obbligo di realizzare direttamente a scomputo del contributo previsto dalla legge. [C] Sulla possibilità o meno di negare l’agibilità nel caso cui il privato abbia potuto accedere al pagamento rateizzato dei c.d oneri di urbanizzazione, omettendo poi di completare tale pagamento
[A] Sulla giurisdizione relativa alla controversia avente a oggetto l'escussione, da parte di un Comune, della polizza fideiussoria concessa a garanzia degli impegni assunti nell'ambito di una convenzione urbanistica. [B] Sull’applicabilità alle convenzioni urbanistiche delle regole ermeneutiche fissate dagli articoli 1362 ss. del codice civile
Sulla natura negoziale delle convenzioni di lottizzazione e sulla ripartizione dell'onere della prova riguardo all'adempimento delle relative obbligazioni
Sul potere del Comune di sostituirsi, nella realizzazione delle opere di urbanizzazione, al soggetto obbligato in forza della convenzione accessiva ad una lottizzazione
La convenzione di lottizzazione implicante l’impegno di realizzare una serie di opere di urbanizzazione del territorio e di costituire su una parte di quelle aree una servitù di uso pubblico, dà luogo ad un'obbligazione propter rem
Sulla giurisdizione relativa alla controversia avente ad oggetto la determinazione del corrispettivo dovuto dal privato per il trasferimento del diritto di proprietà e la cessione del diritto di superficie, nell'ambito di convenzione stipulata ai sensi della normativa che regola le espropriazioni e la successiva assegnazione delle aree da destinare ad edilizia economica e popolare
[A] Sulla giurisdizione delle controversie in materia di convezioni o atti d’obbligo stipulati fra il Comune e i privati destinatari di concessioni edilizie. [B] Sull’istituto del collaudo nell’ambito delle convenzioni di lottizzazione
Sul ricorso avverso il silenzio avanzato dal proprietario di una abitazione ubicata in una zona che si caratterizza da molti anni per la carenza di opere di urbanizzazione, non solo secondarie ma addirittura primarie che erano previste nel piano di lottizzazione rimasto inattuato per questa parte
[A] La determinazione delle opere da considerare “a scomputo” nell’ambito di una convenzione urbanistica viene effettuata sulla base di una valutazione complessiva, concordata tra le parti, che non è infirmata dall’eventuale eccedenza del valore delle opere rispetto al quantum normativamente dovuto. [B] Sulla possibilità o meno che l’Ente locale richieda – e il lottizzante accetti di realizzare – opere di urbanizzazione ulteriori rispetto agli standard e non computate nel calcolo degli oneri di urbanizzazione dovuti, le quali, pur incrementando le dotazioni dell’area, non siano tuttavia destinate all’acquisizione in proprietà da parte dell’ente locale
[A] Sulla possibilità o meno da parte dell’Amministrazione di esercitare i poteri di autotutela esecutoria per attuare d’ufficio quanto previsto dalla convenzione urbanistica. [B] La clausola della convenzione di lottizzazione che attribuisce al Comune la facoltà di realizzare in via diretta, ma a spese degli obbligati, le opere di urbanizzazione si pone come un rimedio concorrente con l’azione di adempimento, fermo restando che occorre richiedere l’autorizzazione del giudice per accedere alla proprietà del lottizzante. [C] Sulla possibilità o meno di impugnare dinanzi al giudice amministrativo il provvedimento di escussione della garanzia fideiussoria a corredo della convenzione urbanistica
Non può essere negata alla parte pubblica di un accordo amministrativo l’esperibilità di un’azione volta ad ottenere una pronuncia costitutiva ai sensi dell’art. 2932 c.c. per l'adempimento coattivo dell'obbligo di cessione di aree assunto dalla controparte privata in seno ad una convenzione di lottizzazione
La risoluzione unilaterale per inadempimento risulta del tutto compatibile sia con la natura dell’accordo di cui all’art. 11 della Legge n. 241/1990, al quale va ricondotta la convenzione che regola l’esecuzione del piano urbanistico attuativo
Sulla convenzione urbanistica e sull’obbligo o meno per il privato di eseguire puntualmente tutte le prestazioni ivi assunte anche laddove queste possano eccedere originariamente o successivamente gli oneri di urbanizzazione
Sulla giurisdizione competente a decidere riguardo all’escussione della polizza fideiussoria nei confronti di una compagnia assicurativa, laddove alla stessa sai stata ingiunzione ex art. 2 R.D. n. 639/1910, in conseguenza del mancato pagamento del saldo degli oneri di urbanizzazione ancora dovuti dal lottizzante
[A] Mentre l'atto conclusivo dei lavori della conferenza si concreta in un atto istruttorio endo-procedimentale "a contenuto consultivo", l'atto conclusivo del procedimento è il provvedimento finale (a rilevanza esterna) con cui l'Amministrazione decide a seguito di una valutazione complessiva. [B] Per gli accordi ex art. 11 della l. n. 241/1990 non esiste invece alcun riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo, in quanto tutte le controversie in materia di formazione, conclusione ed esecuzione degli accordi in esame sono riservate alla giurisdizione esclusiva del Giudice amministrativo
La natura negoziale delle convenzioni urbanistiche implica che taluni contenuti possano essere imposti dall'amministrazione e in quanto accettati dal privato rivestono efficacia vincolante
Fermo l'inquadramento delle convenzioni urbanistiche nel genus degli accordi ex art. 11 della legge n. 241/1990, la loro natura negoziale implica che taluni contenuti possano essere imposti dall'amministrazione e in quanto accettati dal privato rivestono efficacia vincolante
[A] Posta la validità della convenzione in anni 10 e l'efficacia della stessa per successivi ulteriori anni 10, la relativa prescrizione si consuma nei successivi ulteriori dieci anni. [B] La natura "reale" dell'obbligazione riguarda i soggetti che stipulano la convenzione di lottizzazione, quelli che richiedono la concessione, quelli che realizzano l'edificazione e poi i loro aventi causa
L'intervenuta inefficacia di un pregresso vincolo urbanistico di destinazione a pubblico servizio di una determinata area prevista da un piano particolareggiato comporta la restituzione della stessa alla precedente destinazione urbanistica recata dal P.R.G.
