Nel caso di lavori su un immobile esistente compreso nella fascia di rispetto autostradale è dirimente la qualificazione dell’intervento che si intende effettuare secondo la disciplina dettata dal DPR 380/2001?
Sulla distinzione fra le categorie del restauro e risanamento conservativo e della ristrutturazione edilizia, con particolare riferimento alla realizzazione di un soppalco.
In merito alla qualificazione dell'intervento di sostituzione di serbatoio in eternit in serbatoio in PVC di impianto idrico tra risanamento conservativo o manutenzione straordinaria.
Sui criteri distintivi degli interventi di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo dagli interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi del DPR 380/2001.
La ricostruzione di un rudere può essere riconducibile nell’alveo della ristrutturazione edilizia laddove il manufatto sia costituito da alcune rimanenze di mura perimetrali, oppure sia presente solo parte della predetta muratura e sia privo di copertura e di strutture orizzontali?
Sul discrimine chiarito dalla giurisprudenza tra gli edilizi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, risanamento e recupero conservativo, e in particolare sul concetto di alterazione della struttura dell’edificio e della distribuzione interna della sua superficie.
[A] Il mutamento di destinazione d’uso da cantina a civile abitazione rientra tra gli interventi edilizi per i quali è necessario il rilascio del permesso di costruire?
[B] Se, ai fini della distinzione tra interventi di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria, il cambiamento della destinazione d’uso comporti ex se un intervento inquadrabile come ristrutturazione edilizia.
[A] La semplice realizzazione degli impianti tecnologici e delle tramezzature può essere ritenuta sufficiente a concretare un "mutamento di destinazione d’uso con opere"? [B] Sulla ristrutturazione edilizia cd. “pesante” o “maggiore”.
In quale categoria edilizia rientrano gli interventi che alterano, anche sotto il profilo della distribuzione interna, l’originaria consistenza fisica dell’immobile e comportano l’inserimento di nuovi impianti e la modifica e ridistribuzione dei volumi?
Ogni volta in cui vi sia cambio di destinazione d’uso in “zona A”, l’intervento deve essere qualificato come ristrutturazione edilizia e necessita del previo rilascio di un permesso di costruire? Il TAR Toscana sollecita un ripensamento, o quanto meno una più stretta delimitazione dell'orientamento recentemente elaborato dalla Suprema Corte di Cassazione.
Sui presupposti necessari all’inquadramento nell’ambito della categoria del restauro e risanamento conservativo di cui all’art. 135, comma secondo, lett. c) della legge regionale n. 65 del 2014 .
Per qualificare un intervento come ristrutturazione può ritenersi sufficiente preservare singole parti dell’edificio originario (quali ad esempio la parte dell’edificio all’interno della fascia di rispetto idrico)?
La realizzazione di tramezzi e il contestuale incremento dei vani, così come l’accorpamento di un locale (una ex cantina ora soggiorno), sono interventi che devono essere qualificati come ristrutturazione edilizia ovvero come risanamento conservativo?
La trasformazione di un balcone o di un terrazzino circondato da muri perimetrali in veranda, mediante chiusura a mezzo di installazione di pannelli su intelaiatura metallica, costituisce alternativamente realizzazione di una pertinenza, intervento di manutenzione straordinaria e di restauro, ovvero opera soggetta a permesso di costruire?
Può l’intervento edilizio che comporta un nuovo manufatto o amplia un manufatto preesistente, aumentando la volumetria di un immobile, essere qualificato come manutenzione straordinaria ovvero come lavoro di restauro e risanamento conservativo?
[A] La qualifica giuridica di proprietario di un bene immobile confinante è di per sé idonea a creare la legittimazione e l'interesse al ricorso? [B] In presenza di lavori di demolizione e ricostruzione, può l’intervento essere inquadrato nell’ambito di quelli di restauro e di risanamento conservativo, così come inteso dalla lettera c) del comma 1 dell’art. 3 del D.P.R. n. 380 del 2001?
Laddove l'intervento edilizio progettato comporti un aumento di volume dell'immobile, va esclusa la qualificazione come intervento di restauro e risanamento conservativo
[A] Sul crollo accidentale di una porzione di fabbricato, sottoposto ad interventi di restauro conservativo, che richiede la presentazione di una d.i.a. in variante per la ricostruzione della parte crollata, e sulla possibilità o meno che ciò non determini una diversa classificazione dell'intervento ove sia mantenuto lo stesso risultato finale. [B] Sulla legittimazione o meno in capo al professionista progettista all'impugnazione del diniego di concessione edilizia. [C] Spetta al soggetto, che chiede il rilascio della licenza di costruzione in sanatoria l'onere di dimostrare, anche a mezzo indizi di prova, il fatto che si sostiene e l'epoca del riscontrato abuso edilizio
[A] I limiti della manutenzione straordinaria sono ravvisabili non solo nel rispetto dei “volumi e delle superfici delle unità immobiliari”, ma anche nell’assenza di “modifiche delle destinazioni d’uso”. [B] Sugli interventi di restauro e/o risanamento conservativo
[A] I lavori che comportamento aumento di superficie vanno configurati come interventi di ristrutturazione edilizia e non come restauro o risanamento conservativo. [B] Sulla sostituzione del tetto a spiovente con quello a terrazza
Sugli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e/o risanamento conservativo, e ristrutturazione edilizia, su manufatti abusivi non sanati né condonati
[A] Sulla costruzione ex novo di un soppalco in muratura di cinquanta metri quadrati. [B] Sulla differenza tra il restauro e risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia
Nella ristrutturazione a fini di risanamento conservativo ex art. 27 comma 1 lett. c) della LR 11 marzo 2005 n. 12 non è possibile la modifica della sagoma, operazione invece consentita nelle ristrutturazioni pesanti di cui all’art. 10 comma 1 lett. c) del DPR 380/2001
[A] Sulla natura giuridica della D.I.A. e sui due diversi rapporti intercorrenti tra denunciante ed Amministrazione, da una parte, e tra denunciante, Amministrazione e terzi dall'altra. [B] Sulla possibilità o meno di configurare come risanamento conservativo un intervento consistente nella demolizione e ricostruzione del tetto e di ampi tratti di muro perimetrale. [C] Sulla possibilità o meno di configurare come risanamento conservativo un intervento consistente nell’inserimento dei timpani nella copertura dell’edificio
[A] Sulla trasformazione di una cantina in abitazione. [B] Sulla possibilità o meno di qualificare un mutamento di destinazione con opere come risanamento conservativo anziché come ristrutturazione edilizia
[A] Sulla differenza tra il “restauro e risanamento conservativo” e la “ristrutturazione edilizia”. [B] Sulla necessità o meno di notificare il c.d. preavviso di rigetto laddove debba essere adottato un provvedimento inibitorio della denuncia di inizio attività
[A] Al fine di individuare il carattere essenziale o meno di una variante alla concessione edilizia deve aversi riguardo al risultato complessivo dell’intervento. [B] Sulle differenze tra il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia
Sui caratteri del restauro e risanamento conservativo, sui limiti al mutamento della qualificazione tipologica del manufatto e sul divieto di apportare ampliamenti volumetrici