[A] Sull’annullamento del titolo abilitativo come un effetto automatico e consequenziale alla risoluzione della convenzione. [B] Sulla volontà delle parti, espressa attraverso l’ apposita clausola convenzionale, volta a svincolare il termine dell’esecuzione delle opere di urbanizzazione rispetto a quello dell’intervento edilizio assentito, anticipandola in ragione della rispondenza ad un interesse dell’amministrazione pubblica
[A] Sull'accordo di programma quale ipotesi di urbanistica negoziata. [B] Sullo strumento dell’accordo di programma per la realizzazione di un'opera richiesta da soggetti privati, su aree di proprietà privata e per finalità private. [B] La allegazione dell’interesse tutelato (o del bene vita che si intende perseguire ovvero difendere) è connotato essenziale del ricorso di primo grado, in carenza del quale esso va dichiarato inammissibile. [C] La proroga di un atto può essere legittimamente disposta solo quando il termine di efficacia dello stesso non sia ancora scaduto
Sul particolare caso delle opere di urbanizzazione eseguite direttamente dalla concessionaria in assenza di preventivo convenzionamento con il Comune ma utilizzate da quest’ultimo e dalla collettività
[A] La trascrizione della convenzione costituisce lo strumento attraverso il quale viene attribuita efficacia reale agli impegni assunti dal lottizzante, che operano propter rem trasferendosi in capo ai successivi proprietari delle aree anche in assenza di uno specifico atto di accollo. [B] Sul momento dal quale decorre il termine decennale di efficacia del piano di lottizzazione
Il recesso unilaterale (di cui è in sostanza espressione il gravato provvedimento) rientra tra i poteri generali dell’Ente pubblico quando stipula - come accaduto nella fattispecie per cui è causa - un accordo “sostitutivo” (accordo di programma del 15.12.2000) ed un accordo “integrativo” (del contenuto discrezionale del provvedimento) con un privato ex art. 11 legge n. 241/1990
[A] Ai sensi dell’art.12 del D.P.R. 380/2001 ed in vista del rilascio del permesso di costruire, è necessario che esistano – ovvero se ne preveda l’imminente realizzazione – almeno le opere di urbanizzazione primaria stimate in concreto necessarie. [B] La pronuncia di decadenza del permesso di costruire è espressione di un potere strettamente vincolato. [C] Sui casi in cui è ammessa la proroga alla scadenza del titolo edilizio. [D] Sui presupposti per determinare il carattere essenziale o meno di una variante alla concessione edilizia. [E] L’art. 9 T.U. si presenta come una disposizione “di chiusura” del sistema, operante solo nei casi in cui non sia stata esercitata la funzione amministrativa pianificatoria da parte del Comune che ne è titolare, e sempre che non vi siano diverse, più restrittive, discipline regionali
[A] Sulle argomentazioni riguardo all’irragionevolezza del metodo pianificatorio seguito dal Comune che, nel ridisegnare integralmente un contesto urbanistico ormai consolidato, si propone di ottenere un mix di destinazioni, alcune principali e altre di complemento. [B] Sulla previsione di penali per il ritardo nella realizzazione delle opere di urbanizzazione indicate nel piano attuativo
Sulla possibilità per l’amministrazione di attivarsi presso il Giudice amministrativo, per conseguire, in sede di giurisdizione esclusiva, l’attuazione della Convenzione di lottizzazione risalente al 1960 e la conseguente cessione coattiva della aree, ai sensi dell’art. 2932 c.c.
Sull’obbligazione propter rem per l’adempimento degli obblighi previsti dalla convenzione urbanistica e sulla possibilità o meno che la stessa possa essere fatta valere nei confronti degli acquirenti le costruzioni o, come nel caso di specie, gli appartamenti realizzati dal lottizzante costruttore
[A] Una volta realizzate le opere di urbanizzazione, l'acquisizione delle opere medesime e delle relative aree da parte del Comune è obbligatoria ai sensi di legge. [B] Sulla possibilità o meno da parte del privato di usucapire le opere di urbanizzazione una volta realizzate
Sulla ricostruzione in ordine alla conversione del carico IVA alla stregua di un “costo” per l’urbanizzazione, di cui il Comune potrebbe legittimamente richiedere il rimborso ai proprietari dei singoli lotti dopo la cessione gratuita delle aree
Sulla convenzione di lottizzazione che demanda alla Giunta comunale il compito di approvare il progetto di opere di urbanizzazione primarie elaborato dalla ditta lottizzante
[A] Ai sensi dell’art. 1341 del codice civile non può ravvisarsi la nozione di “contraente debole” in una impresa che liberamente stipula con l’amministrazione una convenzione di lottizzazione. [B] Sull’eccezione secondo la quale le clausole convenute nella convenzione urbanistica, in quanto aggiuntive rispetto agli oneri di urbanizzazione, riferiti ad opere e servizi menzionati dalla normativa, non sarebbero consentite, con conseguente nullità delle stesse
Il rimedio previsto dall’art. 2932 c.c. a fine di ottenere l’esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto, deve ritenersi applicabile non solo nelle ipotesi di contratto preliminare non seguito da quello definitivo, ma anche in qualsiasi altra ipotesi dalla quale sorga l’obbligazione di prestare il consenso per il trasferimento o la costituzione di un diritto
[A] Sulla possibilità o meno per l’Amministrazione di rifiutare la stipula dopo l’approvazione di un piano di lottizzazione e del relativo schema di convenzione. [B] Sulla possibilità o meno che il positivo collaudo delle opere di urbanizzazione realizzate nell’area ricadente nel piano di lottizzazione determino ipso iure il trasferimento delle opere medesime al Comune
Una convenzione urbanistica, scaduta da dieci anni e rimasta inattuata, non può vincolare i successivi strumenti urbanistici generali, nemmeno sotto il profilo dell’esistenza di uno specifico onere di motivazione
Accertata la sussistenza di un atto deliberativo di sostanziale pianificazione urbanistica, che ha identificato in maniera tecnicamente più corretta le particelle facenti parte della lottizzazione, sussiste l’obbligo per l’amministrazione comunale di procedere alla rettifica della convenzione urbanistica già stipulata
L’atto d’obbligo unilaterale, pur essendo fonte di obbligazioni propter rem e quindi astrattamente idoneo a vincolare i successivi aventi causa del proprietario stipulante, resta tuttavia assoggettato alle regole sull'opponibilità dei negozi giuridici di diritto privato
[A] Sulla natura delle convenzioni urbanistiche tra la tesi pubblicistica e quella privatistica. [B] Essendo la convenzione urbanistica priva dei requisiti di esecutorietà ex art. 21 ter della legge n. 241/90, per dare forzata attuazione alle obbligazioni patrimoniali assunte con la stessa è necessario un provvedimento giurisdizionale. [C] Sull’applicabilità alle aree P.I.P. del principio di pareggio dei costi di acquisizione
La convenzione di urbanizzazione deve prevedere, qualora le opere di urbanizzazione vengano eseguite a cura e spese del concessionario, le modalità del controllo sulla loro esecuzione, nonché i criteri e le modalità per il loro trasferimento ai comuni od ai consorzi
[A] Sulla giurisdizione competente e sulla qualificazione delle convenzioni urbanistiche. [B] Sulla deliberazione della giunta comunale con la quale è stato disposto di procedere, nei confronti di assegnatari di aree PEEP, al recupero di somme conseguenti ad una nuova determinazione dell’indennità di esproprio operata con sentenza dalla Corte di Appello all’esito del giudizio di opposizione alla stima in precedenza effettuata della commissione provinciale. [C] Sul recupero delle somme conseguenti l’espropriazione dagli assegnatari delle aree, laddove anziché di una procedura espropriativa, condotta secondo la scansione procedimentale imposta dalla legge, si sia trattato di un fatto illecito, sotto il profilo civilistico, quale l’occupazione acquisitiva. [D] Sull’ambito applicativo della responsabilità precontrattuale della P.A.
[A] Sulla sussistenza o meno di una legittimazione a ricorrere di una società promissaria acquirente di immobili per far valere le proprie ragioni circa l’eventuale inidoneità dell’edificazione per la non conformità della costruzione, ovvero per la mancanza del formale certificato di abitabilità. [B] Sul certificato di agibilità e sulla necessità o meno che questo attesti non solo le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, ma anche l’integrale conformità delle opere realizzate al progetto approvato. [C] Sulla possibilità o meno di rilasciare il certificato di agibilità laddove il privato non abbia ancora realizzato le opere di urbanizzazione previste in convenzione
Sulla prescrizione del diritto del Comune a far valere l’obbligo nei confronti del privato di cessione gratuita dell’area da destinare a strada pubblica
[A] La previsione dell’onere di cessione della proprietà di un’area da destinare a standard, correlato al rilascio di un titolo edilizio, configura un accordo integrativo del procedimento riconducibile all’art. 11, l. n. 241/1990. [B] Sulla possibilità o meno che il privato possa assumere impegni patrimoniali a prescindere da un obbligo normativo o, comunque, più onerosi rispetto a quelli astrattamente previsti dalla legge
Sulla sussistenza o meno di un affidamento qualificato del privato nel caso di un piano di lottizzazione approvato ma non ancora sfociato nella stipula della relativa convenzione
Il Comune rimane libero di dare una diversa destinazione urbanistica alle aree acquisite in sede di convenzioni urbanistiche al fine della realizzazione di opere di urbanizzazione
[A] Sulla perdita di efficacia di un piano di zona per l’edilizia economica e popolare. [B] Sulla giurisdizione competente in ordine alla controversia concernente l’osservanza degli obblighi assunti dal privato nei confronti dell’ente locale, in connessione con l’assegnazione di aree comprese in un piano di zona, volti alla realizzazione di opere di urbanizzazione ed alla cessione gratuita all’ente delle aree stradali e dei servizi
[A] Sull’orientamento secondo il quale l’impossibilità giuridica, alla stregua delle norme vigenti alla data del contratto, ad ottenere il rilascio dei provvedimenti amministrativi di autorizzazione necessari per l'utilizzazione del bene per l'uso convenuto o per la sua trasformazione secondo le esigenze dell'uso contrattualmente previsto, rende nullo il contratto per l'impossibilità dell'oggetto, a norma degli art. 1346 e 1418 c.c. [B] Sul comportamento contrattuale dell’amministrazione che, dinanzi ad un inadempimento grave dei lottizzanti, ha escusso le garanzie da questi prestate per l’esatto adempimento
Sebbene anche nell'ambito di rapporti inquadrabili tra gli accordi ex art. 11 della legge n. 241 del 1990 siano presenti interessi di matrice pubblicistica, questo non esclude che l'esecuzione di detti accordi sia sottoposta alle comuni regole civilistiche in tema di adempimento
[A] L’obbligo di specifica motivazione, in funzione limitativa del potere discrezionale di cui dispone la p.a. in sede di pianificazione urbanistica, sussiste solo a fronte di situazioni meritevoli di particolare tutela. [B] La potestà immanente di autotutela spettante alla pubblica amministrazione può risolversi nella rivalutazione di elementi pur non nuovi, in quanto in passato sussistenti, eppure non adeguatamente ponderati al momento dell’adozione delle determinazioni revocate. [C] Sulla domanda di liquidazione dell’indennizzo discendente dal ritiro della stipulata convenzione di lottizzazione
L'obbligazione di provvedere alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, assunta dal lottizzante con la stipula della convenzione di lottizzazione edilizia è propter rem
La tempestiva trascrizione della convenzione, rendendo opponibile l'atto nei confronti dei terzi che vantano un titolo di acquisto incompatibile e lo trascrivono con grado ulteriore, costituisce adempimento indispensabile per assicurare l'esecuzione dell'intervento a prescindere da eventuali vicende successorie nella proprietà dei terreni
Le convenzioni urbanistiche hanno lo scopo di garantire che all’edificazione del territorio corrisponda, non solo l’approvvigionamento delle dotazioni minime di infrastrutture pubbliche, ma anche il suo equilibrato inserimento in rapporto al contesto di zona che, nell’insieme, garantiscano la normale qualità del vivere in un aggregato urbano discrezionalmente, e razionalmente, individuato dall’Autorità preposta alla gestione del territorio
Affinché si formi un affidamento del privato alla permanenza di una destinazione urbanistica è necessario che il piano di lottizzazione sia stato anche convenzionato e non solo approvato
Va affermata la giurisdizione del G.A. in ordine alla controversia inerente l’accertamento della perdurante efficacia di atto unilaterale traslativo della proprietà di aree preordinate alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, accessorio e funzionalmente collegato ad una convenzione di lottizzazione
Sulla domanda giudiziale proposta dall’Amministrazione ai sensi dell'art. 2932 Cod. civ. per ottenere l'adempimento dell'obbligo di cessione di aree assunto dal privato per il rilascio dell'autorizzazione a lottizzare
Ai fini della decorrenza del termine di prescrizione il privato ha dieci anni di tempo per l’esecuzione delle opere previste in convenzione, soltanto dalla scadenza della convenzione medesima è possibile verificare se le opere siano state o meno eseguite ed il Comune abbia titolo per richiedere la cessione delle aree
Sulla giurisdizione competente a decidere sulla domanda con cui il Comune agisce per ottenere l’esecuzione dell’obbligo assunto dalla parte concessionaria di cedere a titolo gratuito le aree per opere di urbanizzazione o servizi di interesse generale e di verde pubblico
Soltanto dalla scadenza della convenzione medesima è possibile verificare se le opere siano state o meno eseguite e se il Comune ha titolo per richiedere la cessione delle aree
[A] Sulla legittimità o meno dell’inserimento del piano delle dismissioni previsto dalla l. 133 del 2008 di un’area di proprietà pubblica destinata a “verde pubblico”. [B] Sulla possibilità o meno da parte del Comune di dare una diversa destinazione urbanistica alle aree acquisite in sede di convenzioni urbanistiche al fine della realizzazione di opere di urbanizzazione
[A] Sulla giurisprudenza incline ad applicare al Piano di lottizzazione un termine massimo di durata, per esso non espressamente previsto, ricavato in via analogica da quello dettato dall’art. 16, comma 5, l. 1150 del 1942 per il piano particolareggiato. [B] Sulla mancanza di un orientamento giurisprudenziale univoco in ordine all’individuazione del dies a quo del termine di prescrizione degli obblighi convenzionali. [C] Sull’orientamento giurisprudenziale secondo il quale alle opere di urbanizzazione, il privato deve provvedere via via che nascono gli insediamenti abitativi e, comunque, prima della scadenza del termine di efficacia della convenzione
La anticipazione dei lavori di costruzione degli edifici residenziali, rispetto alla compiuta realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria poste a carico dei lottizzanti, integra altresì inadempimento della convenzione di lottizzazione e può configurare il reato di lottizzazione abusiva
[A] La legittimazione a impugnare una concessione edilizia deve essere riconosciuta al proprietario di un immobile sito nella zona interessata alla costruzione, o comunque a chi si trovi in una situazione di stabile collegamento con la zona stessa, la quale non postula necessariamente l'adiacenza fra gli immobili. [B] Le autorimesse realizzate anche parzialmente all’esterno del fabbricato non rientrando nell'ambito di operatività dell'art. 9 della legge n. 122 del 1989. [C] L’art. 9 della L. 24 marzo 1989, n. 122, non è applicabile nel caso di realizzazione di un garage che non è interrato e che al fine del suo interramento comunque richiede una operazione di "sistemazione del soprassuolo". [D] Sui casi in cui può prescindersi dell’approvazione del piano attuativo prescritto dallo strumento urbanistico. [E] Il piano attuativo e la convenzione urbanistica sono atti che “simul stabent, simul cadunt”. [F] In considerazione della insussistenza nella L.R. 11/1998 di una norma analoga a quella di cui all’art. 9 D.P.R. 380/01, ben può trovare applicazione quella giurisprudenza risalente circa la doverosità del rilascio della concessione edilizia in presenza di adeguate opere di urbanizzazione
[A] All'interno delle convenzioni di urbanizzazione prevale il profilo della libera negoziazione. [B] Sulla convenzione urbanistica e sull’atto d’obbligo nella parte in cui prevedono che il rilascio del certificato di agibilità sia subordinato all’atto di vincolo a residenza permanente
[A] La convenzione di lottizzazione non può contenere clausole ostative al trasferimento delle opere in capo all'Ente locale. [B] Gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria connessi alle opere di urbanizzazione ricadono interamente sull'ente locale una volta acquisite al suo patrimonio
[A] In tema di convenzioni urbanistiche, la difformità della convenzione rispetto allo schema approvato dal Consiglio Comunale non determina la parziale nullità della stessa. [B] Il rapporto amministrativo, in mancanza di tempestiva impugnativa, sia della convenzione, sia delle deliberazioni dell'amministrazione di approvazione dello schema di convenzione si stabilizza
Sulla convenzione sottoscritta tra amministrazione e privato con la quale la prima, ai sensi dell’art. 11 della legge 241 del 1990, ha ritenuto di cedere a titolo oneroso ad una società parte di una strada
Il vincolo di destinazione pubblica impresso ad un’area con l’atto di cessione gratuita accessivo ad una convenzione di lottizzazione fa solo entrare il bene nel patrimonio del comune, senza attribuirgli caratteri di bene destinato a pubblico servizio
Nelle convenzioni urbanistiche non vi è una misura stabilita per legge delle prestazioni che i privati devono assumere in cambio dello sfruttamento delle facoltà edificatorie
[A] Il trasferimento della proprietà delle opere di urbanizzazione in capo al comune costituisce un'obbligazione ex lege - inderogabile e indisponibile per le parti della convenzione di lottizzazione. [B] Gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria connessi alle opere di urbanizzazione ricadono interamente sull'ente locale una volta acquisite al suo patrimonio per cessione da parte del lottizzante
[A] Per l’efficacia della lottizzazione non è sufficiente che la convenzione sia stipulata, ma occorre altresì un adempimento ulteriore e cioè la trascrizione nei registri immobiliari. [B] Sul’obbligazione “propter rem" che insorge dall'assunzione, da parte del proprietario di un terreno oggetto di lottizzazione, degli oneri relativi all'esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, all'atto della stipulazione della convenzione
Sulla legittimità o meno della clausola compromissoria contenuta in una convenzione urbanistica con la quale si demanda a un “collegio arbitrale” la determinazione di diritti e obblighi delle parti
[A] Deve essere esclusa la legittimazione ad agire dei comitati istituiti in forma associativa temporanea. [B] Il venir meno dell’efficacia di un piano urbanistico gravato da ricorso determina la caducazione della convenzione urbanistica
Poiché il privato ha dieci anni di tempo per l'esecuzione delle opere previste in convenzione, solo dalla scadenza della convenzione medesima è possibile verificare se le opere siano state o meno eseguite
Le convenzioni in materia urbanistica, lasciano sempre integra la potestà pubblicistica del Comune in materia di disciplina del territorio alla stregua di sopravvenute esigenze urbanistiche
[A] Sul caso in cui i privati lottizzanti abbiano sfruttato le potenzialità edificatorie loro attribuite, ma siano rimasti inadempienti rispetto agli obblighi assunti con la convenzione di lottizzazione. [B] Sul valore del certificato destinazione urbanistica
Sulla sussistenza o meno di un principio legittimante chi abbia stipulato una convenzione urbanistica con un comune a non corrispondere a quest’ultimo beni di valore complessivamente maggiore rispetto a quanto dovutogli per oneri di urbanizzazione
[A] Sulla sostanziale differenza tra i c.d. “comparti edificatori” previsti fin dal 1942, per finalità a loro proprie, ed i “comparti perequativi” di più recente origine e con diversa finalità. [B] Sui comparti disciplinati dall’art.15 della L.R. Puglia n. 6 del 1979
[A] Normalmente la scelta di eseguire le opere di urbanizzazione a scomputo viene formalizzata attraverso la concessione edilizia, ma di per sé l’autorizzazione all’esecuzione diretta di opere di urbanizzazione a scomputo dei relativi oneri potrebbe intervenire anche successivamente non essendo necessario approvare nuovamente il piano di lottizzazione. [B] Una volta superato il termine di 10 anni dalla sottoscrizione della convenzione urbanistica l’edificazione è ugualmente ammissibile
Comunicato dell'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture del 21 luglio 2010.
Trasmissione dei dati relativi a soggetti che eseguono opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione
Sui rapporti tra la normativa urbanistica sopravvenuta e le convenzioni urbanistiche e sulla necessità di apposita motivazione delle varianti al Piano Regolatore
[A] Sulla pianificazione urbanistica e sulla possibilità o meno di incrementare il minimo legale degli standard. [B] Sulla possibilità o meno di ritenere risoluta la convenzione urbanistica per eccessiva onerosità derivante dal fallimento della contraente
Sulla decadenza della convenzione urbanistica per il decorso del termine decennale, sulla novazione della stessa con proroga della relativa efficacia e sulle parti che devono essere invitate a sottoscrivere la nuova convenzione
[A] La realizzazione di opere di urbanizzazione deve essere provata con gli atti di cessione di tali aree al Comune o con i provvedimenti comunali che hanno riconosciuto lo scomputo ed i successivi atti di collaudo delle medesime. [B] Non è legittimo sommare opere urbanizzative realizzate in tempi diversi e sotto pianificazioni diverse, soprattutto se realizzate da lungo tempo. [C] Ai sensi dell'art. 2 D.M. 2 aprile 1968 n. 1444, il territorio comunale è ripartito in zone omogenee e la verifica dei parametri previsti avviene sull'intera zona e non su porzioni di essa
Un volta decaduto il piano attuativo al termine del decennio occorre distinguere fra le opere di urbanizzazione che per loro natura condizionano l’edificabilità dell’intero comparto, e perciò sono necessarie anche se viene edificata solo una parte dei lotti, e quelle che sono pertinenti alla edificazione dei singoli lotti
Indipendentemente dalla possibile qualificazione privatistica, le convenzioni in materia urbanistica, lasciano sempre integra la potestà pubblicistica del Comune in materia di disciplina del territorio alla stregua di sopravvenute esigenze urbanistiche
Il TAR riepiloga il quadro delle obbligazioni collegate alle edificazioni, sia per quanto riguarda i piani attuativi sia relativamente ai permessi di costruire singoli: a) contributo sul costo di costruzione; b) gli oneri di urbanizzazione primaria; c) gli oneri di urbanizzazione secondaria
Sull’erronea inclusione nel piano di lottizzazione e nella convenzione urbanistica di aree di terzi che non hanno partecipato all’intervento urbanistico
Sulla clausola di una convenzione urbanistica con la quale il privato, nel realizzare il recupero dell’immobile, ha assunto l’obbligo di rinunciare all’apertura domenicale antimeridiana del supermercato
[A] Sulla lesività o meno dell’approvazione del progetto preliminare di un’opera pubblica. [B] L’obbligo di gara per la realizzazione delle opere previsto nelle convenzioni urbanistiche sussiste non solo riguardo ai lavori ma anche per quanto attiene ai servizi di progettazione e direzione lavori. [C] L’obbligo di gara sussiste per tutte le opere destinate a confluire nel patrimonio pubblico
[A] Il procedimento volto all'approvazione di un piano urbanistico non può sorgere alcun legittimo affidamento in capo all'interessato. [B] L'atto unilaterale d’obbligo, affinché acquisti effetto di prescrizione urbanistica deve essere registrato da notaio e trascritto nei registri immobiliari
[A] Sulle convenzioni urbanistiche già stipulate e sulla loro validità rebus sic stantibus stante lo ius variandi e lo ius poenitendi dell’amministrazione. [B] Sulla possibilità o meno di concedere una proroga al piano attuativo in scadenza
[A] Il privato ha l’obbligo di eseguire tutte le prestazioni previste dalla convenzione urbanistica, a nulla rilevando che queste possano eccedere originariamente o successivamente gli oneri di urbanizzazione. [B] Gli oneri di urbanizzazione costituiscono un’obbligazione propter rem
Sulla scadenza del termine previsto nella convenzione di lottizzazione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e sugli effetti sul piano di lottizzazione relativamente alle parti non urbanizzate
[A] Sull’introduzione della concessione edilizia convenzionata e del contestuale obbligo di cedere una parte del terreno per la realizzazione di un più esteso parcheggio pubblico. [B] Sull’avallo costituzionale del cosiddetto “metodo perequativo”
Non può eccepirsi la prescrizione decennale della convenzione di lottizzazione, qualora sia consentito al Comune di riservarsi di accettare le opere di urbanizzazione realizzate soltanto a seguito dell'esito favorevole del collaudo
[A] La giurisprudenza amministrativa riconduce alla trascrizione l’opponibilità ai terzi dei vincoli e degli oneri derivanti dalla lottizzazione. [B] Sull’obbligazione di realizzare le opere di urbanizzazione previste in convenzione e sulla sua opponibilità agli acquirente degli edifici realizzati dal costruttore
Le convenzioni di lottizzazione hanno natura di accordi sostitutivi di provvedimento, ai sensi dell’art. 11 della legge 7.8.1990 n. 241, di talché non possono essere modificate senza il coinvolgimento di tutti i loro originari firmatari
[A] Sulla spettanza o meno al Comune degli eventuali ribassi d’asta che dovessero essere conseguiti nelle procedure di evidenza pubblica indette dal privato per l’affidamento delle opere di urbanizzazione a scomputo. [B] Il previgente obbligo di trasmissione degli atti all’organo requirente della Magistratura tutrice istituzionale delle finanze pubbliche avrebbe dovuto compensare i maggiori rischi conseguenti all’assenza di gara e contribuisce a mostrare quanto il Legislatore si sia dato cura della tutela delle finanze dell’ente locale. [C] Le ipotesi legislativamente determinate di esonero, riduzione o scomputo costituiscono casi eccezionali ed esclusivi in cui sono consentite decurtazioni del contributo per permesso di costruire
Sull’art. 6 della l. reg. Veneto n. 11 del 2004 “Accordi tra soggetti pubblici e privati” il quale prevede che i comuni, le province e la Regione possono concludere accordi con soggetti privati per assumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico
[A] La disciplina della lottizzazione diverge da quella dei normali piani particolareggiati, in quanto il termine decennale per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione è posto anche a tutela dell’interesse pubblico all’infrastrutturazione del territorio. [B] La mancata trascrizione non impedisce l’opponibilità della convenzione urbanistica
[A] Sulla modifica di una convenzione urbanistica e sulla necessita o meno della manifestazione di volontà di tutti i soggetti che hanno concorso alla loro formazione, ivi compresi anche i privati che, pur non essendo proprietari dei lotti incisi dalla variante, hanno sottoscritto la relativa convenzione urbanistica. [B] Sull’art. 11 comma 5 della l. 241 del 1990 che permette all’amministrazione di chiedere al giudice la condanna della parte privata. [C] Sull’azione incardinata dall’Amministrazione per ottenere il risarcimento del danno conseguente all’inadempimento dei lottizzanti. [D] Sulla giurisprudenza che ricostruisce gli obblighi di urbanizzazione come obbligazioni propter rem
[A] Sulla legittimità o meno dell’atto in autotutela emesso dopo circa sette anni dal rilascio delle concessioni edilizie annullate. [B] Sullo strumento della c.d. “concessione edilizia convenzionata” e sui limiti a cui deve sottostare il suo utilizzo onde non incorrere nel reato di lottizzazione abusiva. [C] Sui limiti entro i quali nelle zone a destinazione produttiva possono essere realizzati spazi destinati a servizi, uffici amministrativi o commerciali, alloggi di custodia o di servizio. [D] Costituisce lottizzazione abusiva la modificazione di destinazione d'uso, senza permesso, delle unità immobiliari facenti parte di un "complesso alberghiero residenziale" e la vendita parcellizzata di alcune di esse
Sul meccanismo della monetizzazione operante nelle ipotesi in cui il Comune non intenda rinunciare alla realizzazione e destinazione delle aree a standard
In presenza dei presupposti legali la posizione del privato che aspiri al convenzionamento ai sensi dell’art. 16 della legge n. 10 del 1977 assume consistenza di diritto soggettivo
Sulla possibilità che il rapporto tra titolare del permesso di costruire e Comune sia regolato in termini più onerosi rispetto a quelli astrattamente previsti dalla legge
Sulla possibilità o meno da parte dell’Amministrazione di rivedere le proprie determinazioni pianificatorie sull'area, dopo aver approvato un piano di lottizzazione e prima della stipula della relativa convenzione
Sulla società che ben conoscendo il contenuto dispositivo della deliberazione consiliare riguardo agli oneri concessori, lo ha accettato all’atto della sottoscrizione della convenzione
[A] Sulle convenzioni di lottizzazione di cui alla legge n. 765 del 1967 e sulla disciplina di cui all’art. 11 della legge 241 del 1990; [B] Sulla possibilità o meno di amministrare per accordi riguardo all’esercizio dei poteri di pianificazione e di programmazione. [C] Sulla corretta interpretazione dell’art. 11 della legge n. 241 del 1990 alla luce del successivo art. 13. [D] Sulla possibilità o meno di derogare alle previsioni di un piano regolatore generale mediante accordi tra il Comune ed il proprietario interessato. [E] Sulla distinzione tra gli accordi che decidono come debba essere l’assetto urbanistico di una certa area e gli accordi che disciplinano gli interventi per l’attuazione di tale assetto
[A] Sulla possibilità o meno di impugnare la convenzione di lottizzazione per vizi di legittimità. [B] Sulla necessità o meno dell’approvazione specifica ex artt. 1341 e 1342 c.c. della clausola penale contenuta in una convenzione di lottizzazione
La preesistenza di una convenzione di lottizzazione, se non esclude in assoluto il potere dell'autorità di modificare in senso contrario il piano regolatore, costituisce tuttavia un limite alla sua discrezionalità
[A] Sulle azioni che il comune deve intraprendere a fronte dell’inadempimento della convenzione di lottizzazione. [B] Sull’emanazione di un ordinanza sindacale contingibile ed urgente per porre rimedio al pericolo per la salute pubblica derivante dall’inadempimento della convenzione di lottizzazione da parte del lottizzante riguardo alla realizzazione delle urbanizzazioni primarie. [C] Sugli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione
Sull’obbligo a carico del privato - ai sensi dell’art. 28 della l. 1150 del 1942 - riguardo alla cessione delle aree utilizzate per le opere di urbanizzazione e sull’inamissibilità di qualsiasi ipotesi di scorporo
La sottoscrizione di una convenzione di urbanizzazione non implica la rinuncia a modificare successivamente il progetto nella misura in cui il P.R.G. lo consenta
[A] Sulla legittimità o meno della convenzione che antepone l’autorizzazione delle opere di urbanizzazione primaria al rilascio del permesso di costruire per gli interventi edilizi contemplati nel piano di lottizzazione. [A] Sulle clausole vessatorie e sulla stipula dell’atto convenzionale nella forma pubblico-amministrativa
Le clausole inserite in una convenzione urbanistica relative a impegni liberamente assunti non possono unilateralmente essere rimesse in discussione se non per determinati vizi
[A] Alle convenzione di lottizzazione viene riconosciuta natura di accordo sostitutivo ex art 11 L. 241/90. [B] La strada, quale opera di urbanizzazione primaria, è una infrastruttura potenzialmente compatibile con qualunque destinazione urbanistica. [C] L’approvazione di un piano di lottizzazione da parte dell’organo consiliare è necessaria quando detti atti comportano scelte urbanistiche di tipo discrezionale
Sulla legittimità o meno della convenzione urbanistica che prevede un aumento degli oneri concessori per la parte privata collegato ad una contropartita di facoltà edificatorie
La giurisdizione del giudice amministrativo in materia di convenzioni di lottizzazione non si limita all'accertamento dell'inadempimento delle parti o all'esame delle rispettive istanze di adempimento ovvero di risoluzione ma si estende anche alla domanda di risarcimento dei danni
[A] Sulla natura delle convenzioni di urbanizzazione. [B] Sulla richiesta di variante al piano attuativo approvato richiesta dal privato e sulla sussistenza o meno di un obbligo del Comune di accogliere tale istanza. [C] Sulla natura “propter rem” delle obbligazioni assunte con la convenzione urbanistica
Sulla validità o meno di una convenzione per la progettazione di un’opera, che non sia in accordo con le disposizioni urbanistiche, stipulata con un professionista
Sulla scelta della soluzione convenzionale assunta dall’Amministrazione e sulla necessità o meno che il relativo accordo sia stipulato assicurando la partecipazione di tutti i soggetti proprietari degli immobili coinvolti
Le convenzioni urbanistiche hanno lo scopo di garantire che all’edificazione del territorio a fini residenziali corrisponda l’approvvigionamento delle dotazioni minime di infrastrutture pubbliche
Sulla stipula di una convenzione urbanistica e sui poteri che residuano all’Amministrazione che intende incidere sulla posizione soggettiva del privato
Il carattere contrattuale della convenzione urbanistica definitivamente stipulata esclude il potere del Comune di modificarne unilateralmente il contenuto
Sulla tutela dell’affidamento del privato derivante da una convenzione e sulla possibilità di consentire o meno la realizzazione di interi quartieri residenziali
Sulla natura dei consorzi costituiti per la realizzazione delle opere di urbanizzazione previste nella convenzione edilizia stipulata con l’Amministrazione comunale
Sulla sussistenza della giurisdizione amministrativa relativamente alle controversie inerenti le conenzioni di lottizzazione concluse tra P.A. e privato
[A] La presenza di un accordo di diritto privato tra l’Amministrazione ed il privato non vincola l’Amministrazione comunale sul piano del diritto pubblico, dovendo in questa sede essere valutati soltanto gli interessi che appartengono alla tutela dell’intera collettività comunale. [B] Qualora l’accordo non possa trovare esecuzione, per la prevalenza di interessi pubblici sopravvenuti, dovrà essere trovata una soluzione alternativa